L’AMERICANO ASSASSINO SATANISTA ED IL SANTO MARTIRE CARABINIERE
I RETROSCENA DELLA TRAGEDIA IN DUE FOTO:
L’OMICIDA PER UNA DOSE DI COCAINA
HA LA CROCE ROVESCIATA SULLA SPALLA
IL MILITARE ERA PELLEGRINO A LOURDES
PER AIUTARE LE PERSONE IN DIFFICOLTA’
___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
Ci sono immagini molto più eloquenti di un delinquente bendato per cinque minuti in caserma. Sono quelle di un assassino e della sua vittima. Forse soltanto queste foto possono spiegare perché uno è riuscito ad essere carnefice e l’altro è caduto martire nel suo lavoro a tutela della legalità.
Sono certo che se Mario Cerciello Rega, eccellente e corpulento vicebrigadiere dei Carabinieri, avesse affrontato in un combattimento leale il suo assassino Finnegan Lee Elder lo scontro sarebbe durato pochi minuti ed il militare avrebbe sopraffatto l’avversario.
Purtroppo così non è stato. Perché Mario era un sant’uomo mentre il suo aggressore un indemoniato che l’ha assalito a tradimento. E chi crede in Dio, e nel soprannaturale che ne deriva, sa che certi drammatici eventi accadono anche per risvegliare le coscienze addormentate o ancor peggio narcotizzate dal benessere materiale che uccide ogni pulsione spirituale.
E’ tutta in due fotografie la storia assurda dell’assassinio del carabiniere di Roma: quella di Finnegan con il tatuaggio sulla spalla della croce rovesciata emblema acclarato del satanismo, quella di Mario mentre spinge la carrozzella di un’anziana tetraplegica al santuario di Lourdes, dove la Madonna apparve alla pastorella Bernadette Soubirous nel 1858 e dove sono stati certificate dal Comitato Medico Scientifico 70 guarigioni miracolose.
Solo questo può spiegare perché un viziato e facinoroso drogatello, probabilmente alterato da psicofarmaci e dalla mancanza della dose di cocaina, ricercata e non trovata per il “pacco” del pusher che gli ha venduto tachipirina pestata, è riuscito ad affibbiare 11 coltellate ad un valoroso soldato dell’Arma. I giudici ed i periti dimostreranno la follia omicida del ragazzino che ha colpito a ripetizione senza tregua il corpo del carabiniere finchè quest’ultimo non ha mollato la presa con cui aveva afferrato il sospettato di estorsione.
Ma chi come me segue la cronaca nera da trent’anni sa benissimo che la fatalità, o meglio ancora la predistinazione divina, supera ogni logica ed intepretazione umana laddove c’è in gioco la vita o la morte. La storia tragica di questo eroe della Benemerita, eccellente nella professione come nella sua vita privata, ne è l’esempio.
Mario aiutava persone bisognose. Faceva pellegrinaggi a Lourdes, Loreto ed anche a Medjugorie assistendo persone disagiate, dimostrando una fede cristiana non solo pensata e sentita ma anche vissuta e partecipata. Aveva pure ricevuto un encomio per aver accompagnato una bambina in difficoltà all’Ospedale Bambino Gesù di Roma
Ed è questa anche l’unica consolazione che resta per la sua giovane vedova, per i suoi familiari, per i suoi amici e colleghi con gli Alamari: quella di sapere che la sua morte non è stata vana ma serve a dimostrare che nel mondo c’è ogni giorno, ancor più che nei telefilm apocalittici, la lotta tra il bene ed il male, tra la luce e le tenebre.
Finnegan potrà inventarsi mille giustificazioni anche legalmente accettabili ma odora già di anima nera e sporca. Originario di San Francisco ha frequentato il Santa Barbara City College e si è laureato alla Tamalpais High School di Mill Valley, in California, nel 2018. In passato aveva studiato anche alla scuola superiore cattolica della Cattedrale del Sacro Cuore dove militava nella squadra di football dell’istituto (secondo il sito KGO citato da Heavy.com) prima di lasciarla per concludere gli studi nell’altro college. Lì ha fatto amicizia con Gabriel Christian Natale-Hjorth.
