BEIRUT, EX 007 CIA: “SOSPETTO ATTACCO NUCLEARE ISRAELIANO”. Tra oltre 100 morti il Segretario del Partito Cristiano. Feriti militari italiani
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Sono oltre 100 i morti e più di 4.000 i feriti per le esplosioni avvenute ieri nel porto di Beirut, in Libano, e causate da circa 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio presenti in un deposito.
E’ quanto ha riferito oggi la Croce rossa, citata dal sito libanese Daily Star. Ma il bilancio potrebbe essere più pesante, avvertono le autorità: secondo il governatore della città, Marwan Abboud, citato dai media, i dispersi sono più di 100. Feriti lievemente alcuni dei militari di una nave italiana della missione di pace Unifil ormeggiata nel porto.
Anche la moglie dell’ambasciatore olandese in Libano è stata ferita ma in modo assai grave, lo ha riferito mercoledì il ministero degli Esteri olandese. E’ stata trasportata d’urgenza in ospedale dove si trova in condizioni assai critiche.
Il ministro della salute libanese Hamad Hasan ha consigliato a chiunque possa di andare via da Beirut. Hasan – citato dai media locali – ha affermato che i materiali pericolosi sprigionatisi nell’aria dopo le deflagrazioni potrebbero avere effetti a lungo termine mortali.
Il governatore di Beirut, Marwan Abboud, ha affermato che il costo del danno alla capitale potrebbe essere compreso tra $ 3 miliardi e $ 5 miliardi, aggiungendo che l’esplosione ha lasciato senza casa tra le 200.000 e le 250.000 persone. “Stiamo assistendo a una vera catastrofe”, ha detto ai giornalisti il Primo Ministro Hassan Diab, chiedendo aiuto internazionale e promettendo un’indagine completa.
Tra i morti c’è anche una vittima eccellente che fa assumere una connotazione “politica” ancor più forte a quello che ormai molteplici fonti ritengono essere stato un attentato “chirurgico” capace di colpire un deposito di nitrato di ammonio per rendere ancor più devastante l’impatto di una bomba di tipo nucleare. In effetti, il filmato sopra mostra che c’erano due esplosioni e la seconda ha creato il gigantesco fungo tipico di un’esplosione atomica.
Dirigenti militari Usa pensano che l’esplosione a Beirut sia stata un attacco, una bomba di qualche tipo: lo ha detto Donald Trump in una conferenza stampa alla Casa Bianca. “Gli Usa aiuteranno il Libano” ha detto poi il presidente degli Stati Uniti. Ma tre fonti del Dipartimento della Difesa – coperte da anonimato – hanno poi riferito alla Cnn di non aver visto indicazioni sulla possibilità che le terribili esplosioni siano frutto di un attacco.
Il segretario generale del Partito libanese Christian Kataeb, o Falange, Nizar Najarian è stato ucciso in questa potente esplosione che mira a destabilizzare il paese dove, come in Siria, convivono pacificamente i Musulmani di confessione Sciita ed i Cristiani Maroniti, tanto da essere l’alleanza fondamentale di governo minata dalle proteste degli ultimi mesi (pilotate dall’organizzazione CANVAS vicina alla Central Intelligence Agency) e dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti in una palese intimidazione contro gli Hezbollah
Questa organizzazione paramilitare libanese (Ḥizb Allāh) nata nel giugno del 1982 e divenuta successivamente anche un partito politico sciita, è invisa a Stati Uniti ed Israele perché da sempre alleata dei Pasdaran, il Corpo della Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran. Entrambe alleate di Bashar Al Assad in Siria.
«Tutto quello che succede in Medio Oriente, sia in Egitto, sia in Siria, sia in Iraq, è una guerra che ha due dimensioni. In Iraq e in Siria, la guerra è tra sunniti e sciiti; in Egitto la guerra è tra fondamentalisti, tra cui i Fratelli musulmani, e i moderati. Sono guerre senza fine ma, mi dispiace di doverlo dire, ci sono dei Paesi, soprattutto occidentali, ma anche dell’Oriente, che stanno fomentando tutti questi conflitti. Bisogna trovare una soluzione a tutti questi problemi. Nelle guerre in Medio Oriente i cristiani pagano il prezzo più alto».
Queste parole sono di Bechara Boutros Rai, il Patriarca di Antiochia della Chiesa Cristiana Maronita che è in comunione con quella Cattolica e riconosce come Primate il Papa.
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Le pronunciò in un intervista a Radio Vaticana nell’agosto 2013 e Gospa News le riportò esattamente un anno fa quando il 31 agosto alcuni razzi furono lanciati dai droni dell’Israel Defense Forces (Tsahal) nei sobborghi di Beirut nell’ottica della continua provocazione contro gli Hezbollah analoga a quella contro le Forze Quds (il reparto d’èlite dei Pasdaran Iraniani comandato dall’assassinato Qasem Soleimani) che ogni settimana fanno vittime anche tra i civili in Siria. La risposta delle milizie libanesi fu determinata tanto da far spirare venti di guerra.
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Ecco perché secondo alcuni analisti internazionali dietro agli attentati di Beirut di ieri potrebbe esserci la regia occulta di Israele e del Mossad, il controspionaggio israeliano più criminale del mondo, tanto da essere accusato di aver addestrato Brenton Tarrant, l’attentatore delle stragi nelle moschee di Christchurch del 15 marzo 2019.
Ieri il presidente libanese Michel Aoun ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale al termine della riunione del Consiglio di difesa, durante il quale il premier Hassan Diab ha definito “inaccettabile che un carico di nitrato di ammonio, stimato in 2.750 tonnellate, sia stato presente per sei anni in un deposito, senza misure di precauzione”.
