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WUHAN-GATES – 9. LE PROVE: HIV inserito in un virus SARS nel 2004. Grazie ai milioni UE della Commissione Prodi

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Sommario Reportage
1 – Mani mondialiste sul pericoloso OGM SARS-HIV
2 – La Commissone UE di Prodi finanziò i test a Wuhan
3 – I virus chimerici SARS infettati con l’HIV
4 – Stratagene: il kit per mutazioni genetiche
5 – Vaccinazione dall’HIV grazie all’influenza
6 – Altre ricerche di Wuhan col patogeno AIDS

Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra”.
Gesù Cristo – Vangelo di Giovanni (15,20)

ENGLISH VERSION HEREVERSION FRANCAISE ICI

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

«In questo studio, un sistema pseudovirus basato sul virus dell’immunodeficienza umana (HIV) è stato impiegato per affrontare questi problemi. I nostri risultati hanno indicato che la proteina SL-CoV S non è in grado di utilizzare proteine ​​ACE2 di diverse specie per l’ingresso delle cellule e che anche la proteina SARS-CoV S non è riuscita a legare la molecola ACE2 del pipistrello a ferro di cavallo, Rhinolophus pearsonii, (…) D’altra parte, abbiamo dimostrato che dopo la sostituzione di un piccolo segmento (da 310 a 518) di Rp3-S con la sequenza cognitiva di BJ01-S, la proteina CS imita la funzione di BJ01-S in relazione all’uso del recettore nel Sistema di test dello pseudovirus dell’HIV».

Poche righe pubblicate a pagina 1900 del Vol. 82 del Journal of Virology del Febbraio 2008 smentiscono l’intera comunità scientifica mondiale. “I trucchi a volte funzionano ma si autodistruggono sempre” scrisse il poeta libanese cristiano Gibran Kahlil Gibran.

E’ la “pistola fumante” che testimonia la costruzione in laboratorio di un CoronaVirus chimerico con l’innesto dell’agente patogeno dell’AIDS avvenuta nel lontanissimo dicembre 2007 presso il Wuhan Institute of Virology dell’Accademia Cinese delle Scienze. Fece seguito ad un’altra sviluppata dallo stesso centro di ricerca WIV nel 2005 insieme ai ricercatori di altri numerosi laboratori cinesi. Entrambi furono finanziati da vari enti del paese asiatico ma anche dalla Commissione Europea!

Ora qualche genetista dovrebbe cercare “il proiettile biologico” che ha davvero scatenato l’attuale pandemia al fine di rintracciare anche il luogo dove è stato esploso: accidentalmente per un test finito male o volontariamente per una guerra batteriologica planetaria. E quindi vedere se coincidono…

Il laboratorio Bsl 4 del Wuhan Institute of Virology

Se è infatti acclarato che nel centro di ricerca vicino al focolaio asiatico sanno molto più di quello che raccontano – anche per la censura imposta dal regime comunista che potrebbe comportare la pena di morte per spionaggio – non esiste la certezza che il misfatto sia avvenuto lì e non piuttosto negli Usa o in qualche paese dell’ex Unione Sovietica come Georgia ed Ucraina dove il Pentagono, sede del Dipartimento della Difesa a Washington, gestisce bio-laboratori segretissimi anche all’ombra diplomatica della CIA come evidenziato in precedenti reportages.

Basta guardare il video desecretato dell’US Navy sulla guerra biologica datato 1952 e pubblicato da Gospa News in esclusiva per rammentare le enormi potenzialità del Pentagono…

La ricerca del laboratorio di Wuhan del 2007 in cui furono ricombinati i virus di SARS e HIV

Oggi però abbiamo la prova inconfutabile che già 13 anni fa in Cina era stato ingegnerizzato un Organismo Geneticamente Modificato con analoghe caratteristiche di biologia molecolare a quelle riscontrate da illustri scienziati nelle sequenze genomiche del nuovo ceppo virale SARS-CoV-2, devastante ed altamente mortale.

Ma questi coraggiosi ricercatori sono stati boicottati e squalificati da media e colleghi che hanno banalmente sostenuto la tesi di una presenza casuale delle tracce di HIV, da altri che hanno addirittura mentito negando l’esistenza di test similari e da altri ancora che hanno ritenuto l’impresa di inserire un virus in un altro troppo complessa e costosa. Questa è l’unica affermazione vera ma il business da centinaia di milioni di dollari che si è creato intorno all’ingegneria genetica e alle bio-tecnologie è ormai così vorticoso da giustificare enormi finanziamenti anche da istituzioni lontane come l’Unione Europea…

Quello è soltanto il primo, in ordine cronologico, degli esperimenti effettuati a Wuhan con un supervirus chimerico ottenuto tra questi due agenti patogeni, pertanto definito ricombinante. Ne esistono infatti altri successivi compiuti nel laboratorio della provincia di Hubei ancor prima che nel 2015 ottenesse la certificazione di biosicurezza BSL-4.

