WUHAN-GATES – 30. LOBBY DI GATES SUI VACCINI COVID. Piano miliardario COVAX-OMS gestito da ex Manager Big Pharma coi Soldi Italiani
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Ormai si è perso persino il senso della vergogna… Il progetto di vaccinazione globale contro la pandemia da COVID-19 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità denominato COVAX è finito nelle mani delle Lobby di Bill Gates che è anche investitore di spicco in 4 delle principali multinazionali farmaceutiche produttrici dei vaccini (BioNTech, GlaxoSmithKline-GSK, che controlla anche le filiali commerciali di Pfizer al 68 % in Italia e in altre parti del mondo, e infine Moderna).
In pratica il sedicente filantropo maniaco di fialette e siringhe sta raccogliendo milioni di dollari dalle nazioni e dalle fondazioni di tutto il pianeta per consentire loro di acquistare a prezzo calmierato gli antidoti venduti dal cartello di Big Pharma (vedi WuhanGates 23), per un progetto di immunizzazione globale che a fronte di un certissimo business per gli azionisti (gli stessi fondi d’investimento speculativi della Lobby delle Armi) non si sa quali ricadute genetiche o patologiche potrà avere sulla popolazione mondiale.
Il conflitto d’interessi è così macroscopico e spudorato che il network Sputnik International, finanziato dal governo di Mosca ed ovviamente più interessato a tifare per il vaccino russo Sputnik V già acquistato da 23 nazioni, ha chiamato COVAX “sindacato” mostrando le clamorose connessioni non solo con Gates ma con la principale delle multinazionali da lui controllate.
L’amministratore delegato di COVAX è Aurélia Nguyen, probabile discendente della nobile stirpe vietnamita, che ha anche intrapreso una ricerca per l’OMS sulle politiche sui medicinali generici. È una contabile certificata e ha conseguito un Master in Politica sanitaria, pianificazione e finanziamento presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine e la London School of Economics. Dal 2011 al 2020, prima della costituzione di COVAX sotto l’egida dell’OMS, ha lavorato come manager per Gavi Alliance, un’ONG fondata nel 1999 con 750 milioni di dollari dalla Bill and Melinda Gates Foundation, che ha investito finora circa 4 miliardi di dollari per i progetti di immunizzazione globale portati avanti grazie ai vaccini venduti dalle aziende controllate da Gates nella solita girandola di conflitti d’interessi
Ma prima di entrare a far parte di Gavi nel 2011, Aurélia Nguyen ha ricoperto una serie di incarichi all’interno di GlaxoSmithKline, dove ha guidato lo sviluppo delle politiche di GSK sull’accesso a farmaci e vaccini nel mondo in via di sviluppo. GSK, che incrementerà i suoi fatturati graze al vaccino con mRna messaggero Comirnaty prodotto da Pfizer (sua controllata) con BioNTech, l’azienda tedesca finanziata da Gates con 55milioni di dollari, è anche l’azienda che ha visto crescere i suoi guadagni in Italia grazie al progetto-pilota sui 12 vaccini obbligatori in età scolare promosso dalla Global Health Security Agenda creata dall’ex presidente Barack Obama, di cui è stato principale donor politico proprio Gates come Pfizer ha sostenuto invece la candidatura di Joseph Biden.
Nonostante questi loschi intrighi d’affari l’Organizzazione Mondiale della Sanità, finanziata con quasi un miliardo di euro dalla fondazione di Gates che sponsorizzò la nomina dell’etiope Tedros Adhanom Gebreyesus a direttore generale, ha consentito che il progetto di vaccinazione globale sia portato avanti proprio dalla Gavi Alliance insieme a CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations), un’altra ONG fondata da Gates e presentata a Davos nel 2017.
UE E ITALIA TRA I PRINCIPALI DONORS DI COVAX
«COVAX è il pilastro dei vaccini dell’acceleratore Access to COVID-19 Tools (ACT) ACT Accelerator è una collaborazione globale rivoluzionaria per accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso equo ai test, ai trattamenti e ai vaccini COVID-19. COVAX è co-guidato da Gavi, la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI) e l’OMS. Il suo scopo è accelerare lo sviluppo e la produzione di vaccini COVID-19 e garantire un accesso giusto ed equo a tutti i paesi del mondo» si legge sul sito ufficiale dell’OMS.
