IL CARDINALE DI COLOMBO: “ATTACCHI BESTIALI”
PASQUA DI SANGUE NELL’ISOLA CINGALESE
PER LE 9 ESPLOSIONI IN VARI HOTEL E CHIESE
UTILIZZATI ANCHE 7 KAMIMAZE JIHADISTI
FERMATI TERRORISTI ESTREMISTI RELIGIOSI
CIRCA 500 I FERITI NEGLI ATTENTATI
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Un olocausto di cristiani: è questo l’orrendo esito degli attentati in Sir Lanka. Uno dei più gravi attentati del dopoguerra. Ma proprio perché ha colpito principalmente la comunità dei devoti a Cristo in un paese esotico il massacro ha trovato tiepida attenzione da parte dei media e dell’opinione pubblica: sicuramente molto meno del tetto bruciato di Notre Dame. Senza nulla togliere alla gravità dei danni alla secolare cattedrale di Parigi le vittime così lontane hanno fatto meno rumore e destato purtroppo minore commozione anche tra gli stessi cristiani d’occidente. Soprattutto perché tutti hanno voluto evitare che una Pasqua di Sangue potesse rovinare la loro festività commerciale e turistica. Soprattutto perché non si vuole demonizzare il terrorismo islamico che pare essere all’origine del massacro, some sospettato fin da subito ed ora confermato dagli arresti. Aggiornamenti qui.
L’UNITA’ DI CRISI DELLA FARNESINA
AGGIORNAMENTO ORE 9 ITALIA – 22 aprile 2019
Al momento non si hanno notizie di vittime italiane ma la Farnesina ha confermato in un tweet che l’unità di crisi è al lavoro, insieme all’Ambasciata d’Italia “per effettuare verifiche”. Nel tweet è indicato anche un numero di telefono a cui rivolgersi per eventuali segnalazioni: 00390636225.
IL NUMERO DEI MORTI AUMENTA OGNI ORA
AGGIORNAMENTO ORE ORE 8 ITALIA – 22 aprile 2019
A distanza di 24 ore dal tremendo attacco terroristico condotto con nove esplosioni a distanza di pochi minuti in tre chiese, quattro alberghi di lusso, in un centro commerciale e una casa privata, il bilancio delle vittime continua ad aggravarsi. L’ultima nota delle agenzie porta a 290 il numero dei morti tra cui 27 turisti: cittadini americani, britannici, olandesi e indiani, un cinese, un giapponese e un portoghese. I feriti sono però circa 500 tra cui molti gravi e pertanto il conteggio definitivo delle vittime potrebbe essere ancora più tragico.
Insieme a questi aggiornamenti arriva anche la notizia che la polizia ha individuato e arrestato 24 sospetti grazie ad un furgoncino visto da alcuni testimoni sui luoghi delle stragi. Ma è emerso anche che gli attacchi sarebbero stati preceduti da alcune segnalazioni delle intelligence non tenute in debito conto dal governo cingalese. A riferirlo è il corrispondente della BBC a Colombo. «Non è chiaro chi fosse dietro gli attacchi, ma 24 arresti sono stati fatti dalla polizia. Il governo ha affermato di ritenere che le bombe di alcuni kamikaze siano state utilizzate in alcuni dei siti – scrive il network inglese rilanciando le informazioni del reporter Azzam Ameen – secondo le autorità, si ritiene che gli aggressori facciano parte di un “gruppo estremista islamista”». Gli attentati accuratamente pianificati e coordinati sarebbero stati effettuati in alcuni degli obiettivi da ben 7 kamikaze jihadisti.
Durante una conferenza stampa di domenica sera, il primo ministro Ranil Wickremesing ha parlato delle voci secondo cui i funzionari avevano avuto informazioni preliminari sui futuri attacchi. «Dobbiamo capire perché non sono state prese precauzioni adeguate, né io né i ministri siamo stati informati» ha affermato. La notizia degli arresti porta immediatamente il pensiero alle Tigri Tamil, la milizia guerrigliera marxista-comunista di lingua Tamil che è parlata dalla quasi totalità dei musulmani in prevalenza sunniti delo paese: una minoranza in forte crescita ma sempre più temibile per le radicalizzazioni jihadiste. Come riferisce AsiaNews il cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha bollato come “un atto bestiale e non umano” quanto avvenuto e ha espresso le sue condoglianze e partecipazione verso le famiglie dei morti e dei feriti. Egli ha anche invitato tutti i dottori e il personale sanitario a fare il possibile per salvare le vittime innocenti di questi atti crudeli. Anche Papa Francesco durante la benedizione pasquale Urbi et Orbi ha espresso turbamento e vivo profondo cordoglio per il massacro.