1 – MANI MONDIALISTE SUL PERICOLOSO OGM SARS-HIV

Molti di essi, come abbiamo già visto nel reportage “CoronaVirus Bio-Arma -9” e più dettagliatamente in “WuhanGate 4 e 5”, sono stati condotti con il supporto dell’agenzia governativa americana USAID, lo strumento della potentissima Central Intelligence Agency per le operazioni finanziarie all’estero finalizzate anche ai golpe mascherati (i cosiddetti regime-change pro democrazia), e con il contribuoto del NIAID, il National Institute Alergy Infective Diseases diretto dalll’ormai lugubremente famoso Anthony Fauci.

Ma nell’oceano degli studi di virologia ne abbiamo scovati una dozzina con l’utilizzo dell’ormai scottante combinazione SARS-HIV, compiuti anche in precedenza: a Pechino nel 2004 e 2005, a New York nel 2005, in Svizzera ed a Taiwan nel 2006.

PANDEMIA DA BIO-ARMA – 9. IL SUPERVIRUS CREATO DAGLI USA DI OBAMA: altri 89 ceppi CoVid nei test Top Secret CIA

Ciò è avvenuto per un semplicissimo motivo che cerco di spiegare anche ai lettori senza competenze tecniche. Le reazioni dell’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2), inviduato come il recettore della proteina S (Spike) che diviene il “killer” che consente al virus SARS-Cov (il ceppo 1 isolato nel 2003) di aggredire le cellule umane, sono state testate con l’HIV-1 dell’immunodeficienza umana in considerazione dell’affinità tra i due agenti virali dell’influenza/polmonite e dell’AIDS.

Ma se tutto ciò è così palese perché è stata bocciata come inverosimile dalla comunità scientifica la teoria espressa dal virologo francese Luc Montagnier che nel 2008 vinse il Nobel per la Medicina proprio dopo aver scoperto il funzionamento dell’immunodeficienza umana e prima ancora, tra il 1982 e il 1985, i ceppi virali HIV-1 e HIV-2?

Chi meglio di lui al mondo può affermare di aver individuato inserti del virus dell’AIDS nel SARS-CoV-2, che ha finora infettato più di 4,6 milioni di persone e ne ha uccise (direttamente o indirettamente aggravando patologie preesistenti) più di 309mila in tutto il mondo?

Semplicissimo: perché in queste rischiose ricerche di potenziali vaccini, utilizzabili anche come bio-armi grazie al potenziamento di supervirus da laboratorio per i test, ci hanno messo lo zampino molte nazioni del mondo e le più importanti istituzioni internazionali.

Il virologo francese Luc Montagnier, vincitore del Nobel per la Medicina

Ciò lo conferma proprio l’esperimento del 2007 portato avanti non solo dall’Istituto di Wuhan dell’Accademia Cinese delle Scienze ma anche dal Laboratorio sulla Proliferazione delle Cellule del Ministero dell’Educazione presso il College delle Scienze Umane dell’Università di Pechino, dall’East China Normal University di Shanghai, dalle industrie australiane di cibo e allevamenti CSIRO Livestock insieme all’Australian Biosecurity Cooperative Research Center for Emerging Infectious Diseases di Geelong.

Quell’esperimento del centro di ricerca della provincia di Hubei, inoltre, è stato finanziato in gran parte dai cinesi, attraverso il Ministero delle Scienze e delle Tecnologie, l’Accademia e National Nature Science Foundation of China for Creative Research, ma anche dall’ente dell’Oceania appena citato e da uno del Vecchio Continente…

Ebbene sì, cari concittadini dell’Unione Europea, il laboratorio più sospettato del pianeta, l’ormai famigerato Wuhan Institute of Virology lo abbiamo aiutato pure noi coi nostri contributi fiscali!

Anche Bruxelles, infatti, ha supportato le ricerche su questi supervirus chimerici ricombinanti, basati su SARS-Like (codificati SL) ovvero prossimi al soggetto di studio Sars-Cov, potenzialmente letali come quello finito sotto i riflettori della rubrica scientifica Leonardo del TG3 di RAI3 per uno studio del 2015 e divenuto virale sui media dopo lo scoppio della pandemia.

