di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Si scrive One Nucleus, ma si legge cartello delle Big Pharma. L’headline sponsor è AstraZeneca, la multinazionale anglo-olandese controllata dagli azionisti della Lobby delle Armi, finita sotto i riflettori per i trials clinici sul vaccino contro il Covid-19, temporaneamente sospesi nel Regno Unito e engli USA dopo due gravi reazioni avverse tra le cavie umane, e per la misteriosa morte di un giovane medeico volontario in Brasile. Ma insieme a lei c’è anche Johnson&Johnson, il colosso farmaceutico americano più volte condannato per crimini sanitari.
Fondata nel 1997, One Nucleus è una premiata organizzazione senza scopo di lucro sulle Scienze della Vita e l’Assistenza Sanitaria incentrata sul corridoio Greater London-Cambridge-East of England. Con sede a Cambridge, nel cuore del più grande cluster europeo di Life Sciences & Healthcare, supporta le istituzioni, le aziende e le persone che intraprendono attività nella o con la suddetta regione.
In quella stessa zona AstraZeneca ha sviluppato una partenership con GSK, ovvero GlaxoSmithKline, l’altra multinazionale dei vaccini di Londra controllata dai medesimi fondi d’investimento USA e più volte condannata nei Tribunali. La loro mission è stata quella di sviluppare i test per rilevare i contagiati nel Regno Unito, dove effettivamente si è registrato un boom di positivi al virus SARS-Cov-2 sebbene in altissima percentuale asintomatici come in altre nazioni europee e soprattutto in Italia.
Dal 27 febbraio 2020 anche uno delle più importanti multinazionali specializzate nella diagnostica, nei laboratori e nei trials clinici per testare l’eventuale pericolosità dei farmaci e facilitarne la commercializzazione, la Cerba Healtcare International di Parigi, ha aderito a One Nucleus iniziando a condividere la risposta contro la pandemia da SARS-Cov-2 non solo in Inghilterra e Francia ma anche in Italia, Belgio e Cina.
TAMPONI TAROCCATI IN TANZANIA
Anche un bambino delle elementari ben comprenderebbe che queste interconnessioni misteriose, perché coperte dalle leggi sulla privacy e sui brevetti internazionali delle industrie farmaceutiche, rappresentano un clamoroso conflitto d’interessi tra chi deve realizzare i lucrosi vaccini contro il Covid-19, chi deve testarli come soggetto terzo indipendente e chi deve eseguire e analizzare i tamponi per evidenziare ai governanti, ai politici ed alla comunità scientifica internazionale la gravità della diffusione dei contagi e pertanto le misure restrittive necessarie per contenere la pandemia.
Questo cartello di Big Pharma in cui l’anello degli interessi economici si chiude, ovviamente per il bene degli azionisti più che dell’umanità, si presenta ancor più sospetto se si rileva che la maggior parte dei nuovi contagi in Italia, sebbene al 95 % asintomatici come sostenuto da molteplici virologi di fama mondiale come il professor Giorgio Palù, accademico a Padova e Philadelphia, sono emersi in Lombardia e Piemonte proprio dove opera la filiale italiana di Cerba che negli ultimi tre anni, dal 2017 alll’ottobre 2019, ha acquistato le più importanti catene di laboratori dell’Italia settentrionale come se in una sfera di cristallo avesse intuito il business futuro derivante dall’epidemia del nuovo ceppo di Coronavirus.
«A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina» proferì il più volte premier italiano Giulio Andreotti facendo divenire questo aforisma famosissimo. Tra i primi a pensare male è stato John Pombe Magufuli, il cristianissimo presidente della Tanzania (riconfermato alla guida della nazione dalle elezioni di fine otobre), che fece testare i tamponi ricevuti in dono dalla sezione africana dell’Organizzazione Mondiale della Sanità trovando positivi al Covid-19 una capra, una quaglia e persino una papaya. Il responsabile degli acquisti del Ministero della Sanità fu licenziato in tronco e la vicenda finì su molti media mondiali di contro-informazione curiosi di sapere chi aveva prodotto quei tamponi che qualcuno sospettò essere “usati” e pertanto già positivi.
Gospa News svelò che arrivarono da una donazione della Fondazione Jack Ma, una sedicente organizzazione filantropica cinese creata dal patron di Alibaba, la principale piattaforma asiatica di E-commerce che si arricchì come Amazon nel periodo dei lockdown in Cina e negli altri paesi dell’Est grazie alla chiusura dei negozi al dettaglio e all’ingrosso.
