WUHAN-GATES – 26. BIO-ARMA SARS-2 & VACCINI D’ORO. Dai test CIA-OMS pagati da Gates al summit UE con PFIZER, sponsor di Biden, prima della pandemia. E le molecole Covid…
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«All’inizio di quest’anno (2019 – ndr) l’OMS ha riconosciuto l’esitazione nei confronti dei vaccini come una minaccia per la salute globale. I governi e le società di social media hanno ascoltato questa chiamata. Dobbiamo contrastare coloro che diffondono intenzionalmente disinformazione e lavorare con i pazienti per fornire informazioni affidabili che possano essere facilmente comprese».
Il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus ha aggiunto che gli sforzi di immunizzazione globale dovrebbero concentrarsi sui paesi con più bambini non vaccinati. Il rifornimento di Gavi avrebbe svolto un ruolo cruciale in questo, ha affermato, osservando che l’UE ei suoi Stati membri erano stati i principali sostenitori dell’alleanza del vaccino. L’agenda 2030 dell’immunizzazione dell’OMS aiuterebbe ad accelerare i progressi nel prossimo decennio e la vaccinazione deve far parte di un impegno più ampio per l’assistenza sanitaria universale. Anche affrontare la disinformazione rimarrà una priorità.
Queste furono le conclusioni del direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – oggi bersagliato dall’Etiopia per i suoi rapporti con i guerriglieri comunisti-islamici del suo partito TPLF – al Summit sulla Vaccinazione Globale tenutosi il 12 settembre 2019 a Bruxelles, presso la Commissione Europea allora presieduta da Jean-Claude Juncker, 6 mesi prima di decidere di dichiarare la pandemia da Covid-19, l’11 marzo 2020. Tedros in quell’occasione esaltò la Gavi Alliance voluta da Bill Gates per un’immunizzazione mondiale in un vertice che scelse come background del dossier riepilogativo proprio delle molecole giganti dell’inconfondibile Coronavirus… Sciagurata fatalità o cosa?
Con la scusa di regalare sieri per malattie infettive storicamente gravi a paesi poveri li si usa come test per poi imporre anche agli occidentali l’immunizzazione obbligatoria, come avvenuto per il progetto pilota dei 10 vaccini in età scolare imposto dall’Italia dalla Global Health Security Agenda per volontà di Barack Obama e del suo servile prescelto Matteo Renzi, primo politico italiano della storia a diventare premier senza essere nemmeno parlamentare ma solo in virtù della sua leadership nel Partito Democratico alleato del Democratic Party a stelle e strisce.
Tra le numerose autorità competenti europee e mondiali presenti al vertice in tempi assai sospetti spiccavano alcuni nomi: il rappresentante della Bill & Melinda Gates Foundation, i vertici di 4 ONG fondate dallo stesso tycoon di Microsoft, il vice ammiraglio Jerome Adams, Chirurgo Generale degli USA, e i manager di Mozilla e Facebook.
Tra loro c’era una sola Big Pharma presente: la multinazionale farmaceutica americana Pfizer che per mesi ha lavorato nell’ombra al vaccino d’oro, mentre Moderna, AstraZeneca, Sanofi-Gsk e Johnson&Johnson finivano sui media, ma ha battuto tutti nello sprint finale. Proprio in tempo per consentire al presidente-eletto USA (non anora formalmente) Joseph Biden, sponsorizzato dalla stessa Pfizer in campagna elettorale con oltre 2 milioni di dollari, di giubilare per l’arrivo dell’antidoto.
GATES: DAI TEST PERICOLOSI AL VACCINO D’ORO
Pfizer e BioNTech venerdì 20 novembre hanno presentato alla Food and Drug Administration degli Stati Uniti l’autorizzazione per l’uso di emergenza per il loro candidato al vaccino contro il coronavirus. Questo è il primo siero contro il coronavirus a richiedere l’autorizzazione normativa negli Stati Uniti. L’esito, quasi scontato, si conoscerà solo il 10 dicembre.
“È con grande orgoglio e gioia e anche un po’ di sollievo che posso dire che la nostra richiesta di autorizzazione all’uso d’emergenza per il nostro vaccino Covid-19 è ora nelle mani della FDA”, ha detto il CEO di Pfizer Albert Bourla in un video condiviso.
