Un’importante memoria del procuratore mostra
i legami dei politici Democratici con Burisma
per strapagare il figlio di Biden ed il socio Archer
sostenitore della campagna elettorale di Kerry
Ecco i motivi della guerra Usa nel Donbass
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Lo scandalo di Ukrainegate non è come Watergate. È molto, molto peggio! Perché coinvolge tre presidenti americani, molti politici che hanno guidato la Casa Bianca e l’amministrazione degli Stati Uniti, oligarchi stranieri, lobby commerciali internazionali, il colpo di stato a Kiev e persino la guerra civile nel Donbass con oltre 10 mila vittime.
L’Ucraina è l’unico posto in cui il complotto del regime-change Usa ha trionfato con il progetto criminale dei burattini di Deep International State: pianificato da George W. Bush jr, realizzato da Barack Obama ed ereditato da Donald Trump, quindi, solo per questo per questo motivo, il meno colpevole. Questo è un piano di colonizzazione da terzo millennio con una tripla faccia: guadagnare un alleato militare al confine con la Russia, prendere il controllo di un probabile prossimo grande paese dell’Unione Europea, rubare le grandi risorse energetiche naturali ancora da spremere.
La prima e la seconda parte del piano, iniziato nel 2007, hanno centrato il bersaglio: ora il Dipartimento di Stato americano e il centro NATO sono importanti partner del Forum strategico sulla sicurezza di Kiev organizzato da Arseniy Yatzenyuk, l’ex primo ministro ucraino che ha preso il potere con la benedizione di Obama dopo il colpo di stato di EuroMaidan, come abbiamo sottolineato nel reportage precedente.
Il terzo obiettivo del piano è stato in gran parte sventato dall’eroica resistenza delle repubbliche separatiste del Donbass (Donetsk e Lugansk) in cui vi è il più importante giacimento nazionale di gas e dove si parla e si appoggia il popolo russo. Per questo attentato energetico l’oligarca ed ex capo politico dell’intelligence Mykola Zlochevsky ha creato Burisma Holding, una compagnia di estrazione e produzione di petrolio e gas con sede a Limassol (Cipro), dal 2006, che ha ottenuto la licenza di prelievo di risorse naturali nel Donbass, quando il suo stesso proprietario Zlochevsky era ministro ucraino dell’Ecologia durante la presidenza di Viktor Yanukovych. Le indagini delle autorità sil caso hanno interessato l’ex vicepresidente Joe Biden, leader del Partito democratico nelle prossime elezioni presidenziali del 2020, e l’ex segretario di Stato John Kerry, molto più di Trump, che è stato oggetto di impeachment da parte dei deputati democratici per uno scandalo che potrebbe diventare un’opportunità per avvantaggiarlo nella corsa alla Casa Bianca.
UKRAINEGATE: Trump contro il figlio di Biden per il maxi-stipendio da Burisma gas
Le accuse provengono ora da Kiev, dove tre diversi pubblici ministeri e ancor più un “promemoria” segreto e scottante accusano di presunto “arricchimento illegale” i politici Dem. Negli ultimi giorni, inoltre, è arrivato l’annuncio pubblico che l’Ucraina esaminerà nuovamente 15 indagini, comprese quelle relative a una società locale Burisma in cui operavano Hunter Biden, figlio dell’ex vicepresidente, e il suo socio in affari Devon Archer, il principale catalizzatore di denaro di Kerry.
LE NUOVE INDAGINI SUGLI AFFARI DI BURISMA
Il procuratore generale ucraino Ruslan Ryaboshapka, in carica dal 29 agosto dopo le dimissioni di Yury Vitaliyovych Lutsenko, interviene in mezzo a un’indagine di impeachment alla Camera degli Stati Uniti sul fatto che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia fatto pressioni sul suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, per indagare sui Bidens. Riaboshapka il 4 ottobre ha dichiarato che il suo ufficio avrebbe esaminato le indagini penali condotte dai suoi predecessori, comprese le inchieste sull’ex ministro dell’Ecologia Mykola Zlochevsky, con l’ex presidente Viktor Yanukovich, e sulla sua società del gas, Burisma. «Attualmente stiamo esaminando i casi penali che sono stati precedentemente perseguiti dalla Procura generale – ha aggiunto Ryaboshapka in una conferenza stampa – La sfera di cui parli presenta Zlochevsky e Kurchenko (il magnate Serhiy, Yanukovych – ndr) e altre persone e aziende: ci sono circa 15 casi simili».
