di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Si narra che lo scrittore inglese Samuel Taylor Coleridge abbia scritto i 54 versi del suo celebre “Kubla Khan – Visione di un sogno” sotto l’effetto di oppiacei assunti per lenire una cronica e dolorosissima malattia. L’opera fu sottotitolata dal letterato di Devon “Frammenti” perché rimase incompiuta nel suo itinerario onirico-introspettivo volto a celebrare la costruzione dello sfarzoso palazzo eretto nella cittá mongola di Xanadu dall’imperatore Kublai, dinastia Khan, alla sua elezione al potere nel 1271.
Nei prossimi mesi qualche isolano di Trinacria potrà forse emulare le gesta creative grazie all’assunzione di Marijuana per scopi terapeutici a spese della Regione Sicilia… Lo ha previsto un decreto firmato dall’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, che pare destinato a sollevare nuove polemiche sull’uso della Cannabis dopo che nel mese di dicembre la Corte di Cassazione aveva di fatto “legalizzato” la coltivazione domestica della pianta psicotropa con una sentenza rivoluzionaria, duramente contestata da alcuni partiti politici, che pur non rappresentando un vincolo nell’esercizio della giustizia penale per i magistrati requirenti è destinata a diventare un orientamento giurisprudenziale nei palazzi di giusizia.
Come sovente avvenuto per altre questioni etiche i giudici ermellini sono andati ben oltre le loro competenze giudiziarie invadendo e stravolgendo il potere legislativo attribuito dalla Costituzione della Repubblica Italiana al Parlamento.
Ecco perché oggi la notizia che la Regione Sicilia si farà carico delle spese sostenute dai pazienti desiderosi di utilizzare la cannabis per uso terapeutico pare destinata a mettere in luce contraddizioni politiche, criticità inveterate del Sistema Sanitario Nazionale e l’ombra di un business che odora già di bruciato perchè si annuncia squisitamente privato…
La Giunta regionale siciliana diventa pioniera nel sostenere la diffusione e l’impiego di questo metodo antidolorifico sebbene il presidente Nello Musumeci ed il suo braccio destro Ruggero Razza siano sostenuti oltrechè dalla lista civica Diventerà Bellissima anche da una maggioranza rappresentata da Fratelli d’Italia –Noi con Salvini che in tema di droghe anche leggere sono sempre stati molto prudenti, scettici e severi.
“Ci lascia allibiti la sentenza della Cassazione che legalizza la coltivazione domestica della cannabis. Il messaggio che viene lanciato, soprattutto ai più giovani, è devastante e rischia di avere pesanti ripercussioni sulla società italiana, che già vive una drammatica emergenza droga”. Lo dichiarava il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
“Condividiamo le preoccupazioni espresse dalle comunità terapeutiche, dagli operatori del servizio pubblico e dalle associazioni – prosegue Meloni – e continueremo al loro fianco la battaglia per una vita libera da ogni droga e dipendenza”.
“La droga è un’emergenza nazionale: da domani darò istruzioni agli uomini della sicurezza per andare a controllare uno per uno i presunti negozi turistici di cannabis. Vanno sigillati uno per uno”, dichiarò nel maggio 2019 l’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intenzionato a “proibire anche tutte le cosiddette feste della cannabis” perché “siamo contro ogni sperimentazione”.
Pochi giorni fa, il 16 gennaio scorso, l’agenzia AdnKronos ha invece riferito anche la normazione dell’utilizzo della Cannabis negli alimenti, disposta da un decret5o ministeriale del nuovo Governo Conte Bis sostenuto da PD-M5S, in seguito alla sentenza restrittiva emessa a fine maggio dalle Sezioni Unite della Cassazione sui limiti della legge 242 del 2016.
«Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministero della Salute che fissa i livelli massimi di tetraidrocannabinolo (Thc) totale ammissibili negli alimenti derivati dalla canapa (semi, farina ottenuta dai semi, olio ottenuto dai semi) ai fini del controllo ufficiale. Questi gli alimenti ammessi e i limiti massimi previsti dal decreto: semi di canapa, farina ottenuta dai semi di canapa: 2,0 mg/Kg; olio ottenuto dai semi di canapa: 5,0 mg/Kg; integratori contenenti alimenti derivati dalla canapa: 2,0 mg/Kg» riferiva AdnKronos.
Adesso la Sicilia, storico crocevia dei più importanti traffici di droga del Mediterraneo, sancisce la gratuità della cosiddetta Marijuana per scopi terapeutici ma con una doppia contraddizione che sa di fregatura in agguato sia per i malati che per la Sanità regionale: la cura non potrà durare più di sei mesi e il prodotto sarà distribuito da farmacie private perché non è ancora disponibile né è previsto il suo confezionamento da quelle ospedaliere.
