Bibbiano come Riace: grazie alla Cassazione tra Angeli e Demoni il PD brinda a tarallucci e vino

Bibbiano come Riace: grazie alla Cassazione tra Angeli e Demoni il PD brinda a tarallucci e vino

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Ci sono analogie inquietanti tra le inchieste sul Sindaco di Riace e su quello di Bibbiano. Entrambi sono finiti agli arresti domiciliari per due indagini scottanti, quella pugliese riguardante il “modello Riace” nella spregiudicata accoglienza dei migranti irregolari, quella emiliana per il cosiddetto “sistema Bibbiano” sugli affidi di minori anche a coppie omosessuali come nel caso de Il Forteto in Toscana.

Le responsabilità penali dell’ex sindaco Domenico Lucano sono in corso di accertamento nel processo, iniziato lo scorso 11 giugno davanti al Tribunale di Locri, che lo vede accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di abuso d’ufficio nell’affidamento degli appalti per la differenziata. L’esponente di sinistra, sostenitore dell’accoglienza indiscriminata. senza se e senza ma, al punto da favorire matrimoni combinati, era finito agli arresti domiciliari in seguito all’inchiesta Xenia (ospitalità in greco) condotta per 18 mesi dalla Guardia di Finanza di Locri in cooordinamento con la locale Procura.

https://www.gospanews.net/2018/10/11/tutti-i-peccati-del-sindaco-di-riace/

Fin dall’inizio il procedimento giudiziario si rivelò controverso: il procuratore locrese in più di mille pagine contestò a Mimmo Lucano ben 21 reati tra cui truffa aggravata e concussione, il Gip del Tribunale in 132 pagine fece a pezzi l’inchiesta arrampicandosi anche sui cavilli di legge: come il fatto che il concusso fosse stato sentito la prima volta come persona informata sui fatti anziché come indagato.

Rimasero in piedi due reati per i quali il Tribunale del Riesame ritenne fosse sufficiente il divieto di dimora a Riace per l’ex Sindaco, nel frattempo sospeso dalla Prefettura di Reggio Calabria che aveva acclarato manifeste violazioni amministrative e contabili nella gestione dei migranti nel centro di accoglienza SPRAR situato nel territorio comunale.

 

MODELLO RIACE BENEDETTO DALLA CASSAZIONE

Ma fu la Cassazione a dare un’ulteriore mazzata all’inchiesta: le violazioni erano avvenute ma furono commesse a fin di bene per aiutare gli immigrati e pertanto non ci fu frode. Lucano si vide così annullare anche il divieto di dimora e potè far ritorno a Riace dove fu accolto da una folla osannante, felice che lui negli ultimi anni si fosse inventato anche le banconote fasulle con l’immagine di Che Guevara per far girare l’economia incentrata sui migranti in attesa dei pagamenti statali: un genio della sinistra, ben più astuto della Lega che ipotizzò una manovra di governo con i minibot per pagare i crediti delle imprese verso lo Stato!

https://www.gospanews.net/2019/04/03/ex-sindaco-di-riace-santo-subito-per-la-cassazione-nessuna-frode/

Il Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Locri riaggiustò il tiro e chiese il rinvio a giudizio dell’ex Sindaco che rimase esterrefatto: “Sono stato rinviato a giudizio anche per i capi di imputazione che la Cassazione ha demolito. Evidentemente quello che vale a Roma non vale a Locri. Ma vado avanti con coraggio, la verità si farà luce da sola”. Fu mandata sotto processo anche la sua compagna africana Lemlem Tesfahun insieme ad altri 25 indagati.

TUTTI I PECCATI DEL SINDACO DI RIACE

Ciò avvenne l’11 aprile 2019 quando procuratore generale della Corte di Cassazione era ancora Riccardo Fuzio, implicato nello scandalo delle toghe che travolse la Procura di Roma costringendo il pm Luca Palamara a dimettersi senza stipendio perché indagato nelle influenze illecite per pilotare le nomine a procuratore capo di magistrati amici, durante le riunioni con esponenti del Patrito Democratico, quali l’ex ministro Luca Lotti, braccio destro di Renzi indagato per gli appalti sospetti Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione.

Il procuratore generale Fuzio anticipò le dimissioni quando finì nel registro degli indagati del PalamaraGate ma ricevette comunque l’elogio pubblico del Presidente della Repubblica e del Consiglio Superiore della Magistratura Sergio Mattarella.

https://www.gospanews.net/2019/07/05/toghe-sporche-il-procuratore-lascia-mattarella-lo-elogia/

E’ pacifico che non vi siano correlazioni tra questa vicenda e quella dell’ex Sindaco di Riace ma queste precisazioni sono necessarie al fine di descrivere il clima rovente che si stava respirando in Cassazione quando la più alta autorità della giustizia requirente fu costretta a lasciare il suo incarico insieme al suo posto di diritto nel CSM, l’organo di autogoverno e vigilanza dei magistrati, per aver fatto una spiata al collega sulle indagini aperte dalla Procura generale di Perugia su imbarazzanti intrighi tra politici, ex toghe ora deputati del PD e magistrati in carica…

