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STUDENTESSE ”DISPONIBILI” DIVENTANO MAGISTRATE: ASSOLTO IL PROF VOYEUR

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Il docente Bellomo prosciolto
dalle accuse di stalking
perché con le sue allieve
c’era una rete di scambi reciproci

di Carlo Domenico Cristofori

C’è del marcio sotto le toghe. Lo sa bene il presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Sergio Mattarella che si è dovuto arrampicare sui vetri sporchi del PalamaraGate, di cui più nessuno parla, per ossequiare le dimissioni del Procuratore generale di Cassazione implicato, seppur marginalmente, nello scandalo di inchieste e nomine pilotate.

TOGHE SPORCHE: IL PROCURATORE LASCIA, MATTARELLA LO ELOGIA

Ma oggi lo sanno anche gli studenti della scuola di preparazione alla magistratura “Diritto e Scienza” perché un decreto di Tribunale scrive nero su bianco che chi ha la gonnella, meglio se corta, può contare su amicizie importanti. In barba ad ogni legge sulle Pari Opportunità l’essere femmina avvenente consente di avere, come dagli albori dell’umanità, una chance in più.

L’archiviazione dell’inchiesta milanese nei confronti dell’ex consigliere di Stato Francesco Bellomo accusato di stalking e violenza privata su quattro studentesse della sede milanese della scuola salva la fedina penale del professore, arrestato e poi scarcerato a Bari per una vicenda ancor più grave pendente, ma accerta la triste circostanza che per divenire magistrate, col lauto stipendio conseguente, bisogna darsi molto da fare…

L’ex consigliere di Stato Francesco Bellomo

Bellomo, divenuto noto per il ‘dress code’ sexy di minigonne e tacchi a spillo che imponeva alla sue studentesse e borsiste, è infatti stato prosciolto su richiesta della stessa Procura della Repubblica di Milano per tre motivi.

In primo luogo perché nessuna delle quattro presunte vittime di stalking ha formalizzato denuncia. Quindi perché, come riporta Il Fatto Quotidiano, l’indagato in una memoria depositata ha dichiarato di non aver “fatto mai nulla di male e queste studentesse dei miei corsi, poi, sono diventate tutte magistrati” così, come sintetizzato dal suo legale, l’avvocato Beniamino Migliucci.

Infine perché i pm hanno ritenuto che tra Bellomo e le studentesse ci fosse “una rete di scambi connotata da reciprocità“. Insomma, per dirla coi proverbi, una mano lava l’altra e magari non solo… Così le quattro studentesse ora in forza al Ministero, di tanta Grazia nel caso di specie e forse sempre meno Giustizia, hanno subito imparato a muoversi con disinvoltura nel difficile ambiente delle toghe.

Carlo Domenico Cristofori
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NB L’opinione dell’autore non corrisponde necessariamente con quella della redazione

IL FATTO QUOTIDIANO – ARCHIVIAZIONE PER BELLOMO

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