COLPIRE L’AUTO DELL’EURODEPUTATO
A VIAREGGIO NON E’ UN CRIMINE!
CONDANNATI IN 27 A PAGARE UNA MULTA
PER IL REATO DI ADUNATA SEDIZIOSA
TUTTI PROSCIOLTI DOPO IL PROCESSO.
___di Carlo Domenico Cristofori___
In Italia l’auto di un europarlamentare può essere circondata da un branco di facinorosi antagonisti di sinistra, sballottata e colpita ma ciò non costituisce reato nonostante una precedente condanna. Siamo nella Repubblica delle Banane o forse delle Toghe Rosse, chissà… Fatto sta che assaltare la vettura di un rappresentante del Parlamento Europeo in quel di Viareggio non è un crimine se su quel veicolo viaggia un tale Matteo Salvini, segretario della Lega poi destinato a diventare Ministro dell’Interno. Il presidente della sezione penale del Tribunale di Lucca, giudice Gerardo Boragine, non ha infatti individuato nessun colpevole tra i 27 militanti di sinistra identificati dalla Digos della Polizia di Stato e denunciati alla magistratura per adunata sediziosa per una vicenda del 16 maggio 2015. Ma il fatto ancor più grave è che a chiederne l’assoluzione con formula piena sia stata proprio quella Procura della Repubblica che aveva emesso nei loro confronti sanzioni da 1.250 eruo e 1.350 euro. Che sia stato per la bravura degli avvocati difensori o la carenza di prove della pubblica accusa non si potrà saperlo finchè non sarà depositata la sentenza. Fatto sta che dai magistrati arriva un’altra presa di posizione avversa al vicepremier leghista ma, soprattutto, contraria ad ogni buonsenso poiché in un paese civile dovrebbe essere punito l’assalto ad un europarlamentare che vuole andare a parlare ad un comizio regolarmente autorizzato a sostegno della campagna elettorale del suo candidato in questo caso Massimiliano Baldini in corsa per la poltrona da Sindaco di Viareggio.
IL RACONTO DELL’ASSALTO ALL’AUTO
«Dopo aver lasciato Massa, Salvini ha raggiunto Viareggio per fare campagna elettorale al mercato dove era allestito un gazebo del Carroccio – riferì a suo tempo Il Tirreno facendo resoconto dell’accaduto sul suo sito – Anche qui non sono mancate le contestazioni. “Non mi fanno paura tre deficienti – ha detto Salvini ai suoi sostenitori che lo invitavano a parlare – ma ho visto un bambino spaventato che piangeva per colpa di questi dementi. Non posso parlare in mezzo ai bambini e mettere a rischio l’incolumità della gente, ci vediamo dopo”. Quando è salito in auto per andarsene, poi, è stato accerchiato da contestatori. L’auto è stata inseguita a piedi e con altri mezzi dai violenti che cercavano ripetutamente di colpirla. L’autista si è visto costretto a fermare l’auto con a bordo il leader leghista e ha affrontato gli inseguitori a viso aperto. Matteo Salvini ha pubblicato sul suo profilo Facebook la fotografia del tetto dell’auto su cui viaggiava e che alcuni contestatori hanno accerchiato e colpito oggi pomeriggio mentre lasciava il mercato centrale di Viareggio». In un video della stessa testata giornalistica si vede anche il leader della Lega che si abbassa mentre sta parlando sul palco per evitare un oggetto, lanciato da qualcuno dei contestatori di sinistra composti da antagonisti, associazioni, centri sociali e no global, che scoprirà dopo essere un sasso e che mostrò al pubblico prima di postarlo su Facebook con un duro commento: «Questo sasso, lanciato dagli “anti-leghisti” sul palco di Viareggio poco fa, ha colpito di striscio una ragazza. Poteva fare molto male. È democrazia questa?».
DALLA CONDANNA ALL’ASSOLUZIONE
Nell’estate scorsa i 27 presunti responsabili, identificati dagli invetigatori della Polizia, sono stati raggiunti da un decreto penale , un provvedimento senza contraddittorio emesso per competenza dalla Procura della Repubblica, con una condanna per adunata sediziosa con una sanzione pecuniaria variabile tra i 1250 e 1350 euro. Ma costoro hanno fatto opposizione chiedendo la celebrazione del processo iniziato lo scorso maggio nel Tribunale di Lucca. Agli atti finirono foto e filmati di quel pomeriggio in cui Salvini in auto fu accerchiato dai contestatori. Ieri la sentenza di assoluzione per tutti, nessuno escluso, richiesta dalla stessa pubblica accusa che aveva firmato i decreti penali: una giravolta giudiziaria difficile da comprendere se non fosse che la prassi di molte procure è quella, in presenza di denunce cirocostanziate, di emettere tali condanne per posta a cuor leggero trattandosi solo di sanzioni pecuniarie consapevoli che i destinatari faranno poi opposizione. «Evidentemente aggredire e lanciare sassi per qualcuno non è reato. Evviva la ‘giustizia’ italiana, io tiro dritto!» è il lapidario commento ministro dell’Interno all’assoluzione dei suoi aggressori che, di fatto, legittima qualsiasi gli assalti alle auto degli europarlamentari. Grazie al giudice Boragine, almeno a Viareggio, i nascenti gilet gialli italiani potranno far vedere i sorci verdi agli odiati tecnocrati di Bruxelles se si troveranno a transitare sul posto…
Carlo Domenico Cristofori
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FONTI
http://www.ilgiornale.it/news/politica/pietre-e-sassi-contro-salvini-giudice-assolve-antagonisti-1616877.html