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WUHAN-GATES – 31. SARS-2, BUGIE E INTRIGHI DI SCIENZIATI ALL’OMBRA DI GATES. Svelati da Daily Mail e Die Welt. L’OMS nega l’origine da laboratorio. La Germania manipolò studi sui rischi Covid-19

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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Finalmente! Dopo le varie inchieste condotte da Gospa News e Veterans Today in relazione all’ipotesi del virus SARS-Cov-2 costruito in laboratorio e alla manipolazione geopolitica della pandemia anche i grandi quotidiani europei cominciano a scavare dentro una montagna di bugie costruita da autorevoli scienziati in complicità con governi e istituzioni internazionali.

Nei giorni scorsi Die Welt, il quotidiano di Amburgo ha svelato lo scandalo del Ministro dell’Interno tedesco che sollecitò in una fitta corrispondenza gli scienziati a scrivere un racconto da incubo sui pericoli del Covid-19 non corrispondente al vero ma utile a giustificare le severe restrizioni del lockdown in tutta la Germania della scorsa primavera. Fondamentale per creare quel terrorismo pandemista utile alla commercializzazione dei vaccini di fabbricazione tedesca.

In un articolo pubblicato oggi, mercoledì 10 febbraio, invece, Daily Mail, il popolare giornale di Londra, mette alla gogna lo zoologo britannico Peter Daszak, ora residente a New York, che dopo aver partecipato alla missione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Cina per indagare sulle origini del nuovo ceppo di Coronavirus, conclusa senza alcun risultato concreto come previsto da Gospa News due mesi fa, ha sferrato una pesantissima aggressione tramite Twitter agli Stati Uniti d’America.

Il tweet polemico di Peter Daszak

«Uno scienziato della controversa missione conoscitiva dell’OMS a Wuhan ha lanciato oggi un attacco straordinario all’intelligence statunitense, dicendo che ha “sbagliato su molti aspetti” su Covid. Peter Daszak, un esperto britannico-americano di pandemie, ha avvertito le persone di non “fare troppo affidamento” sulle informazioni provenienti dagli Stati Uniti e invece di “fidarsi” dei dati cinesi» hanno scritto i reporter Tim Stickings e Chris Pleasance il 10 febbraio su MailOnline.

«Ha anche accusato il presidente Biden di “cercare di sembrare duro con la Cina” dopo che un portavoce del Dipartimento di Stato ha chiesto se Pechino fosse stata completamente aperta con le indagini dell’OMS – si legge ancora nell’articolo del Daily Mail – Washington ha espresso il suo scetticismo dopo che gli scienziati dell’OMS, tra cui Daszak, hanno concluso che Covid non è trapelato da un laboratorio di Wuhan – come hanno suggerito i funzionari statunitensi – mentre gettava il loro peso sulle teorie provenienti da Pechino che avrebbe potuto essere importato nel paese con carni congelate».

La missione OMS, però, non si è limitata a confutare la possibilità che il virus sia uscito dal Wuhan Institute of Virology, ipotesi effettivamente da comprovare, ma si è spinta olte negando persino la possibilità che il SARS-Cov-2 possa avere un’origine artificiale – a prescindere da dove sia sfuggito – negando così una teoria sostenuta anche da esperti di virologia, con tanto di ricerche pubblicate, e da ex funzionari di intelligence.

Dopo questo veemente incipit il reportage del quotidiano britannico analizza tutti i macroscopici conflitti d’interessi dello Daszak e del direttore dell’OMS, Tedros Adhanom Gebreyesus, che rappresentano di fatto la sintesi delle inchieste WuhanGates n. 24 e 27 condotte da Gospa News e diffuse in anteprima negli USA da Veterans Today. Al centro degli intrighi ci sono proprio le sue relazioni pericolose già rivelate nei nostri precedenti articoli in cui è emerso come Bill Gates sia l’anello di congiunzione tra OMS, Wuhan, New York, Regno Unito, Unione Europea e multinazionali dei vaccini.

