SUORA UCCISA E STUPRATA DA MORTA DAL VIOLENTATORE IN LIBERTA’ VIGILATA

SUORA UCCISA E STUPRATA DA MORTA DAL VIOLENTATORE IN LIBERTA’ VIGILATA

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NESSUNA SCARPETTA ROSSA FEMMINISTA
PER LA RELIGIOSA PORTOGHESE STRANGOLATA
PER AVER DIFESO IL SUO VOTO DI CASTITA’

NEANCHE PER LE 5 DONNE VIOLENTATE OGNI GIORNO
NELL’INFERNO MULTIETNICO DI STOCCOLMA
E PER QUELLE STUPRATE DA IMMIGRATI IN ITALIA

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

Nessuna scarpetta rossa. Nessun fiocco rosso né in Italia né in Europa per la barbara uccisione di una suora portoghese, strangolata con il “colpo del leone” e addirittura stuprata da morta. Nulla nemmeno per le sempre più numerose vittime di violenza sessuale che nella multietnica Stoccolma rappresentano un’emergenza sociale e persino sanitaria quotidiana.

Ad ammazzare Maria Antónia Guerra de Pinho, 61 anni, conosciuta anche in Italia dove prestò servizio per alcuni anni per la congregazione spagnola delle Serve di Maria Ministre degli Infermi, sarebbe stato un pregiudicato di 45 anni, tossicodipendente, rilasciato in libertà vigilata tre mesi fa dal carcere dove aveva scontato 12 anni di una pena di 16 per due precedenti stupri. La religiosa è morta per aver cercato di difendere in ogni modo la sua verginità ed il suo voto di castità.

Non solo. Nei suoi confronti la magistratura portoghese aveva emesso un mandato d’arresto il 3 settembre per un altro tentativo di violenza nei confronti di una 20enne pepretrato poche settimane dopo la sua scarcerazione. Ma la macchina giudiziaria non è riuscito ad arrestarlo in tempo prima che la sua strada incrociasse quella della suora, sempre sorridente, amata e ben voluta da tutti nella comunità locale di Sao Joao de Madeira dove era chiamata affettuosamente “Irma Tona”, ovvero sorella Tonia. Era nota per il suo fervore e integralismo cristiano ma soprattutto per il suo altruismo e per la fedele motocicletta con cui girava nella città di 21 abitanti del distretto di Aveiro, confinante con quello di Porto, per aiutare poveri a malati.

LA VIOLENZA NECROFILA DELLO STUPRATORE SERIALE

I giornali e la polizia hanno cercato di ricostruire l’accaduto anche con l’aiuto del presunto colpevole, interrogato ed arrestato per l’omicidio, Alfredo Santos detto “Tito”. «È noto che la suora sia uscita di casa domenica mattina per andare a messa alle 8 circa, ma non è mai arrivata in chiesa – scrive il sitoweb del quotidiano portoghese O Regional – È noto che la sorella era in un caffè di S. João da Madeira a fare colazione con “Tito”, in un incontro che apparentemente “perfettamente normale”. Quindi la suora gli ha dato un passaggio in macchina» portandolo fino al suo appartamento in Arrifana Street, dove il pregiudicato tossicodipendente abitava con la madre ed il fratello, a pochi metri dall’abitazione in cui la suora viveva con l’anziana madre per assisterla.

«Una volta arrivato a casa, le avrebbe prima offerto un caffè per ringraziarla e poi ha tentato di abusare di lei. Al rifiuto di suor Antonia, l’ha soffocata e subito dopo ha abusato di lei, quando già era morta» riferisce l’agenzia Fides delle Pontificie Opere Missionarie.

«Alla ricerca del suo intento, il detenuto ha fatto ricorso alla forza fisica applicando, a quanto pare, un colpo strangolante noto come ‘killer del leone’, che è stata la causa della morte, e poi l’ha messa sul letto e ha avuto rapporti sessuali» riferisce la polizia su questo orrendo abuso di necrofilia. Il corpo esanime e con tracce di asfissia e violenza sessuale è stato rinvenuto dal fratello di Tito che ha chiamato la polizia di Sao Joao de Madeira.