«Perché abbiamo bisogno di COVAX? Sviluppare un vaccino contro COVID-19 è la sfida più urgente del nostro tempo e nessuno vince la gara finché tutti non vincono. La pandemia globale ha già causato la perdita di centinaia di migliaia di vite e ha sconvolto la vita di altri miliardi. Oltre a ridurre la tragica perdita di vite umane e aiutare a tenere sotto controllo la pandemia, l’introduzione di un vaccino eviterà la perdita di 375 miliardi di dollari per l’economia globale ogni mese. L’accesso globale equo a un vaccino, in particolare la protezione degli operatori sanitari e di quelli più a rischio, è l’unico modo per mitigare la salute pubblica e l’impatto economico della pandemia».
L’OMS, ovviamente, si guarda bene dal dire che decine di migliaia di vittime attribuite al contagio dal virus SARS-Cov-2 sono state causate proprio dalle scellerate consulenze della stessa agenzia sanitaria dell’ONU in relazione alle terapie. Nel marzo 2019, infatti, l’OMS aveva messo al bando la tcura con con cortisonici, ribailitata solo a giugno, e quella con l’Idrossiclorichina, ripresa in considerazione solo a dicembre dopo che la Regione Piemonte vinse la battaglia contro il governo per l’utilizzo del farmaco antimalarico.
Fino al mese di settembre 78 paesi ed economie ad alto reddito hanno ora confermato il loro interesse a partecipare allo strumento COVAX. In Occidente tra i più generosi a foraggiare il piano di Gates sono stati l’Unione Europea, la Francia e la Germania, con 117 milioni di euro ciascuno, seguiti dall’Italia con $102 miloni che ha versato quasi il doppio del Regno Unito (60 milioni di sterline) avvantaggiato dal fatto che sia GSK che AstraZeneca, prduttrici di vaccini, hanno entrambe sede a Londra. Come si vede dalla tabella Roma ha donato 10 volte più della Svezia e del Qatar, avvantaggiato da un accordo commerciale sulla distribuzione dei farmaci siglato anni fa con l’Arabia Saudita (GSK Saudi Arabia), che ha donato invece $153 milioni risultando il terzo paese più munifico dopo Canada ($246) e Giappone ($130). Per non apparire tirchia la Bill & Melinda Gates ha versato 156,3 milioni di dollari: un’inezia rispetto ai miliardi che fattureranno le Big Pharma in cui ha investito il guru dell’IT.
Al progetto hanno preso parte anche GSK-Sanofi che stanno sviluppando un loro vaccino con adiuvanti ancora in fase 3 di sperimentazione ed hanno promesso la donazione di 200 milioni di dosi, come evidenziato in un precedente reportage.
Il contributo dell’Italia era stato annunciato già nel mese di maggio, dopo la telefonata fatta da Gates al premier Giuseppe Conte che il 4 maggio, con un video in inglese forse per evitare polemiche nel Bel Paese, aveva annunciato l’intenzione dell’Italia di donare “140 milioni a tre organizzazioni: 10 milioni a CEPI per accelerare nella ricerca di un vaccino, 10 milioni all’OMS per sostenere i Paesi più vulnerabili e 120 milioni a GAVI nei prossimi 5 anni per l’immunizzazione globale del COVID-19”.
COVAX SENZA NUOVI FONDI, VACCINI IN RITARDO…
«I governi hanno già impegnato 1,4 miliardi di dollari americani per questo sforzo, ma è ancora necessario 1 miliardo di dollari in più per continuare a spostare il portafoglio in avanti. È anche essenziale che Gavi COVAX AMC raggiunga il suo obiettivo di raccolta fondi di almeno 2 miliardi di dollari entro la fine del 2020 e continui anche a discutere i dettagli con le economie ammissibili all’AMC cosa significherà per loro la loro partecipazione. Ciò sarà fondamentale per garantire che la capacità di pagare non diventi un ostacolo all’accesso ai vaccini COVID-19, una situazione che lascerebbe la maggior parte del mondo non protetta e che consentirebbe a questa pandemia di protrarsi molto più a lungo del necessario».
E’ questo il monito pubblicato sempre sul sito ufficiale dell’OMS che purtroppo è diventato una tragica realtà – per coloro che desiderano vaccinarsi – nel mese di gennaio quando la consegna delle dosi di Pfizer e Moderna hanno cominciato a subire riduzioni e ritardi in vari paesi, tra cui l’Italia, per problemi di produzione in relazione alla sempre crescente richiesta.
Nel frattempo l’EMA (l’agenzia europea del farmaco) e l’AIFA (quella italiana) hanno approvatoanche il siero AstraZeneca già autorizzato in precedenza nel Regno Unito, sul quale si è aperto però un aspro contenzioso tra Bruxelles e la Big Pharma perchè ha comunicato che le forniture per il primo trimestre 2021 saranno inferiori al previsto di oltre il 60 per cento — per un totale di 31 milioni di dosi al posto delle 80 previste. Ciò ha indotto la Commissione Europea a ventilare la possibilità di un blocco dell’export dallo stabilimento del Belgio dopo il sospetto che la riduzione sia stata anche determinata dall’invio di dosi all’estero, probabilmente a Londra dove ha sede AstraZeneca.