Come abbiamo riferito in un altro articolo in realtà gli studi sui supervirus potenziati furono almeno 2 ma gestiti da Wuhan in collaborazione con l’Università della Nord Carolina (che ha svolto uno di essi prevalentemente nei suoi laboratori) grazie all’enorme e sconosciuto archivio di “virus chimera” e altro materiale genetico infettato brevettatu dai cinesi, proprio per tale ragione partner internazionale ambito nelle ricerche biologiche.

E’ pertanto una di notizia di scarsa rilevanza quella appena diffusa dal Daily Mail britannico secondo cui il governo di Pechino ha ammesso di aver distrutto dei campioni di CoronaVirus il 3 gennaio. Nella documentazione in nostro possesso abbiamo contati 27 campioni SL alcuni dei quali poi utilizzati per ricombinanti costruiti geneticamente. Perchè quelli selvatici isolati dai pipistrelli a ferro di cavallo nel progetto USAID sarebbero circa 160.

WUHAN-GATES – 5. GILEAD Antivirale-Boom in Borsa grazie a OMS, Cinesi e Soros. Bio-Armi Killer con CIA e Pentagono

Ma non è stato il Parlamento Europeo a mettere in mano ai cinici scienziati del Partito Comunista Cinese una potenziale arma micidiale. No. È stato quell’organismo tecnico di nomina politica chiamato Commissione Europea attraverso uno specifico progetto denominato Program EPISARS di cui, misteriosamente, sono sparite quasi tutte le tracce sul web.

E siccome le brutte notizie per l’Italia non mancano mai mi duole – ma non mi sorprende – dover rilevare che il progetto fu avviato proprio quando alla presidenza della CE c’era un italiano, Romano Prodi, nominato alla guida del “Consiglio dei Ministri” UE grazie al sostegno politico dei partiti di centrosinistra dell’Ulivo, agli ottimi rapporti con il suo predecessore Mario Monti, anello di congiunzione tra politica, speculatori dell’alta finanza e consorteria Bilderberg, e infine il re dei mondialisti internazionali.

COVID-19. App-spia IMMUNI e Task Force Colao col marchio McKinsey: partner di Gates, Soros, Bilderberg e CIA

Mi riferisco all’alleanza strategica con l’occulto plutarca George Soros, manipolatore di dozzine di eurodeputati ma soprattutto finanziatore del Partito Democratico Usa che con il presidente Barack Obama ha avviato il piano dei 10 vaccini obbligatori per l’Italia. si Proprio Gospa News ha scoperto che il sedicente filantropo della Open Society di New York è anche un grosso azionista nella big pharma californiana Gilead: quella che sta lucrando sulla pandemia grazie ad un retrovirale nato proprio per combattere l’HIV come dimostrato nel precedente dossier.

Romano Prodi e George Soros 25 anni fa: il 30 ottobre 1995 all’Università d Bologna

Suscitò molte polemiche, il 30 ottobre 1995, la laurea Honoris Causa conferita a Soros dalla facoltà di Economia dell’Università di Bologna presieduta da Stefano Zamagni, responsabile dell’ Ulivo per le politiche sociali e le risorse umane, davanti a Prodi, candidato e futuro premier della sinistra nel 1996, gongolante anche per la prefazione fatta alla versione italiana libro del magnate di origini ungherese, inviso a molti italiani per aver guidato la speculazione sulla Lira che nel 1992 fece esplodere il debito pubblico. Ma di questi sinistri intrighi politici parleremo più diffusamente in un prossimo reportage ancor più sconcertante.

2 – LA COMMISSIONE UE DI PRODI FINANZIO’ I TEST A WUHAN

Ebbene il primo aprile 2004 la commissione Prodi. di cui lo stesso Monti era membro, stanziò un budget di quasi 2 milioni di euro (esattamente 1.906.539 euro nella sovvenzione n. 511063) per la aiutare la Cina nella ricerca sulla SARS: la Sindrome Acuta Respiratoria Grave che nel 2003 aveva ucciso 814 persone in Asia contagiandone più di 80mila e facendo temere ancora peggio. Ciò puntualmente è accaduto come se davvero il Deep State desideroso di imporre il Nuovo Ordine Mondiale lo avesse meticolosamente architettato…

«Ci sarebbero altri CoV “umani” in grado di indurre malattie respiratorie? Avremmo strumenti diagnostici appropriati per differenziare la SARS dall’influenza durante le infezioni respiratorie acute? Gli anticorpi neutralizzanti avrebbero un ruolo nella protezione contro la reinfezione; in caso affermativo, tale immunità sarebbe a lungo termine conoscendo il rapido declino dell’immunità protettiva associata ad altri CoV umani?» queste sono le domande che si è posta EPISARS nel progetto rispondendo nel documento finale.