MISTERI SULLA CARICA VIRALE DEGLI ASINTOMATICI
Lungi dal sospettare che il processo di analisi dei test di un affermato colosso della diagnostica come Cerba Helath International possa essere viziato da effettivi conflitti d’interessi va fatta però una doverosa premessa sull’aleatorietà e variabilità del meccanismo stesso.
Come specificato ngli ultimi reportage dalle modalità di amplificazione genica effettuate nei laboratori durante il processo di analisi dei tamponi rino-faringei PCR dipende la loro attendibilità: un’eccessiva amplificazione, infatti, come spiegò il virologo Palù può rilevare la positività a qualsiasi microbo. Mentre è stato l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma ad evidenziare l’apsettativa di test antigenici in grado di «distinguere l’influenza stagionale dal coronavirus del Covid-19» evidenziando così giganteschi dubbi sull’affidabilità dei tamponi.
Ma proprio uno dei ricercatori di punta di Cerba Italia segnalò la gravità incombente della “nuova ondata” di pademia sui media di mainstream contrariamente a quanto sostenuto da ben più illustri virologi.
«Sta salendo a livelli molto elevati la carica virale, ossia il numero delle copie di materiale genetico del nuovo coronavirus presenti in un millilitro di materiale biologico prelevato con il tampone, tanto che “nell’ 80% dei casi positivi è ormai superiore a un milione”, ha detto all’ANSA il virologo Francesco Broccolo, dell’Università Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano» scrisse l’agenzia di stampa italiana.
“Spessissimo – ha aggiunto – la carica virale è anche più elevata, fino a miliardi in soggetti fra 30 e 60 anni asintomatici o sintomatici”. Il dato indica che le infezioni sono recenti: “una carica virale molto alta – ha osservato Broccolo – è indice di una nuova infezione attiva”. Indica cioè che “l’ infezione è recente e primaria, ossia che non persiste da mesi”.
Queste affermazioni destarono la nostra perplessità visto che il professor Palù, per ben 7 anni presidente della Società Europea di Virologia, aveva rilasciato un’intervista a TV7 sostenendo che non esisteva ancora la possibilità di verificare l’effettiva carica virale negli asintomatici. Palù, nterpellato in merito alle affermazioni di Broccolo da Gospa News confermò che «non esiste ancora un test della carica virale validato a livello internazionale».
«L’emergenza per fermare i contagi si affronta con i tamponi. Gli esami anticorpali su sangue hanno utilità importanti, diverse e non sovrapponibili. In troppi giocano sull’equivoco»: la dichiarazione di Stefano Massaro, CEO di Cerba HealtCare Italia, la realtà specializzata nelle analisi di laboratorio disponibile a impegnare risorse e biologi molecolari nella battaglia al virus, come riportato dal sito ufficiale dell’azienda.
«La nostra Direzione Scientifica ha le idee chiare – afferma il CEO di Cerba HealthCare Stefano Massaro – ed è nostro compito veicolare una comunicazione corretta». Dal momento iniziale dell’emergenza COVID 19, i test utilizzati e rilasciati e con i quali attualmente si contano i positivi sono i test molecolari per la ricerca dell’RNA virale di SARS-COV2 su tampone naso-faringeo. Si tratta di una ricerca diretta: se è presente il virus nelle mucose il test è positivo e la diagnosi certa è di infezione in corso, a prescindere dai sintomi.
Ciò ci ha indotto ad investigare sulla Cerba scoprendo i suoi altarini con le Big Pharma AstraZeneca, Johonson&Johnson, ma anche GSK che ora evidenzieremo in ogni dettaglio cominciando dal Belgio in cui per prima entrò in azione la task force formata da aziende di vaccini e laboratori di diagnostica.
BELGIO: TASK FORCE E BOOM DI CONTAGI
In primo luogo è bene notare come proprio le nazioni europee in cui è operativa Cerba risultano tra quelle in vetta nell’esplosione dei contagi autunnali. Tra i paesi più colpiti ci sono infatti la Francia, dove il laboratorio di diagnostica ha il suo quartier generale a Parigi e collabora con il governo nazionale, l’Italia, di cui parleremo più avanti nello specifico, e il Lussemburgo dove ha un’importante sede la multinazionale della diagnostica che si presenta come leader europeo del settore ma opera in ben 16 nazioni tramite partnership varie (tra cui Cina ed Africa).
