CROCE DI FUOCO A PARIGI: CHI DI LIBIA FERISCE, DI NOTRE DAME PERISCE
NELLA FRANCIA ATEISTA E GUERRAFONDAIA
IL ROGO NELLA CATTEDRALE SIMBOLO
ALLA VIGILIA DI SANTA BERNADETTE
PATRONA DEI SOFFERENTI A LOURDES
NELL’OMONIMA BASILICA FRANCESE
«Sentirete di guerre e di notizie di guerre. Guardate di non allarmarvi, perché queste cose devono accadere, ma non è ancora la fine. Infatti nazione combatterà contro nazione e regno contro regno,+ e ci saranno carestie e terremoti in un luogo dopo l’altro. Tutte queste cose sono solo l’inizio di grandi sofferenze. Quindi vi perseguiteranno e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio nome. E allora molti si allontaneranno dalla fede, e si tradiranno e si odieranno gli uni gli altri. Compariranno tanti falsi profeti, che inganneranno molti; e a causa dell’aumento della malvagità l’amore della maggioranza si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato».
Vangelo di Matteo 24, 6-11
___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
La croce di fuoco delle navate in fiamme della Basilica di Notre Dame fotografata da una veduta aerea è la più inquietante di tutte. Perché in sé unisce la portata della devastazione al segno mistico prodigioso. Non è di quelli di cui parla il Vangelo, per fortuna, perché altrimenti significherebbe che sono rimasti pochi giorni, poche settimane prima della predetta catastrofe, prima che l’ira di Dio giunga “come un ladro nella notte”. E’ però un simbolo che merita una riflessione approfondita soprattutto perché avvenuto in luoghi e tempi molto particolari. Troppo per essere frutto di una semplice coincidenza e non di un monito soprannaturale e divino.
LA SCIENZA SENZA TROPPE RISPOSTE
A chi dinnanzi a questa frase anziché corrugare la fronte preoccupato sorride inebriato del suo raziocinio scientista chiedo di rispondermi se sa quali siano l’eziologia (la causa) di due delle più diffuse patologie umane contemporanee: Alzheimer ed artrite reumatoide, entrambe occulte malattie come il male oscuro del XX e XXI secolo ovvero la depressione contro la quale nemmeno la più stragrande ricchezza può nulla inducendo la follia medica a scegliere la più facile strada del consenso all’eutanasia. Nei giorni in cui l’uomo girovaga nello spazio, con alterni successi come insegna la navicella d’Israele schiantatasi sul suolo lunare nonostante il suo nome biblico (o forse proprio per averlo usato invano), sperimenta su bambini autistici i farmaci per la transizione di sesso, abbatte alberi per fare spazio alle antenne della pericolossissima rete di connessione mobile 5G, argomento di guerra politica per timori di spionaggio digitale più che per i rischi di danni cerebrali, nessuno sa ancora spiegare cosa causa l’artrite reumatoide. O forse la scienza “non vuole” spiegarlo perché magari dovebbre riconoscere che c’entrano qualcosa, come nella celiachia, i raggi Gamma con cui furono bombardate le sementi di grano duro italiano per l’esperimento della tipologia Creso: un progetto Cnen-Enea del 1956, approvato da Iaea e Fao in una sconcertante simbiosi tra energie atomiche e l’organizzazione Onu per Alimentazione e Agricoltura, di cui fu “cavia” l’Italia come oggi è capofila internazionale nella vaccinazione obbligatoria esavalente per volontà della Global Health Security Agenda (GHSA) e del Governo Gentiloni (PD): il quale avrebbe dovuto occuparsi solo di una dignitosa riforma elettorale per mandato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma se in quello fallì riuscì invece di dare un senso al pianficato raddoppio degli stabilimenti vaccinali Glaxo in Italia. Questa multinazionale del farmaco è divenuta strapotente con l’inglobamento della compromessa SmithKline, colta con le mani sulla tangente all’ex ministro Francesco De Lorenzo per rendere obbligatorio il vaccino contro l’Epatite B: mentre oggi c’è carenza nel commercio mutuabile di farmaci terapeutici contro l’Epatite C, come rilevato da una professoressa universitaria nella discussione in Senato sulla diffusione a spese del Sistema Sanitario Nazionale della Triptorelina, la medicina per bambini Transgender. Potrei continuare a rovesciare carichi di letame sulla tanto osannata scienza… E lo farò certamente in trattazione scientifica a parte come già fatto per alcuni degli argomenti citati.