Diverse inchieste su Burisma erano state ancora avviate nel 2014, ma nessuna si è conclusa in un processo perché il procuratore generale che ha svolto le indagini più importanti, Viktor Stokin, è stato licenziato nel marzo 2016 dopo che Biden ha minacciato Poroshenko di trattenere $ 1 miliardo di fondi degli Stati Uniti a meno che il Procuratore Generale non smettesse di indagare su suo figlio. Quindi è toccato a Lutsenko, l’ultimo magistrato della Procura Generale che non ha mosso contestazioni ai Biden ma ha accusato Zlochevsky di 1 miliardo (in valore HR) di evasione fiscale con Burisma e del riciclaggio internazionale di $ 36 milioni. «Ironicamente, molto prima che iniziasse la campagna presidenziale negli Stati Uniti, Lutsenko e l’ex procuratore generale ucraino Viktor Shokin e Vitaly Yarema (in carica prima di Shokin – ndr) sono stati accusati di sabotare incheste contro Zlochevsky. Ma loro hanno negato le accuse» scrive Kiev Post che ricorda un importante dettaglio cronologico.
«Le indagini ucraine sulle attività dell’ex vicepresidente americano Joe Biden e suo figlio Hunter risalgono almeno all’inizio del 2019, secondo due procuratori ucraini e un promemoria trapelato dalla Procura generale – riferisce il giornalista Oleg Sukhov sul citato giornale – Kostyantyn Kulik ha riferito a maggio che la Procura Generale stava già indagando sui collegamenti di Joe Biden con il gruppo Burisma dell’ex ministro dell’ecologia Mykola Zlochevsky, che ha pagato il figlio di Joe, Hunter, almeno $ 50.000 mensili per cinque anni come consulente. Kulik ha persino affermato che l’ufficio del procuratore generale aveva concordato con le autorità statunitensi, compreso il procuratore generale William Barr, la creazione di un gruppo congiunto a tale scopo. Il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti non ha risposto a una richiesta di commento».
Per questa indagine congiunta Lutsenko è stato accusato di aver cercato di ottenere il favore di Trump commentando le attività di Bidens in Ucraina, nonostante non abbia trovato alcuna prova di illecito. Invece potrebbe avere una grande importanza il “LeshchenkoLeaks”.
LO SCONCERTANTE MEMO DIFFUSO DA LESHCHENKO
Serhiy Leshchenko era un giornalista politico di spicco che scrisse ampiamente sulla corruzione ed è divenuto un parlamentare. Nel maggio 2016, ha pubblicato informazioni da un cosiddetto “libro mastro nero” che mostrava i pagamenti sotto il tavolo del governo dell’ex presidente ucraino filo-russo Viktor Yanukovich a varie figure tra cui Paul Manafort, l’ex direttore della campagna di Trump del 2016. Ciò ha portato alle dimissioni di Manafort (poi incarcerato nel Manhattan Correctional Center di New York poche settimane prima della misteriosa morte di Jeffrey Epstein).
EPSTEIN MORTO IN CARCERE: LE RIVELAZIONI DEL MAFIOSO EBREO DI NEW YORK
Il 13 maggio (2019) Leshchenko ha rivelato per la prima volta l’esistenza di una scottante nota durante un briefing al di fuori della Corte amministrativa di Appello di Kiev, che avrebbe dovuto esaminare il suo appello contro una precedente sentenza del Tribunale Amministrativo Distrettuale nella causa contro di lui e Artem Sytnyk, il capo dell’Ufficio nazionale anticorruzione dell’Ucraina, avviata nel dicembre 2018 dal legislatore Boryslav Rozenblat di Petro Poroshenko Bloc.
Ha riferito che il promemoria è stato presentato dallo staff del procuratore generale ucraino Yuriy Lutsenko al team di Donald Trump e ai giornalisti di un suo nuovo sito web. Invece la portavoce di Lutsenko, Larysa Sargan, ha negato che il memo fosse stato presentato allo staff del presidente americano, ma non l’esistenza della nota stessa. Il documento afferma che, nel marzo 2014, «attraverso i canali di lobbying disponibili, M.V. Zlochevsky ha offerto a John Kerry e Joe Biden una quota nella distribuzione degli utili della holding Burisma Group in cambio di attività di lobbying e sostegno politico».
