DOSSIER DEL CENTRO NETWORK CINESE:
«NEL 2018 14MILA SERVER INFETTATI DA TROYAN
PROVENIENTI DA INDIRIZZI IP AMERICANI»
NEL MIRINO ANCHE IL COLOSSO HUAWEI
PECHINO PRONTA AL CONTRATTACCO
BOLTON INTANTO MINACCIA PURE MOSCA
___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
Per tutto il mese di marzo, il Venezuela è stato bersagliato da un centinaio di attacchi informatici sui computer delle centrali elettriche provocando ripetuti e devastanti blackout di diversi giorni consecutivi, incluso il simultaneo sabotaggio fisico con incendi ed esplosioni nelle sottostazioni.
Il governo della Repubblica Bolivariana ha accusato gli Stati Uniti d’America perché le tracce sono partite da Houston e da altre città americane. Alla fine di quel mese arrivò un contingente di tecnici militari russi, assistendo anche esperti di computer dei Caraibi con l’aiuto di hacker cinesi.
Ora si scopre che nel 2018 la Cina è stata l’obiettivo principale di migliaia di attacchi informatici attivati da indirizzi IP negli Stati Uniti. Lo ha riferito il media Global Times, rivelando un dossier di Pechino in cui si dice pronto non solo a continuare a difendersi ma anche a contrattaccare.
E John Bolton conferma, in un’intervista al Wall Street Journal, che il principale nemico è anche la Russia. Così il terzo millennio porta con sé una nuova forma di guerra: quella cibernetica.
BEN 14MILA ATTACCHI CONTRO LA CINA PARTITI DAGLI USA
Le informazioni provengono da un rapporto annuale pubblicato dal team cinese di risposta alle emergenze della rete informatica nazionale (CNCERT) lunedì 10 giugno.
«Il CNCERT ha affermato che nel 2018, 14.000 server dagli Stati Uniti hanno infettato con un virus Trojan o hanno controllato con una botnet 3,34 milioni di computer host in Cina; e il numero di server è aumentato del 90,8% su base annua, riporta l’agenzia Xinhua News – scrive Golbal Times – Nel 2018, 3.325 indirizzi IP statunitensi con il virus Trojan hanno infettato 3.607 siti Web cinesi, con un incremento del 43% rispetto al 2017, ha spiegato ilo CNCERT«.
Esperti cinesi hanno previsto che gli americani si stanno preparando a condurre una “guerra informatica” su larga scala, ma la Cina è pronta a lanciare un forte contrattacco. «Oltre a impiantare virus, gli Stati Uniti hanno hackerato da tempo informazioni dai terminali dei clienti cinesi e hanno utilizzato app per rubare informazioni e analizzare le informazioni ottenute, un esperto militare con sede a Pechino, specializzato anche in sicurezza informatica, lo ha riferito lunedì al Global Times».
Non è una novità che il Pentagono sviluppi una sofisticata tecnologia dell’informazione che non è solo difensiva ma offensiva. L’esercito americano può contare sul Cyber Command (CyberCom) con sede a Fort George G. Meade nel Maryland e il Network Enterprise Techonology Command (NetCom) di Fort Huachuca in Arizona. Ma Washington ha anche numerosi fornitori tra le primarie multinazionali americane di armi e di sistemi di difesa ora specializzati in protezione informatica e sabotaggio. Perché sappiamo che qualsiasi lavoro sporco è sempre meglio affidarlo a una holding privata…
Gli Stati Uniti, essendo i creatori di Internet e pionieri di attacchi informatici, hanno una tecnologia di hacking di prim’ordine, lo ha dichiarato al Global Times Qin An, capo dell’Istituto di China Cyberspace Strategy con sede a Pechino.
Gli Stati Uniti ora hanno 133 squadre informatiche e il generale dell’esercito americano Paul Nakasone, che dirige anche l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale – la Nsa che nel 2011 fu sospettata di spiare i telefoni cellulari di tuti i capi di stato e premier dell’Unione Europea – ha riferito ai media in febbraio che si aspetta che più persone vengano affiancate.
IL SOSPETTO ATTACCO AI SERVER DI HUAWEI
L’aumento degli attacchi indica che gli Stati Uniti stanno preparando attacchi informatici su larga scala contro la Cina, e potrebbero intensificarsi in una “guerra cibernetica” per correre in concomitanza con la sua guerra commerciale per impedire il rapido sviluppo della Cina, hanno detto gli esperti. A marzo, il gigante delle telecomunicazioni cinese Huawei ha affermato di sospettare che il governo degli Stati Uniti abbia invaso il suo server.