Ci sarebbe da festeggiare! Se quella coincidenza del sospetto summit in Belgio ad una manciata di settimana dalla pandemia più invasiva nella storia dell’umanità – benchè un’inezia in termine di mortalità rispetto alla spagnola che tra il 1918 e il 2020 fece 50milioni di morti contro 1,38 dell’infezione da Covid-19 – non fosse che l’ennesima di un’interminabile pista di indizi gravi, precisi e concordanti come quelli che un magistrato potrebbe ritenere inspensabili per ordinare l’arresto di qualcuno…
Questo sentiero latebroso è iniziato coi pericolossisimi esperimenti condotti nei laboratori di biosicurezza 4 del Wuhan Institute of Virology sul virus SARS infettatto con l’HIV fin dal 2004 grazie ai finanziamenti della Commissione Europea di Romano Prodi (poi premier PD in Italia) a quelli proseguiti nella stessa Cina e negli Usa (nel centro di Chapell Hill della North Carolina University) grazie al piano PREDICT 2 dell’amministrazione di Obama e Biden, finanziato dall’agenzia governativa americana USAID, strumento finanziario della Central Intelligence Agency, e dalla Bill & Melinda Foundation.
L’itinerario si snoda poi sulle orme di contagiosi pipistrelli anche tra Regno Unito e Canada (guarda caso dopo l’elezione del presidente Donald Trump) fino a giungere all’esercitazione simulata sulla pandemia da coronavirus dell’ottobre 2019 “Event 201”, finanziata da Bill Gates e orchestrata dall’ex vice direttrice CIA, Avril Haines, esperta di armi batteriologiche, a lungo collaboratrice di Biden al Congresso, entrata nel team di intelligence durante la campagna elettorale del candidato democratico che ora l’ha scelta quale futuro Direttore Nazionale dell’Intelligence, la stanza dei bottoni da cui si controllano tutti gli 007 USA, e non solo…
Il percorso è picchiettato di misteri su scienziati arrestati, altri scomparsi e riapparsi dopo mesi, qualcuno improvvisamente morto proprio mentre stava lavorando ad esperimenti biologici “dual use”, ovvero vaccino sanitario e e bio-arma militare, che giunge fino al “tanto affaticar” del canuto filantropo sedicente, l’ultra bilionario di Microsoft divenuto famoso per la sospetta fragilità di Windows ai virus che obbligavano a continui costosi aggiornamenti di sistema: il giocatore d’azzardo è risultato alla fine vincente.
Quei $55 milioni ben spesi dalla fondazione Gates per un investimento di capitale in azioni della BioNTech, una multinazionale farmaceutica tedesca di fondatori turchi, hanno agevolato la ricerca del vaccino noto come BNT162b2 sviluppato in partnership con la più potente Pfizer. Il valore nominale del titolo BioNTech sulla Borsa di New York (Nasdaq) è passato da $28,55 a $104,7 di venerdì 20 novembre dopo lo storico annuncio.
Ciò ha fatto la felicità della coppia di scienziati di origine turca Uğur Şahin (CEO) e Özlem Türeci (membro CDA), marito e moglie, che controllano la farmaceutica tedesca insieme a molteplici fondi d’investimento, ma anche quella di Joe Biden (ormai a tutti gli effetti presidente eletto dopo il via libera alla transizione concesso da Trump nonostante l’annunciato ricorso alla Corte Suprema per presunte frodi elettorali), che ha già potuto promettere la prossima distribuzione del vaccino a dicembre.
Non va inoltre dimenticato che dal 2019 la Pfizer ha avviato una joint-venture nell’ambito del Consumers Health sui farmaci con la GSK, un altro dei colossi dei vaccini, che è divenuta capofila non avendo la possibilità di inglobarla per le leggi internazionali AntiTrust che hanno concesso l’accorpamento di un segmento vincolato ad alcune condizioni. Di fatto, dunque, Glaxo, controllata da Gates, beneficerà indirettamente anche dei ricavi derivanti dal vaccino anti-Covid-19 della Pfizer.
Tutto ciò potrebbe sembrare il parto di un’avveduta speculazione affaristica concantenata ad una serqua di curiose coincidenze se non ci fossero stati autorevoli ricercatori di biologia molecolare, esperti di intelligence, statisti e persino un cardinale a sostenere che il virus SARS-Cov-2 sarebbe stato costruito in laboratorio.
