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PANDEMIA: CONTRO LE FAKE-NEWS IL NETWORK DEL CRAC WIRECARD! Forum Ansa col sottosegretario PD ed EY-Ernst&Young (partner di Gates) sotto accusa in Germania

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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Un giornalista onesto, iscritto all’Albo da 29 anni come il sottoscritto, potrebbe essere tentato di gridare subito allo scandalo ma preferisco essere pacato e citare una famosa frase evangelica in cui Gesù Cristo fece uso della sua eloquente retorica.

«Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: ‹Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio›, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello (Luca 6,39-45)».

Oltre 162mila visitatori unici hanno seguito il Forum in streaming dell’ANSA, la prima agenzia di stampa italiana e la quinta nel mondo, dal titolo “Informazione e Tecnologia nella lotta alle Fake-News” svoltosi giovedì 19 novembre. L’evento – assai autocelebrativo – è stato registrato nella sezione POLITICA come se non fosse connaturato alla vocazione deontologica dei giornalisti ma a qualche voluttà superiore.

Andrea Martella, capo della segreteria politica PD di Nicola Zingaretti, ora Sottosegretario all’Editoria nel Governo Conte Bis

O forse ciò si è reso necessario per l’ingombrante figura del piddino Andrea Martella, sottosegretario all’Editoria – e alla Censura, aggiungiamo noi – che non riuscendo a tappare la bocca ai virologi, che non la pensano come il suo Governo, ed ai media che danno impunemente loro spazio, ha pensato bene di inventarsi la Task-Force contro le “Fake-News” in un periodo in cui le commissioni di emergenza nazionali e regionali sono state messe in imbarazzo da quotidiani disguidi anche da record: come i due commissari sanitari dimissionari in Calabria dopo la rimozione del primo in soli 10 giorni…

Ma criticare l’autorevolezza dello Stato durante un’emergenza mondiale non si può più! Pubblicare inchieste doviziose di riferimenti circostanziati, verificati e in molti casi scientifici, come si ostina a fare Gospa News nel dossier WuhanGates di 34 reportages, è ritenuto molesto al punto che FB piazza etichette “fake” con disinvoltura grazie ai suoi prezzolati “fact-checkers” che io preferisco chiamare “sniper” ovvero cecchini, mercenari…

Nel campo minato di un’informazione assai caotica, sovente paludosa ed a volte omertosa sui media di mainstream, spesso insidiosa e in alcuni casi menzognera sui siti di contro-informazione, quasi sempre sguaiata e fuorviante sui social, divenuti l’urlo delle giungle metropolitane soprattutto nelle settimane di lockdown, è assai nobile l’intento di creare una cultura sociale per aiutare i lettori a districarsi di fronte a verità sempre più relative come tutto il XXI secolo.

WUHAN-GATES – 22. EX 007 CIA, PROFETA DI PANDEMIA CON GATES, NEL TEAM DI BIDEN. Per gestire Intel Militare, AI e trading in Italia e UE col NWO

«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro» sentenziò ancora il Messia dei Cristiani nello stesso passo evangelico citato.

Può quindi, ci chiediamo noi, un network finanziario che gestisce immense fortune attraverso la revisione contabile ed altri servizi a multinazionali di tutto il mondo come EY-Ernst&Young, essere il faro in grado di illuminare la rotta verso un sicuro approdo all’informazione libera, consapevole e trasparente? O rischia davvero di essere lo zoppo che insegna a zoppicare? O la fatale pietra d’inciampo anche per un autorevole strumento mediatico come l’ANSA?

DELITTO MORO SEPOLTO IN UN SARCOFAGO DI MENZOGNE DI STATO

Ci poniamo queste domande seriamente, senza farci tentare o deviare dal feroce tarlo che si tratti della sfrontata pantomima di un politico dotato di uno strategico incarico istituzionale. L’esponente del Partito Democratico Andrea Martella gestisce infatti la borsa dei contributi editoriali, ordinari e straordinari, ai vari organi d’informazione che, consciamente o incosciamente, potrebbero essere indotti ad assecondarne le manie di manipolazione unilaterale dei fatti e delle opinioni, conforme all’inveterata tradizione comunista che riuscì a seppellire lo statista Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse, in un sarcofago di menzogne di Stato, in complicità con la sinistra DC, confluita in gran parte proprio nel PD.