L’ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi

«L’epidemia di SARS è stata esemplare in quanto ha dato alla comunità scientifica e alla salute pubblica l’opportunità di studiare l’emergenza di un virus nelle popolazioni umane in un momento in cui erano disponibili strumenti epidemiologici e virologici per studi approfonditi – si legge in una nota ufficiale quasi compiaciuta dei contagi – I risultati furono notevoli, con il controllo dell’epidemia entro sei mesi. EPISARS ha notevolmente contribuito a questo risultato, in particolare con l’identificazione dei pipistrelli a ferro di cavallo come serbatoi di coronavirus simili alla SARS e con la documentazione del ruolo cruciale svolto dagli zibetti mascherati nella diffusione della malattia nell’uomo. Inutile dire che il nostro contributo, sebbene molto significativo, è un pezzo di uno sforzo gigantesco che riunisce organizzazioni internazionali come l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), i sistemi nazionali di sorveglianza delle sentinelle e i laboratori di prima classe». Retorica pura degna delle peggiori autocelebrazioni…

WUHAN-GATES – 4. “CoVid-19 Manipolato, Affare Nascosto CINA-USA”. Class-Action per Bio-Arma in Texas

A giudicare dai 309mila morti di oggi esiste il fondato sospetto che il programa abbia invece contribuito a creare, anziché a prevenire, nuove epidemie! Ha infatti sicuramente incentivato proprio quegli esperimenti ritenuti pericolosi ed eticamente dubbi dal professor Montagnier per la combinazione virale SARS-HIV, rilevata nel nuovo ceppo di CoronaVirus dell’attuale pandemia anche da un gruppo di scienziati indiani della Kuzuma School of Biology di New Delhi che secondo il vincitore del Nobel sono stati poi «obbligati a ritrattare» lo studio pubblicato.

Montagnier, oggi capo dipartimento della Tao Jong University di Shangai dove attualmente vive, fu direttore dell’Unità di Virologia del blasonato Istituto Pasteur di Parigi fino al 2000, diventando poi accademico emerito proprio del CNRS di tale università.

Ebbene sapete chi era il referente dell’Unione Europea per il progetto EPISARS che finanzió il Wuhan Institute of Virology? Proprio l’istituto Pasteur che ha però rimosso ogni informazione in merito a quel programma come risulta dal sito Cordis, l’unico dell’UE a riportare qualche sommaria notizia visto che anche l’indirizzo web ufficiale EPISARS non è più raggiungibile…

WUHAN-GATES – 3. «CORONAVIRUS CREATO IN LABORATORIO CON HIV» Nobel per la Medicina conferma la ricerca indiana svelata da Gospa News

E’ pertanto assai probabile che il vincitore del Premio Nobel sappia molto di più di ciò che ha rivelato nelle interviste e pubblicato nel suo studio ufficiale su Research Gate dato che il laboratorio di Wuhan fu aperto nel 2004 anche in virtù di una collaborazione della Cina con la Francia che fu poi rimpiazzata nel supporto dall’agenzia governativa americana USAID a partire dal 2009 grazie al progetto PREDICT 2. Il quale fu finanziato anche da Eco HealthAlliance, un’ONG privata di New York sostenuta dal colosso farmaceutico Johnson&Johnson, più volte condannato per gravi violazioni, e pure da università americane, cinesi e saudite come descritto in WuhanGate 1.

Lo stesso piano annovera però tra i Global Partner l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il NIAID di Fauci, capace di erogare 3,7 milioni di dollari a Wuhan, e il CDC (Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie).

3 – I VIRUS CHIMERICI SARS INFETTATI DALL’HIV

Nel reportage WuhanGate 8 abbiamo pubblicato in anteprima mondiale la ricerca di un altro professore francese, Pierre Bricage il quale non solo ha dimostrato la fondatezza della tesi dei colleghi dell’India sulle tracce di HIV nel SARS-Cov-2 ma ha aggiunto dettagli analitici soprendenti grazie alla sua grande esperienza nel capo della genetica molecolare che gli consentì di diventare direttore del Dipartimento di Ingegneria Biologica dell’Università di Pau (Beaume, Pirenei Atlantici) e conferenziere anche per la NATO.