 

IL SISTEMA BIBBIANO? PER ROMA NON ESISTE

Ora Fuzio in Cassazione non c’è più ma la Corte degli Ermellini si rivela ancora una volta decisiva nello smontare anche il “sistema Bibbiano” almeno per quanto concerne il sindaco del Pd Andrea Carletti autorizzato dalla Prefettura di Reggio Emilia a riprendere il suo posto dopo essere finito ai domiciliari per abuso d’ufficio e falso, quindi graziato dal Tribunale del Riesame con un divieto di dimora ed infine benedetto dalle toghe romane.

Per i giudici della Cassazione, infatti, non doveva essere arrestato come invece avvenne in seguito all’inchiesta Angeli e Demoni dei Carabinieri di Reggio Emilia. Non si conoscono le motivazioni della sentenza pronunciata martedì 3 dicembre ma appare pacifico che non avrebbe commesso alcunchè di grave proprio come il suo collega Mimmo a Riace.

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Per Carletti ed altri 27 indagati si profila l’imminente chiusura delle indagini nei prossimi giorni e l’eventualità di una richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Reggio Emilia.

Nel mezzo di questi colpi di scena già brindano a tarallucci e vino gli esponenti nazionali del Partito Democratico ed anche l’ex premier Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che può vantare un record di familiari ed amici di partito indagati, sempre più ostinati nel ribadire quanto già detto anche dall’Associazione Nazionale Magistrati: non esiste un sistema Bibbiano.

Il modello Riace, invece, c’era ma era degno di Santa Madre di Teresa di Calcutta, sebbene non si occupasse di lebbrosi ma di migranti aitanti di salute, sbarcati con l’aiuto della mafia nigeriana e degli scafisti trafficanti di uomini e tutti armati di telefonini Iphone ultima generazione con piani tariffari di LycaMobile, la società di un tycoon britannico musulmano finita sotto inchiesta per evasione fiscale in Italia e riciclaggio di denaro in Francia.

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IL TRIBUNALE DEI MINORI DI BOLOGNA DENUNCIATO

Il nostro commosso pensiero va a quei militari dell’Arma Benemerita dei Carabinieri di Reggio Emilia che hanno lavorato mesi sul caso Bibbiano e dei loro colleghi della Guardia di Finanza di Locri che hanno investigato a lungo sul modello Riace, ma anche ai magistrati che hanno avallato le loro inchieste, ai giudici che hanno emesso le ordinanze di custodia cautelare a domicilio per vedersi gli impianti accusatori in gran parte sgretolati dai giudici romani…

Ed oggi assistono impotenti mentre i principali indagati festeggiano a tarallucci e vino grazie agli Ermellini di Roma. In Italia ogni cittadino è innocente fino al terzo grado di un giudizio che sovente arriva ben dopo la prescrizione del reato comme accaduto per i generali insabbiatori di Ustica (strage volo Itavia 81 morti) o al terrorista di Prima Linea Giovanni Stefan accusato di omicidio premeditato.

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Se poi un indagato è del PD, che può vantare due ex deputati al vertice del Csm (il presidente Mattarella ed il vicepresidente David Ermini), bisogna stare certi che l’assoluzione morale e politica arriva ancor prima e consente di brindare con il VinSanto, il prodigioso nettare della rossa toscana capace di beatificare anche gli indagati…

 

TOGA ROSSA LA’ TRIONFERÀ…

 

Non esiste il sistema Bibbiano, quindi, secondo i democratici. Esiste però il Tribunale dei Minori di Bologna, competente sulla Regione Emilia Romagna e quindi anche sugli affidi di minori della Val d’Enza, che tutte le istituzioni si sono sperticate a difendere. Solo sono una coincidenza gli ultimi casi che in comuni rossi come Latina e Firenze sta seguendo Gospa News…

“MIA FIGLIA DEVASTATA DAGLI PSICOFARMACI, SEGREGATA E COSTRETTA AD ABORTIRE DALLO STATO”

Peccato che una denuncia degli avvocati dell’Ordine di Reggio Emilia, presieduti dall’ex consigliere laico del CSM Celestina Tinelli, sostenga ben altro: fascicoli e carte sparite nei palazzi giudiziari. Una notizia rimbalzata solo sui media di Reggio Emilia che non ha avuto dignità nazionale.

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Perchè questo è meglio non dirlo, potrebbe turbare il sonno di quelle toghe rosse che nelle indagini vedono solo i crimini neri e di quei giornalisti pennivendoli del mainstream mondialista tutti pronti a pontificare in difesa di Lucano e Carletti per il linciaggio mediatico subito e a censurare la senatrice leghista Lucia Borgonzoni solo per aver indossato una maglietta con scritto “Parliamo di Bibbiano”.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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