«Il farmaco sarà gratuito per i pazienti affetti da dolore cronico e neuropatico e da spasticità da sclerosi multipla, e che si rivolgeranno alle strutture sanitarie pubbliche» riporta l’Ansa. Ma cosa faranno tali pazienti affetti da dolore cronico terminati i sei mesi di cura? Ovvio: se vorranno proseguirla dovranno pagare la Cannabis che è nota per dare sollievo ma anche assuefazione psicofisica.
«Spetta ai medici delle Aziende sanitarie pubbliche regionali, specialisti di anestesia e rianimazione, neurologia e dei centri di terapia del dolore prescrivere ai pazienti la terapia con la cannabis per una durata massima di sei mesi; il preparato potrà essere richiesto dal paziente nelle farmacie ospedaliere. Al momento, però, in Sicilia queste farmacie non producono il farmaco, per cui il decreto prevede che la Regione firmi convenzioni con i privati» aggiunge l’Ansa evidenziando il gigantesco business che ci sarà dietro al provvedimento.
Sono cinque le farmacie private che producono il farmaco, si trovano ad Agrigento, Catania, Palermo, Ragusa e Siracusa. Il decreto della Regione siciliana è il punto di arrivo di un lavoro portato avanti, per oltre un anno, da un tavolo tecnico istituito dall’assessore alla Sanità e richiesto da alcune associazioni, tra cui Bister di Catania ed “Esistono i diritti” di Palermo.
“Ringraziamo l’assessore Razza per la sensibilità dimostrata e per il decreto appena firmato – dice Giuseppe Brancatelli di Bister – E’ un risultato importante, come associazioni continueremo la nostra azione affinché sia allargata la platea di patologie per la somministrazione gratuita del farmaco”.
“MIA FIGLIA DEVASTATA DAGLI PSICOFARMACI, SEGREGATA E COSTRETTA AD ABORTIRE DALLO STATO”
Ovviamente gronda entusiasmo dagli spalti dei politici di sinistra come riporta Repubblica.
«Un grande passo avanti è stato fatto – afferma il Comitato Pazienti Cannabis Medica– anche se non siamo pienamente soddisfatti perchè molte patologie sono rimaste fuori e c’è ancora parecchio da lavorare per avere garantito il diritto di cura per tutti. Inoltre siamo stati avvisati che i corsi di formazione per i medici sono già in corso di organizzazione e verranno effettuati dall’ordine dei medici in tutte le province siciliane».
Il leader siciliano di Più Europa, Fabrizio Ferrandelli, parla di una svolta: «Era il luglio del 2018 quando una nostra delegazione, insieme e grazie all’impegno del Comitato Esistono i diritti, ha chiesto all’Assessorato alla Salute l’istituzione del tavolo tecnico sulla cannabis ad uso terapico in Sicilia, rispolverando dal cassetto il ddl a mia firma presentato anni fa sul tema in assemblea regionale. Oggi, dopo anni, finalmente qualcosa si è mosso. Un grande plauso a tutti i membri del tavolo tecnico per la competenza e la tenacia, ma sopratutto all’assessore Razza per la serietà e sensibilità manifestata. Una battaglia che si è vinta sul solco dello slogan dal cuore del malato al cuore della politica».
E’ davvero curioso notate come gli encomi all’amministrazione regionale di centro-destra giungano da esponenti di movimenti radicali di centro-sinistra…
INFLUENZA, TOSSE E BRONCHITE ADDIO! GRAZIE AL GERANIO DEGLI ZULU. Guariva anche dallaTbc
Ma è ancora più curioso domandarsi perché altri farmaci vegetali come l’Arnica composita, miracolosa quale analgesico-antiinfiammatorio dell’apparato osteomuscolare, o i medicinali naturali col principio attivo delle radici essiccate del Pelargonium Sidoides, il geranio del Sudafrica che curava la TBC, brevettato nell’Unione Europea per gli stati influenzali del Common Cold ed in Australia addirittura per la bronchite cronica acuta, non sono rimborsabili dal Sistema Sanitario Nazionale sebbene non abbiano le ovvie controindicazioni della Marijuana.
«Nel 2016 quasi 6 milioni di italiani hanno fumato una canna. Per alcuni, gli spinelli si sono rivelati una trappola: il Dipartimento per le Politiche Antidroga segnala che 150mila studenti mostrano difficoltà sociali, psicologiche o fisiche a causa dell’uso “problematico” della cannabis» scriveva il Corriere un paio di anni fa.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI
ANSA – CANNABIS GRATIS IN SICILIA PER I MALATI
ADNKRONOS – MELONI CONTRO LA COLTIVAZIONE DI CANNABIS
ADNKRONOS – OK ALLA CANNABIS NEGLI ALIMENTI
REPUBBLICA – L’EX MINISTRO SALVINI CONTRO LA CANNABIS
CORRIERE – BOOM DI CONSUMI DI MARIJUANA IN ITALIA