«Questo virus non può essere emerso spontaneamente da mutazioni naturali e ricombinazioni di ceppi selvatici, è un chimera genetica con inserimenti artificiali di geni modificati, un genoma ingegnerizzato di un coronavirus all’interno di un capside di un virus dell’Immunodeficienza umana (HIV)» sentenzia lapidario nel suo studio in cui elabora un’ipotesi bio-chimica talmente perfetta nel descrivere la differente letalità della pandemia attuale da rinvigorire il sospetto che il nuovo CoronaVirus possa essere un’arma bio-genetica tarata per colpire i gruppi etnici in modo diverso, come sostenuto da autorevoli esperti.

Il professore emerito Pierre Bricage, ingegnere biologico esperto di genetica molecolare ed ex conferenziere NATO

«Non è tecnologicamente possibile modificare un antenato di SARS-CoV-2 per produrre un biomimetico coronavirus dell’HIV in modo da sviluppare un potenziale vaccino contro l’AIDS (Du et al., 2009 )?»  il professor Bricage menziona poi genericamente alcune ricerche (ad eccezione di una di cui parleremo a parte perchè avvolta in un enorme mistero).

Qui, invece, analizzeremo nel dettaglio quelle dove compare il cosiddetto ricombinante basato sui virus chimerici creati in laboratorio e pertanto denominati SARS-Like, siglati tutti SL, cominciando sempre dagli esperimenti condotti nel 2007 a Wuhan grazie ai fondi della Commissione Europea. Il testo dello studio “Differenza nell’uso dei recettori tra le vie respiratorie acute acute Sindrome (SARS) Coronavirus e SARS-Like Coronavirus di Origine da Pipistrello” è a prova di increduli…

Analisi costruttiva e funzionale di pseudovirus derivati ​​da diversi costrutti proteici CS. (A) Presentazione schematica di costrutti di proteina SARS-CoV S umana (BJ01-S), bat SL-CoV S (Rp3-S) e diverse proteine ​​CS. I numeri negli indici indicano il posizioni degli amminoacidi delle sequenze BJ01-S usate per sostituire la regione corrispondente di Rp3-S.

«Abbiamo clonato ed espresso il gene ACE2 pipistrello R. pearsonii ed esaminato le capacità delle proteine ​​ACE2 di umani, zibetto di palma e R. pearsonii per supportare l’infezione da pseudovirus a base di HIV contenenti diversi costrutti di proteina S. Abbiamo anche dimostrato che il SARS-CoV S umano non può usare il pipistrello RpACE2 come recettore funzionale. D’altra parte, abbiamo dimostrato che dopo la sostituzione di un piccolo segmento (da 310 a 518) di Rp3-S con la sequenza cognitiva di BJ01-S, la proteina CS imita la funzione di BJ01-S in relazione all’uso del recettore nel Sistema di test dello pseudovirus dell’HIV».

A noi profani di bio-chimica non è dato comprendere molto del linguaggio tecnico. Ci basta sapere però che viene nominata senza ombra di dubbio la combinazione tra i due potenti e letali agenti patogeni ma soprattutto che si parla di sostituzione di piccoli segmenti riferiti all’anticorpo umanizzato BJO1-S a base di HIV.

WUHAN-GATES – 8. “SARS-2: virus OGM costruito con HIV”. Bio-ingegnere ex relatore NATO distrugge tesi “origine naturale”

Inevitabile che mi tornino in mente le parole di Bricage in riferimento all’analisi del SARS-Cov-2 che, lo ribadiamo, non può essere ritenuto erede genetico di quello del 2007 appena descritto, mancando una comparazione molecolare, ma sarebbe stato creato in modo analogo secondo nove scienziati indiani e due francesi…

«I cambiamenti osservati nelle sue sequenze proteiche (3 inserti provenienti da HIV gp120 e 1 inserto da bavaglio dell’HIV) aumentano tutti la densità delle cariche positive sulla superficie di queste molecole. Tale cambiamento non casuale comporta l’uso di uno strumento software di ingegneria proteica per lo screening delle modifiche genetiche prima di eseguirle» ha scritto il bio-ingegner sul CoVid-19 dell’attuale pandemia.

4 – STRATAGENE, IL KIT PER MUTAZIONI GENETICHE

Almeno oggi sappiamo che quegli strumenti a Wuhan li avevano già nel lontano 2007. Potremmo concludere qui l’articolo ma sono interessanti le connessioni con altri studi.

Per arrivare fino alle scoperte di oggi mi sono arrossato gli occhi sul computer e sul tablet leggendo i titoli e sfogliando decine e decine di ricerche. Alla fine ho scoperto che molti segreti di biologia molecolare sono nelle note alla voce Materiali e Metodi: «gli pseudovirus a base di HIV sono stati preparati come precedentemente descritto (37)» si legge con un link che ci porta indietro nel tempo nella capitale della Cina.

