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SRI LANKA: STRAGE DI 27 BAMBINI. MISTERI SULL’IMAM ISIS

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I MUSULMANI DENUNCIARONO L’ISLAMICO
CHE PREDICAVA L’UCCISIONE DEGLI INFEDELI:
I RAPPORTI 007 NON SONO BASTATI A FERMARLO
ORA PARE SIA MORTO NELL’ATTENTATO
TROPPI GIALLI NELLE FALLE DELL’INTELLIGENCE

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

I due volti dell’orrore tremendo che ha travolto lo Sri Lanka in una Pasqua di Sangue sono tutti in due immagini: quella del malvagio fondatore del gruppo jihadista srilankese National Thowheed Jamath che giura davanti alla bandiera dell’Isis e quella della piccola Tarushi di soli 2 anni, il nome è di fantasia ma è molto diffuso tra le bambine dell’isola e significa coraggio. In due foto c’è tutto il dramma assurdo di una violenza torva ed atroce soprattutto perché premeditata quanto bestiale: capace di strappare la vita anche ad almeno 27 bambini (una è dispersa) tra le 310 vittime accertate in un crescendo del bilancio sempre più angosciante per la terribile circostanza dei circa 500 feriti. Un odio sanguinario versato dai musulmani sunniti jihadisti contro i cristiani in particolare e contro gli occidentali infedeli in generale: in un oceano di misteri inquietanti sul fallimento dell’intelligence allertata dagli stessi musulmani dello Sri Lanka.

DOSSIER “007” ISIS-SRI LANKA: ISLAMICO COMUNISTA ARRESTATO

Dubbi che i 24 fondamentalisti islamici arrestati dalla polizia dopo le nove esplosioni (3 chiese, 4 alberghi, 1 supermarket e 1 casa privata) non bastano a fugare il fondato timore che siano finiti in carcere solo i gregari e i pesci piccoli di una potente ed articolata rete del terrore capace di procurarsi chili di esplosivi, uomini e veicoli per compiere il suo diabolico piano. Non bastano a spiegare perché la presunta mente, l’imam fedele all’Isis, non sia stata fermata prima pur essendo a tutti nota la sua pericolosità, segnalata persino da altri islamici.

Alcune delle vittime nella chiesa di Negombo

Nella chiesa di Negombo, sono in programma ben 18 funerali oggi, mercoledì 23 aprile, giornata di lutto nazionale indetta dal presidente su cui fioccano le accuse per non aver allertato il governo circa le segnalazioni dei servizi segreti stranieri e nazionali riguardo all’imminente ondata di attacchi dei jihadisti National Thowheed Jamath. E’ stato il ministro alle Telecomunicazioni Harin Fernando a pubblicare sul suo profilo Twitter la segnalazione dei Servizi Segreti dell’11 aprile che il presidente Maithripala Sirisena avrebbe girato alla Polizia senza però metterne a conoscenza il primo ministro con cui è in conflitto politico. Un comportamento censurato da vari membri del Governo come da un ex generale del’Aviazione (vedi precedente articolo sui Jihadisti nascosti) tale da motivare la richiesta di dimissioni del capo della polizia da parte del Ministro della Salute Rajitha Senaratne come riportato dal DailyMail che si focalizza sulla figura della presunta mente degli attentati:

 

IL MISTERO DELL’IMAM FEDELE ALL’ISIS

Moulvi Zahran Hashim, l’imam fondatore dei miliziani jihadisti del National Thowheed Jamath, davanti alla bandiera nera Isis

«Moulvi Zahran Hashim, il fondatore di NTJ che si riferiva a se stesso come Abu Ubaida, è stato indicato come la presunta mente dietro gli attentati suicidi di domenica di Pasqua nelle chiese e negli hotel di lusso» scrive la giornalista Larisa Brown, esperta di Difesa e Sicurezza. E’ la stessa reporter però a mettere in luce il mistero che aleggia intorno alla sua persona: «I media locali hanno affermato che il predicatore estremista, che aveva giurato fedeltà allo Stato islamico, era uno dei bombaroli che hanno attaccato l’Hotel Shangri-La a Colombo, ma questo è stato in seguito contestato». Il dubbio che fosse riuscito a fuggire è circolato per un paio di giorni ma l’ultima versione ufficiale della polizia riportata dai media internazionali lo darebbe per morto durante l’attentato suicida. A rimarcarne la pericolosità è l’Imam Tawhidi, sciita iracheno, noto per la sua battaglia contro gli islamici terroristi (perlopiù sunniti) per difendere la faccia pulita dei musulmani moderati, a descrivere con due eloquenti video di predicazione ed incitazione all’odio chi era (o è se è vivo) Zahram.

Moulvi Zhmar davanti alle bandiere occidentali in fiamme

«Passiamo ore a mostrare estremisti ogni giorno – scrive Tawhidi che ha creato anche una fondazione per contrastare il fenomeno – Questo video e il suo background sono passati inosservati a causa delle barriere linguistiche. Se fosse stato esposto e portato all’attenzione delle autorità, avrebbe potuto essere fermato. Terrorista #SriLanka: (traduzione breve): nell’Islam ci sono tre tipi di persone: un musulmano, un non musulmano che è d’accordo con i musulmani, e un non musulmano che deve essere ucciso. Chiunque non sia d’accordo con i musulmani dovrebbe essere ucciso. Questo è Zahran Hashim, uno dei terroristi identificati come responsabili di almeno uno degli attentati nello Sri Lanka. Qui è lui che predica con uno sfondo di paesi non musulmani in fiamme, dicendo: “L’Islam non consente di difendere la bandiera nazionale. Indù, cristiani, buddisti come non credenti. Allah ha creato questa terra per i musulmani; I kafir hanno il diritto di vivere, solo i musulmani hanno il diritto di governare. La lealtà dei musulmani dovrebbe essere solo per la nazione governata dai musulmani. È un peccato vivere in Occidente, terra di incredulità. Anche se un miscredente fa cose buone, lo odio, perché è un non credente”». Del gruppo National Thowheed Jamath parlò anche Anne Speckhard, direttore del Centro internazionale per lo studio dell’Estremismo Violento, durante una conferenza a febbraio: ha riferito ad Associated Press che in quell’occasione fu avvicinata da un funzionario dell’intelligence dello Sri Lanka che gli rivolse una domanda imbarazzante. Era preoccupato per quel gruppo locale jihadista che “sarebbe semplicemente scomparso” quando il governo avrebbe cercato di individuarlo e chiese alla studiosa cosa ne pensasse…

 

I SOSPETTI DIETRO AL FALLIMENTO DELL’INTELLIGENCE

La segnalazione di pericolo inviata al presidente dagli 007 dello Sri Lanka ed ora diffusa dal ministro delle Telecomunicazioni

Com’è possibile che un Imam che predicava simili cose fosse libero di parlare e muoversi a piacimento nel suo paese, colonia britannica? Domanda che diventa ancor più agghiacciante alla luce delle testimonianze raccolte dal Daily Mail: «Hilmy Ahamed, vicepresidente del Consiglio musulmano dello Sri Lanka, ha dichiarato di aver avvertito i funzionari dell’intelligence militare del gruppo e dei suoi leader. Parlando da Colombo, Ahamed ha dichiarato: “Puntare la comunità non musulmana è qualcosa che incoraggiano – dicono che devi ucciderli in nome della religione. “Ho consegnato personalmente tutti i documenti tre anni fa, fornendo nomi e dettagli di tutte queste persone. Si sono seduti su di essi. Questa è la tragedia”». Com’è possibile che in presenza di un fanatico così pericoloso denunciato dagli stessi musulmani le segnalazioni dell’intellegence non siano state sufficienti ad allertare il governo ma soprattutto a catturarlo? Gospa News ha cercato di spiegare nell’articolo di ieri le oscure trame che si annidano nei rapporti tra politica, affaristi islamici, governi ed organizzazioni terroristiche. In precedenti reportage abbiamo evidenziato le troppo evidenti e strette correlazioni tra i miliziani qaedisti di Al Nusra e White Helmets, l’ong di presunto soccorso fondata da un ex ufficiale dell’iintelligence militare del Regno Unito, così come le operazioni dell’Us Army per liberare, in cambio di tonnellate d’oro, i capi Isis anche con un blitz in una prigione afghana controllata dai Talebani. Il campo di rifugiati di Al Rukban che sarebbe luogo di nascondiglio di terroristi Isis dove fu addestrato Brenton Tarrant, l’attentatore di Christchurch, sospettato di essere vicino al Mossad, il servizio segreto di Israele, paese dove fu accertata la sua presenza. Oppure l’allarme del presidente americano Donald Trump sugli ottocento Foreign Terrorist Fighters occidentali ma il suo silenzio totale sugli altrettanti dell’Arabia Saudita. Notizie di cronaca puntualmente documentate dagli articoli di Gospa News e successivamente riportate anche dal sito americano di geopolitica militare Veterans Today, fondato da reduci de Vietnam digustati dalle politiche guerrafondaie e dalle troppe implicazioni del Pentagono con varie organizzazioni terroristiche islamiche. Informazioni verificate non semplici ipotesi o opinioni. Nonostante ciò i massacri continuano ad accadere come se si stessa riproponendo su scala internazionale la strategia del terrore divenuta famosa negli Anni Ottanta per le misteriose stragi su cui aleggiava l’ombra dell’organizzazione paramilitare Gladio – Stay Behind. Ci occuperemo in altri articoli di quella che abbiamo già definito Triade Massonica anglo-sionista-americana che governa attraverso il sempre più menzionato Deep State al servizio del Nuovo Ordine Mondiale. Ora è il momento di piangere i morti. A causa dell’interruzione dell’accesso ai social e ai servizi di messaggistica disposto dal presidente dello Sri Lanka insieme al coprifuoco è molto difficile avere informazioni sulle vittime di nazionalità srilankese mentre emergono molti particolari su quelle internazionali. Onde evitare di distinguere vittime di serie A e di serie B in relazione alla notorietà ci limiteremo a riferire degli almeno 27 bambini rimasti uccisi: un calcolo assolutamente approssimativo attinto dalle uniche fonte che li menzionano.

