PER SALVINI DOPO IL ROGO LA BOMBA
BOMBA CONTRO LA SEDE DELLA LEGA
PRIMA DELL’ARRIVO DEL MINISTRO:
IL MAGISTRATO NON HA DUBBI:
“E’ UNA ATTO DI TERRORISMO”.
ECCO LA CULTURA DEL PUGNO CHIUSO.
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Dopo gli attacchi istituzionali, dopo i manichini bruciati, ecco la bomba… Nei giorni scorsi l’invito a rispettare la legge nei confronti di Matteo Salvini da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in passato vicepremier con delega ai Servizi Segreti e ciclicamente costretto a difendere la memoria del padre Bernardo dalle accuse di contiguità con la mafia (vedi link a fondo pagina), solo perché non condivide ideologicamente le politiche sui migranti senza diritto di asilo e sulla programmazione finanziaria: un arbitro del Pd che fa politica contro chi rappresenta oggi le opinioni di un terzo degli italiani e che, di fatto, addita un vicepresidente del Consiglio come “fuorilegge” a quegli estremisti di sinistra, i partigiani della cultura della violenza a pugno chiuso, che si fanno il vanto di combattere istituzioni e democrazia ogni volta che non sono allineate al loro pensiero. Esattamente come facevano le Brigate Rosse.
Ieri le manifestazioni intimidatorie degli studenti con i manichini bruciati in piazza che, giusto per allargare il cerchio, non se la sono presa solo con Salvini ma anche con l’altro vicepremier Luigi Di Maio complice di sostenere l’asse populista gialloverde che rappresenta oggi i 2/3 della popolazione. Proprio in un editoriale di ieri ho rimarcato che questa cultura della violenza tipica soprattutto della sinistra non può essere tollerata né restare impunita perché rischia davvero di far risorgere lo spettro delle Brigate Rosse: un conto è criticare due ministri un altro è incendiare le loro icone con la stessa provocazione minatoria con cui i membri del Ku Klux Klan bruciavano le croci davanti alle case dei neri. Un magistrato davvero scrupoloso potrebbe sicuramente ravvisare in questo atteggiamento gli estremi della violenza impropria del reato di attentato al Governo (289 CP).
Oggi la bomba. Le minacce col fuoco diventano esplosive. Lo scoppio di una bomba carta davanti alla sede della Lega ad Ala, nel Trentino meridionale, l’altra notte, alla vigilia della visita del ministro Salvini per le elezioni provinciali non è più un gesto intimidatorio ma un atto terroristico vero e proprio. E come tale lo rileva Il Giornale con il titolo di apertura dell’edizione online mentre è oscurato tra i titolini brevi sul sito dell’Ansa, da sempre ossequiosa al Governo sinchè era di sinistra… Questo episodio non può passare sotto silenzio o essere minimizzato perché non ha fatto grossi danni né tantomeno vittime. Un fatto che richiede una reazione energica delle forze di polizia a tutela dell’incolumità del Ministro dell’Interno e che fortunatamente ha già indotto la magistratura a muoversi.
«Questo è terrorismo. Non sottovalutiamo quanto sta accadendo, rischiamo un ritorno degli anni di piombo – dichiara a Il Giornale il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato – Prima erano scritte spray, odiose ma innocue, poi proiettili e bossoli inviati con lettura, inquietanti ma innocui, poi gli assalti a banchetti e gazebo, questi meno innocui, con militanti finiti anche al pronto soccorso. Adesso siamo arrivati agli ordigni esplosivi. Tre in tre mesi, a luglio nella nostra sede trevigiana di Villorba, a settembre in quella di Cremona, questa notte una bona carta che ha devastato la nostra sede ad Ala in Trentino dove oggi è atteso Matteo Salvini. Parliamo di bombe, qualcuno se ne rende conto? Tre bombe in tre mesi. E per fortuna non c’è scappato il morto, non ancora. Intanto auspico la massima severità con i responsabili di questi attentati alle nostre sedi perché chi fa esplodere le bombe non è un oppositore politico ma è un terrorista e come tale va trattato, sbattendolo in galera per molti anni».
Anche secondo il magistrato non ci sono dubbi sulla natura dell’atto: «È terrorismo e gli atti sono arrivati senza esitazione alla Procura distrettuale di Venezia – ha spiegato a Il Giornale il Procuratore della Repubblica di Treviso, Michele Dalla Costa – L’attacco con due oggetti esplosivi, infatti, è stato rivendicato da una sedicente cellula anarchica “Haris Hatzimihelakis Internazionale».
Nella mattinata di sabato il Governatore del Trentino aveva riferito all’Ansa che i due responsabili erano già stati individuati e denunciati a piede libero. “Ho sentito il Commissariato del governo e la Questura e mi dicono che i due responsabili sono stati identificati e denunciati – riferisce il governatore del Trentino, Ugo Rossi – Non è possibile che ciclicamente qualcuno di certi ambienti faccia le solite cose. Sarebbe ora e tempo di agire con durezza”. Ma la notizia dei due denunciati è stata poi smentita dal procuratore di Trento e dai Carabinieri del Reparto Operativo trentino che si occupano delle indagini.
AL di là dei profili giudiziari questo ennesimo episodio di violenza politica dovrebbe indurre il Capo dello Stato a scendere dal carro della sinistra e salire finalmente sulla sedia di abito imparziale. Se così non fosse si legittimerebbero le azioni di una sinistra estremista che cova la cultura della violenza scrivendo davanti alla stessa sede leghista slogan belligeranti partigiani come “Ancora fischia il vento”. Perché se accadesse qualcosa di davvero grave a Salvini o ad altri leghisti (e forse in passato qualcosa già accadde con il misterioso incidente stradale del compianto, anche come amico di gioventù, eurodeputato valsesiano Gianluca Buonanno) chi potrebbe poi impedire a CasaPound e soprattutto Forza Nuova di ricorrere alla stessa violenza? Attento Mattarella che l’Italia potrebbe essere ad un passo dalla guerra civile ed è tuo compito evitare che ci si possa arrivare come potrebbe essere tua colpa se, Dio non voglia, ci si dovesse giungere.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTE
http://www.ilgiornale.it/news/politica/trento-bomba-contro-sede-lega-dove-oggi-atteso-salvini-1587700.html
http://www.ansa.it/trentino/notizie/2018/10/13/bomba-carta-contro-sede-lega-dove-oggi-va-salvini_44d1d490-994f-4dce-8a6f-978e8c11625d.html
https://www.ilmessaggero.it/italia/bomba_carta_sede_lega_trentino_salvini-4036645.html