 

“LA PANDEMIA DELL’NFORMAZIONE PUO’ PROVOCARE VITTIME”

«Questa pandemia ha dimostrato quanto sia importante e decisiva un’informazione affidabile e quanto sia importante il ruolo dei media e dell’informazione primaria come sorgente di notizie» ha detto il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, intervistato del direttore dell’ANSA, Luigi Contu.

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«Una pandemia nella pandemia che può provocare vittime proprio come un virus. Gli effetti delle fake news sul sistema informativo e sulla società, in particolar modo in questa fase di emergenza, sono state al centro del convegno “Informazione e tecnologia nella lotta alle Fake News”, organizzato dall’ANSA insieme ad EY e trasmesso in streaming su ANSA.it. Un fenomeno in espansione, che evidenzia i tratti di una vera e propria industria criminale e necessita del contributo di diversi soggetti per essere arginato. Non solo gli operatori dell’informazione, che sono in prima fila, ma anche le istituzioni, le autorità di controllo e le forze dell’ordine, che hanno visto alcuni loro rappresentanti prendere parte al dibattito».

Lo riporta l’ANSA che nel realizzare un’iniziativa di cui sentiva bisogno soprattutto il sottosegretario Martella. L’esponente del Partito Democratico nella scorsa primavera ha infatti istituito una “task-force”  per dare la caccia alle notizie di contro-informazione in relazione alla pandemia causata dal virus SARS-Cov-2, sebbene di tale agente patogeno si conosca ben poco e non sia ancora stata accertata l’ambigua origine che autorevoli virologi ed esperti di intelligence ritengono sia nato in laboratorio. Peccato che l’iniziativa mirata alla trasparenza parte già zoppa per tre macroscopici conflitti di interessi.

 

LO SCANDALO WIRECARD OCCULTATO DA EY

Il summit digitale, perlopiù in streaming viste le misure di emergenza anti-Covid, ha visto come sponsor EY, società di revisione contabile ormai vocata ad una consulenza aziendale soprattutto nel campo dell’IT (information technology). EY sta per Ernst & Young, il network ha sede principale a Londra ma opera in tutto il mondo e nel 2019 ha dichiarato un fatturato di 36,4 miliardi di dollari.

E’ una delle quattro più potenti società di revisione al mondo che ha urgente bisogno di rifarsi il look dopo lo scandalo Wirecard svelato in Germania solo grazie agli scoop del Financial Times dopo continui tentativi di occultamento. Si tratta di una voragine di un miliardo e 900 milioni di euro emersa nel bilancio finanziario dopo che alcuni depositi bancari internazionali di garanzia sono risultati inesistenti perché attestati da documenti falsi.

Quei conti per anni sono stati certificati proprio dalla filiale tedesca di EY che rischia di essere travolta da centinaia di cause di creditori inferociti dopo il crollo delle azioni in borsa (dal valore nominale di 192,45 euro del settembre 2019 a 1,28 del giugno 2020). Wirecard AG è una società tedesca di tecnologie e servizi finanziari operante a livello mondiale, fondata nel 1999 e con sede principale ad Aschheim, vicino a Monaco.

La sede di EY Ernst&Young a Londra

Offriva soluzioni per i pagamenti elettronici, la gestione dei rischi e l’emissione di carte di credito a oltre 7.000 clienti rimasti a mani vuote quando è scoppiato il crack che ha portato all’arresto di Markus Braun, maggior azionista con il 7%, poi liberato su cauzione. Mentre il secondo in comando di Wirecard, che sarebbe riuscito a fermare un’indagine interna di EY, Jan Marsalek, è ora latitante nell’elenco dei “più ricercati” dell’Interpol.

