di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato trasportato in elicottero al Walter Reed National Military Medical Center per sottoporsi a test e rimarrà lì per “alcuni giorni” su consiglio dei medici, ha detto la Casa Bianca ai giornalisti. Il presidente, risultato positivo al Covid-19 giovedì sera, è stato portato venerdì pomeriggio al complesso ospedaliero di Bethesda, nel Maryland, appena fuori Washington, DC, dove è stata preparata una suite speciale per lui.
Ha lasciato la Casa Bianca poco dopo le 18:15. ET (UTC−5) ed è arrivato all’ospedale militare pochi minuti dopo, dopo il breve volo in elicottero su Marine One. Venerdì, sta “andando molto bene” e non richiede ossigeno supplementare, ha detto il suo medico venerdì sera.
“Questa sera sono felice di riferire che il presidente sta andando molto bene”, ha detto in una dichiarazione il medico della Casa Bianca, il dottor Sean Conley. . “Non ha bisogno di ossigeno supplementare, ma in consultazione con specialisti abbiamo deciso di iniziare la terapia con Remdesivir”.
Remdesivir è una terapia antivirale sperimentale. Trump ha completato la sua prima dose e stava riposando comodamente, ha detto Conley nel comunicato, che è stato twittato dal segretario stampa della Casa Bianca Kayleigh McEnany.
“Per un’abbondanza di cautela, e su raccomandazione del suo medico e dei suoi esperti medici, il presidente lavorerà dagli uffici presidenziali di Walter Reed per i prossimi giorni”, ha detto in una dichiarazione il segretario. I medici hanno sollecitato la mossa in modo che Trump potesse ottenere cure immediate se necessario, secondo un anonimo funzionario della Casa Bianca.
L’annuncio a sorpresa arriva poco dopo che il suo medico, il comandante della Marina statunitense Sean P. Conley, ha annunciato che Trump era stato trattato con un cocktail sperimentale di anticorpi e una gamma di integratori tra cui vitamina D e zinco. Trump “rimane affaticato ma di buon umore”, ha detto Conley. La first lady Melania Trump, anch’essa risultata positiva al virus, soffriva di mal di testa e “lieve tosse”.
Il resto della prima famiglia è risultato negativo. Venerdì scorso, il capo del personale e l’addetto stampa della Casa Bianca hanno affermato che Trump era ancora impegnato nel governo e nell’assegnazione degli incarichi. Tuttavia, il vicepresidente Mike Pence lo ha sostituito nella teleconferenza precedentemente programmata con i governatori ed è in stato di preallerta nell’eventualità che debba prendere la guida della Casa Bianca come prevede la Costituzione in caso di indisposizione del presidente.
IL COMPLOTTO DIETRO LA PANDEMIA
Proprio nei giorni scorsi la NBC, uno dei network americani più ostili a Trump, ha diffuso uno studio che accusava il presidente di aver diffuso infodemia con le sue teorie complottistiche, peraltro fortemente sostenute da altre autorità mondiali come l’ex presidente dell’Iran e il cardinale metropolita dello Sri Lanka oltre che dall’avvocato Robert F. Kennedy jr, attivista nella campagna per i vaccini sicuri.
Come quest’ultimo, anche Trump ha ripetutamente dichiarato che la pandemia è stata creata dal Deep State, quel potentato di finanzieri, massoni, militari e servizi segreti più volte menzionato nelle inchieste di Gospa News di cui ammise l’esistenza pubblicamente persino John Brennan, ex direttore della Central Intelligence Agency con i Democratici, ringraziando il Deep State per il ruolo avuto nell’UkraineGate che portò all’Impeachment del presidente Repubblicano, salvato dai senatori del suo partito.
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Il capo della Casa Bianca ha infatti ripetutamente sostenuto che il Covid-19 è stato “intenzionalmente o accidentalmente diffuso dal laboratorio di Wuhan, in Cina. Una tesi diffusa anche dall’ex direttore del controspionaggio britannico Richard Dearlove che anticipò i risultati di uno studio scientifico inglese in riferimento al SARS-2 costruito in laboratorio, proprio come affermato, grazie a dettagliate ricerche, dal virologo francese Luc Montagnier e dal suo connazionale bio-ingegnere Pierre Bricage, consulente NATO.
Ma Trump fu ridicolizzato dai media di mainstream anche per il sostegno dato all’Hidroxyclorichina, un’antivirale di cui la rivista specializzata The Lancet contestò l’efficacia attraverso uno studio rivelatosi poi in realtà fasullo.
Proprio per questo il Parlamento francese convocò in audizione il professore marsigliese Didier Raoult per conoscere se dietro la contestazione della cura HCQ, a suo parere efficace contro il Covid-19 ma confutata da una parte della comunità medica, non ci fossero dei conflitti di interessi con Big Pharma.
Il presidente americano ha inoltre il merito di essere stato il primo al mondo ad autorizzare a livello nazionale la cura con il siero iper-immune, grazie al plasma donato dai contagiati guariti dal Covid-19, sperimentata in anteprima negli ospedali italiani di Mantova e Pavia ma poi utilizzata con successo in 106 strutture sanitarie universitarie negli USA.
Fece ciò forzando i dubbi della Federal Drug Agency che tardava a riconoscere la terapia mentre era stata solerte nell’approvare l’uso dell’antivirale Remdesivir (di cui proprio il laboratorio di Wuhan acquisì per primo il brevetto nel mese di gennaio) divenuto il più diffuso nel pianeta con enormi guadagni per la multinazionale Gilead, contractor del Pentagono, sospettata di esperimenti batteriologici letali in Georgia, azienda di cui fu grande investitore proprio il donor Dem George Soros, finanziatore della Rivoluzione delle Rose di Tiblisi.
“Lo stato profondo, o chiunque altro, della FDA sta rendendo molto difficile per le aziende farmaceutiche convincere la gente a testare i vaccini e le terapie” dichiarò il presidente Usa aggiungendo che queste nefaste forze della FDA stanno “ovviamente” cercando di interferire con la sua candidatura per la rielezione.
Per una curiosa coincidenza proprio quando Trump aveva annunciato l’imminente arrivo del vaccino AstraZeneca questa multinazionale farmaceutica anglo-svedese, controllata dai fondi d’investimento americani, annunciò la sospensione dei test clinici per due casi di gravi reazioni neurologiche avverse. Nello stesso momento le Big Pharma (Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson, GlaxoSmithKline e Sanofi) fecero un accordo che li impegnava pubblicamene a non chiedere l’approvazione dei vaccini da parte dei governi finché non ci saranno le dovute certezze sulla sicurezza dei loro prodotti.
Questa manovra delle Big Pharma si ritorse contro proprio contro la campagna di rassicurazione che il presidente americano voleva promuovere negli Usa, il paese più colpito dalla pandemia con oltre 200mila morti, dove il virus SARS-2, stranamente, non accenna ad attenuare la sua letalità come invece avvenuto in Italia e in Europa…
Davvero c’è ancora qualche ingenuo che non crede alla teoria di un terribile complotto?
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN-GATES REPORTAGES
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI