Golan-Gerusalemme: le Rapine del Secolo di due Clown Criminali Sotto Inchiesta

Golan-Gerusalemme: le Rapine del Secolo di due Clown Criminali Sotto Inchiesta

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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AGGIORNAMENTO 6 FEBBRAIO 2020

Come previsto da Gospa News nel primo reportage sull’Impeachment il presidente americano Donald Trump è stato prosciolto da ogni accusa di abuso di potere formulata dalla Camera del Congresso, dove i deputati Democratici sono in maggioranza, grazie ai voti del Senato, 52 contrari e 48 favorevoli alla procedura di incriminazione per l’Ukrainagate che rischia di diventare un boomerang contro il candidato alle primarie Dem Joe Biden, vicepresidente con Barack Obama. Ma viste le politiche internazionali della Casa Bianca dovrebbe essere indagato per crimini di guerra.

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ARTICOLO DEL 30 GENNAIO 2020

Il più grande problema del mondo sono i giornalisti. Molti dei quali lavorano per gruppi editoriali finanziati da multinazionali che ambiscono al controllo del pianeta, altri sono davvero incapaci e servono a sostenere il progetto, alcuni dei migliori restano confinati in rubriche-show che appaiono più come trasmissioni di gossip piuttosto che veri approfondimenti del giornalismo d’inchiesta.

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Accanto a costoro ci sono pochissimi personaggi, Max Blumenthal di GrayZone è sicuramente uno di questi, che cercano di sfidare la logica del mainstream ogni tanto ci riescono. Altri ancora sono caduti in battaglia cercando di combattere quello che, dopo un’ammissione pubblica di un ex direttore CIA, ho definito Deep International State.

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Tra questi c’è stato l’italiano Mauro di Mauro, svanito nel nulla mentre stava indagando sulla morte di Enrico Mattei, ex presidente dell’Ente Nazionale Idrocarburi (ENI), deceduto in un misterioso attentato aereo come il suo amico Dag Hammarskjold, segretario generale dell’ONU ancora in attesa di giustizia dopo 58 anni per i dossier secretati dal Regno Unito.

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Ci fu Mino Pecorelli, ritenuto dal generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, anche lui ucciso dalla Mafia, condannato a morte per le sue conoscenze della Loggia coperta P2 e soprattutto sui segreti in merito alla carcerazione ed uccisione del politico democristiano Aldo Moro, rapito e ammazzato dai terroristi delle Brigate Rosse nel 1978.

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Non possiamo dimenticarci di Mauro Rostagno che è stato assassinato mentre a Trapani stava indagando sui rapporto sulle logge massoniche del Centro Scontrino, i mafiosi di Cosa Nostra ed i servizi segreti militari con legami con Stay Behind, l’operazione paramilitare Usa in Italia.

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In tempi più recenti va ricordato Lasantha Wickrematunge, il giornalista dello Sri Lanka ucciso in un agguato mentre stava indagando su alcuni politici di governo in merito ad alcune sospette forniture di armi dal Regno Unito. Ed infine Jamal Kashoggi, opinionista islamico del Washington Post fatto a pezzi nel consolato dell’Arabia Saudita di Istanbul.

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Solo perché sono rimasti molti giornalisti venduti o rimbambiti i rappresentanti di due potenze mondiali come Usa ed Israele possono far credere di essere seri mentre stanno giocando d’azzardo sul tavolo delle provocazioni internazionali.

Se fossimo in un mondo almeno un poco serio almeno la metà dei giornalisti sarebbe scoppiata a ridere quando il presidente americano Donald Trump insieme al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato il suo Accordo del Secolo.

Il progetto è presto riassunto in poche parole: riconoscere i Territori Palestinesi come Stato per poter certificare l’annessione di Israele del Golan rubato alla Siria insieme ad una fetta di Gerusalemme destinata a diventare capitale dello stato Sionista con buona pace dei musulmani.

Ai palestinesi, però, sarebbe pure concesso di fare un tunnel tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania per mantenere i collegamenti continui ed ininterrotti, almeno finchè a qualche agente dei servizi segreti del Mossad non verrà dato ordine di mettere un ordigno in mezzo al passaggio sotterranneo.

Diciamoci la verità: Monty Python non avrebbe saputo studiare una migliore sceneggiatura per uno spettacolo che sarebbe soltanto comico se non ci fossero di mezzo i bombardamenti che Israele ed Usa, ogni volta che vogliono, continuano a fare in Medio Oriente.

Soltanto i cretini, come molti giornalisti occidentali prezzolati, possono ritenere credibile la proposta condizionata di riconoscere come stato la Palestina solo a fronte della possibilità di rivendicare un predominio su Gerusalemme e, soprattutto, per legittimare la rapina del Golan, con le sue acque preziose del sottosuolo e la sua posizione strategica, ai danni della Siria del presidente Bashar Al Assad che l’esercito Israeli Defence Forces ha fatto di tutto per distruggere insieme agli Usa.

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Inevitabile la risposta disgustata dei musulmani.

“Gerusalemme non è in vendita, e i nostri diritti non si barattano”. Lo ha detto il presidente palestinese Abu Mazen respingendo il piano di pace annunciato oggi dal presidente Usa Donald Trump.

Il Piano di Trump “è aggressivo e provocherà molta ira”. Lo ha detto alla Reuters, riferita dai media israeliani, il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri secondo cui la parte del Piano che riguarda Gerusalemme “non ha senso”. “Gerusalemme – ha proseguito – sarà sempre una terra per i palestinesi. I palestinesi fronteggeranno questo Piano e Gerusalemme resterà sempre terra palestinese”.

Il piano di Trump è “destinato al fallimento”. Così l’Iran boccia senza appello la proposta del presidente americano per una pace in Medio Oriente tra israeliani e palestinesi. “Il vergognoso piano americano imposto ai palestinesi è il tradimento del secolo ed è destinato al fallimento”, afferma il ministero degli Esteri in un comunicato. Sulla stessa linea gli alleati sciiti libanesi di Teheran, Hezbollah, secondo cui il piano Trump è “un tentativo di eliminare i diritti del popolo palestinese”.

Ciò che rende davvero comica la farsa del piano della Casa Bianca è la situazione in cui si trovano i due alleati che la propongono.

Trump sotto inchiesta davanti al Senato per un Impeachment sul condizionamento dell’Ucraina, Netanyahu, ancora nel ruolo di primo ministro in proroga per il fallimento di due elezioni parlamentari a Tel Aviv incapaci di dare una maggioranza al Knesset, è formalmente incriminato per vari episodi di corruzione.

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Due politici in bilico sul baratro della sconfitta elettorale, Netanyahu alle elezioni del 3 marzo 2020 e Trump a quelle del 3 novembre dello stesso anno, cercano di conquistare consensi proponendo l’impossibile ai Palestinesi sulla pelle della Siria.

Più che l’Accordo del Secolo, come definito dall’inquilino della Casa Bianca, appare la tentata rapina del secolo per regalare ad Israele l’altopiano del Golan in sfregio all’ultimo pronunciamento dell’ONU, perentoria nel ribadire che quell’area deve tornare alla Siria cui appartiene.

Sarebbe una rapina pericolosa. Ma diventa soprattutto grottesca e ridicola perché inventata da due politici a rischio di sconfitta nei rispettivi paesi dove sono sotto inchiesta. Due clown senza vergogna al servizio del Deep International State.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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