DALLA FEDE DEI FRANCHI ALL’ATEISMO GIACOBINO
Invito pertanto i raziocinanti estremi, di cui adessso si sarà catturata l’attenzione, a leggere più avanti per future riflessioni sulle certezze matematiche di empirismi imperfetti quando le loro esistenze fragilmente umane cozzeranno contro qualche imprevisto personale o familiare imponderabile o inspiegabile dalla scienza. “Una docile fibra dell’universo” così si riconobbe Giuseppe Ungaretti nela poesia I Fiumi prima di descrivere la vita come una “corolla di tenebre”. Ed oggi tutto il mondo tiene nel cuore le tenebre squarciate dalla croce di fuoco che ha illuminato il cielo sopra Parigi. In un luogo non casuale come detto. E’ la Cattedrale dell’Arcivescovo Metropolita Primate di quella Francia nata per il dominio dei barbari Franchi e devota al Cristianesimo fin dal 496 quando il re Clodoveo si convertì al Cattolicesimo, cui era fedele sua moglie Burgunda, emulando l’imperatore Costantino con una sorta di ordalia (affidamento al giudizio divino): fece cioè voto di conversione se avesse vinto la guerra contro gli Alemanni, neopagani celtici druidici. Ciò avvenne! E da allora la nazione atlantico-mediterranea rimase fortemente cristiana per quasi 1300 anni: finchè la Massoneria anglo-tedesca s’inventò i giacobini anticlericali ed ateisti della Rivoluzione Francese e li armò contro l’ultimo monarca Luigi XVI, che per opportunismo politico si era fatto ungere dall’Arcivescovo di Reims ma al tempo stesso aveva giurato fedeltà ai massoni covando in seno al suo regno le serpi che lo uccisero. Tra esse crebbe Maximilien de Rodespierre, grande protagonista del Regime del Terrore e decapitato dagli stessi carnefici da lui fomentati soltanto un anno dopo il re nella stessa Place della Concorde. Una concordia mal riposta… Fraternità, Uguaglianza e Libertà c’erano solo per chi comandava copo aver parlato al ventre molle del popolo bue con perle di filosofia profetica come Voltaire (al secolo François-Marie Arouet): «Ho appena riletto alcune pagine della Bibbia. Davvero, questo libro non è più per il nostro tempo. Ci sono voluti dodici uomini per diffondere il cristianesimo, l’errore cristico. Io dimostrerò che uno solo è sufficiente per distruggerlo; e fra cento anni, la Bibbia sarà l’almanacco dell’anno scorso». Venticinque anni dopo la sua morte, la sua stessa casa e le sue presse tipografiche furono usate dalla Società Biblica di Ginevra per stampare e diffondere la Parola di Dio che oggi ha raggiunto una diffusione di circa 200 miioni di copie. Le mai rinnegate radici rivoluzionarie-ateistiche-anticlericali, messe a dura prova dalle molteplici apparizioni mariane capaci di fare della Francia una metà internazionale di pellegrinaggi di cui parliamo più avanti, hanno consentito la proliferazione di una società multietnica e multireligiosa che, secondo recenti studi, diventerà però a maggioranza islamica nell’arco di 25 anni: sarà il primo paese d’Europa a tagliare questo traguardo, felice o infelice che sia.
