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Al via la Commissione parlamentare sugli “orchi rossi” del Forteto. Fascicoli persi nel Tribunale Minori che seguì Bibbiano

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Mentre il deputato Stefano Mugnai annuncia
l’inizio dell’inchiesta sullo scandalo toscano
gli avvocati di Reggio Emilia denunciano al Csm
i gravi disservizi negli uffici giudiziari di Bologna

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

«Alle 10 di martedì 3 dicembre prossimo finalmente è fissata la costituzione della Commissione bicamerale d’inchiesta sul Forteto. Auspichiamo che sia la volta buona e che all’insediamento faccia seguito un celere avvio dei lavori».

Ad anticipare la notizia sul sito di Forza Italia News è il parlamentare toscano azzurro Stefano Mugnai da anni impegnato per fare piena luce su quella tremenda vicenda di abusi pedofili perpetrati per anni in una comunità smaccatamente di sinistra guidata da Rodolfo Fiesoli, di recente associato alle patrie galere per la sentenza di Cassazione che ne ha confermato la condanna a 14 anni di reclusione.

La novità giunge a pochi giorni dalla comunicazione della scioccante denuncia dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia, presieduto da Celestina Tinelli, già componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura, per il malfunzionamento del Tribunale dei Minori di Bologna che ha la competenza sull’intera Regione Emilia Romagna e pertanto anche sull’Unione della Val d’Enza. Ovvero la zona dove si sono verificati gli episodi di affidi facili e maltrattamenti svelati dall’inchiesta “Angeli e Demoni” dei Carabinieri reggiani intorno alla struttura di accoglienza minorile La Cura di Bibbiano.

Fascicoli persi negli uffici, documenti sistematicamente non inseriti nei fascicoli – anche le relazioni dei Servizi Sociali – mancata comunicazione dei provvedimenti agli avvocati. E soprattutto procedure incagliate, con udienze istruttorie che non vengono fissate persino da oltre un anno, riguardanti questioni delicatissime come la sospensione della potestà genitoriale e l’adottabilità di un minore.

Sono queste le gravi anomalie segnalate dall’avvocato Tinelli proprio mentre si apprende che la Commissione d’inchiesta della Regione Emilia Romagna ha terminato il suo lavoro ispettivo su Bibbiano e da Roma giunge la novità che inizierà invece quello dell’avvio dei lavori parlamentari sul Forteto.

 

MUGNAI (FI): «A DICEMBRE PARTE LA COMMISSIONE SUL FORTETO»

Mugnai, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, è colui che si era battuto per l’istituzione di un’apposita Commissione che in realtà avrebbe voluto estesa a tutti i casi di affidi “facili” e maltrattamenti su minori in comunità. Nel febbraio scorso, però, il Parlamento limitò al caso della cooperativa Il Forteto il mandato dell’inchiesta.

Questo fece nascere una Commissione bicamerale che alla luce dei fatti di Bibbiano si è rivelata già vecchia, perché con competenze assai limitate, come bene evidenziò lo stesso Mugnai in un’intervista esclusiva per Gospa News nel luglio scorso.

Il deputato Stefano Mugnai in prima linea per la tutela dei bambini in affido

«Sarà un omaggio alla verità dopo la conferma delle condanne per abusi e maltrattamenti ai minori affidati all’interno della comunità-setta nel cuore del Mugello, in provincia di Firenze, emessa dalla Cassazione il 6 novembre scorso» aggiunge il vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera dopo aver ricevuto la notizia della convocazione a Palazzo San Macuto. Ciò accade proprio poche ore dopo che Gospa News ha svelato un’altra torbida vicenda sulle rive dell’Arno: il caso di una giovane paziente (maggiorenne) devastata dagli psicofarmaci e costretta ad abortire dagli specialisti della Psichiatria fiorentina.

“MIA FIGLIA DEVASTATA DAGLI PSICOFARMACI, SEGREGATA E COSTRETTA AD ABORTIRE DALLO STATO”

Mugnai, autore a Montecitorio di una delle tre proposte di legge istitutive della Commissione parlamentare d’inchiesta sui drammatici fatti avvenuti all’interno del Forteto, segue la vicenda ormai da anni. Nel Consiglio regionale della Toscana, era il 2012, fu presidente della prima commissione regionale di inchiesta, quella che portò alla luce il sistema di violenze psicologiche e sessuali del Forteto.

