WUHAN-GATES 19 – SARS-2 BIO-ARMA PER VACCINARE TUTTI CONTRO L’AIDS. Bill Gates pro Vaccini & Gay Pride. Test militari su HIV e Coronavirus
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Di solito, il raffreddore comune non è un pericolo, ma un nuovo ceppo di coronavirus sta uccidendo la specie umana. Perché questo nuovo coronavirus, chiamato inizialmente 2019-nCoV e poi ribattezzato SARS-CoV-2, è emerso senza che nessuno fosse in grado di identificare né il serbatoio né il vettore? (…) Questo virus non può essere emerso spontaneamente da mutazioni naturali e ricombinazioni di ceppi selvatici, è un chimera genetica con inserimenti artificiali di geni modificati, un genoma ingegnerizzato di un coronavirus all’interno di un capside di un virus dell’Immunodeficienza umana (HIV). Non potremmo proteggerci dall’AIDS mentre rischiamo solo un semplice raffreddore? Cosa potrebbe esserci di più noioso e benigno di un raffreddore?».
Ora che varie Big Pharma (e aziendine italiane controllate da esse) hanno annunciato l’avvio delle ultime fasi dei test clinici sui vaccini contro il Covid-19, le parole del professor Piere Bricage, a lungo direttore del Dipartimento di Ingegneria Biologica dell’Univesrità di Pau (Pirenei Atlantici, Francia) e conferenziere NATO, si trasformano in missili nucleari capaci di squarciare il bunker dell’omertà scientifica costruito da istituzione sanitarie pilotate da Bill Gates e altri sedicenti filantropi dell’immunizzazione globale.
A indurci a ritornare sulle frasi dell’esperto francese di genetica molecolare, sostenitore della stessa tesi del suo connazionale virologo Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina per la scoperta dell’HIV, sulla presenza di inserti del virus AIDS dentro il SARS-2 dell’attuale pandemia, è proprio l’annuncio dell’inizio della terza fase di sperimentazione del vaccino elaborato da due colossi internazionali del mondo farmaceutico: Sanofi e GlaxoSmithKline (GSK).
Scrive l’agenzia Ansa: «Sanofi e GSK hanno avviato oggi la sperimentazione clinica di fase 1/2 per il loro vaccino COVID-19. Sono stati coinvolti un totale di 440 adulti sani in 11 siti di sperimentazione negli Stati Uniti. L’obiettivo annunciato dalle aziende e’ quello di produrre fino a un miliardo di dosi nel 2021. In prima linea ci sarà lo stabilimento di Anagni, che sarà il primo in Europa ad avviare la produzione del vaccino. Le aziende sono impegnate nel fornire i primi risultati già all’inizio di dicembre 2020, per un contestuale avvio di sperimentazione di fase 3. Il vaccino candidato, sviluppato in collaborazione da Sanofi e GSK, è un vaccino a DNA-ricombinante in subunità basato su una tecnologia già utilizzata per la produzione del vaccino antinfluenzale quadrivalente ricombinante che consentirà di produrre un numero notevolmente maggiore di dosi».
Se abbiamo ampiamente parlato di GSK, delle sue connessioni con Microsoft Corporation e di conseguenza con il suo fondatore Bill Gates, ci apprestiamo ora a rivelare che uno degli scienziati di punta del team Sanofi-Aventis di Cambridge (Massachusetts, USA) alcuni anni orsono collaborò ad un esperimento per la costruzione in laboratorio di un pseudovirus MERS (Sindrome Respiratoria Mediorientale del ceppo di Coronavirus analogo alla SARS del 2003) condotto nel più segreto e blindato centro di ricerca batteriologica del mondo: l’Integrated Research Facility (IRF) di Fort Detrick. Si tratta di una base militare controllata dal Pentagono, il Dipartimento della Difesa americano.
Come abbiamo evidenziato nel reportage WuhanGates 7 riferito ai 28 laboratori americani finanziati dall’amministrazione di Basack Obama nel 2015 con 824 milioni di dollari per le ricerche “dual use” nell’ambito dei quali i vaccini possono diventare potentissime armi biologiche, all’IRF Frederick di Fort Detrick si sono sviluppati almeno 6 studi sui vari ceppi conosciuti di CoronaVirus. Uno dei più rilevanti è quello su un vaccino MERS-CoV cui hanno lavorato gli scienziati di vari laboratori americani, molti dei quali di nazionalità cinese.
Al medico IRF Joshua Johnson si sono affiancati infatti il capofila della ricerca Lingshu Wang del Vaccine Research Center e altri colleghi dei laboratori del NIAID-NIH di Bethesda (MD), il National delle strutture private M. Jackson Foundation for the Advancement of Military Medicine (stessa località), della big pharma Sanofi-Aventis di Cambridge (Zhi-yong Yang), e dell’University Medical Center di Nashville (Tennessee).
