RUSSOFOBIA SUI MEDIA MONDIALISTI: ATTACCO AL GRUPPO FB AMICI DI PUTIN
IL QUOTIDIANO TORINESE SOPRANNOMINATO LA BUSIARDA
DI PROPRIETA’ DEGLI “STRANIERI” AGNELLI – DE BENEDETTI
CONTESTA IL SOCIAL SULLA RUSSIA E L’AMMINISTRATORE
ANDREA NANETTI CANDIDATO DELLA LEGA A MODENA.
UN’AGGRESSIONE ALLA CONTROINFORMAZIONE PLURALISTA
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Ogni giorno che passa la schizofrenia dei media mondialisti raggiunge livelli parossistici che giustificherebbero il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) per alcuni giornalisti che mi è davvero arduo e imbarazzante definire colleghi. Essendo pennivendoli al soldo delle lobbies massonico-finanziarie-armaiole ovviamente ottengono la copertura del Regime del Terrore che decide quale sia la fobia da perseguire è quella da ignorare. E’ stupefacente quanto grossolano e ridicolo l’allarme lanciato da La Stampa contro le presunte ingerenze della Russia alle prossime Elezioni Europee. Il quotidiano che fu degli Agnelli, espatriati con Fca per godere delle agevolazioni di una sede amministrativa in Olanda e di una sede fiscale in Inghilterra per pagare le tasse in sterline inglese al Regno Britannico dove nacque la Massoneria (Gran Loggia di Londra, 24 giugno 1717) mettendosi già al riparo di un eventuale crack dell’Euro, ha dedicato un ampio servizio ai rapporti dell’americana FBI (Federal Bureau of Investigation) sui tentativi di influenza di Mosca alle consultazioni del 26 maggio per il rinnovo del Parlamento Europeo. Uno strillo di allarmismo mediatico che segue di poche settimane la completa archiviazione dell’inchiesta statunitense sul caso RussiaGate nell’elezione di Donald Trump dalla Casa Bianca, in quanto privo di ogni foNdamento. Ovviamente il giornale torinese, soprannominato ironicamente la Busiarda dai cittadini del capoluogo piemontese di certo non per la sua attendibilità, si guarda bene dal citare il fatto che la Russia ha fatto venir meno il suo contributo finanziario al Consiglio d’Europa, un’organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali nel Vecchio Continente, solo nel 2018: ovvero 4 anni dopo le assurde sanzioni per il Golpe assassino di piazza Euromadian a Kiev. A rigor di logica libertaria e democratica Mosca avrebbe pertanto anche tutto il diritto di fare politica in Europa ma di fatto è assai cauta proprio per non far sembrare che il Cremlino si occupi di cose differenti alla difesa del suo territorio nazionale, delle sue risorse e dei suoi affari internazionali come quelli coi paesi bersagliati dal DIS, Deep International State, quali Siria, Iran e ovviamente più che mai Venezuela.
L’ATTACCO AGLI AMICI DELLA RUSSIA SU LA STAMPA
Ecco perché non avendo grandi frecce avvelenate nella faretra della disinformazione i giornali del mainstream come La Stampa, oggi di proprietà del Gruppo Gedi del pluri-indagato Carlo De Benedetti (anche sotto processo per omicidio colposo nei casi di amianto alla Olivetti di Ivrea) dopo la fusione con La Repubblica-L’Espresso, a lungo sotto lo sguardo addormentato dell’AntiTrust, si arrampica sugli specchi e finisce per dedicare metà dell’articolo sull’allarme Fbi a al gruppo Facebook Amici della Russia di Putin che forte di 40mila membri è il più importante sul tema in Italia: di questo gruppo di controinformazione e pluralismo ideologico mi onoro di essere moderatore (come sono strafelice di essere amministratore di quello più piccolo Amici di Putin) e sottolineo fin da subito che è nato ben tre anni fa ovvero in tempi assolutamente non sospetti e ben lontani dalle elezioni europee. Come ho più volte ribadito in vari articoli se come giornalista avessi accettato nel 2000 la cooptazione alla Massoneria propostami da due consiglieri di amministrazione di un’importante banca insieme all’editore del giornale locale che dirigevo e se avessi accettato il suggerimento a collaborare con la CIA proferitomi da un autorevole magistrato, probabilmente oggi avrei uno stipendio da 10mila euro e scriverei le stesse cose funzionali a quel Nuovo Ordine Mondiale cui fanno riferimento logge massoniche, Bilderberg e Commissione Trilaterale in cui sguazzano come squali sulle coste autraliane i proprietari de La Stampa. Invece feci i fatal rifiuti (come anche al Rotary prodromo delle citate consorterie) e oggi campo in dignitosa povertà con la soddisfazione professionale di essere corrispondente dall’Italia per il sito americano di geopolitica ed intelligence militare gestito da ex Us Marines reduci del Vietnam che hanno lavorato per decenni come agenti della CIA prima di rimanerne disgustati; esattamente come lo furono quei siciliani onesti che videro gli 007 statunitensi lavorare con Cosa Nostra del boss Lucky Luciano fin dal 1943. E posso essere anche lieto della pubblicazione di alcuni articoli su Venezuela ed Isis anche su Sputnik Italia, la versione tricolore del network russo di controinformazione che alcuni mesi fa si vide chiudere le pagine e i gruppi di Facebook.
