di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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«Non è possibile che un vaccino sia disponibile nel primo anno. Esiste un farmaco antivirale immaginario che può aiutare i malati ma non limitare in modo significativo la diffusione della malattia. Poiché l’intera popolazione umana è suscettibile, durante i primi mesi della pandemia, il numero cumulativo di casi aumenta esponenzialmente, raddoppiando ogni settimana. E man mano che i casi e le morti si accumulano, le conseguenze economiche e sociali diventano sempre più gravi».
Furono queste le previsioni del rapporto profetico stilato durante Event 201, l’esercitazione virtuale su pandemia da CoronaVirus organizzata dal Johns Hopkins Center of Health Security in un summit organizzato nell’ottobre 2019 New York con World Economic Forum e l’immancabile profeta – o fomentatrice di sventure batteriologiche – Bill & Melinda Gates Foundation.
L’emergenza da Covid-19, denominato solo successivamente SARS- Cov-2 per evitare di collegarlo ai molteplici pericolosi esperimenti di laboratorio sul virus SARS del 2003 infettato dall’HIV per la creazione di un potente virus ricombinante dual-use vaccino-bioarma, fu ufficialmente dichiarata in Cina solo nel mese di dicembre ma a gennaio quell’antivirale “immaginario” si materializzò improvvisamente proprio a Wuhan, nell’epicentro dei contagi e dei sospetti.
CORONAVIRUS – 10. IL COMPLOTTO IN 100 RIGHE: DALLE BIO-ARMI CIA AL NUOVO ORDINE MONDIALE
I sospetti sono poi divenuti addirittura sconcertanti dopo i nostri reportages esclusive sulle ricerche scientifiche che ritengono il Covid-19 un Organismo Geneticamente Modificato. Dagli scienziati di New Delhi (WuhanGates 2) al premio Nobel Luc Montagnier (WuhanGates 4), dal bio-ingegnere e consulente Nato Pierre Bricage (WuhanGate 8) fino all’ex direttore dell’intelligence britannica MI6 Richard Dearlove (WuhanGates 12), sono ormai molte le personalità autorevoli a sostenere che il SARS-2 è stato costruito in laboratorio con la genenetica molecolare.
DA WUHAN ALL’EUROPA: LA PROFEZIA SI AVVERA
Il brevetto del Remdesivir, prodotto dall’americana GILEAD SCIENCES Pharmaceuticals, sperimentato senza successo in Africa per la cura di Ebola e altre malattie infettive in un piano terapeutico globale finanziato da USAID, l’agenzia governativa USA ritenuta braccio operativo della Central Intelligence Agency, fu richiesto già il 21 gennaio 2020 dall’Istituto di Virologia di Wuhan, il laboratorio di biosicurezza 4 indiziato numero uno per la fuga accidentale – o meno – del Covid-19 nell’ambito di rischiosissime ricerche col potenziamento degli agenti patogeni (Gain of Function) in un affare tra Pechino e Washngton, avviato durante l’amministrazione di Barack Obama.
WUHAN-GATES – 4. “CoVid-19 Manipolato, Affare Nascosto CINA-USA”. Class-Action per Bio-Arma in Texas
La richiesta del brevetto, pressochè a colpo sicuro, avvenne giorni prima che il farmaco fosse usato per alleviare i sintomi in un paziente coronavirus negli Stati Uniti e due settimane prima dell’inizio degli studi clinici a Wuhan il 3 febbraio, come evidenizato nel reportage di Gospa News “WuhanGates – 5”.
A marzo già mezzo mondo lo aveva adottato per test clinici o cure compassionevoli (sui malati a rischio di morte) facendo schizzare alle stelle le azioni GILEAD sulle Borse internazionali. Il primo maggio la Food and Drug Administration (FDA) ne autorizzò il trattamento negli USA dopo il parere positivo del famoso dottor Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infective Diseases (Malattie Infettive), noto come NIAID.
Infine il 25 giugno è arrivato l’annuncio dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA): «Remdesivir è il primo farmaco contro Covid-19 ad essere raccomandato per l’autorizzazione nell’Uunione Europea». L’agenzia suggerisce di usare questo farmaco negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anni di età, affetti da polmonite e che necessitano di ossigeno supplementare, cioè quelli “con una malattia grave”.
Ecco dunque la profezia di Bill Gates divenire realtà non solo sulla pandemia da CoronaVirus (prevista nel 2015) ma anche sulla terapia preannunciata durante l’esercitazione Event 201 organizzata sotto la supervisione dell’esperta di armi batteriologiche dei Democratici Usa, l’avvocatessa Avrl Haines, già collaboratrice di Joe Biden al Congresso e poi divenuta vice direttore CIA e quindi vice Consigliere di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca per Obama.
LA BIG PHARMA NEL CUORE DEL DEEP STATE
Il fatto che Haines nel 2018 in una conferenza a Camdem abbia a sua volta previsto la pandemia da infezione respiratoria ed auspicato un “ordine mondiale” per curarla hanno reso ancor più sospetta la previsione sull’antivirale in relazione al fatto che Gilead Sciences è stata presieduta da uno dei più spietati ed influenti personaggi del Deep State americano.
Si tratta di Donald Henry Rumsfeld, per due volte alla guida del Pentagono, il Dipartimento della Difesa USA, che non solo da decenni ha cooptato come contractor la BIg Pharma produttrice del Remdisivir ma gli ha fatto affidare ricerche dalla DTRA, la Defence Threat Reduction Agency che ha esternalizzato gran parte del lavoro nell’ambito del programma militare a società private operanti sotto l’egida della già menzionata intelligence CIA in un laboratorio della Georgia dove la Russia denunciò una moria di cavie umane per sospetti esperimenti con armi batteriologiche.
Alla luce di questi intrighi pericolosi ed inquietanti, descritti nel precedente e dovizioso dossier WuhanGates 5, non può dunque destare stupore che quest’azienda californiana sia stata scelta per un grosso investimento azionario da George Soros, finanziatore della Rivoluzione delle Rose in Georgia e uno dei principali donors dei DEM come Gates, anche in virtù del progetto UNITAID sostenuto pure dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ma stupisce nemmeno che sia controllata da molteplici investitori nordamericani della Lobby delle Armi e infine “protetta” dalla società statunitense di lobbying Mercury che segue anche il Governo di Accordo Nazionale di Tripoli nella crisi in Libia al fine di “edulcorare” il ruolo dei Fratelli Musulmani della Turchia e dei jihadisti mercenari di ISIS e Al Qaeda inviati nel paese africano devastato dalla guerra civile.
L’INCHIESTA DEL PARLAMENTO FRANCESE
Alla luce di tutto ciò non deve stupire lo scandalo sanitario scoppiato in Francia proprio in relazione a questa Big Pharma ed approdato alcuni giorni fa nell’Assemblea Nazionale.
A sollevarlo è stato l’esuberante professore Didier Raoult, direttore dell’IHU Méditerranée Infection (Istituto ospedaliero-universitario in malattie infettive) di Marsiglia e sostenitore della terapia con idrossiclorochina (HCQ) che gli fece guadagnare anche la stima del presidente Donald Trump, sostenitore di tale cura nonostante lo scetticismo di una parte della comunità scientifica.
Mentre i protocolli di cura dell’infezione da SARS-Cov-2 con il cortisone sono stati utilizzati con successo solo in Italia (per 14 ospedali tra Lombardia, Trieste e i pazienti domestici della luminare della Miastenia Roberta Ricciardi) e nel trial Recovery dell’Università di Oxford, tra i sostenitori della HCQ e del Remdesivir si è scatenata una guerra che dura da mesi senza esclusione di colpi, culminata addirittura con un’inchiesta della Procura distrettuale di Nantes per le minacce di morte denunciate da Raoult.
“Il Remdesivir non cura. Anzi, causa insufficienza renale: sui primi 5 pazienti che hanno avuto il trattamento con questo farmaco all’ospedale Bichat 2 sono ora in dialisi. Che cosa aspetta l’Oms a reagire?” fu il durissimo Tweet del professore marsigliese in relazione ad uno studio francese dal titolo “Case reports study of the first five patients COVID-19 treated with remdesivir in France, International Journal of Infectious Diseases (2020)” pubblicato su Sciencedirect.
«Gli scienziati che hanno posto sotto osservazione le cartelle cliniche dei primi pazienti francesi ad aver ricevuto il trattamento con il farmaco della multinazionale statunitense affermano come il farmaco non sia efficace come cura contro il Covid. “La sua capacità di cura è ancora sotto inchiesta”. Ma c’è di più: nei primi 5 pazienti francesi curati in ospedale con il Remdesivir emerge come il trattamento è stato interrotto per 4 di loro “due per l’aumento di alamina aminotransferasi (ALT) e in due casi per insufficienza renale”» ha scritto al riguardo l’AntiDiplomatico il 9 luglio 2020.
Ma la bomba è esplosa durante l’audizione del professor Raoult davanti all’Assemblea Nazionale lo scorso 24 giugno rilanciata anche in un velenoso Tweet dell’eurodeputato francese Gilbert Collard, esponente del Rassemblement National di Marine Le Pen. «Gilead annuncia $ 2.340 per paziente per il suo #Remdesivir … Abbiamo qui i 2340 motivi per screditare #Raoult?».
«Il professor Didier Raoult è stato ascoltato a lungo dai membri dell’Assemblea nazionale. Davanti ai deputati, il medico ha accusato i detrattori della clorochina di ricevere denaro da Gilead Sciences, una società farmaceutica californiana che produce remdesivir, un altro farmaco testato contro Covid-19 – riporta nel dettaglio il webmedia 20minutes.fr una notizia ripresa anche da GreatGameIndia – Ha detto in particolare di aver identificato il medico “che aveva ricevuto la maggior parte dei soldi da Gilead in sei anni”. Ha consigliato agli eurodeputati di verificare i “conflitti di interesse” con il consiglio scientifico su siti dedicati alla trasparenza nel settore sanitario».
Raoult ha citato i siti “Trasparenza Santé” e “Euros For Docs” che i reporter di 20minutes.fr sono andati ad analizzare trovando molte conferme ma anche difficoltà per l’immensa mole del materiale.
«Nel giugno 2014 è stato lanciato ufficialmente un database che elenca, sulle dichiarazioni delle società, i “legami di interesse” tra aziende farmaceutiche e operatori sanitari per migliorare la “fiducia” tra gli utenti e il mondo della ricerca medica. Per Gilead ci sono, ad esempio, quasi 115.000 ammissioni. Inoltre, se il database di Transparence Santé può essere scaricato dal sito data.gouv.fr, il file è così grande che non può essere gestito dal software tradizionale» riporta il webmedia nell’articolo.
«Il collettivo Euros For Docs, citato dal professor Raoult, vuole “semplificare l’accesso” al database di Transparency Santé al fine di esplorare il lobbismo delle industrie sanitarie. Pertanto, per Gilead Sciences, il laboratorio ha dichiarato 63,3 milioni di euro di collegamenti di interesse dal 2014. Ma questo strumento ha anche i suoi limiti: non è possibile classificare l’importo totale speso da un’azienda per ciascuno praticante – aggiunge 20minutes.fr – La piattaforma, tuttavia, offre la possibilità di visualizzare la quantità aggregata di legami di interesse tra un medico e un’azienda. Ma, ancora una volta, per poter dire che un operatore sanitario è colui che ha ricevuto più denaro, si dovrebbe confrontarli con tutti gli altri professionisti, uno per uno».
MINACCE AL PROFESSORE DELLA CLORICHINA
L’attenzione dei reporter francesi si sposta poi sulle minacce di morte denunciate dal professore marsigliese nel marzo scorso. «È in corso un’indagine per “atti di intimidazione, ma non minacce di morte”, condotta dall’ufficio del procuratore di Nantes».
«Il pubblico ministero di Nantes ha dichiarato a AFP alla fine di marzo che i suoi servizi erano stati affidati alle indagini preliminari perché la telefonata indirizzata al direttore di IHU Méditerranée era stata fatta da Nantes. Il telefono usato potrebbe essere quello di un medico dell’ospedale universitario di Nantes, secondo Le Canard enchaîné. Alla domanda sullo stato di avanzamento dell’indagine, l’accusa, che in questa fase non ha annunciato alcun atto d’accusa».
«Contattato da 20minutes.fr, l’ospedale universitario di Nantes ha dichiarato di non voler “commentare un caso oggetto di indagine per fatti risalenti a diversi mesi”. Lo stabilimento desidera ancora affermare che non ha favorito un trattamento rispetto a un altro. Egli specifica, in una risposta inviata via e-mail, di aver incluso “78 pazienti in più di dieci studi terapeutici durante la crisi di Covid-19, favorendo da marzo lo studio Discovery coordinato da Inserma “. Questo studio clinico ha testato quattro trattamenti, tra cui idrossiclorochina e remdesivir. Ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso il 17 giugno di interrompere il processo per l’idrossiclorochina».
In questo conflitto tra i francesi sostenitori di Roualt e dell’Idrossiclorichina e gli americani difensori degli interessi della multinazionale californiana Russia Today France analizza il vorticoso giro di affari d’oro avviato da Gilead grazie agli accreditamenti ottenuti dall Remdisivir sia dalla FDA negli Usa che dall’EMA in Europa. Simile solo alle speculazioni sulle borse tedesche del colosso londinese dei vaccini GlaxoSmithKline che potrebbero esplodere in caso di nuova emergenza UE entro il 30 dicembre 2020.
AFFARI D’ORO GRAZIE A PANDEMIA E BIO-ARMI
«Il remdesivir antivirale, finora presentato come l’unico ad aver dimostrato efficacia contro Covid-19 negli studi clinici, sarà venduto per $ 390 (circa 348 euro) per dose negli Stati Uniti e nei paesi sviluppati, la multinazionale Gilead lo ha annunciato in un comunicato stampa il 29 giugno. Il prezzo, sarà significativamente più basso nei paesi in via di sviluppo grazie alle partnership con i produttori di farmaci generici» scriveva lo scorso 30 giugno RT France.
La durata media del trattamento con remdesivir contro Covid-19 è stimata dal laboratorio in cinque giorni con sei dosi somministrate, al costo di 2.340 dollari (circa 2.090 euro) per paziente. Ma la Big Pharma ha specificato che lo “studio NIAID” aveva dimostrato che i pazienti trattati con l’antivirale si erano ripresi in media quattro giorni prima di altri pazienti.
Ma i costi elevati, oggetto del Tweet dell’eurodeputato Collard, hanno suscitato anche il commento sedegnato di un illustre politico americano: «La loro avidità deve essere fermata» ha twittato l’ex contendente per la nomination democratica Bernie Sanders in merito.
«Il senatore socialista del Vermont era indignato che questa società valesse “ora più di 15 miliardi di dollari in più rispetto a prima della pandemia”, prevedendo “enormi profitti facendo pagare più di 3.000 dollari per una droga che si erano già sviluppati anni fa ”. Business Insider riferisce che la società farmaceutica ha visto aumentare la sua capitalizzazione di 15,7 miliardi di dollari (13,98 miliardi di euro) dall’inizio della crisi di Covid-19» ha riferito sempre Russia Today France.
Questi numeri hanno confermato i conti approssimativi sull’incremento del valore delle azioni della multinazionale americana già evidenziati da Gospa News in tempi non sospetti nell’inchiesta WuhanGates – 5 pubblicata lo scorso 25 aprile.
E’ pretanto evidente che le previsioni profetiche dell’esercitazione Event 201 finanziata da Gates e gestita dall’ex vice direttore Central Intelligence Agency Haines hanno centrato il bersaglio in merito al successo di quell’antivirale immaginario.
Ciò ravviva più che mai il sospetto che nel gorgo top secret tra Wuhan Institute of Virology, USAID-CIA, Pentagono, DTRA, Georgia, Soros, Gates e Deep State Cina-USA proprio GILEAD abbia avuto un ruolo di primo piano nei test batteriologici pericolosi come quelli con cui, secondo 5 studi scientifici e 15 scienziati di notorietà mondiale, qualche laboratorio al momento ignoto avrebbe costruito il SARS-Cov-2.
Per farne un potenziale vaccino contro l’AIDS secondo il bio-ingegnere francese Pierre Bricage che ha confermato la presenza di sequenze del virus HIV. Oppure una vera e propria bio-arma volta a destabilizzare i sistemi sanitari dei paesi a vocazione nazionalista (USA, UK, Brasile, Italia, Iran e Cina) per la nascita di un occulto e malefico Nuovo Ordine Mondiale. Il crollo delle economie mondiali e i devastanti disagi sociali avvalorano ogni giorno di più questa terrificante teoria.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN-GATES REPORTAGES
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI
L’ANTIDIPLOMATICO – REMDESIVIR NON CURA
20MINUTES.FR – AUDIZIONE A DIDIER RAOULT
RUSSIA TODAY FRANCE – GILEAD BILLIONAIRE BUSINESS
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https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-didier_raoult_il_remdesivir_non_cura_il_covid_e_causa_insufficienza_renale/33879_36083/
https://www.gospanews.net/category/wuhan-gate/page/2/