«Quando le autorità sono arrivate sul posto, l’uomo di 45 anni, che aveva lasciato la prigione a maggio, era “apparentemente calmo”. L’individuo, con una lunga fedina penale, aveva appena scontato una pena detentiva per uno stupro a Pombal e un altro a S. João da Madeira – riferisce ancora Regional – Alfredo ha tentato per la prima volta di fuorviare gli ispettori della Brigata omicidi della Polizia Giudiziaria di Porto affermando che si trattava di un atto sessuale presumibilmente accolto dalla suora stessa, ma aveva “sbagliato”, ponendo fine alla vita di Maria Antónia. Ma poco dopo ha spiegato i contorni essenziali del caso».

Tito ha una lunga storia di violenza, rapina e tossicodipendenza. Da quando è tornata a casa, ha cercato supporto tre volte dall’Associazione Trilho, a Valencia di Santa Casa da Misericórdia, che accompagna gli utenti di sostanze stupefacenti ma, secondo i media portoghesi, è sempre mancato agli incontri. Alfredo, che è stato ascoltato martedì scorso presso il Tribunale per le Istruzioni Penali di Santa Maria da Feira, è stato arrestato per decisione del giudice che lo ha incriminato per la morte della suora, ma anche per una serie di altri crimini che ha commesso da quando ha lasciato la prigione in libertà vigilata, dopo aver espiato tre quarti di una pena di 16 anni.

LO SGOMENTO DELLE AUTORITA’: “UN CRIMINE ATROCE”

La notizia della barbara uccisione di Irma Tona ha gettato nello sgomento l’intera comunità di Sao Joao de Madeira: centinaia di persone hanno voluto darle l’ultimo saluto durante i funerali nella Chiesa Madre. Il vescovo di Porto, D. Manuel Linda, non era presente, ma ha inviato un messaggio di sgomento per “crimine così atroce”, in sfregio a tutto ciò che Antonia ha dato agli altri. Amaury Medina Blanco dell’Annunciazione Apostolica ha persino affermato che “Tona” ha preferito morire piuttosto che rinunciare al voto religioso.

«Era molto conosciuta per la sua generosità ed il suo impegno, in quanto si muoveva in moto per la città, indossando il suo abito religioso, per assistere in ospedale e a domicilio malati e infermi, e portare il suo aiuto a chi ne avesse bisogno, sia di giorno che di notte, secondo il carisma del suo istituto – riporta Fides – Era infermiera e religiosa da 40 anni, e aveva svolto il suo servizio in Italia e in Spagna». Si era consacrata a soli 21 anni nelle Serve di Maria Ministre degli Infermi, una congregazione religiosa sorta a Madrid nel 1851 per l’assistenza a domicilio degli infermi presente in Europa, Africa, America e Asia. Suor Antonia era tornata a vivere a Sao Joao Madeira nella casa della madre per assisterla ma intanto continuava la sua opera di aiuto ai malati della cittadina.

L’orrida violenza ha suscitato disgusto e shock ance nelle autorità civili. Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una nota ufficiale di cordoglio per la “tragica morte della suora Maria Antónia Guerra de Pinho”. Il sindaco Jorge Sequeira si è associato allo “sgomento provato dalle circostanze della sua scomparsa prematura”. Il sindaco si è rivolto anche alla sua famiglia, alla parrocchia e alla sua Congregazione: “Nessuno meritava, specialmente la vittima, che era un esempio di umanità e amore per il prossimo”.

 

UNO STUPRO BESTIALE COME PER LA VERGINE DESIREE

La vicenda della suora violentata da morta riporta la memoria al tremendo e bestiale stupro di gruppo subito dalla giovane romana Desirèe Mariottini, violentata da tossicodipendenti e spacciatori africani, con permesso di soggiorno per motivi umanitari scaduto, nonostante fosse ancora vergine ed abusata fino allo sfinimento, persino quando era ormai in stato di incoscienza e probabilmente già morta per il micidiale mix di psicofarmaci che gli era stato fatto assumere.

DESIREE, STUPRATA DA VERGINE

Ma riporta d’attualità l’allarme per gli stupri commessi con grande leggerezza da criminali urbani che agiscono senza ritegno o paura della legge perché sono dediti alla delinquenza quotidiana, sono già ricercati ed entrano ed escono dal carcere abitualmente. Un allarme che è diventato vera e propria emergenza in Svezia, come già riferito in un precedente reportage di Gospa News, segnando il fallimento della società multietnica come riferito da Sputnik International.