Su vari siti alcune amiche li hanno descritti come dissoluti, facili all’ebbrezza da droga o alcol ma pure irascibili e violenti. Finnegan ha raggiunto l’amico a Roma che si trovava in Italia per visitare alcuni lontani parenti. Entrambi provenienti da facoltose famiglie si sono concessi il lusso di soggiornare in un albergo 4 stelle di Roma da 200 euro a notte: Le Meridien Visconti di via Cesi dove, dopo l’efferato delitto, sono stati poi rintracciati dai Carabinieri grazie alle telecamere della videosorveglianza che ne aveva ripreso la fuga
Ma Elder era partito dagli Usa già con brutte intenzioni: chi mai si porterebbe in valigia un Trench knife ka-bar Camillus, un pugnale d’assalto usato dai Marines Usa con lama di 18 centimetri? Mentre si sprecano le congetture su come l’arma bianca proibita abbia potuto passare i controlli all’aeroporto resta il fatto che il 19enne californiano aveva nell’animo la predisposizione all’aggressione. Esplosa dopo il raggiro nell’acquisto della cocaina poi non rivelatasi tale. Il borseggio, il contatto col pusher per il tentativo di estorsione non erano finalizzati ai 100 euro che certo ai due giovani statunitensi di buona famiglia non mancavano: ma probabilmete solo per avere la dose di droga di cui sentivano un ossessionante e tremendo bisogno.
Il destino gli ha messo davanti il vicebrigadiere Cerciello Rega. Un carabiniere esemplare, forse fin troppo buono per fare un lavoro che oggi per strada, come insegna la cronaca degli Usa, premia chi aggredisce e spara per primo. Il carabiniere era comunque esperto: ha bloccato il ragazzo dopo essersi qualificato, come ribadito dal Gip di Roma nell’ordinanza di convalida del fermo dei due americani. Non c’è il minimo dubbio che Cerciello ed il suo collega, pur essendo in borghese come ogni operazione a sorpresa necessita, si siano qualificati mostrando il tesserino dell’Arma.
Ma nello spirito cupo del ragazzo californiano già s’agitava una forza maligna potente: capace di fargli affibbiare 11 pugnalate in pochi istanti, finchè il militare che lo aveva preso per un braccio per trattenerlo ed identificarlo non è stramazzato a terra gridando ‘Mi hanno accoltelato”.
Nella sua satanica follia Finnegan ha perfettamente adempiuto l’antico adagio per cui il diavolo fa le pentole ma non il coperchio: invece di gettare l’arma del delitto in quale tombino o cestino cancellando così il principale corpo del reato ha lasciato che l’amico Gabriel, e pertanto complice, la nascondesse nella controsoffittatura della stanza del lussuoso albergo dove alloggiavano. Dove gli abili investigatori dell’Arma non hanno faticato a trovarla.
Finisce così la storia orribile di un ragazzo satanista, forse per caso o forse per convinzione, con la croce rovesciata tatuata sulla pelle e di un carabiniere devoto alla Vergine Maria che agli occhi dei tanti amici e fedeli che hanno gremito la chiesa di Santa Croce a Somma Vesuviana per l’estremo saluto si è già certamente guadagnato il Paradiso per l’Eternità.
Un poco consoli la giovane vedova Rosa, gli amici e noi tutti che piangiamo la sua perdita lo splendido aforisma del poeta libanese cristiano Gibran Kahlil Gibran: “Un funerale tra gli uomini è forse una festa di nozze tra gli angeli”.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI
http://italia.reteluna.it/it/riguardo-a-elder-finnegan-lee-i-risultati-della-negazione-di-dio-AdcKQ.html