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I PECCATI DEI ROTHSCHILD. Dallo scandalo Malaysia all’intrigo sull’acquisto del Milan

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TRE BANCHE DEI ROTHSCHILD
NEI GUAI PER VIOLAZIONI
ALLE LEGGI ANTI-RICICLAGGIO
NELLO SCANDALO DEL FONDO MALESE.
IMPLICATI ANCHE NEL MILAN AFFAIR

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Sono considerati i più potenti banchieri al mondo. Detentori di un patrimonio otto volte superiore agli otto uomini più ricchi del mondo ma nonostante ciò sembrano non perdere il vizio di rimanere invischiati in loschi affari finanziari internazionali. In soli due anni tre differenti istituti targati Rothschild, di due rami familiari differenti, sono finiti sotto inchiesta da parte degli organi ispettivi finanziari in due delle nazioni più strategiche nell’alta finanza: Lussumbergo e Svizzera.

Un anno fa la Edmond Rothschild Europe è stata multata per 8,99 milioni di euro per gravi violazioni alle leggi anti-riciclaggio, nel mese di luglio di quest’anno l’istituto zurighese Rothschild Bank con la sua filiale Rothschild Trust (Suisse) è stato messo sotto indagine dal Finma (la Consob svizzera) per accertate gravi inadempienze sulla stessa materia.

Al centro di entrambi i procedimenti ci sarebbe un’implicazione delle banche nello scandalo 1MDB. 1Malaysia Development Berhad è un fondo sovrano malaysiano istituito dall’ex primo ministro Najib Razak. Circa 4,5 miliardi di dollari provenienti da questo fondo sarebbero stati sottratti per arricchire i direttori del fondo, uomini d’affari vicini al potere malaysiano, ufficiali degli Emirati Arabi Uniti, nonché lo stesso Razak.

La vicenda interesserebbe almeno sei paesi, tra cui la Svizzera, gli Stati Uniti, Lussemburgo e Singapore e nei suoi sviluppi catastrofici sotto il profilo finanziario portò addirittura alla dissoluzione della banca ticinese BSI. Ma la Rothschild di Londra è anche coinvolta nel misterioso affare dell’acquisto del Milan da parte del cinese Yonghong Li, vicenda ora al centro di un’indagine della Procura di Milano per riciclaggio a carico di ignoti.

IL CASO TRA GINEVRA E LUSSEMBURGO

Il gruppo Edmond de Rothschild ha sede a Ginevra e ricavi per 659 milioni di franchi svizzeri (568 milioni di euro) nel 2017, gestendo masse per 182 miliardi di franchi (157 miliardi di euro).

Il gurppo nacque nel 1953 come Compagnia Finanziaria Edmond Rothschild per iniziativa di Edmond Adolphe Maurice Jules Jacques de Rothschild, meglio conosciuto come Baron Edmond Adolphe de Rothschild (Parigi, 30 September 1926 – Ginevra, 2 November 1997) che si divise dalla banca francese dei cugini per iniziare un’attività di investimenti autonoma che diede origine alla Banque privée Edmond de Rothschild S.A. nel 1973 a Ginevra. Fu membro dello Steering Committee (Comitato di indirizzo) del gruppo Bilderberg.La banca fa riferimento oggi all’Edmond de Rothschild Group presieduto dal francese Benjamin de Rothschild, classe ’63.

Benjamin de Rothschild, chairman dell’Edmond de Rothschild Group

Ebbene nel giugno 2017 è stato chiuso il procedimento per le violazioni della legge anti-riciclaggio con una sanzione di ben 8,99 milioni di euro. Stando ad una nota della CSSF (Commission de Surveillance du Secteur Financier) la banca aveva omesso di adottare misure interne adeguate per il mantenimento dei suoi impegni nella lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. L’anno precedente l’autorità di vigilanza aveva condotto un’analisi approfondita con controlli sul posto. La CSSF ha accolto positivamente il fatto che Edmond de Rothschild (Europe) abbia nel frattempo modificato la propria direzione.

