CRIMEA: TUTTI CONTRO I RUSSI

CRIMEA: TUTTI CONTRO I RUSSI

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L’OCCIDENTE FA QUADRATO
INTORNO ALL’UCRAINA.
ONU E NATO INTIMANO A MOSCA:
DI LIBERARE NAVI E OSTAGGI DI KIEV

Tutti contro Putin per l’incidente in Crimea causato dallo sconfinamento di navi ucraine e il successivo intervento armato della guardia costiera russa. E’ questa la sintesi di un lunedì di schermaglie politiche da New York a Bruxelles passando per Kiev, vittima secondo gli occidentali, provocatrice secondo il Cremlino. Una lettura, quest’ultima utile a spiegare la fretta del presidente ucraino Petro Poroshenko nel varare la legge marziale mai adottata, come nota l’agenzia Russia Today, nemmeno nei momenti più cruenti della guerra civile nel Donbass, quando nel 2014 e 2015 l’Ucraina accusava Mosca di inviare truppe e carriarmati al di là dei confini a supporto delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk. La legge marziale, che deve essere ratificata dal Parlamento oggi per entrare in vigore domani per 30 giorni, consentirà infatti a Poroshenko di controllare al meglio i confini e di reprimere qualsiasi azione nel Donbass. Mentre dalla Nato, dall’Unione Europea ma anche dagli Usa giungono ferme condanne del sequestro delle navi ucraine e dell’equipaggio di 23 uomini, tra cui tre feriti non gravemente negli spari per fermarle, e l’invito a rilasciare imbarcazioni e militari detenuti, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, riunitosi ieri, ha visto un concitato scambio di accuse tra gli amasciatori di Kiev e di Mosca ma un sostanziale nulla di fatto: d’altronde sulla questione congenita al problema, ovvero l’annessione alla Federazione Russa della Crimea (e quindi delle sue acque territoriali), non ha mai potuto pronunciare alcuna risoluzione in virtù del diritto di veto del Cremlino in qualità di membro permanente. Ciò che desta preoccupazione agli esperti di geopolitica militare è che la scusa dello scontro per lo sconfinamento delle navi ucraine e il successivo intervento militare russo e quella del blocco temporaneo delle navigazioni nello stretto di Kerch, che impedisce l’accesso al Mare d’Azov dei mercantili di bandiera ucraina diretti al porto di Mariupol per caricare il prezioso grano da portare in Turchia e nel Mediterraneo, potrebbe essere strumentalizzata da Poroshenko e dalle potenze ostili a Vladimir Putin (Gran Bretagna, Francia ma anche Unione Europea) per accelerare il processo di alleanza dell’Ucraina, dotata di un esercito inadeguato a sfidare Mosca, con la Nato ed invocare il suo intervento scatenando così un vero e proprio conflitto tra Mediterraneo, dove la flotta russa ha base a Tartus (in Siria, tra i motivi della guerra dell’occidente ad Assad), ed il Mar Nero su cui agisce anche la Turchia che pur essendo nel Patto Atlantico è storico alleato del Cremlino.

LO SCAMBIO DI ACCUSE ALL’ONU

L’ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Nikki Haley ha avvertito la Russia lunedì durante il Consiglio di Sicurezza dell’Onu convocato d’urgenza per lo sconfinamento delle navi ucraine e la successiva azione di fuoco della guardia costiera russa, che il suo sequestro di tre pescherecci ucraini è stata una «oltraggiosa violazione del territorio sovrano ucraino» e ha sollecitato Mosca a ridurre le tensioni causate dal suo atto «arrogante». «Come il presidente Trump ha detto molte volte, gli Stati Uniti gradirebbero un normale rapporto con la Russia. Ma le azioni fuorilegge come questa continuano a renderlo impossibile – ha detto Haley, membro del gabinetto di Trump, peraltro dimissionaria a fine anno – Gli Stati Uniti manterranno le loro sanzioni relative alla Crimea contro la Russia. Un’ulteriore escalation russa di questo genere peggiorerà solo le cose. Metterà ulteriormente a repentaglio la posizione della Russia nel mondo». Ancora più perentorio l’intervento dell’ambasciatore ucraino ì Volodymyr Yelchenko ha invitato la comunità internazionale «ad attuare una nuova serie di sanzioni volte ad affrontare la situazione nella regione, anche contro i porti della Russia Azov» ma ha anche avvertito che l’Ucraina è «pronta a usare tutti i mezzi disponibili nell’esercizio del nostro diritto all’autodifesa».