La ricerca è stata pubblicata nel 2005 e si intitola “Identificazione Di Due Residui Di Aminoacidi Critici Della Grave Sindrome Respiratoria Acuta Proteina Spike Di Coronavirus Per La Sua Variazione Nella Transizione Del Tropismo Zoonotico Doppia strategia di sostituzione”. Ne citiamo solo un passaggio esemplificativo.

« I virus pseudotipati HIV-luc / SARS sono stati generati come descritto in precedenza (23, 24). In breve, 10 _g di pNL.4.3.Luc.E_R_ (HIV-luc) (25) e 10 _g del gene S o dei suoi plasmidi che esprimono mutanti sono stati co-trasfettati in 2 _ 106 293T cellule mediante il metodo standard di precipitazione del fosfato di calcio ( 26). Plasmidi: i geni S mutanti sono stati generati dalla mutagenesi sito-diretta nel contesto dell’espressione plasmide pTSh (17, 23, 24), che contiene il gene BJ01 S umanizzato usando un kit QuikChange (Stratagene). Per costruire una serie di geni C-terminal Fc-S (aminoacidi 14–520), abbiamo amplificato le sequenze di codifica tra i residui N-terminale 14 e 520 della proteina S dal gene S a lunghezza intera e il corrispondente mutante S geni con primer: avanti 5_CGCGGATCCATGGATGCAATGAAGA-3_, inversione per 5_CCGGAATTCGATCAGGTCGGTGC-3_».

Tali pericolosi esperimenti furono condotti da numerosi enti tra i quali non poteva mancare il Wuhan Institute of Virology: Department of Cell Biology and Genetics, College of Life Sciences, Peking University, Beijing 100871, the cBioinformation Center/institute of Plant Physiology and Ecology/Health Science Center, Shanghai institutes for Biological Sciences, Chinese Academy of Sciences, Shanghai 200031, the dState Key Laboratory for Medical Genomics/Poˆle Sino- Francais de Recherche en Sciences du Vivant et Ge ́nomique, Ruijin Hospital Affiliated with the Shanghai Second Medical University, Shanghai 200025, the eChinese National Human Genome Center, 250 Bi Bo Road, Zhang Jiang High Tech Park, Shanghai 201203, the fState Key Laboratory of Virology, Wuhan Institute of Virology, Chinese Academy of Sciences, Wuhan, 430071, and the gState Key Laboratory of Genetic Engineering/Department of Microbiology, School of Life Science, Fudan University, Shanghai 200433, China.

Se volete giocare anche voi al piccolo chimico procuratevi uno Stratagene, un kit originale di mutagenesi QuikChange Site-Directed che viene utilizzato per effettuare mutazioni puntiformi, cambiare aminoacidi ed eliminare o inserire aminoacidi singoli o multipli.

Torniamo per un istante al SARS-Cov-2, il killer del 2020 descritto dal meticoloso professor Bricage in riferimento alle sequenze che lui Montagnier e la Kuzuma School of Biology hanno identificato come HIV: «Nessuno di questi 4 inserti può derivare da una mutazione casuale a punto singolo. Questo tipo di mutazione di solito colpisce solo 1 aminoacido e non un modello proteico definito (una serie di aminoacidi specificamente modificati)».

Lo studio del Kuzuma School of Biology sulla glicoproteina Spike del virus 2019-nCoV. Gli inserti dell’HIV sono le perle colorate (rosso, arancio, giallo e verde), nel sito di legame della proteina.

Efficace lo Stratagene! Chissà cosa costa…

Ma i cinesi per la tecnologia, si sa, non badano a spese soprattutto se come nel caso dello studio del 2005 appena citato  il Dipartimento di Biologia cellulare e Genetica dell’Università di Pechino è stato supportato anche dal «Sixth Framework Program “EPISARS” from the European Commission».

Lo stesso ateneo aveva anche condotto nel 2004 l’esperimento intitolato “Espressione per clonazione del recettore funzionale utilizzato dal coronavirus SARS”. «Quando il cDNA di ACE2 umano veniva trasdotto in cellule NIH3T3, l’ACE2 che esprimeva cellule NIH3T3 poteva essere infettato dallo pseudovirus HIV / SARS. Questi dati hanno dimostrato chiaramente che ACE2 era il recettore funzionale per SARS-CoV».

 

5 – VACCINAZIONE HIV GRAZIE ALL’INFLUENZA

Lasciamo per un momento la Cina e andiamo in Svizzera dove nel 2006 il Research Department del Kantonal Hospital di Saint Gallen si mise alla ricerca di un “vaccino multigene per l’HIV basato sul coronavirus”.