IL VIRUS SARS-COV-2 SOSPETTA BIO-ARMA
Per almeno già 15 scienziati nel mondo si tratta di un organismo geneticamente modificato a cui è state inserite quattro microscopiche sequenze dell’insidioso HIV, l’agente patogeno dell’AIDS, al fine, sospetta il bio-ingegnere Pierre Bricage, di rendere un normale ceppo di Coronavirus delle sindromi respiratorie potenzialmente letale per lo shock infiammatorio micidiale capace di creare nell’ambiente sterile dei polmoni.
«Un paese ricco ha seminato questo veleno. L’ONU indaghi» dichiarò a metà marzo il cadinale Albert Malcom Ranjith, Arcivescovo Metropolita di Colombo (Sri Lanka), lanciando l’appello contenuto in una più ficcante e circostanziata lettera inviata alle Nazione Unite dall’ex presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad, in cui faceva esplitico riferimento ad un’arma batteriologica. Essendo l’ex statista ormai inviso al suo stesso paese la sua presa di posizione fu riportata da pochissimi media mondiali (tra cui Gospa News).
Tali pesanti accuse fecero seguito a quelle dell’avvocato Francys Boyle, l’autore della legge sul contenimento delle armi biologiche negli Usa, e da Jeff Brown, fondatore con altri giornalisti internazionali della Bioweapon Truth Commission, (www.bioweapontruth.com), un’organizzazione indipendente che sull’argomento ha creato il più grande archivio di documentazione sull’Occidente e sugli Stati Uniti, dove la guerra batteriologica fu minuziosamente descritta in un video della Marina desecretato solo pochi anni fa (e pubblicato in anteprima da Gospa News).
Prima di loro, il 13 agosto 2019, era stato il Center for the Study of Existential Risk (CSER) dell’Università di Cambridge a lanciare l’allarme: «In un nuovo rapporto, gli esperti hanno invitato i responsabili politici a “proteggere i loro cittadini” e iniziare a prepararsi per eventi come una pandemia devastante di bioingegneria o per i programmatori che perdono il controllo dei sistemi di intelligenza artificiale» ha scritto Sarah Knapton, Science Editor di The Telegraph.
MISTERIOSI ESPERIMENTI NEL REGNO UNITO FINANZIATI DAL PENTAGONO
Gli scienziati, infatti, erano ben a conoscenza di alcuni esperimenti pericolosi condotti dal Pirbright Institute dell’omonimo villaggio di Guildford nella contea di Surrey (Gb) non solo sul coronavirus dell’aviaria dei polli, come emerso da un brevetto di ricerca del 2015 che inizialmente fece puntare il dito contro il centro di ricerca, ma anche su altri misteriosi agenti patogeni non svelati nemmeno nel dossier annuale del Regno Unito in ottemperanza alla Biological Weapons Convention, il trattato internazionale sulle bio-armi monitorato dal UNOG di Ginevra.
In quel documento riservato (ma non segreto) riferito al 2018 si leggono informazioni assai interessanti. Il Department of Environment, Farming and Rural Affairs (Defra) dell’Unione Europea ha condotto esperimenti pericolosi su vari agenti patogeni che necessitano di un laboratorio di biosicurezza Bsl 3. Alcuni sono menzionati altri, chissà perché, no! Cosa c’è da nascondere all’UNODA (United Nation Office Disarmament Affairs) di Ginevra?
Il progetto era finalizzato alla «Diagnosi e sorveglianza delle malattie degli animali esotici e ricerca sulle misure di controllo per tali malattie. L’Istituto Pirbright mantiene laboratori di riferimento FAO e OIE. I microrganismi sono classificati fino al SAPO 4 e al gruppo di rischio ACDP 3 compreso. Questi “includono ma non sono limitati” a: afta epizootica, febbre catarrale degli ovini, malattia vescicolare dei suini, malattia del cavallo africano, capripox, peste suina africana, Peste dei Piccoli Ruminanti, Peste bovina, Chickungunya e febbre della Rift Valley».
