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CORONAVIRUS: IN TANZANIA SI COMBATTE CON LE SANTE MESSE. Dove la Scienza brancola, la Croce risplende

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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Siamo proprio certi che l’Italia, l’Europa e l’Occidente guidati dai fatui rituali massonici dell bolso Illuminismo possano ritenersi il mondo civile? Nel momento in cui il CoronaVirus uccide, senza che la scienza ne abbia ancora spiegato il vero criterio e le reali origini, non resta davvero che farsi il segno della Croce come insegna il presidente cattolico di un paese africano: la Tanzania.

Laggiù nel Continente Nero, ciclicamente infestato da epidemie sovente scatenate dagli esperimenti dei paesi ricchi come sembra essere avvenuto anche per Covid-19, il “lockdown” è morbido e spirituale: nessun impedimento ai movimenti interni ed esterni alla nazione ma scuole chiuse e divieto tassativo di riunioni sociali con l’unica straordinaria eccezione per i riti dei culti religiosi.

Proprio per combattere la pandemia che nessuno scienziato del mondo ha ancora capito come sconfiggere si confida in Dio con le preghiere; pertanto le chiese cristiane e le moschee restano aperte, ma con un oculato rispetto delle distanze tra le persone come da noi avviene nei supermercati o negli uffici postali.

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Soltanto la storia dirà chi avrà visto giusto! Quella storia che diede ragione ad Abramo e Mosè quando rimasero immuni alle piaghe d’Egitto e all’angelo sterminato nella vigilia dell’Esodo divenuto Pasqua, a San Michele Arcangelo nel Gargano, a Santa Rita a Cascia e a Sant’Antonio a Padova quando sconfissero le pestilenze.

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È la storia che fece trionfare la verità delle apparizioni della Madre Celeste a Santa Bernadette a Lourdes pure nel palazzo del liberale e progressista Napoleone III.

Quando il suo bimbo primogenito fu guarito dalle miracolose acque della grotta di Massabielle per la fede di sua moglie Eugenia, l’imperatore massone, obtorto collo, ne fece riaprire il culto, in precedenza proibito dalle autorità per l’imposizione del cieco scientismo modernista anche sulla fede più sfavillante di prodigiosa e taumaturgica Grazia di Dio.

 

L’APPELLO ALLA PREGHIERA DEL PRESIDENTE DELLA TANZANIA

«Compatrioti tanzaniani, a causa della pandemia, esorto a usare questi tre giorni, dal 17 aprile al 19 aprile, per pregare Dio per ottenere la Sua protezione e la guarigione».

Così si è rivolto al suo popolo il Presidente della Tanzania John Pombe Magufuli invocando con un messaggio su Twitter un triduo di preghiera per chiedere «l’intercessione dell’Altissimo contro il nuovo coronavirus».

Il presidente della Tanzania, John Pombe Magufuli, intervenuto durante una Santa Messa

Lo riferisce l’agenzia Fides delle Pontificie Opere Missionarie in una nota diffusa da Dar es Salaam, capitale commerciale nella città di Mwanza, sulle rive del lago Vittoria, nel Kilimangiaro settentrionale, l’area più colpita del paese dove il bilancio della Sars-Cov-2 è salito a 94 persone infettate e quattro deceduti, dal 16 marzo quando si è verificato il primo contagio.

«La Tanzania non ha imposto alcuna restrizione ai movimenti o chiuso i suoi confini, ma ha sospeso le riunioni sociali e ordinato la chiusura degli istituti di istruzione» scrive Fides.

Lo statista cattolico Il presidente della Tanzania, John Pombe Magufuli, benedetto da un vescovo durante la cerimonia del Mercoledì delle Ceneri

«Fonti della Chiesa hanno affermato che migliaia di persone si sono presentate alle messe pubbliche dopo una direttiva presidenziale che ha permesso a chiese e moschee di rimanere aperte, in modo che le persone possano cercare conforto spirituale e aiuti materiali» si legge ancora nel comunicato dell’agenzia di stampa missionaria.

«La Chiesa cattolica ha preso gli opportuni provvedimenti per garantire l’igiene e la sicurezza dei fedeli come il mantenimento delle distanze sociali e l’eliminazione delle pratiche che mettono le persone in contatto tra loro» ha però ben evidenziato l’organizzazione Pontificia.

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Il concetto è semplice e lo abbiamo espresso in un precedente articolo. Se si crede al Vangelo di Gesù Cristo Risorto dalla morte “non di solo pane vive l’uomo” e, pertanto, come si è legittimati a fare la spesa in modo contingentato per i beni di prima necessità – tra cui in Italia sono stati inseriti anche quotidiani, valori bollati e sigarette tenendo edicole e tabaccai aperti – si dovrebbe avere il pieno diritto di adempiere anche le nostre necessità spirituali tra cui svetta il Sacramento “sostanziale” dell’Eucaristia.

