STRAGE CHRISTCHURCH: Pianificata dal Killer 2 anni prima coi Droni. Come azione da Mossad. Ergastolo!

STRAGE CHRISTCHURCH: Pianificata dal Killer 2 anni prima coi Droni. Come azione da Mossad. Ergastolo!

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Clamorose rivelazioni del PM
durante la prima udienza del processo
nei confronti di Brenton Tarrant

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

AGGIORNAMENTO DEL 27 AGOSTO 2020

Condannato all’ergastolo senza condizionale Brenton Tarrant, il killer che uccise in diretta streaming 51 fedeli musulmani l’anno scorso in due moschee neozelandesi del Sud del paese. La sentenza non ha precedenti nella storia legale della Nuova Zelanda. Il giudice Cameron Mander ha definito Tarrant “malvagio” e “disumano” per il massacro.

ARTICOLO DEL 24 AGOSTO 2020

ENGLISH VERSION HERE

La strage di Brenton Tarrant nelle moschee di Christchurch non è stata il gesto improvvisato di un terrorista suprematista bianco come si è dichiarato. E’ stata una vera e propria missione militare pianificata in ogni dettaglio per due lunghi anni. E’ quanto emerso dalla prima udienza tenutasi oggi, lunedì 24 agosto, davanti alla Corte della città della Neozelanda dove avvenne il massacro il 15 marzo 2019. Non solo ha preparato con armamenti sofisticati e persinop l’uso di droni gli attentati riusciti nei luoghi di culto dei musulmani di Al Noor e Linkewood ma aveva premeditato anche l’incendio di una terza moschea.

Questi nuovi elementi emersi durante il processo in cui rischia il carcere a vita senza possibilità di rilascio accreditano ancor più la tesi che Tarrant fosse un agente speciale addestrato da un esperto controspionaggio quale ad esempio quello del Mossad di Tel Aviv, come sostenuto da varie fonti e indizi evidenziati nei precedenti reportages anche per un precedente episodio sospetto riguardante la misteriosa presenza di spie israeliane proprio a Christchurch.

Tarrant, il 29enne autoproclamato suprematista bianco che ha trasmesso parte del massacro in diretta su Facebook, si è dichiarato colpevole nel marzo di quest’anno per 51 capi di omicidio, 40 di tentato omicidio e un’accusa di terrorismo. La sua decisione di abbandonare una precedente dichiarazione di non colpevolezza ha evitato un lungo processo che avrebbe dovuto richiedere mesi.

Lunedì, il pubblico ministero ha letto la versione degli eventi delle autorità, raccontando alla Corte i dettagli in cui Tarrant aveva pianificato gli attacchi, acquistando più armi da fuoco, migliaia di munizioni, armature balistiche e giubbotti in stile militare.

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Si è trasferito in Nuova Zelanda dall’Australia nel 2017 e ha iniziato a pianificare gli attacchi, ricercando varie moschee neozelandesi, visualizzando i piani degli edifici che intendeva attaccare e facendo un viaggio a Christchurch dalla città meridionale di Dunedin, dove viveva, due mesi prima del massacro.

Mentre era lì, ha sorvolato con un drone la moschea di Al Noor, esaminando gli ingressi e le uscite dell’edificio. Il giorno degli attacchi, il terrorista aveva taniche di benzina nella sua auto che, ha detto la polizia, intendeva usare come ordigni incendiari. Lo ha riferito la corrispondente neozelandese del Guardian, presente all’udienza.

Il procuratore della corona Barnaby Hawes ha detto che Tarrant ha riferito alla polizia dopo il suo arresto che voleva creare paura tra la popolazione musulmana. «Voleva instillare paura in coloro che descriveva come invasori, compresa la popolazione musulmana o più in generale immigrati non europei» ha detto Hawes.

Il giudice dell’Alta Corte Cameron Mander ha affermato di aver ricevuto più di 200 dichiarazioni sull’impatto delle vittime, insieme a osservazioni da varie organizzazioni. “Li ho letti tutti”, ha detto Mander, che ha aggiunto che non avrebbe condannato Tarrant prima di giovedì mattina dopo che i sopravvissuti e i familiari delle vittime avranno avuto l’opportunità di rivolgersi al tribunale.

Dopo il resoconto ufficiale degli eventi di lunedì, la prima delle decine di vittime deputate a parlare durante i quattro giorni di udienza ha letto dichiarazioni emotive di fronte al killer, in un’aula di tribunale sommessa e scarsamente affollata a causa delle restrizioni del coronavirus.

In aula Gamal Fouda, imam della moschea Al Noor, ha detto a Tarrant di essere stato “fuorviato e sviato” e che il suo odio non era necessario. “Posso dire alla famiglia del terrorista che hanno perso un figlio e anche molti della nostra comunità. Li rispetto perché stanno soffrendo come noi”.

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Ben più gravi furono le accuse lanciate pochi giorni dopo la tragedia, durante una commemorazione pubblica ad Auckland, da Ahmed Bhamji, presidente della moschea Monte Roskill E Umar, la più grande della Nuova Zelanda.

«Sono qui e dico che ho il sospetto molto forte che dietro di lui ci sia un gruppo e non ho paura di dire che sento che c’è il Mossad dietro a questo» dichiarò in un intervento ripreso su YouTube l’ex deputato delle Fiji diventato guida spirituale della più importante moschea di Auckland riferendosi al killer e al massacro di Christchurch.

Il video, con il suo sospetto, è subito rimbalzato sui social e nel giro di qualche giorno è esploso anche sui media con l’immediata reazione sdegnata delle comunità israeliane. Soprattutto perché a pronunciare quella frase non è stato un islamico qualunque ma una figura di spicco della comunità musulmana internazionale secondo il quale dietro ci sarebbero non meglio precisati «affari sionisti».

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Quelle affermazioni confermarono quanto anticipato dal Senior Editor di Veterans Today, Gordon Duff, esperto di intelligence internazionale, in riferimento al presunto doppio volto di Tarrant, addestrato dall’Isis e dal Mossad in Siria per lo scopo poi fallito di uccidere il presidente Bashar Al Assad, esponente Sciita di confessione Alawita che professa la tolleranza religiosa reciproca a differenza dei Sunniti radicali.

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In questo intreccio tra geopolitica e religione era emerso dalle inchieste di Gospa News che anche la moschea di Al Noor, luogo del principale massacro, aveva un doppio volto. Aveva infatti al suo interno sia componenti moderate dell’Islam ma anche estremisti diventati Foreing Fighter in Medio Oriente come il neozelandese Daryl Jones alias Bin John e l’australiano Christopher Havard divenuto Abu Salman al Australi, entrambi radicalizzatisi proprio a Christchurch e poi arruolatisi per Al Qaeda nello Yemen dove furono uccisi da un drone Usa nel 2013.

Ciò serve swolo a capire il contesto in cui si è consumata una cruenta ed immane tragedia ma non certo ad attenuare le tremende colpe di un killer spietato come Tarrant. Lucido e ben addestrato proprio come un agente del Mossad.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – JIHADISTS REPORTS

GOSPA NEWS – WARZONES REPORTS

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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