Nella lista internazionale degli agenti patogeni dell’Hazard Group (gruppo di pericolo) ACDP 3 sotto la voce Coronaviridae c’è anche il SARS della Sindrome Acuta Respiratoria Grave (Severe in inglese) del 2003 che è inquadrato nella categoria di pericolosità B: un elenco dei lavoratori esposti a questo agente deve essere conservato per 40 anni dopo l’ultima esposizione nota.
Le ricerche dell’istituto inglese non desterebbero sospetti se non ci fossero due soggetti “particolari” a finanziarle. L’ormai immancabile Bill & Melinda Gates Foundation con un altro che suscita ancora più preoccupazione. Se da una parte Pirbright certifica di “non prendere contributi dal Ministero della Difesa” UK dall’altra è invece supportato in questa iniziativa da un’organizzazione ancora più potente: Us Defense Advanced Research Projects Agency, ovvero l’agenzia governativa americana del Pentagono che si occupa di esperimenti in ambito militare per un evidente finalità “dual use” vaccino o bioarma degli stessi.
Inoltre ne controlla almeno altri 25 specializzati nelle ricerce sulle armi batteriologiche in tutto il mondo gestiti dalll’altra agenzia DTRA (Defense Threat Reduction Agency), tra cui il famigerato Richard Lugar Center di Tiblisi (Georgia) accusato dalla Russia di aver causato una moria di cavie umane con test clinici letali durante un progetto guardacaso condotto da Gilead, contractor del Dipartimento della Difesa, su cui fece un grosso investimento George Soros, colpendo nel segno visto che la stessa multinazionale farmaceutica è la produttrice del Remdesivir, il costoso antivirale autorizzato in tutto il mondo contro la cura del Covid-19.
Perché l’Inghilterra dunque? Forse perché nel frattempo Donald Trump era diventato presidente degli Stati Uniti d’America e aveva annunciato l’intenzione di voler porre fine ai finanziamenti per la ricerca biologica in campo internazionale?
IL LABORATORIO DA THRILLER IN CANADA
Nel 2019, infatti, il cuore pulsante degli esperimenti sui supervirus ricombinanti sul virus SARS infettato con l’HIV divenne poi il National Microbiology Laboratory of CanadaWinnipeg, Manitoba, che registrò episodi soncertanti: due ricercatori cinesi provenienti da Wuhan furono allontanti per il tentativo di sottrarre materiale biologico (ma non arrestati…), uno storico scienziato canadese che da anni lavorava sui due agenti patogeni alla ricerca di un vaccino contro l’AIDS, il professor Frank Plummer, morì improvviamene in Africa.
Quegli studi furono segnalati dal bio-ingegnere Pierre Bricage, conferenziere NATO, a sostegno della sua ricerca scientifica con cui attestò l’identificazione del genotipo SARS-Cov-2 già nel 2013 al Wuhan Institute of Virology e la presenza delle sequenze di HIV individuate nel virus della pandemia già da 9 ricercatori indiani e dal famoso virologo Luc Montagnier, vincitore del premio Nobel per la Medicina proprio in relazione al patogeno dell’immunodeficienza che scatena l’AIDS.
Due mesi prima della controversa ufficializzazione dell’epidemia nella provincia di Hubei «l’amministrazione Trump ha concluso un programma di allarme pandemico da 200 milioni di dollari volto a formare scienziati in Cina e in altri paesi per rilevare e rispondere a tale minaccia – scrissero Emily Baumgaertner E James Rainey lo scorso aprile sul Los Angeles Times – Il progetto, lanciato dall’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale nel 2009 USAID, ha identificato 1.200 diversi virus che avevano il potenziale per sfociare in pandemie, inclusi più di 160 nuovi coronavirus. L’iniziativa, chiamata PREDICT, ha anche formato e supportato il personale in 60 laboratori stranieri, incluso il laboratorio di Wuhan che ha identificato SARS-CoV-2, il nuovo coronavirus che causa COVID-19».
A cosa sono serviti tanti sforzi se non si è prevenuta la pandemia da un ceppo da pipistrello e se le Big Pharma sarebbero ripartite da zero alla ricerca di un vaccino? Il condizionale è d’obbligo perché queste ricerche sono coperte da segreti industriali e a volte anche militare: in quanto alcune, ma non Pfizer, sono state finanziate nel 2020 dal piano Warp Speed del Pentagono voluto da Trump per far fronte all’emergenza pandemia.