ALLARME STUPRI NERI

 

A STOCCOLMA 5 DONNE VIOLENTATE OGNI GIORNO

«Secondo il quotidiano Mitt i, Stoccolma vede una media di cinque stupri al giorno, molti dei quali fanno notizia che attirano l’attenzione, come lo stupro di gruppo a Hässelby. La situazione è così grave che l’ospedale di Södersjukhuset ha dovuto istituire un dipartimento di emergenza speciale per le donne stuprate. Circa 800 vittime vengono curate ogni anno lì» scrive Sputnik. Nella prima metà del 2019 nella capitale svedese sono stati denunciati 1.060 stupri, duecento in più, con un drastico aumento del 20 per cento, rispetto agli 890 dello stesso periodo del 2018.

Il consiglio finanziario della regione Irene Svenonoius del Partito moderato liberale-conservatore ha definito inaccettabile questa escalation: «Osservo estremamente seriamente tutti gli stupri. L’aumento è allarmante – ha detto Svenonius a Mitt i – Sappiamo che il numero di vittime di stupro è significativamente più alto» ha aggiunto, chiedendo «sforzi forti e concertati» per risolvere il problema». Secondo Södersjukhuset, solo sei vittime di stupro su dieci scelgono di denunciare l’aggressione alla polizia.

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Il quotidiano Dagens Nyheter ha inoltre riferito all’inizio di agosto che in molti casi le aggressioni sessuali non sono classificate come stupri ma come altri crimini, come minacce illegali o coercizione illegale, soprattutto se la donna è riuscita a scappare.

Dato il recente sviluppo, i moderati sono a favore di una maggiore presenza della polizia e di sanzioni più severe per arginare il crescente numero di stupri, ha dichiarato Elisabeth Svantesson, portavoce della politica fiscale dei moderati. «Non è l’unica strada da percorrere, ma è importante sottolineare la gravità del crimine. Dobbiamo trattare gli autori con guanti duri e garantire che lo stupro porti effettivamente ad azioni penali», ha affermato Svantesson.

STUPRI MUSULMANI E PARTIGIANI

Allo stato attuale, solo cinque su cento hanno subito una condanna, secondo quanto riferito dall’emittente nazionale SVT all’inizio di quest’anno. Nel frattempo, il numero di stupri denunciati è aumentato da circa 4.000 all’anno a oltre 5.000 negli ultimi dieci anni.

 

BOOM STUPRI STRANIERI IN INGHILTERRA, ITALIA E GERMANIA

Purtroppo in nessun allarme viene posta la correlazione tra l’incremento dei casi di stupro e l’alta immigrazone di stranieri, soprattutto di origine musulmana per i quali la violenza di una donna infedele, in quanto non islamica, è di fatto legittimata da una Sura di Maometto. In un precedente articolo avevano evidenziato la posizione di una femminista svedese che in qualche modo difendeva gli stupratori arabi perché “è normale che i rifugiati tendano a violentare le donne perché fa parte della cultura dei loro paesi”.

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Pertanto mancano persino statistiche sulle violenze sessuali commesse dagli immigrati in Svezia per non creare forme di pregiudizio o di rappresaglie. I dati emersi in Germania, invece, confermano il boom di stupri commessi da immigrati esattamente come in Italia. «Nel caso di omicidi e stupri, i numeri offrono ancora un quadro preoccupante. Da gennaio a giugno di quest’anno, su 434 omicidi volontari, 83 sono stati commessi da stranieri (il 19,1%), mentre le violenze sessuali sono il 41,6% di quelle commesse (964 su 2319)» ha riferito il quotidiano Il Tempo nel 2018 confermando l’allarme lanciato anche da Gospa News in un altro articolo.

ORDA MUSULMANA PER 1500 STUPRI

In Inghilterra il fenomeno degli stupri di branco di minorenni da parte di bande musulmane ha assunto una gravità tale da indurre la National Crime Agency (NCA(, la FBI britannica, ad aprire un’unità speciale solo per perseguire i circa 1500 stupri avvenuti in pochi anni. Nessuna scarpetta rossa o maglietta rossa nemmeno per loro…

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI

FIDES – LA SUORA UCCISA IN PORTOGALLO

SPUTNIK NEWS – 5 STUPRI AL GIORNO A STOCCOLMA

https://oregional.pt/homicidio-da-irma-tona-choca-a-cidade/

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Redazione Gospa News

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