LA GUERRA IN LIBIA PRIMA DEL ROGO
Ma se ciò è avvenuto è anche e soprattutto a causa di quelle politiche mondialiste guerrafondaie particolarmente care agli ultimi presidenti della Repubblica Francese: il paese che nel 2011 guidò la guerra alla Libia di Muhammar Gheddafi, formalmente in appoggio ai rivoluzionari e per la difesa delle loro aspirazioni democratiche, come in tutte le Primavere Arabe nelle infami guerre appoggiate di paesi Nato dagli anni Novanta in poi; sostanzialmente per una mancata commessa militare francese da 4 miliardi di dollari, annullata dal dittatore libico, ma soprattutto per stroncare sul nascere il progetto del dinaro d’oro quale valuta monetaria che consentisse l’indipendenza economica ai 14 paesi africani ancora oggi sotto la dominazione del colionalismo del Franco Francese. Vedremo in un altro articolo le gravissime reponsabilità delle lobbies europee delle armi e dell’Italia che oggi cerca di fare da mediatrice. Resta il fatto che proprio nei giorni scorsi il presidente Emmanuel Macron, lo stesso che ieri notte lacrimava pelosa commozione davanti al rogo di Notre Dame, ha ufficialmente dato il suo placet all’iniziativa militare con cui il generale Khalifa Belqasim Haftar, tenente generale del Consiglio internazionale di Transizione Libico, l’organizzazione di coordinamento rivoluzionario anti-Gheddafi apoggiata dagli stessi francesi, vuole conquistare Tripoli per spodestare il premier libico Fayez al-Sarraj: il presidente riconosciuto dalla Comunità internazionale ma da poche forze nel paese: frammentato in molteplici rivalità tribali e destinato a riproporre uno scenario simile all’Afghanistan e all’Iraq. Non mi soffermo ad analizzare i motivi di questa offensiva bellica in continua escalation. Mi limito a registrare la coincidenza temporale per cui nella Settimana Santa della Pasqua cristiana, a pochi giorni dall’inizio delle operazioni militari appoggiate da Macron (come il suo predecessore Nicolas Sarkozy sostenne quelle del 2011) si scatena un rogo in uno dei monumenti simbolo del Cristianesimo in Europa e nel mondo. «Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, traditori, sfrontati, accecati dall’orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore. Guardati bene da costoro!». Le frasi sono espunte dalla II Lettera a Timoteo di San Paolo e ben descrivono quel “collasso morale” denunciato dal Papa Emerito Benedetto XVI di cui la Francia è esempio internazionale proprio per lo sfruttamento dell’Africa, non soltanto attraverso i paesi coloniali ma anche grazie a quel Gruppo Havas (padrone di Vivendi) che ha sostenuto i regime-chance in molti stati del Continente Nero per poi accaparrarsi la gestione dei porti commerciali: lucrosa e strategica per l’importazione ed esportazione di qualsiasi cosa…
CROCE DI FUOCO SULLA CHIESA DELLA CROCIATA
Ma la croce di fuoco sulla Cattedrale di Parigi assume valenze simboliche alla luce di ulteriori importanti correlazioni storiche. Dagli stessi Franchi cattolici germogliò la stirpe dei Carolingi da cui discese Carlo Martello, al quale va il merito, il 25 ottobre 732, di aver arrestato a capo dell’esercito in qualità di maggiordomo di palazzo dei Re Merovingi, l’avanzata delle milizie musulmane arabe-berbere di Al Andalus dopo che queste avevano già conquistato Bordeaux. Ma proprio a Notre Dame, nel 1185, nel corso della prima celebrazione all’interno della basilica gotica, il Patriarca di Gerusalemme Eraclio di Cesarea convocò la Terza Crociata: la cosiddetta Corciata dei Re perché vide protagonisti Filippo II di Francia e soprattutto Riccardo Cuor di Leone d’Inghilterra (ma duca di Normandia e Aquitania). Fu lui a conquistare dopo cuente battaglie i dominii franco-cristiano di Tiro (vicino a Beirut in Libano) e Giaffa (oggi nell’area