Il memo afferma inoltre che Devon Archer è diventato un membro del consiglio di amministrazione di Burisma su suggerimento dell’ex segretario di Stato Kerry «Biden ha stabilito un controllo indiretto sulle attività ucraine economicamente più interessanti per la produzione di gas e petrolio, il che ha portato al ricevimento di benefici illegali in quantità particolarmente elevate da parte del funzionario dello stato americano – si legge nella nota trapelata – In questo caso, ha usato la sua influenza sulla leadership statale ucraina e le forze dell’ordine sotto il suo controllo – la NABU (l’Ufficio nazionale anticorruzione dell’Ucraina) – al fine di indurre i suddetti organismi a commettere azioni illegali».
Non va dimenticato che la riforma della polizia, in parte ostile al regime-change perchè fedele al presidente destituito Yanukovich, è stata resa possibile da una sovvenzione di 15 milioni di dollari del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti usata per finanziare un programma di formazione per 100 istruttori di polizia ucraini, che hanno poi addestrato nuove forze di polizia in tutta l’Ucraina, ovviamente filo-americane. E, come scritto nel precedente reportage, proprio «l’ex vicepresidente Joe Biden ha visitato l’Ucraina quattro volte dopo l’invasione russa della Crimea. Durante il suo viaggio nel dicembre 2015, Biden ha annunciato ulteriori 190 milioni di dollari in aiuti statunitensi per aiutare l’Ucraina ad attuare i suoi programmi di riforma e lotta alla corruzione».
«Il promemoria afferma inoltre che Biden ha impedito alle forze dell’ordine ucraine di perseguire gli alleati dell’ex presidente Viktor Yanukovich e politici e uomini d’affari dell’opposizione. Continua affermando che, “mentre riceveva personalmente introiti per attività di lobbying dalle attività operative del Gruppo Burisma attraverso Rosemont Seneca Partners, Biden nascondeva deliberatamente la loro posizione” per evitare di pagare le tasse locali e federali “, dice al giornalista ucraino Sukhov che pubblica il documento completo ma non ha garantito l’affidabilità. Il giornale riporta che Leshchenko dubita della veridicità delle affermazioni su Biden e Kerry. Ha dichiarato di ritenere che il promemoria faccia parte di quella che ha sostenuto essere una campagna di disinformazione di Lutsenko: «Lutsenko cerca di usare l’Ucraina come gettone di scambio nella battaglia tra democratici e repubblicani negli Stati Uniti. Hanno creato una teoria della cospirazione che ha reso noi ostaggi del desiderio di una persona di mantenere il suo lavoro».
LA PARTNERSHIP D’ORO DEL FIGLIO DI BIDEN CON IL COLLABORATORE DI KERRY
Ma i dettagli del memo sul figlio di Biden e i legami di Archer sono confermati da innumerevoli prove verificate richiamate da molti media su Burisma e Zlochevsky, fuggito dal suo paese alla fine del 2014 mentre i procuratori ucraini avevano avviato indagini sul suo periodo di governo e le sue attività private. Più o meno nello stesso periodo, l’Ufficio per le frodi gravi del Regno Unito ha congelato 23 milioni di dollari in un conto di Londra collegato a Zlochevsky. Ma i conti sono stati dissequestrati all’inizio del 2015 a causa dell’incapacità dei procuratori ucraini di fornire assistenza nel caso.
Nello stesso anno la Procura generale ordinò il sequestro dei beni di Burisma e di altre società controllate da Zlochevsky come parte di un caso di appropriazione indebita. Ma i tribunali successivi li sbloccarono. «In un’intervista di marzo con il sito di notizie di The Hill, Lutsenko ha affermato che Joe Biden aveva fatto pressioni sull’Ucraina per licenziare l’allora procuratore generale Viktor Shokin per fermare le indagini su Burisma nel 2016. In aprile Lutsenko ha anche lasciato intendere che l’ufficio del procuratore generale stava indagando su Hunter Biden – scrive Kiev Post – Secondo The Hill, i registri bancari statunitensi mostrano che Rosemont Seneca Partners LLC di Hunter Biden, ha ricevuto più di $ 166.000 al mese da Burisma dalla primavera 2014 all’autunno 2015, durante un periodo in cui Joe Biden stava guidando la politica statunitense nei confronti dell’Ucraina per Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Il fascicolo ufficiale della procura ucraina sull’inchiesta Burisma citata da The Hill mostra che i pubblici ministeri hanno identificato Hunter Biden, il socio in affari Devon Archer e la loro ditta, Rosemont Seneca, come potenziali destinatari di denaro».