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In paesi fondati dalla massoneria col sangue dei rivoluzionari e delle loro vittime, come l’Italia, Francia e USA, ciò non è stato consentito anche perché gli stessi vescovi non hanno minimamente ponderato di escogitare un piano alternativo come ad esempio le Sante Messe contingentate in modo simile all’accesso ai supermercati. Nel cuore dell’Africa Nera ciò è invece stato possibile…

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È umanamente comprensibile che ciò sia avvenuto anche perché i contagiati sono solo 94 ma nonostante ciò il presidente tanzanese ha invece vietato quei raduni che in Italia erano ancora consentiti, con tanto di feste in discoteca e partite di calcio negli stadi, quando l’epidemia aveva già contagiato migliaia di persone tra Lombardia, Veneto e Piemonte uccidendone decine.

Ecco quindi una palese dimostrazione di sana prudenza, una delle virtù cardinali per i Cattolici, illuminata da vera fede nell’Altissimo Dio di Abramo, Isacco, Israele e del Messia Gesù Cristo.

 

IL GERANIO SUDAFRICANO CONTRO LA TUBERCOLOSI

Non è la prima volta che l’Africa insegna all’Europa come combattere un’epidemia. Agli inizi del XX il missionario cristiano è medico svizzero, Adrien Sechehaye, ritornato in patria, guarì centinaia di persone dalla tubercolosi grazie alle radici del Geranio del Sudafrica. Ma poi arrivarono i vaccini sintetici col loro business e quel rimedio naturale fu messo da parte…

Dal 1956 con le tuberose essiccate di quel fiore, il Pélargonium Sidoides, un’azienda tedesca produce un farmaco completamente vegetale estremamente efficace come potentissimo stimulatore immunitario specifico contro le affezioni delle vie respiratorie superiori.

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Nonostante il primario emerito dell’ospedale Niguarda di Milano ne abbia confermato l’utilità certa nella prevenzione del CoVid-19 e la sua ipotetica funzionalità anche terapeutica in integrazione con altri farmaci, come suggerito dal massimo pneumologo dell’Accademia delle Scienze della Russia di abbinare agli antivirali un immuno-stimolatore, nessuna struttura sanitaria ne ha avviato una sperimentazione in Italia o nel resto del mondo. Sebbene il medicinale sia certificato e autorizzato dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA).

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Intanto la SARS-COV-2 continua ad uccidere davvero!

Ha ucciso più di 23mila persone in Italia, oltre 40mila negli Usa e più di 160mila nel mondo intero nonostante complottisti ignoranti e criminali sostengano l’esistenza di dati gonfiati per non si sa bene quale cervellotica cospirazione mediatica.

Non esiste infatti migliore complotto di quello di costruire una minaccia concreta e grave, proprio come questo virus letale costruito in laboratorio anche secondo un Nobel per la Medicina, per suscitare la necessità di norme più severe a detrimento della democrazia e dei diritti civili ed umani.

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I primi malati sono morti di insufficienza respiratoria per polmoniti infettive. I medici hanno sperimentato con successo gli antivirali come clorichina e retrovirali anti-Aids, nel virus ci sono infatti inserti di HIV che ne proverebbero la manipolazione.

Molti pazienti sono guariti altri sono morti per reazioni “isteriche” iperimmuni dei linfociti, simili a quelle del rigetto nei trapianti di organi, che secondo uno studio cinese ufficiale ed uno italiano informale sviluppati grazie a poche autposie, 70 in Italia, avrebbero causato coaguli sanguigni nelle vene tali da determinare trombosi ed embolie polmonari massive.

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A fronte di ciò, e dei primi rari casi di riattivazione del virus in alcuni contagiati in Asia ed Europa, la scienza appare davvero inerme sperando, tanto e forse troppo, nei vaccini, che, qualora il virus avesse molti genotipi differenti (almeno tre sono già stati accertati in Cina e da uno studio ancora non pubblicato nella Repubblica Ceca) sarebbero poco efficaci.

Mentre l’uomo si riconosce quindi “docile fibra dell’universo” come lo descrisse il sommo poeta cristiano Giuseppe Ungaretti, non resta davvero che seguire l’esempio del presidente tanzanese: invocare l’Onnipotente e farsi il segno della Croce. Se non servirà ad evitarci il contagio o a guarirci perlomeno preparerà le nostre anime all’incontro con l’Eterno.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI

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