Otto di loro sono in “conflitto di interessi” in inventori su una domanda di brevetto statunitense che descrive l’uso della glicoproteina Spike, quella che consente al Covid-19 di aggredire le cellule umane, come antigene vaccinale e anticorpi monoclonali D12, F11, G2, G4 come potenziale terapie e ausili nella progettazione di vaccini. La ricerca è una delle sei sulla SARS condotte in deroga alla moratoria Obama del 2014 sui finanziamenti degli esperimenti GOF, il Guadagno di Funzione che nella ricerche dual use, ovvero per vaccino o arma batteriologica, è paragonabile al concetto di arricchimento dell’uranio per le testate nucleari.
In pratica l’ex presidente Democratico interruppe i contributi per queste ricerche perchè ritenute pericolosissime per il rischio di perdite biologiche dai laboratori, come avvenuto nel 2019 proprio a Fort Detrick, ma autorizzò proprio quelle sui Coronavirus potenziati come quello dell’attuale pandemia. Tra gli esperimenti autorizzatia proseguire ci furono pure quelli sui supervirus costruiti a Chapel Hill nei laboratori della North Carolina University in collaborazione con gli scienziati del Wuhan Institute of Virology grazie ai contributi di USAID, agenzia governativa controllata dalla Central Intelligence Agency, e della Bill & Melinda Gates Foundation nell’ambito del progetto PREDICT 2, realizzate utilizzando un ricombinante di un ceppo virale SARS infettato con HIV.
WUHAN-GATES – 4. “CoVid-19 Manipolato, Affare Nascosto CINA-USA”. Class-Action per Bio-Arma in Texas
Tra i ricercatori dello studio MERS condotto a Fort Detrick con lo scienziato Sanofi compare anche Kayvon Modjarrad del VRC di Bethesda che fa parte anche del Military HIV Research Program del fantomatico Walter Reed Army Institute of Research di Silver Spring del Maryland, un laboratorio militare “occultato” persino nella relazione Biological Weapons Convention 2015, la comunicazione statale annuale all’UNODA, Ufficio per gli Affari del Disarmo delle Nazioni Unite di Ginevra, sebbene abbia svolto numerose ricerche anche sul CoronaVirus oltrechè ovviamente sull’HIV ma molte di queste siano rimaste top-secret.
«Perché il presunto ceppo ancestrale, isolato nel 2013, e su cui sono state condotte ricerche, non è stato registrato nelle banche dati genetiche prima del 2020 ma solo dopo la registrazione 2019-nCoV, che è stato poi ribattezzato SARS-CoV-2? Non è tecnologicamente possibile modificare un antenato di SARS-CoV-2 per produrre un biomimetico coronavirus dell’HIV in modo da sviluppare un potenziale vaccino contro l’AIDS (Du et al., 2009 )?» si è chiesto il bio-ingenere Bricage nel suo studio pubblicato con vari aggiornamenti sui siti medici.
La sua risposta è inquietante perché appare l’unica in grado di spiegare la differente letalità del Covid-19, ancora diffuso in Italia ma sempre meno pericoloso, estremamente contagioso negli USA dove ha ancora una feroce virulenza mortale.
«L’analisi dell’evoluzione delle popolazioni virali umanizzate ha mostrato l’esistenza di almeno 2 sottopopolazioni di SARS-CoV-2. Il tipo più frequente, il tipo L, è il più recente e il più aggressivo. Il tipo più vecchio e meno frequente è anche il meno aggressivo. Questo è totalmente l’opposto della nota evoluzione genetica naturale dei virus selvatici» scrisse l’esperto francese.
«L’espressione variabile del fenotipo SARS-CoV-2 non è la conseguenza dell’espressione variabile delle proprietà sia rispetto al fenotipo di un HIV debole, forte o intermedio, sia delle proprietà relative al fenotipo di un debole, forte o SARS-CoV intermedio? Questo non spiega la varietà dei sintomi osservati durante COVID-19?
«La malattia ha risposto efficacemente al trattamento con questi soliti farmaci per l’AIDS e i medici ospedalieri cinesi hanno immediatamente usato farmaci anti-AIDS. Perché? Lucidità terapeutica o panico sociale? È perché la topologia della proteasi del coronavirus è stata modificata per assomigliare a quella dell’HIV?».
A questi inquietanti quesiti a sostegno della tesi del virus costruito in laboratorio come Organismo Geneticamente Modificato, secondo quanto sostenuto anche dall’ex direttore del controspionaggio britannico MI6 Richard Dearlove, fornisce una parziale risposta lo studio dell’Istituto Superiore della Sanità di Roma sulle patologie dei pazienti deceduti in Italia dopo essere risultati positivi al nuovo ceppo di Coronavirus.