Per comprendere tutti i legami commerciali dobbiamo analizzare la storia professionale di Devon Archer. È un ricco investitore e un “bundler”, un cacciatore di fondi per le campagne democratiche con lunghi legami con la famiglia del Segretario di Stato John Kerry. Era il compagno di stanza del college di Christopher Heinz, figliastro di Kerry, ed è stato anche copresidente del comitato finanziario nazionale per la campagna presidenziale del 2004 di Kerry. Secondo un profilo del 2004 nell’osservatore di New York:
«Potresti definire Mr. Archer un” baby bundler “, un affarista ben addestrato che ha trascorso ogni momento libero degli ultimi due anni toccando amici, familiari, partner commerciali e persino repubblicani per contributi alla causa Kerry – ha scritto il Federalista nel 2014 – Sin da quando il senatore del Massachusetts ha annunciato la sua candidatura nel 2003, il signore con le fossette sulle guance Archer si è dedicato ad ospitare cocktail party in ritrovi per ragazzi come l’University Club e il Links Club, frequentando l’alta finanza ogni settimana, i comitati d’incontro e racimolando, racimolando, racimolando dollari».
Grazie all’amicizia con la famiglia Heinz, Arper è diventato cofondatore e amministratore delegato di Rosemont Capital, LLC (società della famiglia Heinz a New York), membro del comitato per gli investimenti di Rosemont Solebury Capital Management, direttore esecutivo di Rosemont Reality e generale Partner in Rosemont Seneca Partners a Washington DC, dove ha lavorato con il suo partner Hunter Biden e Christopher Heinz.
I tre amici hanno creato una serie di LLC collegate ancorate a Rosemont Capital, il fondo di investimento alternativo basato sulla fortuna della famiglia Heinz. Il fondo è cresciuto rapidamente. Secondo un’e-mail rivelata nell’ambito di un’indagine della Securities and Exchange Commission, Rosemont si è descritta come “una società di private equity da $ 2,4 miliardi di proprietà di Hunter Biden e Chris Heinz”, con Devon Archer come “Managing Partner”.
Il 18 aprile 2014 il figlio di Biden è stato nominato nel consiglio di amministrazione di Burisma, nel quale Archer era entrato diversi mesi prima (sembra ancora nel 2013). Quindi Rosemont Seneca Partners, riceveva pagamenti regolari “di solito più di $ 166.000 al mese” da Burisma. I pagamenti hanno funzionato dalla primavera del 2014 fino all’autunno del 2015 e secondo quanto riferito hanno totalizzato oltre $ 3 milioni.
I registri bancari mostrano che, nella maggior parte dei mesi in cui il denaro di Burisma scorreva, due bonifici di $ 83.333,33 ciascuno sono stati inviati al conto collegato a Rosemont Seneca nello stesso giorno. Lo stesso account collegato a Rosemont Seneca di solito pagava a Hunter Biden uno o più pagamenti compresi tra $ 5.000 e $ 25.000 ciascuno. La Procura generale ha indagato su circa $ 50.000 al mese pagati al figlio di Biden. Ciò significa che circa $ 116.000 erano per Rosemont Seneca Partners ma niente di tutto ciò per Heinz…
PER COLPA DI BURISMA HEINZ ROMPE CON ROSEMONT SENECA E I DUE AMICI
«Chris Heinz è stato coinvolto nella capitale di Rosemont. Attraverso Rosemont Capital, Heinz possedeva una partecipazione di minoranza in Rosemont Seneca Partners fino al 2015 – ha dichiarato il portavoce di Chris Heinz, Chris Bastardi – Né il signor Heinz, né alcuna attività in cui avesse un interesse, erano coinvolti in Burisma». Non solo. Molti giornali hanno riferito che Christopher ha rotto la sua amicizia con Archer. «La decisione di Heinz di interrompere i suoi rapporti commerciali sia con Biden che con Archer era dovuta a preoccupazioni per la corruzione in Ucraina e le apparenze – ha riferito The Daily Mail – Il portavoce di Heinz ha detto al giornale che “la mancanza di giudizio in materia è stata un grande catalizzatore per Heinz che termina i suoi rapporti commerciali con Mr. Archer e Biden”».