Anche l’Autorità federale svizzera di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) commentò l’accaduto: «Possiamo confermare che la Finma conduce un procedimento di enforcement (sorveglianza e applicazione delle normative finanziare del diritto, ndr) contro la banca Edmond de Rothschild». Lo scopo è chiarire se l’istituto abbia rispettato i propri obblighi di sorveglianza in materia di lotta al riciclaggio anche presso la propria filiale con sede in Lussemburgo.

LE RECENTI VIOLAZIONI DELLA ROTHSCHILD BANK

La Rothschild Bank di Zurigo è una delle tante banche d’affari territoriali che fanno riferimento al gruppo Rothschild & Co. a sua volta controllato dalla holding madre, la N M Rothschild & Sons Limited fondata a Londra nel 1811 da Nathan Mayer Rotschild e divenuta presto il più potente gruppo finanziario internazionale dal XIX secolo: ora è una società globale con oltre 40 uffici in tutto il mondo e la collaborazione di 3500 qualificati specialisti di finanza. Nell’aprile scorso l’erede e presidente David de Rothschild ha ceduto la presidenza al figlio Alexander, 37 anni, che rappresenta la settimana generazione della famiglia franco-tedesca.

In seguito al già citato scandalo di corruzione che ha coinvolto il fondo sovrano della Malaysia 1MDB La Finma svizzera aprì un procedimento conclusosi nel luglio scorso.L’autorità federale di vigilanza dei mercati finanziari è giunta alla conclusione che l’istituto zurighese Rothschild Bank e la sua filiale Rothschild Trust Suisse (e pertanto non i gruppi cui fanno riferimento) hanno gravemente violato le disposizioni in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro. Le due società non hanno in particolare adempiuto agli obblighi di diligenza, di comunicazione e di documentazione, ha reso noto la Finma in un comunicato del 20 luglio scorso.

Alexander e David de Rothschild, padre e figlio, proprietari dell’immenso patrimonio della Rothschild & Co.

Secondo l’organo ispettivo nel caso di quella relazione d’affari l’origine dei fondi è stata accertata in modo insufficiente: nonostante già all’avvio dei rapporti sussistessero indizi circa un possibile coinvolgimento del cliente in attività di riciclaggio di denaro, gli istituti hanno deciso di proseguire la relazione e, successivamente, addirittura di incrementarla notevolmente, ha rimcarcato la Finma come riporta un dettagtliato articolo dalla Tv Svizzera.

Le due imprese hanno poi segnalato con notevole ritardo i loro sospetti all’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS). La stessa autorità ha peraltro chiarito che gli istituti hanno già adottato di propria iniziativa numerose misure organizzative che consentano di rispettare meglio le disposizioni in materia di lotta contro il riciclaggio. Proprio per questo la Finma nominerà un incaricato che verificherà l’adeguatezza e l’efficacia dei provvedimenti. Bisognerà anche capire se, come nel caso della Edmond de Rothschild, sarà emessa qualche sanzione a carico delle due banche.

LO STRANO CASO DELLA VENDITA DEL MILAN

L’ombra del riciclaggio di denaro e la dubbia provenienza del denaro affiora anche nella vicenda dellla vendita del Milan Ac da Silvio Berlusconi al cinese Yonghong Li che, non essendo riuscito ad onorare le scandenze per la restituzione del prestito, si è visto portare via la società dal Fondo Elliot che aveva garantito la transazione con un finanziamento di 303 milioni di euro. Anche in questo ambiguo affare finanziario proprio il cinese era stato seguito da una società del gruppo Rothschild che, ovviamente, al momento non risulta responsabile di alcunchè di irregolare non essendoci ancora state contestazioni né da parte della magistratura né tantomeno da parte di organi ispettivi finanziari.

