SOTTO PROCESSO LA CLINICA PER BAMBINI TRANSGENDER: Denunce da ragazza-maschio pentita e mamma disperata

SOTTO PROCESSO LA CLINICA PER BAMBINI TRANSGENDER: Denunce da ragazza-maschio pentita e mamma disperata

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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E’ nata per essere un centro specialistico di avanguardia nella cura della cosiddetta “diforia di genere” per minori dai tre anni in su ed applicare quindi le terapie ormonali, farmaceutiche e chirurgiche onde consentire ai fanciulli di diventare trangender, adeguando il proprio corpo al sesso che più si sentono comodo. Ma non è un abito che si può cambiare ad ogni capriccio: la scelta va fatta durante il periodo tra la pubertà e l’adolescenza e si ripercuote in modo inevitabile sulla vita adulta.

Ora la clinica Tavistock e Portman NHS Foundation Trust di Londra è già sotto processo giudiziario per le denunce di una ragazzina diventata mezzo maschio e pentita della sua scelta e per quelle della mamma di un’altra adolescente di 15anni destinata a essere sottoposta ai trattamenti “curativi” nonostante sia autistica.

La clinica londinese Tavistock center convenzionata con la sanità pubblica per i trattamenti Transgender

Lo ha deciso Sir Michael Alan Supperstone, nel Regno Unito semplicemente Hon. Justice Supperstone, un giudice dell’Alta Corte d’Inghilterra e del Galles che ha accolto l’avanzamento della causa destinata ad entrare nel vivo entro il prossimo mese di luglio.

Di questa struttura londinese, unica convenzionata con National Health Service (il Servizio Sanitario Nazionale inglese) come Gender Identity Development Service (GIDS), Gospa News aveva scritto nell’aprile 2019 evidenziando le accuse lanciate da vari medici specialisti che si dimisero in massa (18 in tre anni) per l’orribile scoperta che furno sottoposti al trattamento “trangender” anche centinaia di bambini autistici, pertanto privi del loro pieno equlibrio psicologico.

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Ora, mentre una madre di una di quelle fanciulle autistiche e una ragazza pentita di essersi sottoposto a cura ormonale per diventare uomo fanno esplodere il caso in un aula giudiziaria, emerge la drammatica circostanza che anche 35 psicologi si sono dimessi negli ultimi anni e non hanno lesinato pesanti polemiche contro la presunta superficialità delle valutazioni.

«Le nostre paure sono che i giovani vengano diagnosticati in modo eccessivo e quindi sottoposti a un’eccessiva medicalizzazione. Quelli di noi che in precedenza hanno lavorato nel servizio, temiamo di aver avuto posti in prima fila per uno scandalo medico».

Ha dichiarato in modo anonimo uno dei 20 psicologici contattati da Sky News tra quelli che si sono dimessi dalla Tavistock e Portman NHS Foundation Trust. Sei di loro hanno espresso queste preoccupazioni ai microfoni del network «per l’eccessiva autorizzazione del trattamento ormonale ai bambini con disforia di genere e hanno ritenuto di non poter esplorare adeguatamente i fattori psicologici sottostanti».

Lo riferisce un dettagliato articolo di Brandon Showalter pubblicato nei giorni scorsi sul Christian Post nel quale si evidenzia che «Le loro dimissioni arrivano in un momento in cui il numero di bambini riferiti a GIDS per disforia di genere è aumentato da 77 nel 2009-2010 a 2.590 l’anno scorso, secondo la ricerca di Sky News».

Di conseguenza, il carico di lavoro per i medici del servizio sanitario è “tre volte superiore alla media” a circa 120-130 per clinico junior, ha riferito a Sky News uno psicologo. Inoltre, oltre 3.000 bambini sono in lista d’attesa per i GIDS tanto che gli utimi inviati alla clinica dovranno I bambini attendere fino a tre anni per ricevere un appuntamento, secondo The Guardian.

 

LE DENUNCE DELLA RAGAZZA-MASCHIO E DELLA MAMMA DISPERATA

Nel mezzo di questa “emergenza” di desideri transgender si innesta l’azione legale di Keira Bell, la ragazza di 23 anni che a 16 iniziò la trasformazione in un maschio ed ora teme di aver per sempre compromesso la sua fertilità futura.