«L’infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) rappresenta una delle principali minacce per la salute nei paesi in via di sviluppo. Il trattamento costoso di individui infetti con più farmaci anti-HIV altamente efficienti è accessibile solo nei paesi industrializzati. Pertanto, è necessaria un’efficace strategia di vaccinazione per prevenire l’ulteriore diffusione dell’infezione. La biologia molecolare dei coronavirus e le caratteristiche particolari del coronavirus umano 229E (HCoV 229E) indicano che i vettori di vaccini basati su HCoV 229E possono diventare una nuova classe di vaccini ad alta efficienza».

WUHAN-GATES – 2. HIV NEL CORONAVIRUS “BIO-ARMA”: le prove dallo studio indiano occultato misteriosamente

Questo studio, certamente pragmatico quanto agghiacciante, mi riporta alla mente una frase ironica del professore francese Bricage: «Non potremmo proteggerci dall’AIDS mentre rischiamo solo un semplice raffreddore? Cosa potrebbe esserci di più noioso e benigno di un raffreddore?» si è domandato nella sua ricerca il professore dopo aver evidenziato anche alcuni possibili effetti indesiderati che analizzeremo nel prossimo articolo.

Ma nello stesso anno il National Health Research Institutes, di Miaoli a Taiwan lavorò in direzione esattamente opposta: “Identificazione di candidati vaccinali sintetici contro l’infezione da SARS CoV” ma dentro c’è sempre lo pseudovirus SARS/HIV.

Ma la prima vera “Progettazione di ricombinante SARS-CoV a base di proteine per inibitori di ingresso destinati alle regioni con ripetizione dell’eptad del dominio S2 della proteina spike” è pubblicata nell’aprile 2005 dal Department of Molecular Virology dell’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino che ha creato e potenziato il Wuhan Institute of Virology quale centro d’eccellenza.

Potremmo fermarci qui per dimostrare la falsità menzognera di quella comunità scientifica che ha dichiarato inverosimile e troppo laboriosa la possibilità di inserire sequenze di HIV nei SARS-Like.

Ma non vogliamo fare torto al Lindsley F. Kimball Research Institute del New York Blood Center che nel 2005 ha sviluppato la ricerca per un vaccino basata sulla proteina ricombinante rOv-ASP-1 che si è rivelata un potente adiuvante «nei topi vaccinati con un peptide 37-mer della proteina S di SARS-CoV e un antigene polipeptidico chimerico HIV-1 gp120-CD4».

Trasferimento di virus tra specie: implicazioni per l’uso di vettori virali nella ricerca biomedica, nella terapia genica e come vaccini per virus vivi” è l’eloquente titolo dello studio pubblicato nell’ottobre di quello stesso anno dal Centro OGM National Institute of Public Health and the Environment di Bilthoven (Netherlhands). Ma tra tutti è l’unico “bioetico” e anche profetico perché si pone come obiettivo “la valutazione del rischio per l’attività” che gli altri danno ormai per scontato.

Ben più inquietante, invece, l’esperimento di biogenetica molecolare di quattro ricercatori della School of Life Sciences della Xiamen University nella provincia di Fujian in Cina focalizzato nel 2006 sulla “Preparazione di un RNA chimerico corazzato come calibratore versatile per analisi di più virus” dove come prova hanno «cercato di impacchettare direttamente una sequenza di RNA estranea lunga 1200 nucleotidi contenente frammenti genici di virus dell’epatite C (HCV), HIV-1, sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 1 (SARS-CoV1) e SARS- CoV2 nel vettore di produzione dell’RNA corazzato originale pAR-1».

6 – ALTRE RICERCHE DI WUHAN COL PATOGENO AIDS

Nel 2009, invece, è di nuovo il Wuhan Institue of Virology a pubblicare uno studio “Differenza di immunogenicità tra il coronavirus SARS e le proteine ​​del picco (S) del coronavirus simile al pipistrello SARS” in cui «l’immunogenicità della proteina SL-CoV S (S (SL)) è stata studiata e confrontata con quella della SARS-CoV (S (SARS)). L’immunizzazione del DNA nei topi con S (SL) ha suscitato un titolo elevato di anticorpi contro S (SL) pseudotipato da HIV. I sieri presentavano bassa reattività crociata, ma nessuna attività di neutralizzazione, per la S pseudotipata da HIV (SARS)».

Un’altra ricerca similare anche nel titolo viene pubblicata anche nel febbraio 2010 ed è diretta come tutte le altre da Shi Zhengli, la responsabile del Centro di Ricerca Malattie Infettive non a caso soprannominata in Cina “Bat Woman”.