Lo zoologo anglo-americano Peter Daszak insieme alla batwoman cinese Shi Zhengli

«Ma la credibilità di Daszak è in discussione dopo che è emersa l’organizzazione che dirige, l’EcoHealth Alliance, per un decennio ha incanalato denaro nel laboratorio al centro delle teorie sulle fughe di notizie – l’Istituto di virologia di Wuhan – e anche al suo capo ricercatore, la dottoressa Shi Zhengli, conosciuta come la batwoman cinese» precisa Daily Mail, ricordando che lo stesso zoologo fu il primo che a febbraio guidò un gruppo di scienziati sulla pista del negazionismo del virus prodotto dall’uomo come organismo geneticamente modificato.

 

MISSIONE OMS PER OCCULTARE IL VIRUS DA LABORATORIO

«Era improbabile che il gruppo di esperti, nella sua missione politicamente impegnata, fosse in grado di individuare la fonte della pandemia in Cina un anno dopo l’inizio. Ma, dopo aver visitato l’Istituto di virologia di Wuhan, hanno chiuso il coperchio su una controversa teoria secondo cui il coronavirus proveniva da una perdita di laboratorio o è stato prodotto da scienziati» ha aggiunto invece la BBC cogliendo il nodo cruciale dell’indagine.

Ma dopo un mese in Cina i 17 esperti della task force creata dall’OMS per rispondere alla risoluzione approvata quasi all’unanimità dall’Assemblea Generale dell’agenzia sanitaria ONU a maggio, non hanno aggiunto una virgola rispetto a quanto già noto sulle origini del virus: hanno infatti accreditato l’ipotesi degli scienziati cinesi per cui il mercato del pesce può aver avuto un ruolo nella trasmissione del Covid-19 ma in relazione a prodotti surgelati provenienti dall’estero. Ma hanno messo un punto fermo sulla presunta infondatezza della teoria del virus costruito artificialmente, proprio come sostenuto dal team di esperti di Pechino che ha affiancato la delegazione internazionale e di cui ha fatto parte anche la stessa Shi Zhengli, nota per i pericolosi esperimenti sul virus SARS infettato con HIV (WuhanGates 9).

Il grafico del quotidiano Daily Mail sulle tracce del virus nel 2019

Il dottor Peter Embarek, capo della missione, ha confermato la possibilità che provenisse da un “serbatoio naturale” del virus nei pipistrelli, ritenendo però improbabile che ciò sia accaduto a Wuhan e sostenendo che non vi siano prove di una diffusione anteriore ai primi casi ufficiali scopeeti nel dicembre 2019 grazie al medico-eroe, Li Wenliang, prima arrestato dal regime di Pechino e poi morto per il contagio da SARS-Cov-2. Nonostante vari studi, riassunti nel grafico Daily Mail, lo abbiano provato.

Il dottor Embarek ha anche detto che una visita al laboratorio del Wuhan Istitute of Virology durante la missione ha mostrato che era “molto improbabile” che qualcosa potesse essere fuoiriscito da lì. Ma ha anche aggiunto una frase che sembra mettere una pietra tombale sulla teoria del laboratorio “non era nelle ipotesi che suggeriremo per studi futuri”.

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Ma il leader della task force, incalzato dai giornalisti, si è spinto ben oltre dichiarando «che il team ha esaminato gli argomenti a favore e contro l’ipotesi, e mentre “gli incidenti accadono … non c’erano state pubblicazioni o ricerche su questo virus o su uno vicino a questo virus, in nessuna parte del mondo”» secondo quanto riportato da The Guardian.

Ed è in questa affermazione così perentoria quanto falsa che il dottor Embarek denota una grande ignoranza scientifica o una palese malafede. Esistono infatti molteplici studi, pubblicati da Gospa News nelle inchieste WuhanGates 2, 3, 4, 8, 9, 11 e 12 dai quali emergono le pericolose ricerche sul virus SARS-Cov del 2003 e MERS del 2012, parenti stretti del SARS-Cov-2, condotte in vari laboratori di tutto il mondo fin dal 2004 grazie ai finanziamenti della Commissione Europea (progetto Episars varato dal presidente italiano Romano Prodi) prima e dell’agenzia governativa americana USAID, controllata dalla Central Intelligence Agency nelle iniziative all’estero, insieme all’EHA di Daszak e alla Bill & Melinda Gates Foundation, sotto la supervisione dell’OMS.