Ma il caso più lampante è rappresentato dal Belgio. «Cerba Research orgogliosa di far parte della task force governativa in lotta contro Covid-19. La task force belga per combattere il Covid-19 è decollata! Cerba Research e la consociata CRI si sono impegnate per essere una parte vitale del consorzio guidato dal governo, insieme a PPD, JnJ, GSK, Biogazelle, UCB ULiège, Sciensano, ThermoFisher, UgenTec e MIPS. Insieme, lavoreremo per migliorare i test Covid-19 in Belgio».
E’ quanto si leggeva già nel mese di marzo sul sito dello stesso gruppo citando tra i partner proprio la GlaxoSmithKline, amministrata da una direttrice non esecutiva di Microsoft Corporation e finanziata in varie ricerche sui vaccini dalla fondazione di Bill Gates, ma anche Johnson&Johnson, l’altro colosso farmaceutico con varie condanne giudiziarie, che è partner di Eco Health Alliance di New York.
EHA un’organizzazione no profit globale per la salute ambientale che finanziò i progetti EPT-PREDICT, voluti dall’amministrazione di Barack Obama e sovvenzionati dall’agenzia governativa avericana USAID, strumento operativo della Central Intelligence Agency, sulle pericolossissime sperimentazioni sui supervirus dei pipistrelli condotte a Wuhan con il genotipo SARS-1 infettato con l’HIV, l’agente patogeno dell’AIDS.
WUHAN-GATES – 1. INTRIGHI D’ORO BIOARMA-VACCINI tra Cina, Usa-CIA, Sauditi e Big Pharma J&J – GSK
Ad essi si aggiunge PPD, un’rganizzazione di ricerca a contratto nell’ambito Farmaceutico e della Biotecnologia con sede a Wilmington, in North Carolina che si occupa di sviluppo di farmaci e analisi di laboratorio.
«Guidati dal ministro federale Philippe De Backer, i membri della task force lavoreranno per aumentare i test contro il Covid-19, uno strumento importante per contrastare l’ulteriore diffusione del virus, al fine di appiattire la curva. Cerba Research, la divisione del laboratorio centrale, con sede a Ghent, in Belgio, fornisce il supporto logistico e l’organizzazione per questo progetto e in questo modo svolge un ruolo fondamentale nella consegna di campioni dei pazienti al settore farmaceutico e accademico per i test Covid-19».
Mario Papillon, CEO di Cerba Research, affermò: “La pandemia di Covid-19 ha un forte impatto sulla nostra società e dobbiamo lavorare insieme per superare la situazione. Cerba Research è orgogliosa di unire gli sforzi con il governo belga, Biogazelle, GSK, JnJ, UCB e PPD per migliorare in modo significativo le capacità di test per i nostri anziani che vivono in case di cura “.
Come sappiamo nel paese dei Fiamminghi c’è stata un boom di infezioni che ha determinato un crescente allarme per l’Unione Europea, subito impegnatasi ad acquistare i futuri vaccini di AstroZeneca-Oxford e GSK-Sanofi. Una situazione analoga si è venuta a creare in Inghilterra dopo il patto d’acciaio stretto tra due dei colossi dei vaccini.
«Come parte dell’annuncio del governo del Regno Unito di un nuovo piano a cinque pilastri per aumentare i test per COVID-19, GSK, AstraZeneca e l’Università di Cambridge hanno formato una collaborazione congiunta per agire a sostegno di questo sforzo nazionale – riportava già a marzo il sito ufficiale di GSK – Un nuovo laboratorio di prova sarà istituito da GSK, AstraZeneca e Cambridge presso il laboratorio Anne McLaren dell’Università. Questa struttura sarà utilizzata per lo screening ad alta produttività per i test COVID-19 e per esplorare l’uso di reagenti chimici alternativi per i kit di test al fine di aiutare a superare le attuali carenze di fornitura».
«Accanto a questa nuova struttura di test, GSK e AstraZeneca stanno lavorando insieme per fornire supporto per l’ottimizzazione dei processi ai centri di test nazionali del Regno Unito a Milton Keynes, Alderley Park e Glasgow per COVID-19, fornendo competenze in automazione e robotica per aiutare il sistema di test nazionale a continuare per espandere la capacità nelle prossime settimane» specificava ancora la multinazionale di Londra.
Se GlaxoSmithKline, nota per aver inglobato la SmithKline che nel 1999 pagò l’allora Ministro della Sanità Francesco De Lorenzo prima che il vaccino contro l’epatite B fosse reso obbligatorio in età scolare in Italia, ed AstraZeneca, a sua volta coinvolta in vari scandali e condannata a grossi risarcimenti per frodi sanitarie nel mondo, non avessero questi precedenti giudiziari sarebbe sicuramente più facile credere alla loro buona fede e ad un’iniziativa realmente umanitaria.
