L’INTRIGO UNICEF-FAMIGLIA RENZI PORTA AD OBAMA

L’INTRIGO UNICEF-FAMIGLIA RENZI PORTA AD OBAMA

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COGNATI DI RENZI SOTTO INCHIESTA
PER I SOLDI DESTINATI ALL’AFRICA
FINITI NELLE DITTE DI FAMIGLIA:
DONATI DALLA FONDAZIONE USA
DEL CONSULENTE DELL’EX PRESIDENTE USA

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

Dalle cronache giudiziarie appare un altro caso di presunti malaffari intorno ai parenti di Matteo Renzi, il cui padre Tiziano è indagato per lo scandalo Consip ed una maxi fatturazione sospetta da 195mila euro, la clamorosa inchiesta fiorentina che vede coinvolti il cognato e due suoi fratelli in una presunta distrazione di fondi destinati ai bambini africani da fondazioni americane. Ma se si fanno opportune ricerche emergono strane coincidenze che, come in un intrigo politico internazionale, conducono alla donazione di una fondazione Usa in cui siede nel Board un ex senatore democratico, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America, braccio destro di Barack Obama, l’ex presidente statunitense che per primo benedisse la nomina di Renzi a Palazzo Chigi, venendo in italia apposta nel marzo 2014 a dare il suo imprimatur. Non solo. Un’altra parte della donazione proviene da quell’Unicef in cui l’ex segretario nazionale Pd Walter Veltroni è al suo secondo mandato come componente del Comitato Direttivo in Italia.


LA GIRANDOLA DI FINANZIAMENTI PER L’AFRICA

«Oltre 6,6 milioni di dollari destinati ad attività di assistenza di bambini africani sarebbero transitati sui conti privati di Alessandro Conticini, fratello maggiore di uno dei cognati di Matteo Renzi, e utilizzati in gran parte per cospicui investimenti immobiliari e in misura minore (per circa 250 mila euro) per l’acquisto di quote di alcune società della famiglia Renzi o di persone ad essa vicine – riportano le cronache di Firenze del quotidiano Repubblica dell’8 agosto – Quel che è emerso dalle indagini della Guardia di finanza e dalle rogatorie all’estero disposte dal procuratore aggiunto Luca Turco e dal sostituto Giuseppina Mione è tuttavia piuttosto allarmante. Alessandro Conticini, 42 anni, e il fratello minore Luca, 37, che poteva operare sui conti della Play Therapy Africa e su quelli personali del fratello, sono sotto inchiesta per appropriazione indebita aggravata e autoriciclaggio. Il terzo fratello, Andrea, gemello di Luca e marito di Matilde Renzi, sorella dell’ex presidente del Consiglio, è indagato per riciclaggio, per gli acquisti, a nome del fratello Alessandro, di quote di alcune società: la Eventi 6 della famiglia Renzi e la Quality Press Italia. Queste operazioni risalgono al 2011. Alla Eventi 6 sono arrivati 133 mila euro, alla Quality Press Italia 129 mila, alla Dot Media 4 mila».

L’INCHIESTA APPESA AD UN FILO

Accuse pesanti fortemente respinte nelle dichiarazioni ai media dall’avvocato Federico Bagattini, che difende i tre fratelli con la collega Chiara Zecchi di Bologna, il quale, oltre ad affermare che ogni operazione sarà puntualmente spiegata in una memoria che verrà depositata alla conclusione delle indagini preliminari, si è premurato di fare rilevare che nessuna delle organizzazioni che hanno donato contributi di beneficenza alla Play Therapy Africa Ltd, di cui Conticini era socio e direttore, “ha fatto la benché minima denuncia nei suoi confronti”. Una circostanza, quest’ultima, che rappresenta il rischio che cada una pietra tombale sull’intero procedimento giudiziario. Proprio in virtù della Riforma Orlando approvata dal Governo Pd del premier Gentiloni (in regime di prorogato post Elezioni Politiche del 4 marzo) è stata estesa la procedibilità a querela di parte per molti reati penali, anche per la appropriazione indebita aggravata, violazione prima procedibile d’ufficio. Pertanto, siccome finora nessuno dei donatori ha presentato denuncia, la Procura si è sentita in dovere di avvisare della modifica legislativa Unicef, Fondazione Pulitzer, Operation Usa e le altre associazioni benefiche invitandole a comunicare se intendano sporgere querela, senza la quale il reato di appropriazione indebita diventerebbe improcedibile e, estinguendosi, farebbe svanire anche l’accusa di riciclaggio.