«Parliamo di Wirecard, il colossale dissesto avvenuto in Germania dove i manager, accusati di una serie di reati societari, hanno portato a schiantarsi una lanciatissima società di pagamenti online (l’esordio fu con siti porno e gioco d’azzardo) e dove i controlli hanno toppato in modo clamoroso. La Bafin (la Consob tedesca) e la Ernst & Young (Ey), revisori dal 2009, mai si sono trovate in situazioni così imbarazzanti» ha scritto l’esperta giornalista d’inchiesta Milena Gabanelli sul Corriere della Sera in un dettagliatissimo reportage.

Il grafico del crollo delle azioni Wirecard elaborato dal Corriere

«Perfino l’inarrivabile crac della nostra Parmalat (oltre 14 miliardi) da questo punto di vista non è stato altrettanto scandaloso perché non ci furono così tanti e tanto circostanziati allarmi. E qui sta il vero dramma tedesco del caso Wirecard: la presunzione che la puzza di bruciato denunciata dall’esterno per anni fosse un’invenzione dei «nemici» inglesi (il Financial Times con una serie di documentate inchieste) o degli speculatori del mercato (i dossier e i report consegnati alle autorità dai fondi ribassisti)» aggiunge la reporter.

Ma accantonando lo scandalo tedesco del network EY in cui, fortunatamente, la filiale italiana EY spa non è minimamente coinvolta, ci sono altri motivi di pregiudizio sulla trasparenza dell’impiego di questa società nella lotta alle fake news voluta dal governo e attivata dall’Ansa.

EY Italia è infatti sul libro paga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 2015 si è aggiudicata (in Rti con un’altra società) una commessa da 3milioni di euro per servizi tecnici inerenti i Fondi Europei dall’allora Governo di Matteo Renzi, segretario nazionale PD, prima che cedesse entrambi gli incarichi al compagno di partito Paolo Gentiloni.

 

IL NETWORK PREMIATO DA MICROSOFT

Gentiloni è diventato commissario europeo dopo aver ostentato una storica e imbarazzante visita a Palazzo Chigi del plutarca George Soros, noto anche per la scottante lista della sua società Open Society in cui sono stati schedati decine di eurodeputati di fiducia, e dopo l’approvazione del progetto pilota dei 10 vaccini obbligatori in età scolare imposto con il Decreto Lorenzin che ha consentito lucrosi guadagni alla multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK), anch’essa londinese.

WUHAN-GATES – 10. LOSCO COMPLOTTO: Summit UE con 4 ONG di Gates, Big Pharma e FB prima della Pandemia da SARS-2 con HIV

Nel luglio dello scorso anno il network di revisione Ernst & Young, nonostante lo scandalo Wirecard della filiale tedesca, ha comunque ottenuto un risultato di prestigio mondiale.

«EY ha annunciato oggi la vittoria di tre premi Microsoft Global Partner of the Year 2020, tra cui Global Advisory Services Partner of the Year, Global Energy Partner of the Year e Global Financial Services Partner of the Year. Riconosciuto come uno dei principali partner Microsoft in tutto il mondo, EY viene premiato per l’eccellenza nell’innovazione e nel supporto all’implementazione di soluzioni per i clienti basate sulla tecnologia Microsoft».

WUHAN-GATES -15. IMPOSTI ALL’ITALIA VACCINI COVID DI LOSCHE BIG PHARMA: Affarone DEM Gates-Zingaretti all’ombra di Palamara

Giova ricordare che la Ceo della big pharma GSK, impegnata nella ricerca sui vaccini anti-Covid in tre partnership (Astrazeneca, Sanofi e Queensland University), è Emma Walmsley, che ricopre anche l’incarico di direttore non esecutivo di Microsoft Corporation evidenziando così una connessione di affari nel segno del guru IT Bill Gates che va ben oltre i suoi generosi finanziamenti a questa ed altre multinazionali farmaceutiche. Queste non sono fake news. Si tratta di notizie assunte da fonti primarie tra cui gli stessi siti ufficiali delle aziende interessate.