Ma visto che sono le stesse aziende che stanno lavorando sullo sviluppo di vaccini contro il virus SARS-Cov-2, che molti scienziati ed esperti d’intelligence ritengono costruito in laboratorio, i sospetti di conflitti d’interessi diventano quanto mai legittimi…
CERBA ACCANTO ALLE BIG PHARMA DEI VACCINI
Non si comprende il motivo, dunque, per cui una stimata multinazionale come Cerba Health Internazional abbia voluto entrare nel cartello delle Big Pharma come si vantò di aver fatto il 27 febbraio 2020, poche settimane dopo lo scoppio dell’epidemia a Wuhan e prima ancora che l’Organizzazione Mondiale della Sanità decretasse lo stato di pandemia nell’intero pianeta (11 marzo).
«Cerba Research è diventato l’ultimo partner ad unire le forze con One Nucleus. Il programma One Nucleus Partner è fatto su misura per soddisfare le esigenze sia del partner che degli interessi dei membri di One Nucleus» è possibile leggere sui siti ufficiali di entrambe le aziende.
«Sofie Vandevyver, capo del Business Operations & Marketing di Cerba Research ha dichiarato: «Siamo orgogliosi di aver formato questa nuova entusiasmante alleanza con One Nucleus. Siamo fiduciosi che questa collaborazione ci consentirà di riunire le persone e guidare la nostra posizione di leadership nel campo della medicina di precisione»
Tony Jones, CEO di One Nucleus, espande ulteriormente: «One Nucleus si impegna a collegare la comunità delle scienze della vita e a mostrare l’esperienza dei nostri membri che supporteranno altre aziende del settore. Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Cerba Research come nostro nuovo partner ed è solo costruendo queste relazioni che possiamo portare informazioni preziose nella nostra rete per guidare la discussione che farà avanzare le innovazioni sanitarie»
«Cerba Research fornisce laboratori specializzati e soluzioni diagnostiche della massima qualità, sfruttando i dati dei pazienti e le informazioni scientifiche per modellare e far avanzare gli studi clinici» si legge ancora nel comunicato ufficiale in riferimento a quei “trials” fondamentali soprattutto per l’approvazione ufficiale di un vaccino.
«Con la nostra impronta globale e l’accesso ai principali laboratori regionali, dati, pazienti, tecnologia e risorse associate, supportiamo le organizzazioni globali di biotecnologia, farmaceutica e IVD (Dispositivi Medico-Diagnostici In Vitro) per migliorare la vita dei pazienti in tutto il mondo» evidenzia Cerba.
«Dalla traslazione da preclinico a clinico, passando per la commercializzazione, i nostri scienziati esperti collaborano con voi per ottimizzare il vostro sviluppo terapeutico e ottenere informazioni critiche in anticipo. Aiutiamo ad accelerare le vostre terapie attraverso lo sviluppo di test personalizzati altamente specializzati, una profonda esperienza nei biomarcatori e una passione per l’innovazione scientifica in aree terapeutiche complesse».
La multinazionale della diagnostica di Parigi diventa così l’anello mancante nella filiera del business delle Big Pharma: dallo screening sui contagi può fornire assistenza nelle sperimentazioni dei farmaci (top secret per motivi di brevetto industriale) fino alla loro commercializzazione.
Tra le società del gruppo se ne distingue una in particolare: «Specializzato in biologia dei test clinici, nel 1985 BARC è stato creato da scienziati clinici ed è attualmente uno dei più grandi laboratori Global Central a livello internazionale. BARC ha filiali in tutti i continenti (Europa, America, Africa, Australia, Asia). Ciò gli consente di intraprendere studi clinici internazionali dalla fase I alla IV. Il team di gestione BARC è composto da esperti che da diversi anni collaborano con l’industria farmaceutica offrendo una gamma completa di test di biologia medica, dai test di routine ai test iperspecializzati, nonché una gamma di servizi adattati
Appartenendo alla rete Cerba HealthCare beneficia dall’esperienza del team di scienziati clinici della rete su tutte le specialità mediche da una rete territoriale internazionale».
I TAMPONI DI CERBA NEL NORD ITALIA
Ebbene nelle mani di Cerba c’è già la sorte sui tamponi necessari a individuare i comtagiati da Covid-19 della Lombardia per conto dell’Azienda Territoriale Sanitaria di Milano ma è estremamente attiva anche in Piemonte grazie ai servizi di laboratori analisi offerti a privati ed aziende (molte delle quali vincolate a test eriodici anti Covid-19 sui dipendenti) a Novara, Biella e Arona.