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Le esplosioni avvenute ieri sera sono state registrate dai sismografi come un terremoto di magnitudo 3.3, secondo i dati del servizio geologico statunitense Usgs. La magnitudo riportata non è comunque direttamente paragonabile a un sisma di dimensioni simili, essendo l’esplosione libanese avvenuta in superficie (al contrario di un’onda sismica).
Ma il senior editor di Veteran Today Gordon Duff, noto consulente di intelligence internazionale ex ufficiale dei Marines ed ex 007 della CIA, ha riferito la probabile causa delle esplosioni grazie a fonti confidenziali che hanno fornito addirittura un’immagine di uno dei due pesunti missili.
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«La prima esplosione è stata causata dal missile anti-nave israeliano Gabriel. La seconda esplosione è stata causata dal missile israeliano Delilah dell’F16. Il nostro Paese è in completo pericolo con questo regime pigro e corrotto». Questa è la firma della radiazione dell’esplosione ricevuta da una fonte in Italia, inviata a VT dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (ONU).
«Jeff Smith dell’AIEA conferma che si tratta di un’esplosione nucleare. Le bugie sui fuochi d’artificio nelle navi e sui fertilizzanti sono ciò che otteniamo sempre. Non si conserva in nessun caso uno in centro in una grande città come Beirut. Hezbollah, ci viene detto, dovrebbe vendicarsi contro Israele e dicono che non c’è modo per la Siria di non essere introdotti» ha aggiunto Duff.
https://www.veteranstoday.com/2020/08/04/breaking-israel-nukes-beirut/
«I terroristi coinvolti in Urban Warfare in Medio Oriente non hanno accesso a queste armi tattiche altamente avanzate. Se ce l’hanno adesso, allora qualcuno li sta attrezzando per guadagni politici. Aspettiamo le dichiarazioni ufficiali dal Libano. Anche se nelle prossime ore ci sarà un governo nascosto per la pace e le implicazioni politiche, una cosa è chiara, è un’operazione clandestina da parte di un’agenzia straniera anti-libanese non da un terrorista a caso (attore non statale)» si legge ancora su VT.
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Un generale dell’esercito libanese riferisce che Israele ha lasciato cadere un’arma nucleare tattica sul porto di Beirut oggi. Riferisce che ciò è stato fatto per far crollare l’attuale regime politico e ribellarsi contro Hezbollah.
«Tuttavia, ciò che mi dicono le fonti influenti e credibili di Beirut è questo: “L’esplosione di Beirut è circa 100 volte l’energia dell’esplosione di Tianjin del 2015, o 5,4 chilotoni di equivalente TNT (usando l’estrapolazione lineare di Tianjin, che ha coinvolto 800 tonnellate di ammonio nitrato)» ha evidenziato VT.
La foto non ritoccata da VT Damasco avrebbe identificato un «Missile israeliano Delilah che trasporta missili nucleari da 6 kiloton (6000 tonnellate equivalenti a TNT) Tineye afferma che questa è un’immagine unica e non appare in nessun punto del web. Tuttavia, siamo sempre sospettosi quando qualcosa sembra “troppo bello per essere vero”».
Il segretario generale del partito libanese Christian Kataeb, Nizar Najarian, ucciso non è stato l’unico personaggio politico coinvolto nell’esplosione. La moglie e la figlia del primo ministro Hassan Diab sono state presumibilmente ferite, mentre anche l’ambasciatore kazako in Libano è stato ferito mentre l’esplosione ha danneggiato l’edificio dell’ambasciata, ha riferito Al-Jazeera. Anche il complesso dell’ambasciata australiana è stato gravemente danneggiato.
«A nome di @UNIFIL_ peacekeepers, i nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti a tutti coloro che sono stati colpiti dall’orribile esplosione di #Beirut. #UNIFIL è pronto a supportare le persone, il governo di #Lebanon e @LebarmyOfficial. Sono in contatto con le autorità e pronto ad aiutare »ha scritto su Twitter Stefano Del Col, comandante delle truppe italiane impegnate nella missione Unifil per mantenere la pace sulla Linea Blu al confine tra LIbano e Israele sulle alture del Golan.
«A causa dell’esplosione che ha colpito il porto di # Beirut oggi, una delle nostre navi della Task Force marittima è stata danneggiata, lasciando feriti alcuni soldati delle forze di pace della Marina. #UNIFIL sta valutando la situazione ed è pronto a fornire assistenza e supporto al governo libanese» ha aggiunto il generale di Bersaglieri.
I 1.200 soldati italiani animano la Joint Task Force – Lebanon Sector West, zona nella quale appena il 27 luglio è avvenuto il passaggio di mano della bandiera delle Nazioni Unite che ha sancito il cambio del contingente italiano in Unifil: il generale di Brigata Diego Filippo Fulco, comandante della Brigata “Granatieri di Sardegna” ha ceduto il comando al Generale di Brigata Andrea Di Stasio, comandante della Brigata “Sassari” . A sancire il trasferimento d’autorità il generale di Divisione Stefano Del Col, capo della missione Unifil nel Sud del Libano. Alla cerimonia era presente Nicoletta Bombardiere, ambasciatrice d’Italia in Libano.
Hezbollah afferma che Beirut esplode “Tragedia nazionale”, Sayyed Nasrallah ha ritardato il discorso. Il presidente Aoun a ricevuto solidarietà dal presidente francese Emmanuel Macron, dallo sceicco Emirato del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani e dal presidente iracheno Barham Saleh.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – JIHADISTS REPORTS
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