A questo punto una domanda è non solo lecita ma doverosa: Ansa e il sottosegretario Martella che vogliono combattere la disinformazione avevano proprio bisogno di questa partnership quantomeno imbarazzante con EY visto che un’importante filiale del gruppo di revisione avrebbe asseverato per anni i bilanci di una multinazionale finanziaria in dissesto in Germania, che la filiale italiana è fornitore del governo italiano per scelta del Partito Democratico e che il network di Londra è pure intrigato con la corporation IT di Gates che un autorevole avvocato dei diritti umani come Robert F. Kennedy jr. ritiene il principale regista di una «pandemia pianificata da decenni»?

WUHAN-GATES 21. “PANDEMIA PIANIFICATA DA DECENNI”. Kennedy accusa Gates e Fauci. Il Complotto in 200 righe: sunto di 30 Inchieste. Papa: “Troppi interessi”

Oppure dobbiamo ritenere che Kennedy, fglio del defunto ex procuratore generale degli Stati Uniti e nipote dell’assassinato presidente John F. Kennedy, capace di vincere una causa contro il Dipartimento della Salute americano per evidenziare che non ci sono i controlli periodici sulla pericolosità dei vaccini, è un visionario spacciatore di fake-news? Mentre EY, che si ritrova in mezzo ad uno scandalo per un crac maturato nei bilanci che era chiamata a certificare, è degna della massima autorevolezza soltanto perchè ha clienti importanti in tutti i continenti?

 

IL RUOLO DI EY NELLA LOTTA ALLE FAKE-NEWS

Ovviamente l’Ansa non rivela tutte queste interconnessioni del main partner che per dovere di trasparenza avrebbe dovvuto certamente rendere note. Agisce perciò in maniera del tutto simile all’ormai famigerato sito NewsGuardTech di New York: il fact-checker ha fatto le pulci a oltre 300 siti di controinformazione nel mondo denunciando notizie fake sulla base di opinioni assolutamente personali ma non ha mai svelato di essere controllato da due importanti operatori nel campo mediatico-finanziario di Wall Street.

«”I progetti anti-fake nell’editoria” sono stati al centro dell’intervento di Stefano De Alessandri, amministratore delegato dell’ANSA, che ha portato un messaggio del presidente dell’agenzia, Giulio Anselmi, il quale ha voluto sottolineare la pericolosità del fenomeno che in questa fase drammatica può anche costare vite umane e lo sforzo dell’agenzia per contrastare la falsa informazione» riferisce l’Ansa che fa un’ampia sintesi del forum.

SARS-2, DA WALL STREET PIOVE LA CENSURA NEWS-GUARD. Diego Fusaro: “Pd ha pronto bavaglio”

De Alessandri ha anche annunciato una partnership tra l’ANSA e la France Presse sul fact checking. Gregoire Lemarchand, che coordina l’attività di fact checking dell’agenzia francese, ha spiegato che sono impegnati nella verifica delle notizie sui social e non solo circa 100 giornalisti in 40 uffici nel mondo, formando la più grande organizzazione esistente nel settore.

“Ora non saremo più semplicemente clienti di Afp, ma collaboreremo attivamente a questo progetto”, ha sottolineato De Alessandri, che ha anche ricordato il progetto sviluppato con EY, per la certificazione delle notizie ANSA attraverso blockchain. Il nome del progetto è ANSA Check e, nella seconda parte del convegno, dopo l’intervento di Fabio Babiloni Fabio Babiloni, Chief Scientific Officer & Co-founder di BrainSigns, ne ha parlato più in dettaglio Giuseppe Perrone, responsabile del Blockchain Hub Med di EY.

Perrone ha reso noto che 500mila notizie sono già state tracciate con ANSA Check e sul 30% di queste i navigatori hanno cliccato sul bollino di certificazione ANSA Check per avere informazioni sul ‘percorso’ della notizia e sulla certificazione della sua provenienza. Una prova, secondo Perrone, della ‘fame di sicurezza’ rispetto alle notizie.