La mortalità tra glia affetti dall’HIV (e quindi AIDS) è la più bassa tra tutte le patologie: solo 7 casi fino al 22 luglio 2020, per una percentuale pari allo 0,2 % peraltro verifricatasi solo tra individui di sesso maschile.
Appare evidente che le terapie cui erano già sottoposti tali pazienti per scongiurare la degenerazione dell’Human immunodeficiency virus (HIV) in Acquired immune deficiency sindrome (AIDS), lo stadio clinico avanzato dell’infezione da Hiv, si sono rivelate “salvavita” come se davvero, secondo la tesi di Bricage, la letalità della sindrome SARS-2 derivasse proprio da quegli inserti di HIV.
La minore virulenza del Covid-19, ribadita da più scienziati nonostante il Parlamento abbia recepito la proroga dello stato di emergenza fino al 15 ottobre come deciso dal Governo Conte, rispecchia appieno le previsioni che fece il virologo Montagnier (premio Nobel per la Medicina proprio per le sue ricerche sull’HIV) anticipando che un virus geneticamente modificato avrebbe subito mutazioni in tempi brevi che lo avrebbero reso pressochè innocuo.
Ciò induce a ritenere che laddove il virus è ancora aggressivo e letale come negli USA, seguendo la teoria di una pandemia causata da un agente patogeno OGM, ciò potrebbe essere causato dalla continua diffusione del ceppo originario virulento in un piano di destabilizzazione economica e sociale volto ad evitare la riconferma del presidente uscente Donald Trump, visto che tutte le piste sul complotto di un Covid-19 da laboratorio portano ai suoi avversari Democratici…
Nel reportage WuhanGates 9 sui finanziamenti della Commissione Europea presieduta da Romano Prodi al Wuhan Institute of Virology in relazione a una ricerca sul virus SARS ricombinato con HIV, abbiamo menzionato i molteplici studi in merito culminati con quelli del professor Frank Plummer, il microbiologo canadese morto improvvisamente a soli 67 anni il 4 febbraio 2020 e lodato dalla BBC in un articolo di commiato «per il suo rivoluzionario lavoro sulla comprensione della trasmissione dell’HIV» ma anche «per i ruoli di leadership nelle epidemie di Sars, influenza H1N1 ed Ebola» (WuhanGates 11).
«Già dal 3 febbraio 2020, i casi più gravi a Wuhan sono stati trattati con combinazioni di farmaci comunemente usati contro l’influenza (come favipiravir, un analogo della guanina, che è un inibitore dell’RNA polimerasi dei ribovirus) e l’AIDS (kaletra, acyclovir, ritonavir) o anche con inibitori della transcriptasi inversa all’HIV (remdesivir), che è assente dai coronavirus» rammentò nella sua ricerca lo stesso professor Bricage facendo riferimento anche al Remdesivir, il farmaco che sta facendo arricchire enormemente la multinazionale Gilead, contractor dell’agenzia del Pentagono DTRA (Defense Threat Reduction Agency) che operava nel centro Lugar in Georgia dove ci fu la moria di cavie umane per sospetti test con armi batteriologici.
L’intervento per debellare l’Epatite C in Georgia portato avanti da Gilead era maturato nell’ambito del progetto di UNITAID, un’iniziativa sanitaria globale ospitata nella sede dell’OMS a Ginevra che lavora con vari partner per prevenire, diagnosticare e curare le principali malattie nei paesi a basso e medio reddito, con particolare attenzione alla tubercolosi, alla malaria e all’HIV / AIDS.
Come evidenzia un’inchiesta del media GreatGameIndia’s, tra i sostenitori ci sono la Clinton Health Access Initiative e la Bill & Melinda Gates Foundation che solo nel 2017 ha donato 50 milioni di dollari. Mentre tra i soggetti coinvolti non poteva mancare USAID, anello di congiunzione tra le ricerche in campo epidemiologico e la CIA (Central Intelligence Agency).
A rendere ancora più torbido il groviglio tra affari privati e progetti pubblici c’è la presenza del magnate ungaro-americano George Soros in un quadruplice ruolo. Oltre ad essere stato finanziatore di UNITAID, dei progetti culturali USAID e del golpe avvenuto con la Rivoluzione delle Rose in Georgia nel 2003, è pure azionista della stessa Gilead.
In molteplici occasioni abbiamo evidenziato gli intrecci tra Soros e il Democratic Party di Obama e dell’attuale candidato alle presidenziali americane Joe Biden, durante l’amministrazione dei quali ebbe un ruolo di primo piano uno dei profeti della pandemia, l’ex direttrice CIA Avril Haines, poi protagonista dell’esercitazione sospetta sull’emergenza mondiale coronavirus avvenuta in ottobre a New York e finanziata da Bill Gates, tra i più importanti donors dei Dem americani e fondatore di almeno 4 ONG finalizzate all’immunizzazione globale.