Oltre alla causa la giovane britannica ha rilasciato una scioccante intervista alla BBC in cui di fatto conferma proprio le lamentele di medici e psicologici circa l’eccessiva rapidità con cui bambini e adolescenti vengono avviati alle terapie ormonali per la mutazione di sesso in età evolutiva.

«Tale trattamento è dato ai bambini di età inferiore ai 12 anni, sulla base del fatto che questi stessi bambini danno il consenso pienamente informato, anche se la natura della terapia ha effetti collaterali di cui, lo affermiamo supportati dalle prove, loro non possono tenere adeguatamente conto» ha dichiarato Jeremy Hyam, l’avvocato Susan Evans, l’infermiera di psichiatria madre della ragazzina 15enne in attesa del trattamento durante un’udienza a Londra. Lo ha riferito il sito web di Evangelical Focus.

Sebbene il caso fosse stato originariamente proposto dalla madre, in precedenza dipendente di Tavistock, Hyam ha chiesto alla corte il permesso di mettere Keira Bell come principale ricorrente nel caso, perché “ha subito il trattamento che è in discussione nel procedimento”. Ed il giudice ha accolto la richiesta mandando avanti la causa che entrerà nel vivo in estate.

Un primo piano di Keira Bell intervistata dalla BBC

Keira racconta di essere stata un maschiaccio fin da bambino. Ma quando le è stato chiesto quanto sentisse il bisogno di cambiare la sua identità di genere, ha risposto che «si è gradualmente sviluppata man mano che scopriva di più sulla transizione online. Poi, mentre percorreva il percorso medico, ha detto “un passo ha portato a un altro”» riporta la BBC.

È stata inviata alla clinica Tavistock all’età di 16 anni. Ha detto che dopo tre appuntamenti della durata di un’ora gli sono stati è stata prescritti i farmaci bloccanti della pubertà, che ritardano lo sviluppo dei segni sessuali come il ciclo o i peli sul viso.

Lei ha percepito che non c’erano state abbastanza indagini o cure prima di raggiungere quel livello. «Avrei dovuto essere fronteggiata sulle richieste o le affermazioni che stavo facendo per me stessa – ha dichiarato al network britannico in un video – E penso che anche questo avrebbe fatto una grande differenza. Se fossi stato solo sfidata sulle cose che stavo dicendo».

 

I FARMACI ORMONALI GRATIS ANCHE IN ITALIA

Per interropere la sua normale evoluzione sessuale vengono impiegati vari farmaci tra cui il più noto è la Triptorelina, oggetto di un’inchiesta della Commissione Sanità del Senato della Repubblica Italiana, dopo che l’AIFA (agenzia Italiana del Farmaco) ha reso il medicinale non solo prescrivibile con normale ricetta ma anche mutuabile, ovvero a spese del Sistema Sanitario Nazionale. Abbiamo riferito delle prime audizioni dell’aprile 2019 nel precedente articolo. Da allora si sono succedute riunioni della Commissione ma i contenuti non sono ancora stranamente consultabili…

A spiegare la sua utilità è Alessandra D. Fisher, afferente alla SOD di Medicina della Sessualità e Andrologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze, primo centro in Italia specializzato nell’identità di genere.

«Numerose evidenze scientifiche mostrano come la sospensione della pubertà indotta dalla Triptorelina in casi selezionati e attentamente seguiti di adolescenti con Disforia di Genere sia in grado di ridurre in modo significativo i problemi comportamentali ed emotivi e il rischio suicidario, nonché di migliorare il funzionamento psicologico generale».

La dottoressa Fischer è anche il membro italiano del Direttivo dell’ONG European Professional Association for Transgender Health (EPATH) che dal 2015 porta avanti la politica di sostegno ai transgender e ha tra i suoi testimonial l’ex parlamentare italiano transessuale Vladimir Luxuria.

Vladimir Luxuria, testimonial della sinistra italiana per l’ong europea trangender EPATH

Questi farmaci ormonali possono bloccare lo sviluppo del seno, delle mestruazioni, dei peli del viso e dell’alterazione della voce nella bambina, e ridurre lo sviluppo degli stessi nel bambino maschio che desidera diventare femmina.

Questo ha lo scopo di dare loro più tempo per valutare le loro opzioni prima che attraversino i cambiamenti fisici della pubertà e di predisporli ad eventuali interventi chirurgici come quello affrontato da Keira Bell che si è fatta asportare il seno.