urbana di Tel Aviv in Israele) ottenenendo dal temibile avversario Saladino, Al-‘Adil I, il sultano curdo musulmano d’Egitto, l’unico benefit di un accesso dei pellegrini cristiani disarmati al Santo Sepolcro. Fu tacciato di “ricevere dai pagani, come un favore, ciò che non era stato in grado di ottenere con l’aiuto di Dio” dal cronista Riccardo di Devizes, e ciò oscurò per sempre il suo motto “Dio e il mio diritto” confermando che prima di combattere in nome di Dio bisogna sempre andarci molto cauti. Soprattutto quando ci si confronta con quei musulmani che nemmeno l’umiltà e carità di San Francesco d’Assisi seppero convertire. Nel suo tentativo di evangelizzazione del nuovo Sultano di Egitto perpetrato in occasione della V Crociata, infatti, portò a casa la pelle, la stima del despota islamico ma non la sua conversione. In questo retroscena storico assume una valenza che si presta ad innumerevoli interpretazioni la politica interventista francese in Libia, fomentate da quele lobbies massoniche che vantano discendenze esoteriche dai templari, e questo devastante incendio che per certi versi sarebbe stato meno inquietante se risultasse conseguenza di un atto terroristico che al momento sembra escluso come la matrice dolosa. Un attentato troverene infatti spiegazione nell’ancestrale malvagità umana e nell’ormai sempre più aperto contrasto tra le religioni voluto dalla Jihad sunnita, la guerra santa contro gli infedeli (cristiani come islamici sciiti), sostenuta non da tutti ma da molti paesi musulmani del mondo e spesso alimentata dai governi mediorientali ed occidentali per sordidi giochi geopolitici.
IL CROLLO DI PARIGI RICORDA L’ABBAZIA DI NORCIA
L’incidente in un luogo sacro dove dovrebbe confluire tutta l’energia protettiva della Madre Santissima Vergine Maria, la Nostra Signora cui è dedicato, è assai sconcertante anche per il credente più razionalista. Almeno quanto lo fu il crollo dell’Abazia di San Benedetto a Norcia, patrono di quell’Europa senza dignità in Cristo: non va infatti dimenticato che le radici cristiane dell’Unione Europea, sebbene acclarato sotto il profilo storico dai casi sopracitati di Carlo Martello e delle Crociate e dal Sacro Romano Impero, non furono riconosciute nella Costituzione Europea sottoscritta il 29 ottobre 2004 con il Trattato di Roma, dove sgorgò il primo sangue italico dei martiri seguaci di Gesù Risorto divenendo seme di quel Monachesimo grazie al quale fiorirono capolavori artistici come la stessa Basilica norcina e quella di gotica di Parigi. «Notre Dame come a San Benedetto ci dice che i monumenti simbolo della nostra Europa sono fragili e occorre un maggiore impegno quotidiano per difenderli e preservarli, perché non possiamo più permetterci di perdere altri pezzi di identità e valori che sono patrimonio di tutti». Il Sindaco di Norcia Nicola Alemanno azzecca le parole anche senza volerlo. Nella sua velleità di buon amministratore si fa paladino degli scientisti per cui qualsiasi incidente non voluto può essere scongiurato con la tecnologia. Ovviamente refrattari al racconto biblico (ampiamente accreditato sotto il profilo storico) del Diluvio Universale può darsi che ipotizzino la fuga su Marte a bere acqua magari ricca di polonio radioattivo in caso di un’eventuale nuova glaciazione o una produzione seriale di case frigorifero per difendersi dal surriscaldamento della terra. Dopo trent’anni di cronaca nera mi fa amaramente sorridere chi è certo di trovare una spiegazione a tutto. Ma Alemanno dice parole corrette: Notre Dame e l’Abbazia di Norcia sono fragili perché sempre più mète di turisti atei o tiepidi credenti intenti ad accendere le candele per superstizione più che per reale devozione. Sono fragili perché furono gemme preziose create dalla gratitudine umana al Dio di Israele e Gesù Cristo che scampò italiani e francesi dalle orde barbariche e dalle epidemie pestilenziali ed oggi sono ridotte al rango di un ammasso di acciaio come la tour Eiffel. Con ciò sono ben lungi dal dire che non vadano tutelati e protetti e che, almeno nel caso di Notre Dame, ci sia indubbiamente una concausa umana ad un evento che reuto soprannaturale. Ma sorrido ironicamente al pensiero di vedere colate di cemento armato o di acciaio interno alle basiliche medievali per preservarle da un eventuale imprevedibile terremoto…