Ma Gates è stato anche uno dei primi a sovvenzionare la Pride Foundation, organizzatrice dei Gay Pride in tutto il mondo. Il sostegno della Bill & Melinda Gates Foundation alle organizzazioni no-profit impegnate con la gioventà LGBTQ di Washington e Portland iniziò nel 2008.
Negli stessi anni proprio a Portland nacquero i famigerati terroristi di sinistra ANTIFA che alcune inchieste FBI hanno evidenziato essere alleati dell’ISIS e supporter dei Black Lives Matter finanziati anch’essi da Soros in un piano di destabilizzazione sociale e condizionamento politico degli USA che appare perfettamente orchestrato dal Deep State ringraziato da ex direttori della CIA per il suo ruolo contro il presidente americano Donald Trump nell’UkraineGate.
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Ecco quindi uno scenario pre-apocalittico proiettato dai mondialisti verso una devastazione economica, sociale ed etica accelerata proprio dalla pandemia da SARS-2 come ben rilevato da un opinionista del media cattolico Corrispondenza Romana.
«Il coronavirus è un morbo per ora clemente, ben diverso dai flagelli che hanno falcidiato l’Impero romano nei primi secoli dopo Cristo o la cristianità medioevale nel XIV secolo – ha scritto Roberto De Mattei – Ma proprio questo rivela la Sapienza divina, che mostra all’uomo del XXI secolo, debole e arrogante, vigliacco e superbo, quanto poco basti per umiliarlo e per confonderlo. Non c’è bisogno della peste nera né della guerra nucleare. Basta una mite epidemia per infrangere le certezze, suscitare mille paure, demolire progetti planetari, creare una situazione di confusione psicologica e mentale, che è il peggior castigo meritato dai popoli che voltano le spalle a Dio e dai Pastori che abbandonano le loro pecore. Ma questo non è ancora l’ultimo atto della tragedia che ci attende…».
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Il prossimo passo è la graduale imposizione di un piano di immunizzazione globale, già avviato in Italia con il Decreto Lorenzin sui 10 vaccini obbligatori in età scolare nell’ottica di una collaborazione tra il Governo Gentiloni (Partito Democratico), Soros (che controlla eurodeputati ed ha aiutato Paolo Gentiloni a diventare commissario europeo) e la GlaxoSmithKline, la big pharma dei vaccini che si sta muovendo su molteplici e differenziate ricerche di antidoti contro il Covd-19, tra cui quello di Sanofi che sarà prodotto soprattutto sul suolo italiano ad Anagni.
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Il progetto vaccinale di Bill Gates, presentato in tempi assai sospetti il 12 settembre 2019 alla Commissione Europea di Bruxelles alla presenza di un alto ufficiale del Pentagono con cui lavora Sanofi, va pertanto letto anche nella sua portata etica finalizzata alla protezione globale della comunità LGBT perché davvero le connessioni tra SARS-2 e HIV divengono sempre più allarmanti confermando i timori del professor Bricage in relazione al fatto che un vaccino contro il COVID-19 possa davvero servire a vaccinare tutti contro l’AIDS per una maggiore tranquillità della popolazione omosessuale, la più esposta ai rischi di contagio.
L’ennesima conferma di questa tremenda ipotesi giunge da un’icona gay del mondo dello spettacolo: la rockstar Elton John, che sta crescendo due bambini adottati colo suo compagno grazie alla pratica dell’utero in affitto, tramite la Elton John Aids Foundation ha costituito «un fondo di emergenza di un milione di dollari per il Covid-19, per essere sicuri che i nostri partner in prima linea possano affrontare gli effetti del coronavirus nella cura per l’Hiv per i più emarginati del Paese. Ora e sempre, sono impegnato a non lasciare indietro nessuno che sia affetto da Hiv».
Lo ha dichiarato nei mesi scorsi il cantante, tra i protagonisti della convention 2016 contro l’Aids organizzata da Bill Gates a Durban. Le preoccupazioni di Elton John sembrano però essersi rivelate infondate che almeno in Italia i malati di HIV rappresentano lo 0,2 % tra tutti i pazienti deceduti per SARS-2. Proprio perchè già erano trattati con farmaci antivirali rivelatisi miracolosi per una coincidenza quantomai sospetta…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI
ISS – POCHISSIMI MALATI DI HIV MORTI PER COVID
CORRISPONDENZA ROMANA – LA MITE EPIDEMIA
ELTON JOHN PER LE RICERCHE COVID
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