«Il lavoro sul campo è cessato quando i finanziamenti si sono esauriti a settembre (2019 – ndr) e le organizzazioni che hanno lavorato al programma PREDICT hanno licenziato dozzine di scienziati e analisti, ha affermato Peter Daszak, presidente di EcoHealth Alliance, un attore chiave del programma» aggiungeva il quotidiano americano, omettendo di ricordare che USAID è lo strumento operativo della Central Intelligence Agency.
Appena dopo la decisione di Trump, come evidenziato nei precedenti reportages ull’ex vicedirettrice della CIA Avril Haines, accaddero due cose divenute di clamorosa importanza, alla luce del successivo dilagare dell’infezione da SARS-Cov-2.
I PROFETI DELLA PANDEMIA
A metà ottobre la stessa Haines, profetessa della pandemia in una conferenza del 2018 e ora proiettata verso il vertice dell’Us Intelligence Community, fu protagonista dell’esercitazione simulata Event 201 finanziata da Bill Gates e organizzata dal centro di ricerca della John Hopkins University (JHU), quella che oggi tiene il conteggio mondiale dei casi di contagiati e morti da Covid-19. L’esercitazione fu focalizzata su un’epidemia mondiale da Coronavirus in cui si prevedette un ritardo nella ricerca dei vaccini e un antivirale subito disponibile e molto efficace.
Pochi giorni dopo un “evento biologico catastrofico a livello globale” fu annunciato dal progetto Global Health Security Index, sostenuto dalla stessa JHU e dalla Nuclear Threat Initiative (NTI), un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a Washington, fondata dal senatore democratico Sam Nunn in cui Haines, curiosamente, è consulente sulle bio-armi. A fronte di ciò il candidato alla Casa Bianca dei Blue Joseph Biden si scagliò contro Trump sostenendo che non fosse preparato ad affrontare queste sfide, come effettivamente è capitato.
Il Whuan Institute of Virology, inserito nel progetto PREDICT-2 voluto dall’amministrazione di Obama, in cui Biden era vicepresidente, e finanziato da USAID-CIA e da Bill Gates sotto la supervisione OMS e NIAID, l’Istituto nazionale americano per le allergie e le malattie infettive diretto da Anthony Fauci (coordinatore di centinaia di pericolosissimi esperimenti biologici anche militari negli Usa) non solo isolò il virus SARS-Cov-2 in pochi giorni ma nel mese di gennaio chiese subito il brevetto del Remdesivir per iniziare a curare i cinesi con questo antivirale poi subito adottato in Italia, in Europa e negli Usa.
Accanto ad esso in Cina si adoperarono altri farmaci utilizzati per la cura dell’AIDS come se effettivamente ci fosse quella correlazione tra SARS e HIV scoperta da 15 scienziati tra febbraio e maggio.
Ecco perché la lapidaria sentenza dell’avvocato dei diritti umani Robert F. Kennedy jr, figlio dell’ex procuratore generale USA, «la pandemia è stata pianificata da decenni da Gates e Fauci» non è assolutamente campata per aria ma anzi avvalorata non solo dalle informazioni sopracitate ma anche dalle rivelazioni sul virus SARS-Cov-2 costruito in laboratorio fatte dalla virologa cinese Li Meng Yang, fuggita da Hong Kong e ora protetta dall’FBI negli Usa, e dall’ex direttore del controspionaggio britannico MI 6, Richiard Dearlove.
Ecco perché non avrebbero dovuto sconcertare le parole vibranti di padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, il network cristiano con 35milioni di ascoltatori nel mondo, che invece hanno suscitato scandalo tra i giornalisti del mainstream: gli stessi che evitarono consapevolmente di riportare le dichiarazioni dell’ex capo degli 007 di Sua Maestà, riferite in Inghilterra e in Italia solo da una decina di media e nessuna agenzia di stampa.
«Ho allargato le mie conoscenze e allargato i miei orizzonti: questa epidemia è un progetto, ben preciso, per colpire l’Occidente. Io l’ho sempre attribuito al demonio, che agisce attraverso gli uomini e quindi delle menti criminali, che l’hanno realizzato con uno scopo ben preciso: creare un passaggio repentino per attuare una specie di colpo di Stato sanitario». Disse padre Livio durante la trasmissione «Lettura cristiana della cronaca e della storia» andata in onda l’11 novembre scorso.
