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LIBERATO IN MALI PADRE MACCALLI: Era stato rapito dai Jihadisti in Niger

Padre Pierluigi Maccalli con due piccoli ospiti della sua comunità, rapito 2018 in Niger

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da RAI NEWS

08 ottobre 2020

Sono Nicola Chiacchio e Pier Luigi Maccalli i due ostaggi italiani liberati oggi insieme alla cooperante francese Sophie Petronin e all’ex ministro delle Finanze Soumaila Cisse’. Lo riferisce il governo di Bamako. Maccalli, religioso della Società delle missioni africane (Sma), era stato sequestrato la sera del 17 settembre 2018 nella missione di Bomoanga, a circa 150 chilometri dalla capitale del Niger, Niamey. Chiacchio, invece, è stato rapito alcuni anni fa, probabilmente in Mali, mentre viaggiava come turista. “Padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono vivi”, scriveva ‘Avvenire’ il 6 aprile scorso, citando un filmato di 24 secondi che sarebbe stato girato nel nord del Mali pochi giorni prima.

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“Mi chiamo Pier Luigi Maccalli, di nazionalità italiana, oggi è il 24 marzo”, si sente dire nel breve audio. Poi: “Mi chiamo Nicola Chiacchio”. ‘Avvenire’ spiegava di avere chiesto un fermo-immagine del video come ulteriore prova di vita dei due uomini: i due ostaggi nel filmato erano seduti uno di fianco all’altro. Maccalli si trovava a sinistra con gli occhiali scuri, la sua abituale barba bianca e folta, e un vestito tradizionale. Chiacchio era anche lui vestito tradizionalmente e con la barba lunga. Entrambi apparivano dimagriti. Il gruppo jihadista, che aveva contattato indirettamente il quotidiano, non si era identificato.

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La liberazione dei due ostaggi italiani, avvenuta insieme al rilascio di Petronin e Cisse’, segue il rilascio, avvenuto nel weekend, di un centinaio di jihadisti. Cisse’, 70 anni, era stato rapito lo scorso 25 maggio mentre era impegnato nella campagna elettorale per le elezioni parlamentari nel Niafounke, la sua regione natale.

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Il governo maliano non ha fornito informazioni sullo stato di salute degli ostaggi liberati nè sulle dinamiche della liberazione. Una fonte anonima ha riferito alla France Presse che la liberazione degli ostaggi è stata una contropartita per il “rilascio di terroristi” e che la trattativa con i jihadisti “non è stata semplice”.

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