di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Trovo assurdo che una scelta di questa portata sia stata assunta senza un minimo confronto con la Regione e i sindaci dei territori. È inaccettabile che da Roma piovano di notte sulla testa dei cittadini piemontesi decisioni così importanti e delicate che riguardano le nostre vite»: così il presidente della Regione Alberto Cirio interviene sulla decisione del Governo di inserire il Piemonte tra le regioni in cui sono state individuate ben otto aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale.
Due aree in provincia di Torino (Caluso-Mazzè-Rondissone e Carmagnola) e sei in provincia di Alessandria (Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, Castelnuovo Bormida-Sezzadio). E’ quanto precisa un comunicato di José Urso, portavoce del Presidente Regione Piemonte
L’immagine di un politico impotente si è vista alcune settimane fa in piazza Castello a Torino. Quando l’arrembante governatore del Piemonte, con la “G” minuscola per la sua incapacità di difendere il patrimonio enogastronomico minato dal panterrorismo pandemista con la chiusura totale di bar, vinerie e ristoranti, scese per strada accanto agli ambulanti privati dal lavoro dai folli decreti restrittivi per l’emergenza Covid-19 di un novello dittatore come Giuseppe Conte, protetto dal Quirinale e dai media di mainstream e pertanto incurante di ogni minima etichetta diplomatica persino nell’esternazione burocratica che sui giornali giunge prima che al Parlamento.
DPCM FARSA DEL PANDEMISTA CONTE SALVA I FEUDI PD. Ristoranti aperti in Lazio, Toscana e Campania
Devo ammetterlo… Come persona che conosce personalmente l’animo in fondo buono dell’ex eurodeputato Cirio ho per un momento temuto per lui. Ho temuto che qualcuno sgamasse la sua pantomima demagogica e lo allontanasse in malo modo. Fortunatamente i piemontesi sono “bugianen” ma anche nobili signori che sanno esternare l’indignazione con lo sguardo, poche parole ma senza usare le mani…
Ho temuto che quegli ambulanti capissero che un GOVERNATORE non solo PUO’ ma anche “DEVE” battersi per i diritti dei cittadini contribuenti che rappresenta a costo di sfidare lo Stato quando quest’ultimo produce decreti capaci di menomare la libertà civile fino a reprimerla. SENZA MOTIVO.
Che sia avvenuto senza motivo non lo dico io. Lo ha detto in tempi non sospetti il professor Giorgio Palù, per sette anni presidente della Società Europea di Virologia, accademico a Padova e Philadelphia e ritenuto un medico talmente capace e intelligente da essere stato nominato dallo stesso governo quale presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
Fu il professor Palù nel mese di ottobre, prima dell’inizio dei festival dei lockdown colorati a yo-yo, un giorno sì e due no, a sentenziare che la chiusura totale sarebbe stata devastante per l’economia nazionale ed avrebbe prodotto danni da carestia e povertà ben più gravi di un virus “molto contagioso ma molto meno letale”, cito le parole dell’intervista rilasciata a Gospa News dal professore.
Orbene i casi sono due. O lo Stato soffre di schizofrenia acuta soto gli occhi impassibili di un presidente della Repubblica che è anche presidente di quel Consiglio Superiore della Magistratura cui compete l’onere di controllare se i magistrati stiano verificando eventuali abusi od omissioni d’ufficio da parte degli stessi politici e governanti.
Oppure lo Stato crede nel professor Palù solamente finchè deve nominarlo presidente di un’agenzia nazionale per “chetarlo” nelle sue esternazioni ma di fatto non si cura dell’esimio parere di un esperto condiviso anche da esponenti del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale, alcuni dei quali estremamente critici persino del piano vaccinale in atto per la mancanza di un’adeguata sperimentazione scientifica.
In mezzo a tutta questa ridda di misteri politici e sanitari il governatore piemontese Cirio e la sua Giunta regionale piemontese hanno dimostrato grande pragmatismo nell’attivare tutte le soluzioni possibili per contrastare l’emergenza pandemica attraverso un protocollo farmacologico ben più efficace di quello diffuso dal Ministro della Salute Roberto Speranza, contestato da una miriade di medici per le sue manifeste contraddizioni terapeutiche capaci persino di negare l’efficacia della vitamina D riconosciuta a livello mondiale come naturale stimolatore del sistema immunitario in difesa dal Covid-19. Grazie al Piemonte, infatti, l’Idrossiclorichina è stata autorizzata nei trattamenti terapeutici.
Ma gli è mancato il coraggio di andare oltre. Di cercar di sviluppare una linea sanitaria autonoma che premiasse ancor di più la risposta tempestiva nelle cure, fondamentale per evitare che l’infezione da SARS-Cov-2 diventi un’infiammazione polmonare potenzialmente letale (basta il cortisone), anziché la logica dei numeri servi di tamponi che lo stesso professor Palù ritenne a rischio di errore nella segnalazione di “fasi positivi” minimamente infettati dalla carica virale e pertanto assolutamente non contagiosi.
Alla luce di tutti questi rospi, ingeriti dal governatore piemontese Cirio senza nemmeno un concreto singulto di rabbia al di là di qualche chiacchiera nei comunicati stampa, perché stupirsi che il governo romano ora voglia passargli sopra, ritenendolo un buon vassallo succube, per imporre alla Regione Piemotne da lui amministrata di diventare discarica nucleare nazionale? Come insegna la Bibbia: chi semina vento raccoglie tempesta! A volte persino radioattiva…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
https://www.gospanews.net/2020/12/07/covid-19-si-cura-con-la-vitamina-d-61-medici-smentiscono-il-vademecum-del-ministro-speranza-vitale-studio-dallaccademia-di-medicina-di-torino/