Secondo il sacerdote, dietro l’epidemia ci sarebbe «un progetto volto a fiaccare l’umanità, a metterla in ginocchio, per instaurare una dittatura sanitaria e cibernetica, attraverso l’eliminazione di tutti quelli che non dicono sì a questo progetto criminale portato avanti dalle élite mondiali, con complicità magari di qualche Stato».
BIDEN SPONSORIZZATO DA PFIZER
Tutto ciò si può effettivamente constatare nei lockdowns a ripetizione in Italia che stanno distruggendo economicamente turismo, commercio e ristorazione, quelli ancora più estremi in Oceania, dove furono previsti dei “ghetti” per le persone in quarantena, e nel cartello delle Big Pharma riunitesi sotto l’egida dell’azienda One Nucleus di Cambridge, in un palese conflitto d’interessi tra produttori di vaccini, centri di trials clinici per l’approvazione dei farmaci e laboratori di analisi dei tamponi, fondamentali, questi ultimi, per inquadrare la diffusione dei contagi in una nazione e determinare le misure restrittve dei governi.
Finisce qui l’intrigo del business farmaceutico successivo alla deflagrazione di un virus secondo alcuni esperti costruito in laboratorio? Macchè.
« l partito dell’asinello ha galoppato (anche) grazie ai soldi di Big Pharma. Da Sanofi a Pfizer, sono numerosi i colossi farmaceutici che hanno elargito importanti somme di denaro a sostegno della campagna elettorale di Joe Biden (il più finanziato) e dei suoi alleati. Meno le aziende che hanno appoggiato Donald Trump ed i repubblicani, come evidenzia Open Secrets» scrive Giusy Caretto in un illuminante articolo su Startmag.
«Tra chi ha maggiormente puntato su Biden – come ha sottolineato Stefano Graziosi sul quotidiano La Verità – c’è l’americana Pfizer, che nelle scorse ha annunciato l’efficacia del vaccino messo a punto con BionTech: ha dato al partito democratico il 59,2% del contributo messo in campo, pari a 2.253.677 dollari. Ai democratici anche il 99,3% dei 3.328.656 dollari di DE Shaw Research ed il 90,2% dei 2.172.982 dollari di Masimo Corp».
A sostenere il partito dell’asinello anche AbbVie, Abbott e Roche. Merck & Co, che, secondo quanto scrive La Verità, ha legami con il marito di Kamala Harris (è stato rappresentante legale per conto di Dla Piper), ha destinato il 57,8% del milione di dollari messo a disposizione. Johnson & Johnson il 63,5% di 1.281.307 dollari. Ma pure AstraZeneca PLC, Sanofi e GlaxoSmithKline hanno supportato Biden. Per precisione rammentiamo che la multinazionale american J&J è partner della menzionatao EHA di New York che finanziò gli esperimenti sul virus SARS in Cina, Usa e Canada insieme a Gates e USAID, di cui Trump interruppe i contributi.
WUHAN-GATES – 1. INTRIGHI D’ORO BIOARMA-VACCINI tra Cina, Usa-CIA, Sauditi e Big Pharma J&J – GSK
Ma non è questo l’unico intreccio tra il probabile 46° presidente degli USA, Gates, JHU e l’AIDS. Tra i consiglieri della sua Task Force per la lotta contro l’infezione Covid-19 Biden ha infatti nominato la fottoressa Celine Gounder, assistente alla Scuola di Medicina della NYU Grossman e operativa in corsia dei pazienti al Bellevue Hospital Center. Dal 1998 al 2012, Gounder ha studiato TB e HIV in Sud Africa, Lesotho, Malawi, Etiopia e Brasile. Mentre era alla Johns Hopkins, è stata direttrice per la distribuzione nel consorzio finanziato dalla Fondazione Gates per rispondere efficacemente all’epidemia di AIDS / TB.
IL SUMMIT SOSPETTO DI BRUXELLES
La ciliegina su questa ormai nauseante ed emetica torta di iniziative sanitarie, interessi finanziari e mistificazioni geopolitiche è rappresentata dalla presa di posizione della Cina dopo l’ultima scoperta sul periodo di diffusione dell’agente patogeno.