«Il rapporto CNCERT dimostra che, nonostante tutte le accuse dagli Stati Uniti che la Cina sta minacciando la sua sicurezza informatica, gli stessi Stati Uniti sono il più grande cyberattaccante – ha detto l’esperto anonimo al Global Times – Gli Stati Uniti sostengono che la Cina e le aziende cinesi rappresentano una minaccia per Cyber degli Stati Uniti e sicurezza nazionale ».
«L’inarrestabile cyber offensiva arriva quando le telecomunicazioni cinesi Huawei si scontrano con Washington per accuse di furto e spionaggio tecnologico, mentre i Democratici al Congresso portano avanti le indagini sulle presunte interferenze elettorali russe e se il presidente abbia ostacolato la speciale indagine legale nella cosiddetta ingerenza» evidenzia RT facendo riferimento al RussiaGate, per il quale non è stata ancora dimostrata dal magistrato che indaga l’eventuale responsabilità del presidente Donald Trump.
LE MINACCE DEL CONSIGLIERE DELLA CASA BIANCA ALLA RUSSIA
«Gli Stati Uniti stanno aumentando le operazioni cibernetiche indirizzandole anche contro la Russia e altri cosiddetti avversari, in quello che il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense John Bolton dice essere una risposta all’elezione meddlin» riferisce il network Russia Today in riferimento proprio ai sospetti di interferenza sulle votazioni americane.
Secondo una nuova direttiva presidenziale, l’amministrazione ha «cambiato radicalmente il modo in cui il governo degli Stati Uniti prende le decisioni sulle operazioni informatiche offensive», ha detto Bolton, aggiungendo che il nuovo approccio ha migliorato «le capacità a tutti i livelli di impegnarsi in attività informatiche più offensive».
«Lo scopo … è dire alla Russia, o a chiunque altro sia coinvolto in operazioni informatiche contro di noi, ‘pagherai un prezzo’ – ha detto Bolton – Vi imporremo dei costi fino a quando non avrete capito». Hillary Clinton ha confermato a RT il vertice sulla sicurezza informatica.
Bolton ha sostenuto che gli sforzi degli Stati Uniti sono stati in gran parte concentrati sui soggetti statali ed ha fatto la menzione dell’elenco dei soliti sospetti: Cina, Russia, Iran, Corea del Nord. Ma ha rilevato che l’attenzione era dedicata all’hacking nel settore privato.
GLI ATTACCHI INFORMATICI ESPLOSI ANCHE IN ITALIA
Il problema degli attacchi informatici ha inoltre colpito gravemente l’Italia nel 2018. L’intelligence ha infatti registrato un aumento del 300% delle intrusioni su siti e reti ministeriali e governative, ma sono state identificate come provenienti soprattutto dal gruppo anarchico di cyber-terrorismo che fa riferimento a Anonymous. Solo una piccola parte di essi è stata causata da attacchi di enti nazionali non specificati.
L’italia nel 2018 ha cominciato a sviluppare idonee strategie di difesa nominando all’interno del DIS (Dipartimento Informazioni Sicurezza), uno dei rami dell’intelligence, un vice direttore specifico per l’informatica.
Mentre la Cina già dal 2016 ha adottato una legge sulla sicurezza informatica che ha prestato grande attenzione alla protezione della sicurezza nazionale e della privacy e ha offerto un ampio margine di manovra ai funzionari della sicurezza e ai regolatori per condurre la supervisione del massiccio settore internet del paese. Allo stesso modo, la Cina ha emesso politiche di criptosocurezza, come il divieto di utilizzare le apparecchiature terminali prodotte negli Stati Uniti in determinate occasioni e luoghi, ha osservato l’esperto.
L’amministrazione cibernetica della Cina (CAC) ha redatto un nuovo regolamento a maggio, in cui si afferma che se le acquisizioni di prodotti e servizi interrompono l’infrastruttura di informazioni chiave, o comportano gravi perdite di informazioni personali e dati importanti o pongono altri rischi per la sicurezza, devono essere segnalati all’ufficio di revisione della sicurezza informatica del CAC.
Quindi Pechino dovrebbe accelerare lo sviluppo delle tecnologie Internet di base, hanno osservato gli esperti di cibernetica cinesi, avvertendo che «se c’è una guerra cibernetica, gli Stati Uniti si inbatteranno contro la Cina in uno scontro su vasta scala».
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
FONTI
SABOTAGGI IN VENEZUELA: NE’ LUCE NE’ ACQUA. GUAIDO’ RISCHIA L’ARRESTO
https://www.gospanews.net/en/2019/06/12/the-biggest-cyber-war-us-against-china/