La responsabile del centro ricerche malattie infettive del Wuhan Institute of Virology Shi Zhengli

«Per ottenere informazioni sulla base di questa differenza, abbiamo istituito un sistema ricombinante di adenovirus che esprime la proteina S da SL-CoV (rAd-Rp3-S) per indagare sulla sua caratterizzazione immunitaria. L’anticorpo indotto da questi topi ha avuto una reazione crociata più debole con la proteina SARS-CoV S e non ha neutralizzato l’HIV pseudotipato con la proteina SARS-CoV S» si legge nelle carte.

La «costruzione di materiale di riferimento basato su Lentivirus per la rilevazione RT-PCR della Sindrome Respiratoria Mediorientale Coronavirus» è invece lo studio del settembre 2019 condotto dai virologi di Wuhan con i connazionali del Ningbo International Travel Healthcare Center.

«In questo studio, i frammenti di RNA di MERS-CoV, inclusi upE, ORF1b e N, sono stati impacchettati in particelle simili al virus dell’immunodeficienza umana di tipo 1 (HIV-1)» si legge nell’Abstract in riferimento a un altro ceppo dei pipistrelli a ferro di cavallo del CoVid-19.

WUHAN-GATES – 7. DOSSIER BIO-ARMI USA. I segreti dei 28 laboratori di Pentagono e Fauci: test pericolosi sui CoronaVirus

Al di là dell’esito degli esperimenti e senza entrare nel merito delle sequenze specifiche quel che conta è la conclamata associazione tra il virus dell’AIDS e quelli del CoronaVirus proprio come i ricercatori indiani, Bricage e Montagnier sostengono sia avvenuto nel SARS-CoV-2. Il fatto che dal 2010 ci sia soltanto una ricerca pubblicata non è motivo di tranquillità ma anzi…

Basti ricordare, come dimostrato nel dossier sui bio-laboratori del Pentagono del reportage WuhanGate 7, che il Lothar Salomon Test Facility di Dugway (Utah) ha tenuto la sua attività nascosta all’UNODA, Ufficio per gli Affari del Disarmo delle Nazioni Unite di Ginevra, in quanto nella relazione annuale Biological Weapons Convention 2015 nessuna relazione è stata resa disponibile “ai sensi della revisione della sicurezza e delle politiche della direttiva DoD 5230.09” del Dipartimento della Difesa americano sebbene nel centro militare siano condotti test anche con l’uso di virus e prioni grazie a un finanziamento da $1,5 milioni.

CORONAVIRUS – 10. IL COMPLOTTO IN 100 RIGHE: DALLE BIO-ARMI CIA AL NUOVO ORDINE MONDIALE

Oppure è sufficiente evidenziare che tra le righe dello studio 2007 di Wuhan «un MAb (Anticorpo Monoclonale) contro p24 dell’HIV è stato generato dal gruppo HIV dell’Istituto di virologia di Wuhan» c’è una rivelazione assai sospetta: “risultati non pubblicati”.

Quelle ricerche pertanto sono state tenute ben segrete. Negli anni successivi, quando l’agenzia governativa USAID della CIA ha cominciato a finanziare le ricerche a Wuhan, la parolina magica HIV è praticamente sparita dai pochi studi sulla SARS. Ma noi siamo riusciti a rintracciarla in mezzo ad esperimenti ancora più inquietanti sui supervirus “dual-use” vaccino-militare per il “guadagno di funzione” (GOF in inglese).

Come abbiamo spiegato nel reportage CoronaVirus Bio-Arma 9 questo termine GOF è entrato nel lessico “proibito” dei laboratori di biosicurezza BSL-4 solo a partire dal 2014 e indica un potenziamento di un agente patogeno in modo analogo, a livello concettuale, all’arricchimento dell’uranio per una testata nucleare. Con la tremenda differenza che è invisibile come l’attuale pandemia, come ricordato anche dal video dell’US Navy sulla guerra batteriologica risalente al 1952.

Esclusivo! Video Desecretato US NAVY: GUERRA BIOLOGICA FIN DAL 1952

Proprio per questo è doveroso considerare anche la possibilità che il laboratorio cinese finito nel mirino dei media possa essere solo il capro espiatorio predestinato ad arte da un complotto ben più complesso. Ciò ovviamente vorrebbe dire che SARS-CoV-2 è davvero una bio-arma come sostengono sempre più esperti grazie a sempre maggiori indizi.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI

RESEARCH GATE – BRICAGE ON SARS-COV-2

 

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