«A marzo, quando ci siamo messi a disposizione delle autorità sanitarie per eseguire i tamponi su richiesta delle ATS – commenta il CEO di Cerba HealthCare Italia Stefano Massaro – venivano processati in media 120 campioni al giorno, a maggio erano 400, a settembre 700. Nel frattempo abbiamo aperto il nostro servizio anche ai privati. Da novembre, con l’arrivo di una seconda stazione automatizzata per le analisi, prevediamo di superare i tremila tamponi giornalieri eseguiti nei nostri centri, di cui un migliaio analizzati rapidamente nei laboratori italiani e duemila inviati, grazie a un importante sforzo logistico, nel laboratorio di Cerba HealthCare a Saint Ouen l’Aumône presso Parigi, dove il nostro gruppo internazionale esegue fino a 30mila analisi al giorno. Fondamentale non solo la quantità, ma anche la rapidità nel testare e refertare per tenere sotto controllo i contagi. Per questo il nostro sforzo è stato concentrato anche a garantire tempi di prenotazione di 1-2 giorni e risultati in un tempo medio di 48 ore, massimo 72. Inoltre stiamo attuandometodi che ci consentiranno a breve di gestire anche le urgenze, cioè la refertazione entro le 24 ore».
WUHAN-GATES – 4. “CoVid-19 Manipolato, Affare Nascosto CINA-USA”. Class-Action per Bio-Arma in Texas
La pandemia da SARS-Cov-2 è davvero piovuta come il cacio sui maccheroni per Cerba Italia che negli ultimi anni, proprio mentre nei laboratori di Wuhan e Chapell Hill si costruivano i supervirus in con sequenze di HIV in «un affare Cina-Usa» come sostenuto dal virologo Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina, ha fatto incetta di laboratori in Europa.
Fondati nel 1967 in Francia i laboratori Cerba fanno il salto di qualità nel 1998 con l’acquisizione del Centro specializzato in biologia medica del Laboratorio esperto in malattie infettive dell’Istituto Pasteur di Parigi. Nel 2007 viene rilevato il gruppo Barc, azienda leader in Belgio per la biologia medica e attore globale nelle sperimentazioni cliniche. Nel 2009 tocca Bioliller leader regionale francese in biologia medica, nel 2011 ai laboratori Ketterthill del Lusemburgo e Medic Lab del Belgio. Negli anni successivi vengono acquistati altri centri diagnostici francesi (Biobaie, Biopole, CBM 76, JSBIO, Novescia, Bioponant, Goelab Vigibio, Cerdivio, Labo 17 e Bio 7.
Dal 2017, anno in cui il Decreto Lorenzin impone all’Italia il progetto pilota per 10 vaccini obbligatori in età scolare spianando la strada alla lucrosa attività di GSK, inizia lo “shopping” anche nella penisola comprando le catene di diagnostica sanitaria del Nord Italia Deltamedica e Fleming. Prima di formalizzare il 30 Ottobre 2019 l’acquisizione del Centro di diagnostica ambulatoriale “Curie” da parte del gruppo Cerba HealthCare, lo stesso anno in cui sviluppa una rete di laboratori in Africa in collaborazione con Lancet Laboratories.
La scommessa si è rivelata estremamente fortunata in Lombardia e grazie alla partnership con One Nucleus e i suoi partner AstraZeneca, J&J e GSK, sta diventando vincente anche in Europa. Lasciando aperto solo un enorme quesito: se questi laboratori di analisi di tamponi e di trials clinici sui farmaci collaborano con le Big Pharma nelle fasi di diagnosi e sperimentazione di un virus e di un eventuale vaccino chi controlla il loro lavoro soggetto a privacy e vincoli di segretezza come nel caso della morte del giovane medico brasiliano volontario per i test AstraZeneca?
Se davvero questa pandemia è stata pianificata da decenni come sostiene Robert F. Kennedy, avvocato dei diritti umani per i “vaccini sicuri” e nipote del presidente assassinato JFK, è lecito che sia un cartello di multinazionali Big Pharma a gestire tutte le fasi di lotta al Covid-19 dalla prevenzione all’antidoto che certamente frutterà miliardi di dollari? Ai governanti onesti, ammesso che ne esistano ancora e non siano già tutti manovrati dal Deep State o New World Order, l’onere di una sincera risposta…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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