UNA PERSECUZIONE AL PLURALISMO DELL’INFORMAZIONE
Ma attaccare il gruppo Amici della Russia di Putin è vergognoso ma soprattutto ridicolo: perché si vuole sostenere una Russofobia, pratica assolutamente razzista verso una componente etnica oggi meno tutelata dei musulmani pedofili e fustigatori di donne, ma soprattutto si aggredisce con faziosità un gruppo nel quale certamente emergono pulsioni populiste, sovraniste, antieuropeiste, anti-islamiste e anti-partigiane che rappresentano però solo il 40 % degli oltre cento post filtrati ogni giorno nei quali ci sono anche argomenti anti-Salvini spacciati da attivisti del Movimento 5Stelle, note di censura ad alcuni errori diplomatici di Putin (ho pubblicato un articolo io stesso qualche giorno fa), notizie di cronaca No-Vax e Pro-Vax, allarmi sulle persecuzioni dei Cristiani evangelici, ortodossi e non. Ma anche news sulle stragi di musulmani nel mondo per le battaglie jihadiste dei Sunniti contro gli Sciiti. Ovviamente c’è anche qualche notizia sulla Russia, ogni tanto, come una mia intervista al presidente dell’Uip, l’Unione Interparlamentare Italia-Russia, commissione bilaterale che rappresenta un anello di congiunzione tra il Transatlantico di Roma e la Duma di Mosca, il vicecapogruppo della Lega alla Camera dei Deputati, l’onorevole Alessandro Pagano, il quale rappresenta il bilanciamento interno al partito di Matteo Salvini che ha espresso come Sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi, ex berlusconiano, dirigente in aspettativa della Barclays e vicinissimo agli Usa quanto ad Israele.
UN ATTACCO ALL’AMMINISTRATORE CANDIDATO DELLA LEGA
Non entro nel merito delle faziosità assurde con cui il giornalista de La Stampa ha artatamente alternato le notizie con condimenti untuosi di opinioni pindariche finendo così per manipolare le dichiarazioni dell’amministratore del gruppo di Fb Andrea Nanetti, candidato della Lega al Consiglio Comunale di Modena e perciò ovviamente nel mirino dei mondialisti antisovranisti, perché significherebbe dare dignità ad elucubrazioni prive di fondamento. Rilevo che per una persona di senno, cultura e moralità è facile amare il signor Vladimir Putin in quanto è oggi probabilmente il migliore statista del mondo: capace di difendere il Cristianesimo accettando un moderato multiculturalismo religioso e la costruzione delle moschee, esperto nel relazionarsi con tiranni delinquenti per chetarne le follie dittatoriali ma inflessibile a punire gli attentati terroristici; severo soltanto contro la diffusione delle ideologie antinaturaliste come quelle transgender, persecutore però della propaganda verso i bambini ma non dei praticanti adulti omosex o transex, e dell’Isis. Ma anche unico capo di stato del globo ad essersi preoccupato del rimpatrio dei figli innocenti dei terroristi jihadisti Foreign Fighter in Medioriente.
Rimarco con fierezza che il gruppo Amici della Russia di Putin è bello, vivo, forte e seguito soprattutto perché pluralista ed espressione di quel bisogno di verità congenito al popolo italiano cresciuto sulle falsità e delle collusioni Cia-Mafia e dei crimini partigiani nascosti, culminati negli eccidi e nei femminicidi atroci ed assurdi pepetrati dai combattenti rossi dopo il 25 aprile 1945, ovvero in tempo di pace, in lapalissiana emulazione delle esecuzioni dei sanculotti giacobini della Rivoluzione Francese e dei massacri impuniti nell’Urss di Stalin, così come nelle stragi reiterate negli anni Ottanta in Italia all’ombra di Gladio. Leggete gli articoli della pagina del menù di Gospa News Massoneria e Cospirazioni per ripassare la vera storia. Amici della Russia di Putin è pertanto un gruppo che garantisce quel pluralismo d’informazione che è la più bella bandiera della democrazia e della libertà di espressione sancita dalla Costituzione Italiana ma troppo sovente oggi ignorata dai mass media massonici che proprio a Torino, a metà del XIX secolo, perseguitarono persino la marchesa vedova Giulia di Barolo acclamata Serva di Dio dalla Chiesa per la sua filantropia verso gli orfani. Ecco perché il nostro gruppo cresce nonostante i boicottaggi e gli oscuramenti occasionali mentre i lettori dei quotidiani precipitano. Brindiamo perciò ai mondialisti ormai alla frutta… Nasdrovie Amici della Russia!
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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