LA MISTERIOSA CONNESSIONE CON NOTRE DAME DI LOURDES
I drammi dell’umanità per millenni si sono prevenuti con un’arma più portentosa e miracolosa: come insegna Notre Dame, ma più di quella parigina l’altra omonima cattedrale francese, quella di Lourdes, edificata sulla base delle visioni di una ignorante pastorella e divenuta santuario internazionale per le decine di migliaia di guarigioni prodigiose avvenute nelle Grotte di Massabielle e nelle piscine dell’acqua surgiva che fuoriesce dalla roccia. Non credo di turbare nei lidi celesti monsignor Franco Degrandi (presidente Oftal, canonico di Lourdes e al suo rientro nell’Arcidiocesi di Vercelli mio confessore) nel chiamare quel luogo mariano alle pendici dei Pirenei come la “lotteria di Dio”. Oguno può partecipare grazie ad un un biglietto gratuito quello della Fede nel Cristo Risorto e nella Madre di Dio da cui nacque, sperando di ottenere risposta alle sue domande o ai suoi problemi, a volte semplici, emotivi e psicologici, a volte gravissimi e fisici. Tutti ricevono in premio una grazia: alcuni sono capaci di vederla, altri no. Ma per alcuni è talmente eclatante da ottenere l’approvazione di miracolo dall’Office of Medical Observations Sanctuary of Lourdes, il Comitato scientifico composto da specialisti di varie branche mediche che fino ad oggi ha accertato 70 guarigioni scientificamente assolutamente inspiegabili sebbene quelle ritenute straordinarie siano migliaia e migliaia. Se oggi questo sito si chiama Gospa News è grazie a Lourdes come si puà leggere nel mio racconto sul mio viaggio da reporter nel 2004 in occasione del pellegrinaggio di Giovanni Paolo II. E in quelli successivi a Medjugorie dalla Gospa (Madonna in croato).
Per questo, e per motivi più personali, sono divenuto assai devoto a Santa Bernadette Soubirous (nata il 7 gennaio 1844), la veggente che testimoniò le 18 apparizioni della Vergine Maria iniziate l’11 febbraio 1858, quando lei aveva a quattordici anni, mentre era in cerca di legno secco sulla riva del Gave, a Massabielle. Il rumore del vento tra i pioppi attirò la sua attenzione… Nel cavo della roccia Bernadette scorge una “Signora vestita in bianco” che le parla: “Volete farmi la grazia di venire qui per quindici giorni” e poi la invita ad andare a bere ad una fontana nascosta dalla terra nelle pareti dell’antro. Soltanto il 25 marzo, alla sedicesima apparizione, la Madre Celeste rivelerà la sua identità: “Que soy era Immaculada Concepciou” (“Io sono l’Immacolata Concezione”). Bernadette non aveva la più pallida idea del significato di quelle parole, ma ripetendole continuamente per paura di dimenticarle, va di corsa dal parroco e tutto d’un fiato ripete quelle parole misteriose. Il Dogma dell’Immacolata Concezione era stato promulgato soltanto 4 anni prima e non era ben conosciuto nemmeno dai più devoti e colti parrocchiani. Bernadette dovette combattere contro la resistenza di tutte le autorità, da quella paterna a quelle religiosi e civili che per lei mobilitarono magistratura e polizia proprio come nel 1981 capitò ai veggenti di Medjugorie. Ma mentre più i responsabili della comunità cercavano di perseguire i suoi racconti più i fedeli aumentavano e guarivano grazie alla sorgente della grotta.
