FIGLIO DI UN MAGISTRATO
RAPINA A MANO ARMATA IL MARKET
MA GRAZIE ALLA RIFORMA ORLANDO
NON FARA’ UN GIORNO DI GALERA
PERCHE’ HA RISARCITO LE VITTIME:
IN CARCERE I DUE COMPLICI.. POVERI!
Ha rapinato un supermercato ma non dovrò scontare un solo giorno di carcere a differenza dei suoi due complici! Il caso del figlio del procuratore capo di Brescia è uno degli esempi eclatanti di come la legge non sia davvero uguale per tutti e la riforma del ministro Pd Andrea Orlando abbia contribuito ad accrescere le differenze. Non si tratta di un favoritismo perché l’autore della rapina è figlio di un magistrato… No il privilegio deriva dal fatto di essere in una famiglia agiata che ha potuto permettersi un lauto risarcimento alle vittime del reato.
Ecco quindi che da un processo davanti al Giudice dell’Udienza Preliminare di Bergamo giunge la conferma che se si è ricchi si può anche commettere gravi reati pesanti conseguenze. Gianmarco Buonanno, figlio del procuratore capo di Brescia Tommaso, è stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione per la rapina a mano armata effettuata in un supermercato di Zogno, nella Bergamasca, lo scorso 31 gennaio. Ha potuto beneficiare di una condanna “mite” perché ha scelto il rito abbreviato che garantisce lo sconto di un terzo della pena. Ma soprattutto perché, come riportata l’Ansa del 3 ottobre, ha già risarcito le vittime, ovvero i dipendenti del supermercato presenti al momento della rapina.
In questo modo la sua pena è rimasta sotto ai 4 anni che è il limite posto dalla riforma “svuotacarceri” Orlando del Governo Gentiloni per poter beneficiare di una pena alternativa al carcere per tutti i detenuti. Una modifica che ha subito indotto la Corte Costituzionale a recepire (sentenza 41/2018) la sospensione dell’esecuzione della pena detentiva e l’affidamento ai servizi sociali non solo per le pene inferiori a 3 anni come già sancito dalla legge Simeone (165/1998) ma anche fino a 4 onde evitare una differenza di trattamento tra i detenuti e i nuovi condannati.
Ai suoi complici sono invece toccate due condanne molto più pesanti: otto anni e undici mesi per Luigi Mazzocchi e otto anni, dieci mesi e venti giorni per Davide Astorre. Per costoro si apriranno quindi le porte del carcere. Durante l’udienza sono stati anche ascoltati i carabinieri di Verolanuova (Brescia) che indagano anche su una rapina avvenuta due settimane prima a Manerbio (Brescia) e per la quale risulta indagato dalla Procura di Brescia il figlio del procuratore capo Buonanno che avrebbe fornito le armi utilizzate per il colpo.
IL PROCEDIMENTO AL CSM PER IL PADRE
Nel frattempo il procuratore, lo scorso 4 settembre, aveva chiesto il pensionamento anticipato e ciò potrebbe consentirgli di evitare il prosieguo dell’imbarazzante procedimento aperto dal Consiglio Superiore della Magistratura per incompatibilità ambientale. «La posizione del magistrato era finita sotto la lente di ingrandimento del Csm – scrive Il Giornale di Brescia – dopo la notizia data dal nostro giornale di un’indagine per concorso in rapina aperta sul figlio Gianmarco da parte della Procura bresciana guidata proprio dal padre. Il Csm – il 12 settembre ndr – ha deciso di rinviare la valutazione al prossimo 7 novembre quando potrebbe optare per chiudere il caso con l’archiviazione. Questo perché Tommaso Buonanno quel giorno, potrebbe essere in pensione da 48 ore. Infatti lo stesso Csm ha infatti deliberato “il collocamento a riposo anticipato a decorrere dal 5 novembre 2018 del magistrato”». A meno che il procuratore Buonanno non ci rispensi il procedimento nei suoi confronti decadrà. Per ora il magistrato rimane formalmente alla guida della Procura anche se di fatto non ha partecipato ad alcune importanti riunioni distrettuali dove è stato sostituito dal procuratore aggiunto che assumerà la reggenza ufficialmente al momento del pensionamento del titolare e in attesa della nomina del suo successore
FONTI
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/10/03/condannato-figlio-procuratore-buonanno_96b8b141-a14a-46b3-b344-0a3219ed7060.html
https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/caso-buonanno-il-csm-deciderà-dopo-la-pensione-1.3299654