Nel 2018 Archer ha lasciato il board di Burisma dopo i suoi grossi problemi con la giustizia. «Robert Kuzhami, avvocato degli Stati Uniti, che agisce sotto l’autorità conferita da 28 U.S.C. § 515, ha annunciato che John Galanis, a / k / a “Yanni”, Devon Archer e Bevan Cooney sono stati entrambi condannati oggi per cospirazione per aver commesso frodi e frodi in titoli, a seguito di un processo di cinque settimane e mezzo davanti al giudice distrettuale americano Ronnie Abrams» ha scritto il Tribunale federale di Manhattan nella sentenza del 28 giugno 2018 per l’emissione e la vendita fraudolente di oltre $ 60 milioni di obbligazioni tribali di nativi americani.
Ma pochi mesi dopo il giudice distrettuale degli Stati Uniti Ronnie Abrams a Manhattan decretò che le prove del processo precedente non avevano dimostrato che Devon Archer sapesse che l’emissione del bond era fraudolenta o che ne avrebbe ottenuto benefici personali. Abrams ha dichiarato di essere stata “lasciata con la preoccupazione incrollabile che Archer sia innocente dei crimini accusati”.
Nell’aprile del 2019, quando si è intensificata la tempesta sull’affare Burisma, anche Hunter Biden ha lasciato l’azienda. ma ciò non è stato abbastanza per fermare il nuovo procuratore generale che ha deciso di esaminare in profondità tutti i legami tra il giovane uomo d’affari americano, i suoi genitori e il famigerato oligarca. «Non ho avuto alcun ruolo in relazione a qualsiasi indagine su Burisma, o sui suoi ufficiali – ha dichiarato Hunter Biden il 1 ° maggio – Ho esplicitamente limitato il mio ruolo di concentrarmi sulle migliori pratiche di governo societario per facilitare il desiderio di Burisma di espandersi a livello globale. Secondo il Kiev Post, Joe Biden, il 13 maggio, ha negato che Hunter gli avesse chiesto un favore in Ucraina mentre prestava servizio nel consiglio di amministrazione di Burisma.
«Non ne abbiamo mai discusso una volta quando era lì – Biden ha detto all’Associated Press – Non c’è un singolo elemento di prova in nessun rapporto che mostri che ne abbia mai parlato con me o chiesto a un funzionario del governo un favore». Molto strano il fatto che un padre non abbia avuto discorsi con il figlio per il suo importantissimo lavoro nel paese in cui il governo degli Stati Uniti appoggiava e finanziava una guerra civile in un’area molto ricca di risorse energetiche…
Quindi, l’indagine di impeachment avviata il 24 settembre alla Camera dei rappresentanti contro Trump per una denuncia di informatori che sosteneva che Trump aveva fatto pressioni sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky per indagare su Hunter Biden sul suo lavoro in Ucraina durante una conversazione telefonica del 25 luglio, ore dopo ora, appare come una trappola perfetta per l’ex vicepresidente. Negli Stati Uniti sembra che questo scandalo abbia diviso le persone in tre fazioni: sostenitori di Biden o Trump e altri molto disinteressati. Nel mondo l’attenzione è focalizzata molto più sul Burismagate che sull’Ucrainagate! Nel prossimo rapporto scopriremo un altro documento essenziale e il ruolo dei funzionari dell’intelligence americana e internazionale… Come il proprietario di Burisma Zlochevsky, vice segretario della Sicurezza nazionale ucraina nei due anni (2012-2014) in cui è esploso il colpo di stato di EuroMaidan.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI
GOSPA NEWS – TUTTI I REPORTAGE SULL’UCRAINA
KIEV POST – BURISMA INVESTIGATIONS REOPEN
KIEV POST . INQUIRY BEFORE THE TRUMP CALLING
KIEV POST – THE MEMO ACCUSES BIDEN AND KERRY
THE FERALIST – OLD QUESTIONS WITHOUT ANSWERS
DAILY MAIL – HEINZ SPLIT PARTNERS BIDEN AND ARCHER