«Il virus SarsCov2 circolava in Italia già a settembre 2019, dunque ben prima di quanto si è pensato finora? Ad affermarlo è uno studio dell’Istituto dei tumori di Milano e dell’università di Siena, che ha come primo firmatario il direttore scientifico Giovanni Apolone, pubblicato sulla rivista Tumori Journal. Analizzando i campioni di 959 persone, tutte asintomatiche, che avevano partecipato agli screening per il tumore al polmone tra settembre 2019 e marzo 2020, l’11,6% (111 su 959) di queste persone aveva gli anticorpi al coronavirus, di cui il 14% già a settembre, il 30% nella seconda settimana di febbraio 2020, e il maggior numero (53,2%) in Lombardia» ha riportato RAI News.
Ciò potrebbe riscrivere la storia dell’epidemia in Italia, ferma sull’identificazione del primo malato di Covid-19 a febbraio a Codogno, ma anche nel mondo. Sebbene altri esperti ritengano che i ricercatori, usando un test peraltro non validato, hanno trovato solo la “cross reattività” del 10% della popolazione mondiale che incontra uno degli altri coronavirus del raffreddore e sviluppa una qualche protezione contro SarsCov2.
Tanto è bastato, però, a dare fiato alle trombe dei media statali cinesi che, secondo il Times di Londra, stanno ora spingendo con forza l’idea che il nuovo studio del National Cancer Institute dimostri che il contagio probabilmente è iniziato in Italia, non in Cina.
«Questo dimostra ancora una volta che rintracciare la fonte del virus è una complessa questione scientifica che dovrebbe essere lasciata agli scienziati: è un processo in via di sviluppo che può coinvolgere più paesi» ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian, secondo il Times britannico.
All luce di tutto quanto riportato assume ancora più rilevanza il summit tenutosi presso la Commissione Europea di Bruxelles il 12 settembre 2019 con le ONG di Bill gates e un’amministratrice della PFIZER con cui la stessa UE, dopo l’annuncio dell’efficacia al 95 % del vaccino prodotto dalla multinazionale, ha subito stipulato un’opzione di acquisto fino a 100milioni di dose, secondo quanto dichiarato dalla presidente Ursula von der Leyen.
Nanette Cocero, presidente della Vaccines Pfizer Biopharmaceuticals Group, al vertice in Belgio era l’unica rappresentante di una Big Pharma ed ha descritto lo sviluppo di vaccini come una storia di successo “seconda solo all’acqua pulita”.
«La ricerca e l’innovazione odierne promettono di fornire vaccini contro malattie come l’HIV e il virus respiratorio sinciziale (RSV), nonché migliori vaccini per l’influenza e la tubercolosi e svolgono un ruolo fondamentale nell’affrontare la resistenza antimicrobica. Esplorando le sfide che ci attendono, ha chiesto un contesto politico stabile per supportare lo sviluppo di vaccini e l’interazione continua tra le parti interessate per garantire il l’industria sviluppa vaccini che possono essere approvati e raccomandati» si legge sull’intervento di Cocero nel materiale informativo del Global Vaccination Summit di Bruxelles dove campeggiano sullo sfondo enormi molecole di Coronavirus… Un simbolico vaticinio degno di Nostradamus!
Persino nel fantasioso film Mission Impossible-2, incentrato sull’operazione di Ethan Hunt (Tom Cruise), per sventare una minaccia da arma batteriologica, viene ribadito un elementare concetto: l’eroe buono, lì denominato Bellerofonte in riferimento alla mitologia greca, ovvero l’antidoto, non può esistere se non c’è il nemico cattivo, nel caso il virus Chimera.
Gli indizi che provano un analogo processo tra SARS-2 e vaccini nei nostri giorni, purtroppo realmente funestati da una pandemia tremenda (se mal curata come più volte rimarcato), sono ogni giorno sempre di più. Ed il curriculum tempestato di scandali delle Big Pharma intrigate sul business dei sieri antiCovid-19 certamente ingigantisce questi sospetti.