 

EY FORNITORE DEL GOVERNO PER 3MILIONI DI EURO

Martella ha ricordato l’iniziativa avviata all’inizio della pandemia con l’istituzione di un gruppo di lavoro sulle fake news a Palazzo Chigi. «L’obiettivo – ha spiegato – è creare un unico hub, costituito da un sito istituzionale sulle notizie di carattere scientifico, che fornisca uno strumento attendibile ai cittadini, ma è anche rafforzare le campagne istituzionali che promuovano l’informazione fondata su evidenze scientifiche».

WUHAN-GATES – 3. «CORONAVIRUS CREATO IN LABORATORIO CON HIV» Nobel per la Medicina conferma la ricerca indiana svelata da Gospa News

Ovviamente soltanto quelle che al governo piacciono di più visto che nel mondo assai complcesso della virologia e biologia molecolare ci sono ricerche che dicono l’esatto opposto di altre. Proprio come alcuni scienziati cinesi, guardacaso di formazione accademica anglosassone, cercarono, senza riuscirci, di distruggere lo studio dei ricercatori indiani sul virus SARS-2 creato in laboratorio con l’inserimento di sequenze dell’HIV, il virus dell’AIDS, come confermato da una successiva pubblicazione del celebre ricercatore francesce Luc Montagnier, vincitore del Premio Nobel per la Medicina ma boicottato dai media di mainstream prima ancora che dalla comunità scientifica.

WUHAN-GATES – 9. LE PROVE: HIV inserito in un virus SARS nel 2004. Grazie ai milioni UE della Commissione Prodi

Molti degli scienziati sostennero assurda anche soltanto l’ipotesi di una combinazione SARS-HIV ma il bio-ingegnere Pierre Bricage ne dimostrò non solo la possibilità menzionando il macchinario per fare i virus ricombinanti, ma citò gli esperimenti precedenti aiutandoci a scoprire che il primo di essi fu fatto nel 2004 a Pechino e Wuhan, nel laboratorio oggi principale sospettato, grazie al finanziamento della Commissione Europea presieduta da Romano Prodi, futuro premier nel 2006 con il Partito Democratico, in cui milita Martella, che certamente sa molto di più di quanto fa finta di non sapere sul SARS-Cov-2.

L’appalto di servizi tecnici affidato dalla Presidenza del Consiglio alla EY spa in RTI con un’altra azienda

Ma il sottosegretario all’Editoria si è guardato bene dal rivelare che proprio lo sponsor del forum è una società foraggiata dal Dipartimento della Funzione Pubblica del Consiglio dei Ministri con un appalto del servizio di “Assistenza tecnica all’Organismo Intermedio – Dipartimento della Funzione Pubblica all’attuazione efficace del PON (Programma Operativo Nazionale) Governance e capacità istituzionale 2014-2020” inerente il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per l’obiettivo di “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione”.

L’incarico da 3.423.980 euro è quindi stato assegnato il 24 febbraio 2016 all’allora costituenda RTI (Raggruppamento temporaneo di imprese) composta da Ernst & Young Financial Business Advisors Spa e Solco srl.

 

WIRECARD: RAFFICA DI CAUSE IN ARRIVO IN GERMANIA

«Sei mesi fa Ernst & Young festeggiava la sua presenza secolare in Germania. Ora la filiale  tedesca del società globale di  revisori è al centro dello scandalo Wirecard e rischia seriamente di lasciarci le penne. EY ha controllato per anni i conti della società, ma si è resa conto solo a giugno di quest’anno dell’enorme buco di bilancio, per cui la domanda sorge spontanea: che faceva prima?» scrive Giuseppina Perlasca su Scenari Economici.

«Appare incredibile che una società di revisione non abbia controllato partite oggettivamente banali come i saldi bancari, Cassa e banca sono i valori base, anche per la semplicità, di ogni procedure di revisione, invece pare che ald EY si siano dimenticati dell’ABC non della fine finanza, ma della ragioneria» aggiunge la giornalista economica.