LA PASTORELLA IGNORANTE DIVENTATA SANTA
La pastorella, esempio di umiltà che ringraziò la Madonna per la sua “ignoranza” e “stupidità” come si può leggere nella sua struggente preghiera, accettò la sua missione di sofferenza, prima psicologica per le persecuzioni che non terminarono mai, poi anche tragicamente fisica, preannunciata da quella frase della Madre Celeste: “Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell’altro”. Ammalata di asma, tubercolosi e tumore osseo, morì a soli 35 anni a Saint-Gildard, nella casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers, dove si era ritirata cercando rifugio dalla curiosità popolare. Fu proclamata Santa l’8 dicembre 1933 da Papa Pio XI e dopo 140 anni proprio grazie al Santuario di Notre Dame di Lourdes la devozione verso la pastorella ignorante è ormai diffusa in tutto il mondo tanto da farla entrare nell’orbita dei santi più amati e famosi della Cristianità. Soprattutto oggi: 16 aprile, giorno della sua morte e della sua nascita al Cielo. Giorno della ricorrenza della festa cattolica a lei dedicata in cui si celebra un’umile eroina del dolore. Quello che oggi affligge la comunità cristiana francese e internazionale per la devastazione patita da quell’altra Notre Dame, proprio alla vigilia della festa di Bernadette. Da credente in Cristo mi è assai semplice ritenere che quella croce di fuoco scolpita nel cielo dalle navate della Cattedrale di Parigi sia un eloquente monito alla Francia, all’Europa ed alla Cristianità tiepida che convive e spesso si fa soggiocare dagli usi e costumi atei o neopagani. E a chi non riesce a ritenerlo possibile ricordo proprio le parole della Santa di Lourdes pronunciate a chi si burlava di lei o la confutava: “Sono incaricata di dirvelo, non di farvelo credere”. Ascoltatela.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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LA NUOVA BUSSOLA – LA GROTTA DI MASSABIELLE E L’ULTIMO MIRACOLO
PREGHIERA DI SANTA BERNADETTE
Per l’indigenza di mamma e papà, per la rovina del mulino, per il vino della stanchezza, per le pecore rognose: grazie, mio Dio! Bocca di troppo da sfamare che ero; per i bambini accuditi, per le pecore custodite, grazie! Grazie, o mio Dio, per il Procuratore, per il Commissario, per i Gendarmi, per le dure parole di Peyramale. Per i giorni in cui siete venuta. Vergine Maria, per quelli in cui non siete venuta, non vi saprò rendere grazie altro che in Paradiso. Ma per lo schiaffo ricevuto, per le beffe, per gli oltraggi, per coloro che mi hanno presa per pazza, per coloro che mi hanno presa per bugiarda, per coloro che mi hanno presa per interessata. Grazie, Madonna! Per l’ortografia che non ho mai saputa, per la memoria che non ho mai avuta, per la mia ignoranza e per la mia stupidità, grazie! Grazie, grazie, perché se ci fosse stata sulla terra una bambina più stupida di me, avreste scelto quella! Per la mia madre morta lontano, per la pena che ebbi quando mio padre, invece di tendere le braccia alla sua piccola Bernadette, mi chiamò suor Marie-Bernard: grazie, Gesù! Grazie per aver abbeverato di amarezza Questo cuore troppo tenero che mi avete dato. Per Madre Joséphine che mi ha proclamata: «Buona a nulla». Grazie! Per i sarcasmi della madre Maestra, la sua voce dura, le sue ingiustizie, le sue ironie, e per il pane della umiliazione, grazie! Grazie per essere stata quella cui la Madre Thérèse Poteva dire: «Non me ne combinate mai abbastanza». Grazie per essere stata quella privilegiata dai rimproveri, di cui le mie sorelle dicevano: «Che fortuna non essere come Bernadette!». Grazie di essere stata Bernadette, minacciata di prigione perché vi avevo vista, Vergine Santa! Guardata dalla gente come bestia rara; quella Bernadette così meschina che a vederla si diceva: «Non è che questa?!». Per questo corpo miserando che mi avete dato, per questa malattia di fuoco e di fumo, per le mie carni in putrefazione, per le mie ossa cariate, per i miei sudori, per la mia febbre, per i miei dolori sordi e acuti, Grazie, Mio Dio! Per quest’anima che mi avete data, per il deserto dell’aridità interiore, per la vostra notte e per i vostri baleni. per i vostri silenzi e i vostri fulmini; per tutto, per Voi assente e presente, grazie! Grazie, o Gesù!
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