SARS-2: “007 DI CINA, USA, NATO E FIVE EYES OCCULTANO L’ORIGINE DEL VIRUS DA LABORATORIO”. Rivelazioni shock dell’ufficiale dell’intelligence israeliana esperto di bio-armi

 

Di queste ricerche riferirono sia l’ex direttore del controspionaggio britannico MI6 Richard Dearlove, sia il microbiologo dei servizi segreti militari israeliani (Aman) Dany Shoham il quale ha dichiarato apertamente che tutte le intelligence del mondo sono a conoscenza del’origine artificiale del virus.

 

GLI ESPERIMENTI PERICOLOSI SUL VIRUS SARS

«E’ un lavoro di professionisti, un lavoro di biologi molecolari, è un lavoro molto minuzioso. Guardando le sequenze si può dire un lavoro da orologiaio. Il mio lavoro è di esporre i fatti. Io non accuso nessuno: io non so chi ha fatto questo e perché. La possibilità è che si è voluto fare un vaccino contro AIDS. Dunque hanno preso delle piccole sequenze di virus e le hanno inserite nella sequenza più grande del CoronaVirus».

Sono alcune delle frasi pronunciate dal virologo Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina proprio per la scoperta dell’HIV, il virus dell’immunodeficienza da cui deriva l’AIDS, che nel mese di aprile fecero scalpore.

WUHAN-GATES – 4. “CoVid-19 Manipolato, Affare Nascosto CINA-USA”. Class-Action per Bio-Arma in Texas

«Gli Stati Uniti sono al corrente ma hanno finanziato una parte delle ricerche fatte nei laboratori di Wuhan e questo è pubblicato. Dunque è un affare non solo cinese. E’ stato prodotto da un laboratorio, è quello che si chiama ricombinante, questo virus è prodotto da un laboratorio cinese o forse da altri laboratori» aggiunse Montagnier che non si fece suggestionare dalla facile retorica sostenuta dall’ex presidente USA Donald Trump e dal suo ex segretario di Stato Mike Pompeo, ostinati a incolpare la Cina e Wuhan sebbene in molti altri centri di ricerca furono condotti esperimenti simili.

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Ciò avvenne soprattutto negli USA, come a Fort Detrick, il complesso di 4 bio-laboratori del Maryland dove quello dell’USAMRIID (l’istituto di ricerca dell’Esercito) fu chiuso nell’estate 2019 per una misteriosa perdita batterologica, a Chapel Hill, in quelli della North Carolina University dove si studiarono i supervirus chimerici potenziati con il Guadagno di Funzione (un incremento di carica virale concettualmente simile all’arricchimento dell’uranio per le armi atomiche) durante l’amministrazione Obama-Biden quando fu vice direttrice CIA l’esperta di bio-armi Avril Haines, oggi promossa a Direttore Nazionale dell’Intelligence dal neopresidente Joe Biden.

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Ma analoghe rischiose ricerche con finalità “dual use”, vaccino e arma batteriologica, anche nel National Microbiology Laboratory of Canada di Winnipeg, dove lavorava il virologo anziano Frank Plummer misteriosamente morto in Africa dopo lo scoppio della pandemia, e nel Pirbright Institute dell’omonimo villaggio di Guildford nella contea di Surrey (Regno Unito) dove il Pentagono, attraverso l’agenzia DARPA specializzata nelle ricerche sulle armi avanzate, finanziò esperimenti su agenti patogeni con il contributo della Bill & Melinda Gates Foundation.

 

I SOSPETTI DEGLI SCIENZIATI SU DASZAK

Nonostante gli stretti legami di Daszak con l’Istituto di virologia di Wuhan, è stato invitato dall’OMS a unirsi al suo team di dieci esperti internazionali che indagano sull’epidemia e sta conducendo un’indagine simile per The Lancet, ha evidenziato il Daily Mail come riportato nelle scorse settimane da Gospa News in WuhanGates 27.

“Peter Daszak ha conflitti di interesse che lo squalificano inequivocabilmente dall’essere parte di un’indagine sulle origini della pandemia Covid-19”, ha detto suo tempo Richard Ebright, esperto di bio-sicurezza e professore di Biologia Chimica alla Rutgers University nel New Jersey. “Era l’appaltatore responsabile del finanziamento della ricerca ad alto rischio sui coronavirus di pipistrello legati alla Sars presso l’Istituto di virologia di Wuhan e un collaboratore di questa ricerca” aggiunse Ebright sostenendo quanto scoperto autonomamente dai nostri reportages.