MILIONI DI EURO DALL’AMERICA

Ma chi ha effettuato quelle laute donazioni che sarebbero oggetto della presunta donazione? «Alessandro Conticini, che vive all’estero, è stato il rappresentante dell’Unicef ad Addis Abeba, poi si è avvicinato alla Associazione per la Play Therapy fondata a Londra nel 1982, con la quale ha costituito la Play Therapy Africa, e fra il 2008 e il 2016 ha raccolto circa 10 milioni di dollari di fondi destinati ai bambini africani. Il principale donatore è stata la Fondazione Pulitzer, che attraverso la organizzazione no profit Operation Usa ha versato alla Play Therapy Africa 5,5 milioni di dollari, seguita da Unicef (Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia) che ha donato 3,8 milioni di dollari e da altre organizzazioni umanitarie australiane, americane ed europee, che complessivamente hanno versato quasi 900 mila dollari» spiega nel dettaglio Repubblica.

L’inchiesta della Procura di Firenze nasce dalle perplessità di Monika Jephcott, già direttrice della casa madre Play Therapy ltd Londra, e dalle segnalazioni bancarie sui conti correnti personali di Alessandro Conticini presso la Cassa di Risparmio di Rimini, agenzia di Castenaso (città di origine dei tre fratelli), dove sarebbero transitati – secondo i magistrati – quasi 6,6 milioni di dollari provenienti dalle donazioni:  una parte utilizzati nel 2015 per sottoscrivere un prestito obbligazionario di 798 mila euro emesso da una società dell’isola di Guernsey, e un’altra parte finiti fra il 2015 e il 2017 in un investimento immobiliare in Portogallo per un importo di 1 milione e 965 mila euro.

LA FONDAZIONE OPERATION USA E IL SENATORE DEM

Il senatore Gary Hart, già braccio destro di Barack Obama nel Congilio sulla Sicureza Nazionale

Per comprendere le connessioni internazionali che soggiaciono alle dinamiche di questi generosi finanziamenti è bene comprendere chi sia e chi rappresenti il più importante finanziatore dell’associazione di Conticini. Operation USA, conosciuta anche come OpUSA, Operation California, o OpCal, è un’organizzazione umanitaria fondata nel 1979 con sede a Los Angeles senza scopo di lucro, dedicata ad aiutare le comunità ad alleviare gli effetti di disastri, malattie e povertà endemica in tutto il mondo fornendo aiuti umanitari e per lo sviluppo. È finanziato esclusivamente privatamente, senza ricevere alcuna assistenza dal governo federale degli Stati Uniti. L’OPUSA ha registrato un fatturato di oltre 22 milioni di dollari nell’anno fiscale 2012 e ha inviato oltre 425 milioni di “forniture mediche, nutrizionali e di riparo ad alta priorità” sin dal suo inizio, incluse le spedizioni ad Haiti, Giappone, Cile, Kenya e Pakistan nel 2011 e 2011.

Tra i membri del Consiglio direttivo di tale fondazione filantropica c’è l’ex senatore democratico Gary Hart il cui nome, oltreché nella storia dell’ente, compare di recente tra i componenti del Board firmatari di un appello pubblico sul sito per una campagna di fundraising a sostegno del diritto alla cura sanitaria dei cittadini americani meno abbienti. Gary Warren Hartpence (Ottawa, 28 novembre 1936) noto solo come Gary Hart è un ex procuratore distrettuale eletto al Senato Usa nello stato del Colorado nel 1975 e rimasto in carica fino al 1987 quando si dedicò alla preparazione della corsa alle Primarie presidenziali del 1988 per i Dem. Una candidatura in cui fu bruciato dallo scandalo per una relazione extraconiugale che ebbe molto risalto sui giornali anche per l’impegno del senatore nella chiesa metodista americana. Ma soprattutto perché lo stesso Hart era un politico di spicco: già direttore della campagna elettorale di McGovern all’epoca dello scandalo Watergate che travolse Nixon, mise la sua esperienza in campo giudiziario al servizio della Commissione di Sicurezza per il 21° secolo (U.S. Commission on National Security for the 21st Century) nota anche come Commissione Hart – Rudman che ebbe il merito vano di predire l’attacco dell’11 settembre alle Twin Towers. Fu proprio Hart, il 6 settembre 2001, ad allertare il Segretario di Stato Condoleza Rice circa il possibile attacco aereo e duramente contestó poi al presidente George W. Bush il fatto di non aver preso in considerazione l’avvertimento.

UOMO DI OBAMA NELLA SICUREZZA NAZIONALE

In virtù di queste sue grandi esperienze ha ricevuto importanti prestigiosi incarichi dal presidente Usa Barack Obama durante il suo mandato. Dal 5 giugno 2009 all’8 febbraio 2011 è stato infatti vicepresidente del Comitato Consultivo sulla Sicurezza Nazionale (Homeland Security Advisory Council), uno degli Uffici Esecutivi alle dirette dipendenze dal Presidente, una struttura di grande importanza strategica in America, creata dopo l’attacco terroristico dell’11 settembre, che dal 2005 è presieduta dall’ex direttore della CIA (Central Intelligence Agency) William Hedgcock Webster. Lo stesso Hart, che è componente dell’importante “think tank“ Council on Foreign Nation, l’organizzazione di ricerca e indirizzo sulle politiche e gli affari internazionali, dal 21 ottobre 2014 al 20 gennaio 2017 è stato Inviato Speciale per gli Usa in Irlanda del Nord, missione che gli è valsa il pubblico plauso del cantante degli U2 Bono per il contributo alla pacificazione. L’ex senatore democratico del Colorado, dal 2006 docente all’Università di stato a Denver, è anche prolifico scrittore e, dal 2005, dopo aver avviato un suo blog personale, è diventato un opinionista di punta dell’Huffington Post, la cui edizione italiana è cofinanziata dal Gruppo L’Espresso di proprietà di Carlo De Benedetti, tessera n. 1 del Partito Democratico.