«Sebbene i farmaci bloccanti della pubertà siano descritti dall’NHS come reversibili, GIDS riconosce che il loro impatto sullo sviluppo del cervello e sulla salute psicologica non è completamente noto» precisa la BBC nel racconto sulla ragazza inglese.

A 17 anni, dopo un anno di terapia farmaceutica per il blocco della pubertà, le è stato quindi prescritto l’ormone testosterone, che ha sviluppato caratteristiche maschili come i peli del viso e una voce profonda. Tre anni dopo ha subito l’operazione per rimuovere il seno.

«Inizialmente mi sono sentito molto sollevato e felice per le cose, ma penso che con il passare degli anni inizi a sentirti sempre meno entusiasta. Puoi continuare e scavare più a fondo in questo buco o puoi scegliere di uscirne e farti togliere il peso dalle spalle» dichiara ora.

 

«MI HANNO PERMESSO DI INSEGUIRE FANTASIE GIOVANILI»

Ha deciso di interrompere l’assunzione di ormoni sessuali incrociati l’anno scorso e ha detto che ora stava accettando il suo sesso da donna. Ma era anche arrabbiata per quello che le era successo nell’ultimo decennio.

«Mi è stato permesso di inseguire questa idea che avevo, quasi come una fantasia, da adolescente… e mi ha colpito nel lungo periodo da adulto. Sono molto giovane. Sono appena entrato nell’età adulta e devo affrontare questo tipo di onere o differenza radicale rispetto ad altri» aggiunge la ragazza ora 23enne.

Gli avvocati di Keira hanno intenzione di sostenere nella causa legale che gli adolescenti non possono valutare l’impatto che un tale trattamento potrebbe avere sulla loro vita futura, incluso ad esempio sulla loro fertilità.

I medici dimissionari della clinica hanno affermato che anche bambini di 12 anni hanno ricevuto i farmaci per bloccare la pubertà perché arrivano in clinica profondamente angosciati e disperati per cambiare sesso.

«Ho detto la stessa cosa anni fa quando sono andata in clinica. Mi stava salvando dall’idea suicidaria e dalla depressione in generale e in quel momento ho sentito sollevato tutti quei problemi di salute mentale che sentivo, insieme alla disforia di genere» aggiunge Keira ammettendo di aver avuto problemi di relazioni sociali ben più profondi.

L’articolo della BBC con l’intervista a Keira Bell

«Ha descritto la sua vita familiare come difficile. Crede anche che se si fosse sentita più accettata dalla società come lo era allora, non avrebbe potuto voler cambiare il suo genere» scrive la BBC aggiungendo che la ragazza non avrebbe ascoltato gli inviti alla cautela quando era 16enne.

«E questo è il punto di questo caso, quando sei così giovane che non vuoi davvero ascoltare. Quindi penso che spetti a queste istituzioni, come il Tavistock, intervenire e far riconsiderare ai bambini ciò che stanno dicendo, perché è un percorso che cambia la vita».

La dottoressa Polly Carmichael è la psicologa consulente che gestisce il servizio di sviluppo dell’identità di genere. Ha elogiato Keira per aver parlato, ma ha insistito sul fatto che la clinica ha avuto un accurato processo di valutazione.

«Questo è un acceso dibattito al momento. E penso che fare un passo indietro – e avere una revisione ponderata esterna delle prove e dei sentimenti delle persone sul modo più appropriato di sostenere i giovani – non può essere altro che benefico a questo punto» ha dichiarato alla BBC.

«NHS England controlla da vicino il nostro servizio. Il servizio ha un alto livello di soddisfazione segnalata ed è stato valutato bene dalla Care Quality Commission» ha commentato il portavoce di Tavistock.

BAMBINI AUTISTICI “CAVIE” NELLA CLINICA TRANSGENDER col farmaco gratis in Italia

Susie Green, direttore esecutivo di Mermaids, fondazione a tutela dell’identità di genere e delle comunità LGBTQ+, ha difeso l’attuale processo, che secondo lei si basava su anni di ricerca e ha dichiarato di sperare che la revisione giudiziaria “illumini” le esperienze dei giovani. Ha sostenuto che i farmaci gender per bloccre la pubertà potevano aiutare a ridurre i tassi di autolesionismo e suicidio ritendendo che “non è proporzionato” togliere i servizi a causa di “un numero molto piccolo” di persone che si sono pentite di essere state sottoposte a intervento medico.

