L’organismo parlamentare di Vigilanza Rai
legittima la presenza del rapper pro-femmicidio
I testi ‘hard’ delle canzoni di Junior Cally, il rapper che salirà sul palco dell’Ariston per la 70esima edizione del Festival di Sanremo, sono stati declamati oggi dai commissari nel corso di una plenaria della Commissione di Vigilanza che ha votato la risoluzione del deputato di Fi Giorgio Mulè per rendere noti anche i compensi di natura artistica, che non è passata.
«Riprende infine l’esame della proposta di risoluzione in materia di pubblicità dei compensi ai soggetti titolari di contratti aventi ad oggetto prestazioni di natura artistica. Si è proceduto alle dichiarazioni di voto ed è stata quindi posta ai voti la proposta di risoluzione che è stata respinta a maggioranza» ha verbalizzato il presidente del Comitato di Vigilanza RAI, senatore Alberto Barachini.
La seduta ha visto riecheggiare nell’aula di Palazzo San Macuto i testi di uno dei brani del rapper, ‘Si chiama gioia’ (che non è quella in gara al Festival), declamati da deputati e senatori. Il senatore di Fi Maurizio Gasparri, dopo avere elencato i passaggi più ‘volgari’ del testo, si è chiesto se per “la Rai par condicio significhi mettere insieme la Jebreal e Cally”.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Non ho la televisione da ormai dieci anni e vivo benissimo. Soprattutto perché non pago il canone della RAI.
Ho giustificato la mia legittima esenzione alcuni anni fa all’Agenzia dell’Entrate ma siccome l’infame sistema della SPORCA RAI, fomentato dalle tasse nella bolletta per la fornitura elettrica dell’ex premier Matteo Renzi, figlio e parente di condannati e indagati per affari collusi con magistratura corrotta e fondi internazionali frodati, pretende la giustificazione annua come se fossimo tutti alunni indisciplinati di una cattiva maestra, me ne sono fregato nel tempo ed attendo il contenzioso col Fisco per dimostrare le mie sacrosante ragioni di contribuente inadempiente in quanto non usufruente del servizio di radiotelevisione nazionale.
IL GIUDICE ARRESTATO E CONDANNATO PER L’AFFARISTA DEI RENZI. 10 anni in carcere
Non vedo i programmi RAI, fortunatamente, perché non ho la TV, ma da giornalista, ancora per poco iscritto all’Ordine destinato all’estinzione per pennivendolismo epidemico, sono indotto a seguire le news del website che oggi proclamano le gesta di uno sfigato come Fiorello, ormai ridotto a fare la pantomima di quel grande attore che è stato ed oggi ancora è Terence Hill nella parte prodigiosa di Don Matteo, imbrattando di mediocre ipocrisia pure la bella immagine del parroco investigatore e misericordioso verso i “veri“ buoni. E’ forse l’ultima icona cristiana rimasta nella TV di Stato di un paese che fino a qualche decennio fa era profondamento cattolico…
L’ironia sull’unico Matteo che funziona è propaganda trash che pare studiata ad arte da mestatori del torpido.
C’è roba davvvero perversa nella sceneggiatura di Sanremo 2020 che per riconquistare un’audience in declino si affida alle provocazioni del misogino Junior Cally, teorico ieri del femminicidio nel silenzio delle scarpette rosse ed oggi del Salvinicidio per imprinting mondialiste.
Per non parlare dell’osceno strip dell’altro rapper Achille Lauro che già nel nome irride una tragedia italiana come il dirottamento dell’omonima nave e sul palcoscenico si è levato un mantello francescano per esibire una tuta semitrasparente da gay quale ostenta di essere… Lo squallore è prevalso su ogni presunto valore simbolico del gesto!
Tutte cose che fortunatamente ho visto solo in qualche immagine e non dal vivo…
Amadeus, alias Amedeo Umberto Rita Sebastiani, è riuscito a portare ogni possibile indecenza della becera sinistra provocazione al Teatro Ariston. Buon per lui che ci guadagna dei soldi. E tanti.
Peggio per VOI tutti che non siete ancora abbastanza incazzati per fare obiezione di coscienza sul canone RAI dopo le sue palesi porcate. Questa sì che sarebbe la vera rivoluzione di piazza, altrochè quella delle Sardine pilotate e finanziate da Romano Prodi e George Soros…
Intanto il meschino e claudicante centrodestra borbotta, pur avendo nominato a suo tempo Marcello Foa presidente del Consiglio di Amministrazione della Rai che pare del tutto impotente ad intervenire, forse perché più svizzero che italiano. Matteo Salvini sta probabilmente cercando qualche citofono da suonare a Sanremo per invocare il rigurgito populista.
L’EMILIA ROMAGNA STA CON LE SARDINE… E I LUPI MANNARI DI BIBBIANO!
Nel mentre Berlusconi si gode il successo di Mediaset come concorrente di una televisione di stato destinata all’autodistruzione. Giorgia Meloni è troppo impegnata a teorizzare di fantageopolitica, da Ronald Reagan in poi, per occuparsi davvero dell’Italia. La leader dei piccoli Fratelli d’Italia è ormai accreditata dai NEOCON Repubblicani degli Usa come unico referente del potentato di Washignton e, di conseguenza, del cosiddetto Deep International State. Il conto lo pagheremo poi…
All’Ariston finanziato dai soldi dei contribuenti italiani muore ogni speranza di una patria minimanente seria ed onesta. Almeno di onestà intellettuale! SPORCA LA RAI!
E’ l’unica imprecazione che ci resta. Con rispetto per le femministe praticanti-suine che su Junior Cally non hanno proferito verbo in quanto è stato costruito e promosso dalle fabbriche ideologiche della sinistra: quella che tace delle spose bambine musulmane stuprate in Europa e nel mondo come tacque dei femminicidi partigiani in tempo di pace.
Parifal – Guerriero dal cuore puro
https://www.gospanews.net/2019/04/24/mattarella-straparla-ma-tace-sui-femminicidi-partigiani/