Dei procedimenti giudiziari patteggiati a colpi di milioni di dollari da AstraZeneca e GSK, in prima linea sui vaccini in partnership tra loro e con altre aziende, abbiamo diffusamente parlato. In relazione a quelli di Pfizer pubblichiamo in calce un ottimo articolo riportato dal sito d’investigazioni Piccole Note: per quei pochi che giunti fin qui non hanno già provato abbastanza disgusto, amarezza e rabbia…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI
LOS ANGELES TIMES – TRUMP ENDED PANDEMIC-WARNING PROGRAM
STARTMAG – BIDEN SPONSORIZZATO DA PFIZER
Pfizer: piccola storia di scandali, cause legali sugli effetti dei farmaci, esperimenti in Africa, guerre, inquinamento…
sintesi di Piccole Note dall’inchiesta di Alba Tecla Bosco
Nel 2003, la campagna internazionale Boycott the war- Boycott Bush contro la guerra e l’occupazione dell’Iraq prendeva di mira varie multinazionali petrolifere, agroalimentari e farmaceutiche. Non mancava la Pfizer, per via del sostegno alla campagna elettorale del presidente in carica. Anche se, come tutta Big Pharma, i finanziamenti sono andati via via a candidati repubblicani e democratici.
Sempre sul fronte iracheno, dopo diversi anni Pfizer e varie sue sorelle (AstraZeneca, Roche, Johnson Johnson) vengono citate in giudizio dai familiari di soldati statunitensi uccisi in Iraq. Una stranezza che si spiega così: le aziende, per farsi largo su questo nuovo mercato, offrivano somme elevate a funzionari del ministero della salute, i quali però sarebbero stati legati con gruppi armati anti-Usa.
Nel 1996, Pfizer conduce su 200 bambini nigeriani affetti da meningite un test clinico non autorizzato con l’antibiotico Trovan (che può danneggiare il fegato con esiti mortali). Ben undici piccoli muoiono e decine di altri ne riportano danni permanenti. Alla fine di una causa, Pfizer paga 700.000 dollari a quattro famiglie e accetta di finanziare progetti sanitari in Nigeria. Dagli archivi di Wikileaks risulta anche un dispaccio dell’ambasciata statunitense di Abuja che attesta un tentativo di ricatto nei confronti del procuratore legale nigeriano incaricato della causa.
Molti i processi avviati per gli effetti collaterali dei farmaci Pfizer di più largo consumo. Diecimila donne hanno portato avanti la denuncia per gli effetti cancerogeni del farmaco Prempro; nel 2012 Pfizer se la cava pagando un miliardo di dollari. Altre tremila persone hanno portato in giudizio Pfizer per Chantix, che provocherebbe gravi disordini psicologici; nel 2013 la compagnia ha stanziato 288 milioni per una parte dei risarcimenti. Sotto accusa anche il depo-testosterone (del resto Pfizer è nota per il viagra) che provocherebbe ictus e infarti.
E poi: la multinazionale ha rifiutato di rendere generici (e dunque molto meno costosi) i propri farmaci contro l’Aids nei paesi più colpiti dalla malattia; ha imposto la promozione sul mercato di un antidolorifico vietato dalla Food and Drug Administration Usa; ha commercializzato illegalmente farmaci (rea confessa, multa di 2,3 miliardi di dollari); ha promosso farmaci per utilizzi non approvati; ha offerto a migliaia di medici ed esperti denaro e regalie per la prescrizione di farmaci anche recanti gravi effetti collaterali; è incappata in giudizi per evasione fiscale; ha violato brevetti; ha copiato principi attivi scoperti da altri; ha dovuto sospendere dal mercato un antileucemico per inefficacia, anzi per tassi di mortalità più alti rispetto alle terapie convenzionali…
Non finisce qui. Nel 2016 una petizione è stata lanciata sul fronte dell’inquinamento atmosferico prodotto da diverse compagnie farmaceutiche – fra le quali Pfizer – che, avendo delocalizzato in Cina fasi della lavorazione, contribuivano all’inquinamento atmosferico responsabile ogni giorno del decesso di quattromila persone nel paese.
E più volte la multinazionale è stata multata dalle autorità federali statunitensi perché il suo stabilimento a Barceloneta, Puerto Rico, aveva violato il Clean Air Act (legge sull’inquinamento atmosferico). L’azienda è anche stata accusata di non voler rivelare informazioni. Nel 2014, Pfizer ha fatto avances ad AstraZeneca per un’operazione di merging che, secondo il Wall Street Journal, avrebbe permesso lauti risparmi fiscali.
Alba Tecla Bosco
Come fate a chiamare “dottor” un elemento come Tedros?