«Ora  EY si troverà a fronteggiare una serie di impressionanti minacce legali. Gli attacchi proverranno da due lati: il primo è quello delle responsabilità di carattere pubblicistico, cioè legati agli oneri informativi di controllo nei confronti delle autorità pubbliche, che potranno pesantemente sanzionare la società con multe milionarie, ma si tratta probabilmente del male minore. Molto più minacciose  sono le azioni per i danni da parte degli investitori e dei rappresentanti degli azionisti – rimarca Scenari Economici – Lo studio legale Tilp di Tubinga, specializzato in diritto dei mercati dei capitali e che ha citato in giudizio Volkswagen, Daimler e Deutsche Telekom per danni agli investitori, sta già raccogliendo interessati a procedere alle azioni legali. Già oltre 30 mila possibili clienti si sono registrati sul sito dello studio legale per  valutare la possibilità di intraprendere un’azione contro EY, ed il titolare dello studio, l’avvocato Andreas Tilp, si è detto certo di poter provare il comportamento doloso della società di revisione, almeno in alcuni settori di sua competenza».

I ricavi di EY spa in Italia riferiti al bilancio 2019

La somma dell’eventuale rimborso sarebbe proporzionale alla differenza fra il valore attuale delle azioni e quello di acquisto: pertanto potrebbe raggiungere un importo complessivo di danni ultra-miliardario. Wirecard è insolvente ma EY ben ricca: perciò lo studio Tilp sta mettendo quest’ultima nel centro del mirino. Mentre in Italia viene eletta a paladina della lotta tecnologica alle fake-news.

Dalle Relazioni sulla trasparenza 2019 e 2020 appare sempre più evidente che sta ampliando la sua rete di offerte ai clienti per imporsi quale leader anche tra le Big Tech. Lo dimostrano i progetti in atto ma anche gli ultimi fatturati della filiale italiana che nell’esercizio 2019 hanno fatto registrare ad EY spa (la filiale italiana) il 38 % di ricavi (135 su 351,3 milioni di euro) per “servizi diversi dalla revisione contabile prestati ad altri enti”.

 

LO SCANDALO IN CAMPO SANITARIO DI EY

Il gruppo EY, inoltre, come ricordato anche di recente dal Fatto Quotidiano, non è nuovo a colossali incidenti finanziari. A riportarlo nel dettaglio nel marzo 2009 è stato CFO, Corporate Finance News and Events, un magazine specialistico americano.

«Ernst & Young ha accettato di pagare 109 milioni di dollari come parte di un accordo con gli azionisti di HealthSouth derivante dal precedente scandalo contabile dell’operatore sanitario. La società di contabilità, che ha accettato l’accordo senza ammettere o negare le accuse, era stata citata in una causa collettiva intentata anche contro il fondatore di HealthSouth ed ex CEO Richard Scrushy; UBS, una delle ex banche di investimento di Healthsouth; e tre ex dipendenti UBS. La class-action è guidata dal New Mexico State Investment Council, Central States SE e SW Areas Pension e diversi fondi pensione del Michigan. Lo scorso ottobre, UBS ha accettato di pagare $ 100 milioni per il suo ruolo nella frode. E&Y è stato revisore dei conti di HealthSouth dal 1996 al 2002».

WUHAN-GATES – 23. DA CAMBRIDGE CARTELLO DI BIG PHARMA CONTROLLA TAMPONI, VACCINI E TRIALS CLINICI. Inquietanti conflitti d’interessi in Italia, UK, Belgio e Francia

Nel nostro piccolo suggeriamo all’ANSA di individuare partner meno compromessi a livello internazionale e soprattutto, di fronte alla pandemia, meno legati al gruppo Microsoft di Gates che fin dall’autunno scorso, con un sospetto summit sull’immunizzazione alla Commissione Europea di Bruxelles e l’esercitazione simulata su epidemia da Coronavirus “Event 201” a New York, non solo ha dimostrato le sue doti profetiche ma anche il suo totale coinvolgimento dagli esperimenti pericolosi finanziati nel laboratorio di Wuhan fino alla sovvenzione della ricerca dei vaccini.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

CORRIERE DELLA SERA – INCHIESTA GABANELLI SULLO SCANDALO WIRECARD

SCENARI ECONOMICI – 30MILA CAUSE CONTRO EY IN GERMANIA

CFO – E&T SETTLES HEALTHSOUTH CASE FOR $109M

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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