 

LA STRAGE DI BAMBINI IN CHIESE E HOTEL

Bambini in preghiera con la catechista nella chiesa di Sion colpita da una delle esplosioni

E’ il giornalista Giulio Meotti de Il Foglio nel suo profilo Facebook a porre attenzione alla Chiesa di Sion a Batticaloa sulla costa orientale. Da lì arrivano le immagini festose di bambini che si stanno preparando al rito solenne della Pasqua leggendo brani liturgici e cantando insieme ai loro catechisti. Tra loro ci sono le 22 vittime dell’esplosione. Tra loro ci sono i numerosi feriti che non si sa se sopravviveranno. Non si sa invece quanti fanciulli siano morti chiesa di Sant’Antonio a Colombo e nella chiesa di San Sebastiano a Negombo e percià il conteggio finale dei bambini deceduti è assolutamente incerto.

I nambini in festa prima della Messa di Pasqua nella chiesa di Sion

Resta una sola certezza: hanno vissuto tutti un trapasso glorioso che nell’istante della loro morte li ha trasfigurati in piccoli martiri cristiani. Sono ora i più vicini a Dio proprio perché anime innocenti esi sono guadagnati un posto accanto ai Cherubini ed ai Serafini nel più alto dei cieli dove i loro cori di umani defunti si uniranno a quelli degli angeli.

La piccola di circa 2 anni morta in uno degli attentati nelle chiese

Di loro quasi nessuno ha parlato. I siti web occidentali sono tutti impegnati a raccontare la storia di quelle altre vittime mediaticamente più importanti perché consanguinei di personalità famose come tre dei quattro figli del patron danese della multinazionale dell’abbigliamento Asos, il miliardario Anders Holch Povlsen che si trovava in vacanza con la moglie Anne Storm e tutti i bambini. Pochi giorni fa la figlia più grande, l’adolescente Alma, aveva pubblicato su Instagram una foto dei tre fratelli Astrid, Agnes e Alfred, di spalle a bordo di una piscina srilankese. Non si sa chi si sia salvato. Ma anche tre di loro non sono sfuggiti al terribile destino scritto dai jihadisti con la negligenza (o forse complicità) dell’intelligence locale e probabilmente anche internazionale. Tra i 37 stranieri morti di 12 differenti nazioni (nessun italiano finora risulta deceduto o ferito ad eccezione di un giornalista colito di striscio da una scheggia mentre la polizia faceva brillare un camioncino imbottito di tritolo inesploso).

Kieran Shafritz de Zoysa fotografato con la mamma

Sempre il Dalily Mail riferisce che tra le vittime c’è pure il ragazzino americano 13enne Kieran Shafritz de Zoysa, tra gli scolari del quinto anno nella prestigiosa scuola Sidwell Friends a Washington DC frequentata da Sasha Obama. «Appassionato di apprendimento, adorava i suoi amici ed era incredibilmente eccitato riguardo al ritorno a Sidwell Friends nel prossimo anno scolastico» lo ha ricordato il preside della scuola Mamadou Guèye in una e-mail diffusa dalla CNN. Non è chiaro se qualcun altro della famiglia sia rimasto ferito, tra cui la madre con cui stava viaggiando ed è stato fotografato. Un’altra mamma, invece, è morta insieme al figlio con cui stava facendo colazione in uno degli alberghi bersagliati dai kamikaze.

Alle 8,30 del mattino di Pasqua hanno perso la vita i britannici Alex Nicholson, 11 anni, e sua madre, Anita, 42 anni, nel bar della Table One al secondo piano dell’hotel Shangri-La, nella capitale del paese Colombo, come riporta da The UK Telegraph. Il padre Ben Nicholson è sopravvissuto all’esplosione ma la figlia della coppia è misteriosamente scomparsa. Un mistero che si ammanta di grave inquietudine essendo avvenuto in una nazione nota per il traffico di minori da destinare alle adozioni clandestine o ai mercati illeciti di esseri umani (prostituzione – trapianto di organi). Tra i morti, secondo quanto riferito da The Sun, anche la studentessa londinese Nisanga Mayadume e la sua mamma-cuoca televisiva Shantha Mayadume.

La commovente statua di Gesù insanguinata nella chiesa di San Sebastiano a Negombo

Sono tutte altre vittime innocenti che diventano martiri dinnanzi a Dio: a differenza dei sette kamikaze che agendo nel nome di Allah per la Jihad hanno creduto di guadagnarsi lo Janna, il paradiso islamico, ma sono senza ombra di dubbio finiti subito all’inferno. Quello della loro anima rimasta rinchiusa nel buio eterno del rimorso orima ancora che nella Geenna.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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PRINCIPALI FONTI

DAILY MAIL – L’IMAM TERRORISTA

IMAM TAWHIDI – I VIDEO DEL SEGUACE ISIS

 

SRI LANKA: JIHADISTI NASCOSTI E INTRIGHI DELL’AFFARISTA ISLAMICO

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https://www.gospanews.net/massacri-dei-jihadisti-islamici/

https://www.gospanews.net/medioriente-e-terre-di-guerre/

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