Il vice ambasciatore russo Dmitry Polyanskiy ha invece accusato l’Ucraina di aver pianificato l’incidente e ha suggerito che ciò era dovuto al fatto che la popolarità del presidente Petro Poroshenko era molto bassa rispetto alle elezioni del prossimo anno: «Come può mantenere il potere in queste circostanze? È chiaro: organizzare la provocazione e ancora una volta accusare la Russia di tutto, gonfiare le proprie valutazioni e proporsi come salvatore della nazione. Si tratta di cancellare le elezioni nonostante tutte le assicurazioni di Poroshenko sul contrario» ha detto il diplomatico del Cremlino avvertendo che la Russia «non ha mai causato il primo colpo, ma sa come proteggersi». Il capo degli affari politici delle Nazioni Unite Rosemary Di Carlo ha detto al Consiglio di Sicurezza che l’Onu non ha potuto verificare in modo indipendente cosa fosse successo.

RAFFICA DI CONDANNE DALL’OCCIDENTE ALLA RUSSIA

Alle immediate dichiarazioni dell’Alto rappresentante per gli affari esteri e la sicurezza dell’Unione Europea, Federica Mogherini, che aveva censurato l’intervento russo soprattutto per il vulnus originario circa la mai legittimata annessione alla Russia della Crimea (e quindi delle sue acque territoriali) fa eco con un tweet il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk: «Condanno l’uso russo della forza nel Mar d’Azov. Le autorità russe devono restituire marinai ucraini, navi e astenersi da ulteriori provocazioni. Ho discusso della situazione con Pres. @poroshenko e incontrerò i suoi rappresentanti più tardi oggi. L’Europa resterà unita a sostegno dell’Ucraina». Ancora più risoluto l’intervento da Bruxelles del capo della Nato Jens Stoltenberg ha sostenuto che non c’era alcuna giustificazione per le azioni di Mosca. «Abbiamo visto che la Russia ha usato la forza militare contro l’Ucraina in modo aperto e diretto – ha detto Stoltenberg in una conferenza stampa dopo i colloqui di emergenza dell’alleanza militare occidentale tenuti su richiesta dell’Ucraina, che peraltro non è un membro della Nato – Tutti gli alleati hanno espresso pieno sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina. Non vi è alcuna giustificazione per l’uso della forza militare contro le navi e il personale navale ucraini, quindi chiediamo alla Russia di liberare immediatamente i marinai ucraini e le navi sequestrate ieri». Stoltenberg ha detto che la Russia dovrebbe anche consentire a tutte le navi commerciali il pieno accesso ai porti ucraini: «Stiamo seguendo e monitorando la situazione da vicino e stiamo costantemente valutando cosa possiamo fare di più perché la Russia deve capire che le sue azioni hanno conseguenze». Più diplomatico il cancelliere tedesco Angela Merkel che ha espresso «preoccupazione» durante una telefonata con il presidente ucraino Petro Poroshenko sulla situazione in Ucraina e ha detto che è necessario ridimensionarla. La Merkel ha anche sottolineato la necessità del dialogo, ha detto il suo portavoce Steffen Seibert. Mentre è un invito immediato al conflitto l’appello di un anziano membro del Consiglio atlantico pro-NATO, riportato da Russia Today, il quale in un tweet ha sostenuto che gli Stati Uniti dovrebbero inviare navi navali nel Mare di Azov per “reagire bruscamente” a quello che ha definito “il blocco illegale della Russia”.

Redazione Gospa News

http://www.gospanews.net/en/2018/11/26/crimea-siria-prove-tecniche-di-guerra-mondiale/

 

 

FONTI

https://www.reuters.com/article/us-ukraine-crisis-russia-un/at-u-n-u-s-warns-russia-over-outrageous-violation-of-ukraine-sovereignty-idUSKCN1NV26C

https://www.reuters.com/article/us-ukraine-crisis-russia-stoltenberg/nato-head-urges-russia-to-free-ukrainian-sailors-and-ships-idUSKCN1NV26S

https://www.reuters.com/article/us-ukraine-crisis-russia-germany/merkel-expressed-concern-about-situation-in-ukraine-in-call-with-poroshenko-spokesman-idUSKCN1NV22U

https://www.rt.com/news/444922-anders-aslund-azov-sea

https://www.rt.com/news/444928-martial-law-poroshenko-election-kerch/

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Fabio G.C. Carisio

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