Yonghong LI, il misterioso uomo d’affari cinese presidente del Milan per un anno

Il coinvolgimento del gruppo Rothschild fu evidenziato nella trasmissione Report attraverso il servizio di Luca Schianca che così ha ricostruito i passaggi di proprietà: «Per acquistare il Milan entrano 740 milioni nelle casse della Fininvest. La prima caparra di 100 milioni per bloccare l’operazione risale all’agosto del 2016, a dicembre dello stesso anno arrivano altri 100 milioni dalla Willy Shine delle British Virgin Island, a febbraio 2017 altri 100 milioni di cui 50 dalla Rossoneri Advance sempre nel paradiso fiscale delle BVI. Ad affiancare Fininvest nella vendita c’è la banca d’affari Lazard, mentre mister Li lo ha seguito la Rothschild. Ma nessuno ha registrato alcune criticità sulla solidità finanziaria di mister Li…».

Criticità invece evidenziate qualche mese dopo l’acquisto da un articolo del New York Times in cui si sosteneva che l’imprenditore cinese fosse sconosciuto in Italia quanto in Cina e non ci fosse la minima certezza sul suo patrimonio finanziario tanto da indurre i più sospettosi a ritenere che fosse un prestanome.

Il triste epilogo si è consumato nella prima settimana di luglio quando il fondo d’investimento statunitense Elliott, con sede a New York, ha comunicato che Project RedBlack, la società lussemburghese che controlla e che ha creato per finanziare il Milan, ha ottenuto la proprietà e quindi il controllo della società che fino a quel momento aveva detenuto la maggioranza del club, la Rossoneri Sport Investment Luxemburg dell’investitore cinese Yonghong Li.

Il fondo Elliott è quindi diventato da allora a tutti gli effetti il nuovo proprietario del Milan. A seguire la trattativa che portò nelle mani del cinese il 99,93 % della società (lo 0,07 è rimasto a Berlusconi/Fininvest) furono uomini di spicco della Rothschild Italia (gruppo Rothschild & co) nelle persone dei managing director Irving Bellotti e Luca Jelmini (manager Rothschild e già consulente finanziario nella trattativa di acquisizione di Banca Antonveneta da parte di Monte dei Paschi), i director Giorgio Bertola e Francesco Bertocchini e l’associate Valerio Leone.

INCHIESTA PER RICICLAGGIO CONTRO IGNOTI

Un’inchiesta per riciclaggio contro ignoti (modello 44) sarebbe sulla scrivania dal procuratore aggiunto di Milano Fabio Di Pasquale in seguito ai numerosi articoli giornalistici che sollevavano moltissimi dubbi sulla solidità patrimoniale del cinese Li nell’ambito della trattativa per l’acquisto del Milan. A sostenerlo è stata la Gazzetta dello Sport a marzo con un dovizioso reportage che fece eco all’anteprima della notizia diffusa da La Stampa nel mese di gennaio. Nell’arco dei due mesi il fascicolo della Procura milanese sarebbe passato da contro ignoti per reato ignoto (modello 45) a carico di ignoti per reato noto (modello 44) di presunto riciclaggio.

Il Palazzo di Giustizia di Milano dove ha sede la Procura della Repubblica

Il magistrato Di Pasquale si sta concentrando soprattutto sulla provenienza dei primi 200 milioni di euro versati da Li come caparra in due tranche che gli consentirono di diventare a tutti gli effetti azionista di maggioranza della Rossoneri Sport Investment Luxemburg, la società che controlla il Milan. Non si sa nulla sulle evoluzioni dell’inchiesta sulla quale Fininvest, che ha collaborato alle indagini fornendo un’ampia relazione depositata dall’avvocato Niccolò Ghedini, ha già messo le mani avanti dichiarando di ritenersi parte lesa in caso di guai giudiziari concernenti la vendita della squadra calcistica.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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FONTI

https://www.tio.ch/finanza/borse-e-mercati/1151748/edmond-de-rothschild–europe–multata-in-lussemburgo

https://www.tvsvizzera.it/tvs/finma-chiude-ultimo-procedimento-1mdb–era-contro-banca-rothschild/44269538

Report, inchiesta sul Milan: su Yonghong Li l’ombra del riciclaggio e di Berlusconi

https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Milan/24-03-2018/milan-li-sotto-fari-procura-200-milioni-odore-riciclaggio-26016625748.shtml

https://financecommunity.it/lazard-e-rothschild-segnano-il-passaggio-del-milan-alla-cordata-cinese-2/

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