YEMEN, ATTACCO SAUDITA FA STRAGE DI 19 BAMBINI. Migliaia di morti per le bombe “italiane” e per la fame
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«L’UNICEF è triste nel confermare che il recente attacco ad Al-Jawf, nel nord dello Yemen, il 15 febbraio, ha causato la morte di 19 bambini (otto maschi e 11 femmine) e ferito altri 18 (nove maschi e altre nove femmine). La sofferenza quotidiana dei bambini nello Yemen non deve essere dimenticata o passare inosservata».
E’ questa la drammatica notizia che giunge da uno dei paesi più devastati e più dimenticati delle zone di guerra di tutto il mondo. L’agenzia Onu conferma quindi che tra le vittime della strage compiuta dagli attacchi aerei della coalizione guidata dal Regno dell’Arabia Saudita la maggior parte sono bambini.
Mentre nel caso della bambina siriana morta di freddo in quanto sfollata da Idlib tutti i media occidentali hanno scritto fiumi di parole sebbene la notizia fosse priva di ogni riscontro ufficiale e sembrasse una fake-news nemmeno troppo ben costruita, del massacro nello Yemen hanno scritto in pochissimi nonostante il comunicato Unicef.
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La rappresaglia, che ricorda molto quelle dei Nazisti quando uccidevano 10 civili per ogni loro vittima nella guerra di occupazione in Italia, è avvenuta nello stesso luogo dove la difesa aerea dei miliziati dei separatisti Houti della regione di Sanaa nello Yemen, con il sostegno del movimento popolare Ansarollah, aveva abbattutto un cacciabombardiere Tornado dell’esercito saudita.
La gente, tra cui bambini per spontanea curiosità infantile, si era portata sul posto per vedere i resti dell’aereo e proprio in quel momento è stata colpita da un bombardamento, probabilmente sferrato proprio con le bombe dell’azienda tedesca Rheinmetall, costruite in Italia (Sardegna) ed esportate in violazione dell’embargo ONU nel teatro di guerra con l’escamotage di farlse prima passare negli Emirati Arabi Uniti dove vengono assemblate.
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Le vittime totali dell’attacco sarebbero 31, tra cui i 19 bambini segnalati dall’Unicef, ma il bilancio è ancora provvisorio i feriti gravi sarebbero numerosi.
Non è la prima volta che la coalizione a guida Saudita colpisce dei deliberatamente dei civili, grazie alla superiorità dell’aviazione che può contare anche sull’appoggio della base militare del’Us Air Force di Camp Lemmonier in Gibuti.
Da lì sono partiti molti droni per attacchi a postazioni militari degli Houti, di confessione Islamica Sciita, pertanto odiati dai Sunniti Wahabiti dell’Arabia Saudita, ma anche dalla Casa Bianca in quanto storici alleati dell’Iran e da quest’ultimo sostenuti anche con l’aiuto delle Forze Quds, il reparto speciale dei Pasdaran iraniani.
Proprio per occultare i danni collaterali causati dai missili dei veicoli senza pilota UAV alla popolazione il presidente americano Donald Trump lo scorso anno, nel mese di marzo, bloccò l’indagine avviata da Washington, per volontà del presidente Barack Obama, sulle vittime civili degli attacchi.
E proprio a marzo un bobardamento saudita causò una strage di bambini in un ospedale, riferita solo da Gospa News e da pochissimi altri media occidentali come in questo ultimo caso. La situazione è cosi drammatica e ignorata dai reporter che non si conosce nemmeno il numero esatto di morti e feriti stimati per difetto in 140mila.
«1700 giorni di aggressione saudita contro lo Yemen hanno ucciso 3672 bambini yemeniti e ferito circa 4000 di altri, secondo uno studio condotto da un’organizzazione locale» ha riferito il media libanese Al Manar, tra i pochi a seguire il conflitto essendo di orientamento Sciita.
«Lo studio ha aggiunto che l’aggressività ha paralizzato fisicamente circa 800 bambini yemeniti, indicando che oltre 400.000 di altri soffrono di malnutrizione».
Fece scalpore nel novemnre 2018 prima la morte di Amal Hussain, spirata dopo mesi di agonia e divenuta il simbolo di questa gigantesca carestia causa dalla guerra, e nelle settimane successive anche la storia di Fatima Qoba, affidata dalla numerosa famiglia a un ospedale perchè pesava solo 10 chili pur avendo 12 anni, e di altre piccole senza nome che hanno impressionato il mondo intero per i loro volti infantili sfigurati e resi spettrali dalla fame
Dal marzo 2015 lo Yemen è preso di mira dagli attacchi della coalizione guidata dai sauditi, nel tentativo di ripristinare il controllo del presidente fuggitivo Abd Rabbu Mansour Hadi, alleato di Riyad.
In questa missione militare il più importante regno della penisola araba non ha esitato ad utilizzare anche i terroristi di Al Qaeda come alleati, secondo quanto dimostrato da documenti top secret pubblicati da Gospa News.
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La coalizione, che comprende oltre all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti: Bahrein, Egitto, Marocco, Giordania, Sudan e Kuwait, ha anche imposto un duro embargo allo Yemen che ha causato la gravissima carestia.
«Speravamo che la pace fosse all’orizzonte nello Yemen, ma la preoccupante escalation di violenza nelle ultime settimane è un duro promemoria che i bambini nello Yemen continuano a portare il carico più pesante del conflitto» scrive l’Unicef nel suo comunicato ufficiale dopo l’ultima strage.
L’UNICEF ribadisce il proprio appello «a tutte le parti in conflitto per proteggere la vita dei bambini, mettendo da parte innanzitutto questa brutale guerra. Un impegno sostenuto per la pace nello Yemen è l’unico modo in cui la comunità globale può realizzare pienamente il nostro impegno a proteggere i diritti di ogni bambino in questo paese».
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI
GOSPA NEWS – LOBBY ARMI REPORTS
UNICEF – CHILDREN’S MASSACRE IN YEMEN
AL MANAR – MORE THAN 3 THOUSANDS CHILDREN KILLED