AGGIORNAMENTO ORE 9 ITALIA – 21 APRILE 2019
Si aggrava di minuto il minuto il bilancio delle stragi in Sri Lanka trasformando un massacro in un tremendo olocausto. Sono già più di 100 i morti accertati. Sembra addirittura 138 ma gli oltre 400 feriti rendono purtroppo provvisorio questo rapporto in quanto i soccorsi stanno lavorando da ore per portare le vittime negli ospedali ormai al collasso e per estrarre i corpi dalle macerie di chiese e alberghi. Questa Pasqua di sangue pare destinata a divenire una delle più gravi della storia. Ed avviene a pochi giorni dall’incendio della Cattedrale Notre Dame di Parigi. Due eventi che scuotono la Cristianità sempre più emarginata dalle persecuzioni in molti paesi del mondo ma anche dall’antieticità politica mondialista, massonica ed ateista di tanti governi occidentali. Il demonio libero dalle catene fomenta sempre più collasso morale, odio e violenza perché sa che ci stiamo avvicinando davvero agli ultimi tempi ed al momento della sua definitiva condanna. Soltanto una visione spirituale e soprannaturale può infatti dare spiegazione a tanta bestiale malvagità assassina che si scatena proprio nel giorno della vittoria di Cristo sulla morte: unica ancora di salvezza dinanzi alla fragilità umana. Nel giorno in cui come cristiano mi ero alzato colmo di giubilo mi tocca piangere i fratelli morti solo perché accorsi nelle chiese a cantare lodi a Gesù Risorto. Vite spezzate in un martirio contemporaneo ancor più feroce di quello dei primi imperatori romani perché subdolo e improvviso anche in quelle nazioni dove sembra regnare la pace.
AGGIORNAMENTO ORE 8,45 ITALIA
Un attacco pianificato nei minimi dettagli alla Cristianità ed in generale a quell’occidente che pur rinnegandola ne è culla in molti paesi e cuorI. Esattamente come avvenuto lo scorso 27 gennaio nelle Filippine un massacro premeditato colpisce lo Sri Lanka dove i cristiani sono soltanto il 7,5 % della popolazione, in maggioranza buddista ma con molti induisti. Nell’eccidio si contano finora più di 50 morti ma il bilancio è purtroppo destinato a salire essendoci quassi 300 feriti alcuni dei quali gravi come confermato dalle autorità locali.
Sei esplosioni hanno colpito chiese cattoliche nello Sri Lanka proprio mentre i cristiani avevano appena iniziato le celebrazioni della domenica di Pasqua. Le deflagrazioni si sono verificate intorno alle 8:45 ora locale (tre ore e mezza in avanti rispetto all’Italia) nella chiesa di Sant’Antonio a Colombo e nella chiesa di San Sebastiano a Negombo, una città a maggioranza cattolica al di fuori della capitale. Anche la Chiesa di Sion a Batticaloa sulla costa orientale è stata presa di mira.
Più o meno nello stesso momento, anche gli hotel a cinque stelle Shangri-La, Cinnamon Grand e Kingsbury sono stati colpiti, ha confermato la polizia. Tutti gli attacchi sembrano essere stati coordinati. Almeno 52 persone, secondo Russia Today e BBc, sono state uccise, secondo quanto riferito dai media locali che hanno citato polizia. Ma il numero delle vittime di questo orrendo massacro è ancora provvisorio perché ci sarebbero circa 280 feriti.
Una Pasqua di sangue riporta la drammaticità delle persecuzioni cristiane nel mondo in un paese come lo Sri Lanka dove il fenomeno non era stato mai registrato con gravità. Non figura infatti nella lista dei paesi a rischio stilata dalle organizzazioni cristiane Aiuto alla Chiesa che Soffre e Open Doors ma è pur sempre prossimo all’India dove invece i drammi delle violenze contro i seguaci di Gesù sono purtroppo quotidiane. Nel continente indiano proprio nei giorni scorsi le associazioni cattoliche avevano festeggiato il ripristino della festività del Venerdì Santo inizialmente soppressa da un provvedimento governativo. Solo alcune settimane fa, invece, un indiano era stato decapitato da fanatici induisti solo per essersi convertito al Cristianesimo.
Al momento sono ancora ignoti gli autori del gesto che ripropone anche lo spettro dei terroristi delle Tigri Tamil, la formazione comunista e marxista che si arrese solo nel 2009 dopo 26 anni di guerra civile e lo stato di emergenza nell’isola cingalese, in prevalenza di fede musulmana. Sotto il profilo religioso il buddhismo Theravada (70,2%) e l’induismo (12,6%) sono le religioni predominanti, seguite per diffusione dall’islam (9,4%) (dei quali la maggioranza parla tamil, in maggioranza sunniti, 7%) e Cristianesimo (7,8%) di cui 6,8% Cattolici e 1% Protestanti. Le minoranze etniche comprendono i Burgher (1%), di discendenza mista asiatico-europea, e i Wanniyala-Aetto o Veddah, i pochi discendenti dei primi abitanti dell’isola. Nell’isola vi è anche una piccola minoranza zoroastriana, originaria dell’India (parsi) e giunta in Sri Lanka durante il periodo britannico.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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