«L’istituzione della Commissione parlamentare è stata fatta slittare anche nelle ultime settimane – ricorda Mugnai – e per questo accogliamo con favore la notizia di questo passo avanti fondamentale per e gettare luce su quella dolorosa verità anche all’esterno dei canali giudiziari. Dunque ci aspettiamo che presto si possa iniziare a lavorare per approfondire il quadro delle responsabilità politico-istituzionali».

“FORTETO E BIBBIANO: ORRORI ANNUNCIATI NEL SOLCO DELLA CULTURA DI SINISTRA”

«Un sistema di violenza per durare nel tempo necessita di una rete di relazioni che gli diano copertura in maniera consapevole o forse in maniera interessata» ci aveva dichiarato in una lunga intervista lo stesso Mugnai. Infatti dalle inchieste giudiziarie era venuto a galla un mondo da incubo: nel quale la propaganda omosessuale riecheggia dalla setta del Mugello fino all’assistente sociale attivista Lgbt di Bibbiano. «Certe teorie si inseriscono in un solco culturale che è tipico di una parte della sinistra» commentò lo stesso parlamentare nell’intervista.

LE VIOLENZE SUI MINORI DI RODOLFO FIESOLI

«Nonostante i gravi capi di imputazione, nel 1997, Rodolfo Fiesoli risultava ancora a capo della comunità e, come si precisa nella relazione di accompagnamento del disegno di legge, il Tribunale dei minorenni avrebbe continuato ad affidare minori alla struttura (almeno 60 fino al 2009). Inoltre, proprio per il trattamento subito da due bambini affidati dal Tribunale alla comunità, l’Italia è stata condannata, nel luglio 2000, dalla Corte europea dei diritti dell’uomo – adita dalle madri alle quali i minori erano stati tolti – a pagare una multa di circa 150 milioni di lire come risarcimento dei danni morali» hanno evidenziato i parlamentari nell’atto istitutivo della Commissione.

Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi, condannati rispettivamente a 14 e 6 anni per abusi sessuali: il primo in carcere, il secondo libero per prescrizione

Il riferimento alla pronuncia CEDU (Sentenza Scozzari e Giunta c. Italia del 13 luglio 2000) riguardava una vicenda del settembre del 1997, anno in cui due bambini (all’epoca di 10 e 3 anni) – di cui le ricorrenti erano, rispettivamente, la madre e la nonna – venivano inseriti con provvedimento giudiziario nella comunità Il Forteto. Mentre i due principali dirigenti e fondatori della comunità, Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi, erano stati condannati per avere abusato sessualmente di tre handicappati affidati alla loro custodia, fatti noti ai giudici interni. Dal prossimo 3 dicembre toccherà alla Commissione bicamerale di senatori e deputati il compito di cercare di capire come ciò sia potuto accadere…

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«FASCICOLI PERSI NEL TRIBUNALE DEI MINORI DI BOLOGNA»

Intanto giunge come un rombo di tuono la protesta ufficiale degli avvocati reggiani che mettono nero su bianco un “cahier des doléance” da far venire i brividi soprattutto a coloro che dopo lo scandalo di Bibbiano difesero la bontà dell’operato del Tribunale dei Minori di Bologna: il quale, peraltro, dimostrò carte alla mano che su 100 richieste di affido minorile giunte dalle strutture sociosanitarie della Val d’Enza ben 85 erano state respinte. Il dettagliato comunicato fatto diffondere da Celestina Tinelli rivela, però, in merito a quegli uffici giudiziari lacune così sistematiche da evidenziare una situazione di caos permanente e così macroscopiche da legittimare persino sospetti di occultamenti da parte di ignoti.

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«Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia il 18 novembre u.s. ha deliberato di fare pervenire agli Organi Competenti – ovvero Consiglio Nazionale Forense, Ministro della Giustizia, Consiglio Superiore della Magistratura, Consiglio Giudiziario del distretto di Bologna e Presidente del Tribunale per i Minorenni di Bologna dott. Giuseppe Spadaro, Commissione d’inchiesta della Regione Emilia Romagna – quanto emerso e deliberato dalla Commissione Famiglia (referente la consigliera avv. Marta Rovacchi) il 14 novembre scorso in ordine alla situazione relativa a disfunzioni e/o disservizi delle cancellerie del Tribunale per i Minorenni di Bologna, segnalate dai Colleghi». Recita la nota ufficiale, pubblicata per ora solo da vari media di Reggio Emilia, che poi elenca le gravi anomalie.