L’arrivo delle prime forniture dei vaccini tra dicembre e gennaio ha infatti portato i paesi occidentali a concentrarsi sulla distribuzione e sulle dosi da pagare a colpi da centinaia di milioni di euro alle farmaceutiche (con costi assai differenziati come vedremo più avanti) scordandosi così del piano COVAX che è rimasto in panne, al di sotto delle aspettative di raccolta di Gates. Infatti l’aggiornamento della tabella dei donatori del progetto COVAX-Gavi è ferma al 18 dicembre 2020.
Non ci sono al momento elementi per sostenere una correlazione tra lo stop alle donazioni e il ritardo dei vaccini Pfizer e Moderna, entrambi finanziati da Gates. Ma si tratta indubbiamente di una curiosa coincidenza… Soprattutto alla luce dell’impostazione del piano di immunizzazione globale promosso dall’OMS che prevede offerte di vaccini a prezzi vincolati, come se ci si trovasse dinnanzi ad investimenti speculativi in piena regola…
VACCINI A PREZZO BLOCCATO SE AIUTI GAVI
«Gli accordi prevedono che l’Ufficio della struttura COVAX stipulerà accordi con i produttori di vaccini per conto dei Partecipanti per garantire l’accesso alle dosi di vaccino in volumi, orari di consegna e prezzi specificati. L’Ufficio mira a negoziare il miglior prezzo possibile dai produttori. Il costo per dose varierà a seconda del vaccino e del produttore e l’impianto trasmetterà ai partecipanti il prezzo effettivo negoziato. Gli accordi concordati negoziati tra l’impianto e i produttori detteranno il prezzo finale del vaccino».
E’ quanto riporta ancora il sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, trasformandosi di fatto da agenzia ONU per la salute a scaltro mediatore commerciale nelle mani di Gavi-Gates.
«Lo strumento offriva due modalità per i partecipanti all’autofinanziamento, corrispondenti ai due tipi di accordi di impegno. Entrambi gli accordi comportano un pagamento anticipato che è essenziale affinché lo strumento possa concludere accordi con i produttori di vaccini per accelerare e garantire le dosi» spiega ancora COVAX.
«I partecipanti che hanno scelto l’accordo di acquisto vincolato hanno effettuato un pagamento anticipato inferiore di $ 1,60 / dose e hanno fornito una garanzia finanziaria di $ 8,95 / dose (N.B. come indicato sopra, questa è una garanzia, non il prezzo che verrà effettivamente pagato). Un partecipante all’acquisto impegnato può rinunciare ai candidati solo se indica nel suo accordo di impegno che non è interessato all’acquisto di vaccini con un prezzo superiore a $ 21,10 / dose, che è il doppio del costo medio ponderato stimato all-inclusive per dose ($ 10,55)
I partecipanti che hanno scelto l’accordo di acquisto opzionale hanno effettuato un pagamento anticipato che copre l’intera quota proporzionale degli investimenti richiesti per stipulare accordi con i produttori e garantire le dosi ($ 3,10 / dose). In cambio, questi partecipanti hanno il diritto di decidere quali candidati sono interessati ad acquistare dalla loro assegnazione del portafoglio della struttura. Sebbene il pagamento anticipato per l’Acquisto Opzionale sia maggiore di quello per l’Acquisto Impegnato, i costi finali tutto compreso dovrebbero essere gli stessi per entrambi gli accordi.
L’assegnazione dei vaccini tra i partecipanti sarà regolata dal meccanismo di allocazione equa dell’OMS, disponibile qui. Secondo il meccanismo, i partecipanti riceveranno dosi di vaccino proporzionalmente e gradualmente per immunizzare fino al 20% della loro popolazione (a meno che non abbiano scelto una copertura percentuale inferiore della loro popolazione).
IL COLTELLO NELLE MANI DI GATES
«Il Sudafrica potrebbe non ricevere forniture di vaccini COVID-19 fino a giugno, nonostante abbia pagato centinaia di milioni in anticipo. Domenica scorsa (27 dicembre 2020 – ndr), il fallimento del governo dell’African National Congress (ANC) nel fornire vaccini nella nazione più ricca ma più colpita dell’Africa subsahariana ha attirato le critiche da un gruppo di medici e accademici di spicco, compresi i membri del SA Medical Research Council» ha scritto lo scorso 3 gennaio James Tweedie, il reporter africano di Sputnik International che essendo un media russo ha messo in evidenza la contraddizione per cui il Sud Africa non ha chiesto il vaccino Sputnik V di Mosca ma si sia affidato a quelli occidentali.