«A luglio, l’ex psicologo dello staff GIDS Kirsty Enwistle ha scritto una lettera aperta alla direttrice Carmichael sostenendo che nella clinica esisteva una cultura di inganno evasivo e che i trattamenti medici mancavano di una solida base di prove» ricorda invece il reporter Brandon Showalter sul Christian Post.

NHS England è una parte coinvolta nel procedimento legale avviato da Keira bella e da “Mamma A.”. Ha già annunciato una revisione indipendente delle sue politiche sull’uso dei bloccanti della pubertà e degli ormoni sessuali.

 

I MINORI TRANSGENDER IN ITALIA

Il fenomeno è in crescita in tutto il mondo e anche in Italia. «Negli ultimi 13 anni, dal 2005 al maggio 2018 – spiega Damiana Massara, coordinatrice della Commissione minori dell’ONIG – Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere – sono 251 le famiglie che si sono rivolte ai centri specialistici che si occupano di bambini e adolescenti con Sviluppo Atipico dell’Identità di Genere».

Nel 1998 è stato fondato in Italia l’Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere (ONIG) che, in collegamento con l’Harry Benjamin International Gender Dysphoria Association inc. (HBIGDA), «si propone di favorire il confronto e la collaborazione di tutte le realtà interessate ai temi del transgenderismo e del transessualismo».

Come riferisce un articolo di Vita.it, molti avevano bisogno di capire come meglio agire nel benessere dei loro figli, altri di supporto. Solo alcuni sono arrivati con una richiesta esplicita di una terapia di affermazione di genere.

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Nel 2017 sono state 64 le nuove prese in carico negli 8 centri italiani dell’Onig (Torino, Trieste, Torre del Lago, Firenze, Bologna, Roma, Napoli e Milano, quet’ultimo centro poi chiuso), di cui 20 solo al Servizio di Adeguamento tra Identità Fisica e Identità Psichica dell’ospedale S. Camillo-Forlanini di Roma (Saifip). Nel 2016 le prese in carico furono 48, l’anno prima 31.

In Italia i bloccanti sono stati prescritti al Ciadig del Careggi dalla già citata Alessandra Fisher, tra i leaders dell’ong europea transgender Epath: «Negli ultimi 5 anni abbiamo preso in carico 55 minori gender variant (di cui 10 sotto i 12 anni e 45 sopra in 12 anni) – spiega Fisher – ma abbiamo prescritto bloccanti ipotalamici solo in tre adolescenti (due di 17 anni, uno di 14 anni), dopo l’approvazione del Comitato etico. In qualunque momento l’adolescente decida di interrompere il trattamento, la pubertà riprenderà nella direzione del sesso biologico».

Assai pochi se comparati ai numeri del Tavistock e Portman, il centro specialistico più grande d’Europa, 2.519 prese in carico di giovani transgender nella fascia di età 0-18 anni. Numeri che rappresentano solo lo 0,007% su una popolazione composta da 34 milioni di minori. Anche negli Stati Uniti le stime riportano una percentuale altrettanto modesta, sotto l’1%.

Come dimostrato nel precedente reportage sulle dimissioni a raffica di decine di medici della clinica di Londra, su 1069 pazienti minori trattati con le terapie ormonali ben 372 sono risultati essere autistici.

«Data la scarsità di prove, l’uso off-label di farmaci (per esiti non coperti dalla licenza del farmaco) nel trattamento della disforia di genere significa in gran parte un esperimento dal vivo, e non regolamentato, sui bambini» ha dichiarato al Times, Carl Heneghan, direttore del Center of Evidence-based Medicine dell’Università di Oxford accreditando quindi l’ipotesi che allo stato attuale delle conoscenze sessuali quei preadolescenti siano delle “cavie” di transizioni sessuali.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – INCHIESTE SU MINORI E PEDOFILIA

BBC – KEIRA BELL INTERVIEW

CHRISTIAN POST – PSYCHOLOGISTS RESIGN

EVANGELICAL FOCUS – LAWSUIT IN LONDON

CHRISTIAN POST – TRIAL MOVE AHEAD

BAMBINI AUTISTICI “CAVIE” NELLA CLINICA TRANSGENDER col farmaco gratis in Italia

PEDOFILIA: VERGOGNE ED ORRORI IN ITALIA, EUROPA E USA

 

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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