STRAGE DI AMERICANI SULL’AEREO CIA IN AFGHANISTAN. L’ex comandante Mujahidin: “10 vittime“

STRAGE DI AMERICANI SULL’AEREO CIA IN AFGHANISTAN. L’ex comandante Mujahidin: “10 vittime“

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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Piano piano la verità sta venendo a galla in merito al Bombardier / Northrop Grumman E-11A dell’Us Air Force precipitato per cause ancora misteriose in Afghanistan lo scorso 27 gennaio. Secondo quanto riportato dal Senior Editor del website Veterans Today, Gordon Duff, ex ufficiale di intelligence dei Marines, le vittime di quell’aereo non sarebbero soltanto le due comunicate ufficialmente dal Pentagono e nemmeno le 5-6 indicate dalle prime fonti ufficiose dei Talebani…

Sa sarebbero addirittura 10 gli americani morti nello schianto dell’aereo-spia ritenuto un Comando volante della Central Intelligence Agency nel quale sarebbe morto proprio il direttore delle operazioni speciali in Medio Oriente, l’ufficiale Michael d’Andrea, come segnalato in anteprima mondiale da VT e Gospa News.

La fonte è degna della massima affidabilità non solo per il ruolo del consulente di intelligence militare internazionale di Duff, ma ancora di più per la firma dell’altro Editor: Kadir Mohmand, ex comandante dei Mujahideen, i primi combattenti islamici della Resistenza contro l’invasione dell’Afghanistan da parte dell’ex Unione Sovietica, sostenuti dagli Stati Uniti (come ben ricorda il famoso film Rambo III), da cui nacquero i Talebani che, dopo la guerra civile, si rivoltarono contro la Casa Bianca che ha fortemente influenzato e cerca di condizionare le politiche di Kabul.

Proprio come nella vicenda dell’attacco dei Pasdaran dell’Iran contro le basi Usa in Iraq come vendetta per l’uccisione del generale Qasem Soleimani, comandante del reparto speciale Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, la verità emerge con il contagocce in mezzo alle menzogne di Washington.

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In quel caso il presidente americano Donald Trump prima dichiarò che non c’erano stati feriti ma solo danni lievi nella base dell’aviazione americana di Ansar al Asad nell’attacco dell’8 gennaio scorso. Poi il Pentagono confermò 11 feriti lievi ma solo di recente si è scoperto che 34 militari con gravi danni cerebrali furono portati d’urgenza nell’ospedale militare di Ramstein in Germania, sede dell’United States Air Force base in Rhineland-Palatinate, il comando centrale dell’aviazione americana in Europa ed Africa.

Analoga la situazione per l’incidente aereo nella provincia afghana di Ghazni. Prima il Pentagono cercò di smentire che si trattasse di un volo militare ma quando apparve un filmato dei Talebani, i primi ad intervenire sul posto che rivendicarono (ma poi smentirono) l’abbattimento, in cui compariva il simbolo della stella nel cerchio alato simbolo dell’Us Air Force il Dipartimento della Difesa ammise la perdita del velivolo.

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Solo dopo 3 giorni il Petangono rilasciò un comunicato ufficiale in cui comunicava l’identificazione dei due unici morti: ovvero pilota e co-pilota. La smentita di altre vittime, della presenza di agenti CIA e del comandante d’Andrea, soprannominato Dark Prince, o Ayatollah Mike per la sua conversione all’Islam, fu lasciata a ufficiali anonimi che la fecero circolare soprattutto su media britannici (Daily Mail, BBC, The Sun) mentre tutti i media del Medio Oriente e quelli occidentali riportavano almeno in modo interrogativo queste ipotesi della morte di ufficiali dell’Intelligence.

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La dichiarazione sulla morte di pilota e copilota soltanto è apparsa subito anomala a tutti gli esperti di strategie militari poiché un aereo-spia da ricognizione, dotato di sofisticatissime apparecchiature (recuperate dalle truppe Usa insieme ai resti delle vittime), necessita di un equipaggio numeroso. L’analogo IL-20 dell’avviazione russa abbattutto per errore in Siria il 17 settembre 2018 aveva un equipaggio di 15 militari.

Gospa News, facendo una ricerca sul reparto di impiego del pilota americano, scoprì che lavorava con tutta probabilità per la Cia essendo in missione per conto del più importante Air Command Combact degli Usa, in Virginia, incaricato di gestire operazioni di intelligence dalla base militare di Langley, la stessa città dove ha sede il Quartier Generale della Central Inteligence Agency.

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Ora si scopre che i morti del Bombardier / Northrop Grumman E-11A sarebbero ben 10, secondo quanto scritto su Veterans Today dall’ex comandante dei guerriglieri afghani, oggi chiamati Talebani.

«Ricorda, è stata l’intelligence militare russa a Damasco a contattare Veterans Today con dettagli sullo “showboater” della CIA Mike D’Andrea, dicendo che era a bordo dell’aereo ed è morto nell’incidente. Prima di questo, D’Andrea non era noto a molti di noi tranne Kadir – precisa il VT Senior Editor Gordon Duff – D’Andrea aveva cercato di reclutare Kadir, un ex comandante Mujahideen in Afghanistan e ora cittadino americano, per tornare in quella nazione con la CIA. Kadir rifiutò».

Personalmente ho un motivo in più per credergli: avendo rifiutato, anch’io nel mio piccolo, un abboccamento della stessa CIA, quando ero corrispondente dal Piemonte di un quotidiano, che mi giunse da un intermdirio/collaboratore esterno autorevole quanto inquietante per il suo ruolo: un magistrato italiano, appartenente quindi ad una categoria cui è fatto divieto, come per i giornalisti, di operare per i servizi segreti.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI

GOSPA NEWS – INVESTIGATIONS OSINT

GOSPA NEWS – WARZONE REPORTS

https://www.veteranstoday.com/2020/02/08/breaking-us-loses-10-in-jan-27-crash-in-afghanistan-taliban-spokesman/

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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