«Il governo ha effettuato un pagamento di 327 milioni di rand ($ 22 milioni) a COVAX – un’iniziativa per acquistare e distribuire vaccini alle nazioni più povere, finanziata dal fondatore di Microsoft e dall’uomo più ricco del mondo Bill Gates – appena prima di Natale, come un acconto del 15% su un 2.18 miliardi di rand (149 milioni di dollari) per la fornitura di vaccini» ha evidenziato ancora il network russo.
«Stando a quanto riferito dal Fatto Quotidiano, ammonterebbe a circa 20 miliardi di dollari la cifra investita da vari soggetti nella corsa al vaccino. La lista è lunghissima, include gli Stati ma comprende anche le donazioni di Bill Gates, del fondatore di Alibaba, Jack Ma, di filantropi e Ong. Quasi la metà dei soldi, ovvero 9,5 miliardi, proverrebbe dalle casse statali di un buon numero di Paesi» ha scritto su InsideOver lo scorso 28 gennaio il giornalista Federico Giuliani.
«Ebbene, molti di questi Paesi sono proprio quelli che oggi si ritrovano a secco di vaccini per colpa dei ritardi nelle consegne dei vaccini vaccini causati dalle Big Pharma che loro stessi hanno finanziato. Giusto per fare un esempio, la Germania ha messo sul tavolo 345 milioni di euro per Pfizer-BioNTech ma adesso è stata costretta a rivedere la propria campagna vaccinale a causa dei citati ritardi» si legge ancora nell’articolo.
«Altro che vaccino disponibile per tutti e in modo equo: alla fine dei giochi, alcuni Paesi saranno trattati meglio di altri. E il bello, a causa dei contratti segreti – la Commissione europea ha consentito a pochi europarlamentari di guardare i contratti firmati per un’oretta, senza foto – è che non sapremo pressoché niente delle dinamiche intercorse tra le parti. Il vaccino, dunque, galleggia nel libero mercato e si muove in base alla legge della domanda e dell’offerta. Detto altrimenti: le dosi finiscono prima dove l’offerta è maggiore. A furia di ripetere chel’accesso al vaccino sarebbe stato garantito a chiunque in maniera equa, le Big Pharma sono riuscite a stringere tra le mani il coltello dalla parte del manico» conclude giustamente Giuliani omettendo solo un fondamentale particolare.
https://www.gospanews.net/2020/12/05/wuhan-gates-covid-19-il-complotto-del-nuovo-ordine-mondiale-il-libro-in-arrivo/
Il coltello dalla parte del manico lo tiene saldamente in mano Bill Gates grazie all’appoggio dei Democratici americani, ora forti del presidente Joe Biden, e della Commissione UE che in tempi alquanto sospetti, il 12 settembre 2019, a pochi mesi da primi casi ufficiali di Covid-19, si riunì per un summit con Pfizer e le ONG di Gates, per anni finanziatore insieme all’agenzia governativa americana USAID (sovente strumento finanziario CIA) di Obama dei pericolosissimi esperimenti condotti a Wuhan e negli USA sugli agenti patogeni SARS-MERS (del 2003 e del 2012) infettati con l’HIV per prototipi virali chimerici, proprio come secondo autorevoli scienziati si riscontra nel nuovo ceppo SARS-Cov-2.
Proprio come abbiamo spiegato con dovizia di particolati nei reportages WuhanGates 21, dove l’avvocato Robert Kennedy sostiene che la pandemia sia stata pianificata da decenni da Gates, e WuhanGates 26 dal titolo eloquente: BIOARMA SARS-2 & VACCINI D’ORO. Inchieste che sono state poi sintetizzate nel libro in vendita solo online WuhanGates – Il complotto del Nuovo Ordine Mondiale.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
SPUTNIK INTERNATIONAL – COVAX SYNDICATE
INSIDE OVER – IL POTERE DELLE BIG PHARMA
https://www.gospanews.net/2020/09/26/wuhan-gates-21-pandemia-pianificata-da-decenni-kennedy-accusa-gates-e-fauci-il-complotto-in-200-righe-sunto-di-30-inchieste-papa-contro-big-pharma-troppi-inte/
6 pensieri su “WUHAN-GATES – 30. LOBBY DI GATES SUI VACCINI COVID. Piano miliardario COVAX-OMS gestito da ex Manager Big Pharma coi Soldi Italiani”