NOURA, BAMBINA SAUDITA UCCISA DAI BULLDOZER: Perché dormiva in una casa abusiva
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Sarebbe morta a soli 11 anni schiacciata dalle macerie della sua casa abbattuta dai bulldozer. Dal Regno dell’Arabia Saudita giunge la tremenda storia di Noura riportata prima da un sito web in arabo e poi da PressTV, televisione in inglese della IRIB (Islamic Republic of Iran Broadcasting), da Middle East Monitor (MEMO) e da Uprising Today.
«L’umanità è inesistente. Qui una ragazza innocente è stata investita perché la sua famiglia ha costruito queste case in un posto sbagliato» ha Tweettato @bodour_alyami allegando il video della distruzione subito diventato virale con oltre 190mila visualizzazioni.
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La tragedia è avvenuta nella regione meridionale di Asir del governatorato di Harajah. «È morta mercoledì quando a molti bulldozer è stato ordinato di rastrellare edifici che si presume fossero stati costruiti senza permessi – scrive MEMO – Un rapporto del New Khaleej ha rivelato ieri che Noura è stata uccisa mentre dormiva in casa sua».
Si spera davvero che sia morta subito sotto le macerie e non dopo una lenta agonia. Le immagini della bambina ucciso e le riprese video della demolizione sono circolate su Twitter, con l’hashtag in arabo “Gli assalti critici uccidono la ragazza Noura” utilizzato per evidenziare il crimine.
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Il procuratore generale Sheikh Saud Bin Abdullah Al-Moajab ha apparentemente ordinato un’indagine sulle circostanze relative alla morte della fanciulla.
Ma non trapelano altre notizie dalle fonti ufficiali del Regno di Riad che in passato è stato abilissimo a seppellire tra molti misteri e una sentenza ambigua la verità sulla morte del giornalista Jamal Kashoggi, ucciso e fatto a pezzi per occultarne il cadavere all’interno del consolato saudita di Istanbul il 2 ottobre 2018.
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Anche la drammatica storia di Noura emerge in un contesto di rivalità politiche e religiose perché ad aprile, le forze saudite hanno sparato e ucciso un cittadino che si era rifiutato di lasciare la sua casa per aprire la strada alla costruzione del cosiddetto mega-progetto NEOM del principe ereditario Mohammad Bin Salman.
Abdul Rahman Al-Huwaiti era un membro di spicco della tribù Al-Huwaiti, che aveva vissuto nella zona nord-occidentale di Al-Khuraybah per centinaia di anni. Otto membri tribali furono arrestati giorni dopo il suo omicidio.
Ma già il 9 agosto del 2017, come ricorda PressTV, era stata avviata una violenta campagna del regime contro dissidenti politici nella parte oorientale del paese e precisamente nella città di Awamiyah, popolata dai Musulmani di confessione Sciita invisi ai Sunniti Wahabiti della famiglia reale, sospettati di essere tra i fondatori e i principali reclutatori dei miliziani fondamentalisti di Al Qaeda.
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Il 13 aprile 2020 era stato ucciso Al-Huwaiti che aveva censurato la Casa Saudita per lo sradicamento di cittadini Sauditi «per il bene di un progetto contrario alla storia e alle tradizioni della regione» precisa la TV di Teheran.
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Il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman annunciò in una conferenza internazionale nell’ottobre 2017 il controverso progetto di sviluppo turistico NEOM che trasformerà 50 isole e altri siti sul Mar Rosso in resort di lusso.
Il piano è appoggiato anche dagli israeliani che attraverso la società Check Point Software Technologies si sono assunti il compito di proteggere la sicurezza informatica della megacity.
Redazione Gospa News