GLI ALTRI SOLDI DALL’UNICEF IN CUI OPERA VELTRONI

Una tranche sempre cospicua delle donazioni oggetto dell’inchiesta giunge invece dall’Unicef (non è dato sapere se filiale italiana o estera) che, secondo le verifiche dei magistrati diffuse dai quotidiani, avrebbe donato 3,8 milioni di dollari alla Play Therapy Africa di Alessandro Conticini. Ebbene tra gli amministratori di spicco della Unicef Italia figura proprio un compagno di partito di Matteo Renzi: si tratta di Walter Veltroni, già segretario nazionale del Partito Democratico dal 2007 al 2009 e giunto al suo secondo mandato come componente del Comitato Direttivo Unicef Italia dove fu nominato per la prima volta nel 2014.

Orbene è evidente che la semplice connessione quasi naturale tra Democratici americani ed esponenti italiani del Partito Democratico, ed in particolare tra Obama, Hart, Renzi, De Benedetti, non è certo sufficiente a dimostrare che quella donazione di Operation USA da ben 5,5 milioni di euro ad un parente dell’ex premier abbia avuto una gestazione da simpatia politica. Né tanto meno rileva alcunchè circa un loro benchè minimo coinvolgimento nella distrazione di tali fondi per l’Africa ed eventuali reati che debbono peraltro ancora essere provati dalla magistratura anche a carico degli unici indagati, i fratelli Conticini. Analoga posizione di totale estraneità all’inchiesta vale per il piddino Veltroni; non si sa nemmeno se fosse a conoscenza della donazione (e se sia avvenuta prima o dopo il suo ingresso nel Cda), se sapesse della destinazione al parente di Renzi e della successiva distrazione dei fondi. Anche perchè dei circa 10 milioni di dollari raccolti dalla fondazione umanitaria di Conticini ci sarebbero le tracce di una presunta appropriazione pari a 6,6 milioni, quindi 3,4 sarebbero arrivati a destinazione:  in questa vorticosa girandola di movimentazione di denaro, i condizionali sono assolutamente d’obbligo.

Ma alla luce di tutte queste interessanti correlazioni è davvero fondamentale capire se l’Unicef e la Operation Usa sporgeranno denuncia contro i fratelli del cognato di Renzi per consentire la procedibilità giudiziaria e l’eventuale richiesta di risarcimento in caso di condanna; oppure, in virtù della vicinanza politica tra l’ex premier e il compagno Veltroni, e la consolidata confidenza tra lo stesso Renzi ed il presidente Usa, e la collaborazione di fiducia tra quest’ultimo e il senatore Hart, rinunceranno ad ogni azione legale come può accadere in gruppo di buoni amici dinnanzi a “imprevisti” finanziari. Con tanti saluti ai bimbi africani…

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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AIUTI BIMBI AFRICANI: L’ONG DI JULIE ANDREWS DENUNCIA I PARENTI DI RENZI

FONTI.
https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/i-soldi-dellunicef-sono-finiti-alla-societa-della-famiglia-renzi/
http://www.lastampa.it/2018/04/25/italia/bancarotta-della-delivery-la-nuova-indagine-che-rischia-di-travolgere-i-genitori-di-matteo-renzi-futWTzecb2B0ZXQ0xAFGUO/pagina.html
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2018/08/08/news/firenze_l_accusa_ai_fratelli_conticini_quei_6_6_milioni_di_dollari_mai_arrivati_ai_bambini_africani-203690676/
https://en.wikipedia.org/wiki/Operation_USA
https://en.wikipedia.org/wiki/Gary_Harth

ttp://www.opusa.org/a-letter-from-operation-usas-staff-and-board-of-directors/

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

5 pensieri su “L’INTRIGO UNICEF-FAMIGLIA RENZI PORTA AD OBAMA

  1. E’ uno sporco intrigo. La magistratura dovrebbe punire con pene severe i colpevoli. Ho qualche dubbio in merito.

    1. Gentile Carmen gtrazie del commento. Leggi gli altri articoli sui Dem coinvolti nella vicenda UNicef e capisci perchè la portata della porcata è così internazionale da superare le modeste capacità anche della magistratura più ben intenzionata. Ma continuiamo a sperare che qualcuno faccia giustizia… Un giorno. prima o poi

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