Celestina Tinelli, già componente laico del Csm eletta nei mesi scorsi Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia

«In particolare si lamenta e si evidenzia: il sistematico mancato reperimento dei fascicoli in cancelleria e negli uffici dei magistrati; il sistematico mancato inserimento nei fascicoli di memorie, documenti e relazioni dei servizi sociali» ed ancora: «il mancato collegamento al sistema PCT; la mancata comunicazione agli avvocati costituiti dei provvedimenti; la richiesta di pagamento dei diritti di copia in procedimenti essenzialmente esenti» ma soprattutto «lo smarrimento dei fascicoli e necessaria ricostruzione degli stessi a carico degli avvocati». Non è dato sapere se tra questi ci siano anche alcuni riguardanti Bibbiano ma l’accusa è pesantissima sebbene generica.

Un quadro fosco che dipinge la giustizia italiana come paese del Terzo Mondo nel quale il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia contesta pure «il mancato riscontro rispetto ad istanze rivolte al Presidente del Tribunale ed ai Magistrati, anche in ordine al reperimento fascicoli; il mancato riscontro e mancato invio dei fascicoli dal Tribunale per i Minori al Tribunale Ordinario; le insostenibili code per l’accesso ad uffici presidiati da volontari a volte impreparati; gli inaccettabili ritardi nelle liquidazioni dei patrocini a spese dello stato per malfunzionamento delle cancellerie».

A tanti intoppi si aggiunge quello forse più tremendo per le famiglie: «la pendenza di procedure (di sospensione potestà genitoriale e adottabilità, in particolare) in cui non vengono fissate le udienze istruttorie da oltre un anno, nonostante i solleciti svolti anche su istanza del tutore del minore».

Lungaggini procedurali simili a quelle evidenziate dalle ultime inchieste di Gospa News sul caso della piccola Ylenia di 9 anni tolta alla mamma di Latina, rinchiusa in una struttura minorile e imbottita di psicofarmaci benchè cardiopatica, ma anche, sebbene al di fuori del contesto minorile, su quello della giovane Yaska di Firenze, bombardata con uno psicofarmaco a cui è intollerante in una struttura psichiatrica e costretta pure ad abortire.

«LA MIA BIMBA MALATA DI CUORE RAPITA DALLO STATO E IMBOTTITA DI PSICOFARMACI»

«Tutto ciò comporta – conclude l’organo collegiale presieduto da Tinelli in merito ai disservizi del Tribunale Minorile di Bologna – non soltanto disagi per gli avvocati, ma anche e soprattutto una lesioni dei diritti processuali e sostanziali delle parti e dei minori coinvolti, che debbono essere garantiti anche dai magistrati».

I contenuti della denuncia sono esplosivi e paiono destinati a scuotere ancora una volta la tranquillità del Palazzo dei Marescialli dove ha sede il Consiglio Superiore della Magistratura che ha il compito di vigilare sulle toghe a loro volta deputate al controllo del buon funzionamento degli uffici giudiziari dove operano. Si tratta dell’ennesima patata bollente per il CSM, travolto nei mesi passati dallo scandalo PalamaraGate per le presunte ingerenze nelle nomine di alcuni procuratori capo e nelle inchieste su esponenti del Pd che costrinsero persino il Procuratore Generale di Cassazione alle dimissioni.

Ora anche Sergio Mattarella, presidente della Repubblica ma anche dello stesso CSM, dovrà intervenire con rigore – scordandosi di essere stato deputato del Partito Democratico – se non vuole perdere la credibilità istituzionale dinnanzi a tutti questi scandali giudiziari che capitano con frequenza proprio nei territori storicamente rossi.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI

FORZA ITALIA NEWS – S’INSEDIA LA COMMISSIONE IL FORTETO

REGGIO REPORT – DENUNCIA DEGLI AVVOCATI SUL TRIBUNALE DEI MINORI

REGGIOSERA – TRIBUNALE MINORI NEL MIRINO DEGLI AVVOCATI

GOSPA NEWS – INCHIESTE MINORI – PEDOFILIA

GOSPA NEWS – INCHIESTE GIUSTIZIA – MAFIA

TOGHE SPORCHE: NEI GUAI ANCHE IL PROCURATORE GENERALE, MATTARELLA SI DIMETTA

 

 

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