«Tale ricerca è controversa all’interno della comunità scientifica perché i ricercatori si chiedono se i rischi dello studio di malattie con potenziale pandemico superino i benefici. Particolarmente controversa è la cosiddetta ricerca “guadagno di funzione” del tipo svolto presso l’Istituto di Wuhan che può aumentare la capacità di un virus di infettare gli esseri umani» scrivono sul quotidiano britannico i giornalisti Tim Stickings e Chris Pleasance.

WUHAN-GATES – 27. SCANDALO NELL’INCHIESTA SUL SARS-COV-2. Nella Task-Force OMS il partner di Gates negli esperimenti di Wuhan sui supervirus con HIV

Daszak, che è nato a Manchester e ha studiato presso le università del Regno Unito, ha trascorso gran parte dell’ultimo anno cercando di contrastare le affermazioni di una possibile perdita di laboratorio mentre difendeva la dottoressa Zhengli dalle critiche.

«Le e-mail rilasciate tramite richieste di libertà di informazione hanno mostrato che Daszak ha reclutato alcuni dei migliori scienziati del mondo per contrastare le affermazioni di una possibile fuga di notizie dal laboratorio con la pubblicazione di una lettera collettiva fondamentale a The Lancet all’inizio dell’anno scorso. Ha redatto la loro dichiarazione attaccando “teorie del complotto che suggeriscono che Covid-19 non ha un’origine naturale” e poi ha convinto altri 26 importanti scienziati a sostenerla» aggiunge il Daily Mail in riferimento alle email pubblicate anche da Gospa News due mesi fa.

Ma il quotidiano britannico aggiunge «è accusato di bullismo contro gli oppositori da coloro che si sono scontrati con lui, tra cui Colin Butler, professore onorario di salute ambientale presso l’Australian National University. Butler ha curato una rivista scientifica con Daszak per tre anni».

“Probabilmente crede sinceramente nel suo lavoro, ma ha costruito un impero attorno all’idea che le zoonosi [infezioni da animali a esseri umani] siano la cosa più importante al mondo – ha detto Butler – Ha anche lavorato con il Wuhan Institute in quello che, secondo quanto riferito, è una ricerca sul guadagno di funzione.”

Nella stessa inchiesta il Daily Mail riporta anche un articolo del corrispondente per la sicurezza Abul Taher che si focalizza sulle rivelazioni, peraltro assai vaghe e fumose, di «uno dei più alti funzionari governativi americani» il quale ha affermato «che la teoria più ‘credibile’ sull’origine del coronavirus è che sia fuggito da un laboratorio in Cina».

WUHAN-GATES – 20. “COVID-19 CREATO IN LABORATORIO”. Virologa di Hong Kong Protetta dal’FBI accusa la Cina. Ma scorda gli esperimenti USA

Matthew Pottinger, già rispettato vice consigliere per la Sicurezza Nazionale del presidente Donald Trump, ha detto «C’è un numero crescente di prove che il laboratorio è probabilmente la fonte più credibile del virus e che sia sfuggito al segretissimo Wuhan Institute of Virology in Cina». Un’ipotesi sostenuta anche dalla giovane virologa di Hong Kong Li-Meng Yan fuggita negli USA e messa sotto protezione dall’FBI che ha ancora elaborato un “paper” scientifico sull’origine del SARS-Cov-2 da laboratorio.

Alla luce di tutto ciò viene da chiedersi come mai il team investigativo dell’OMS abbia voluto nuovamente cancellare ogni ipotesi e futuro studio sulla teoria del virus artificiale a fronte di un numero così importante di autorità del campo scientifico e dell’intelligence che la ritengono la più probabile. La risposta è semplice: conflitto d’interessi.

 

ALTRI CONFLITTI D’INTERESSI TRA CINA E OMS

Il Daily Mail dedica un lungo approfondimento alle strette relazioni anche finanziarie tra il direttore dell’OMS Tedros Adhanom Gebreyesus e la Cina che abbiamo riassunto nel dettaglio nel reportage WuhanGates 24.

«È stato anche rivelato che il dottor Tedros ha ricevuto sostegno da Pechino mentre era in corsa per diventare capo dell’OMS e che la Cina ha spesso donato ingenti somme di denaro a governi o organizzazioni di cui ha fatto parte. Durante la sua conferenza stampa, il dottor Embarek ha anche sostenuto le affermazioni di Pechino secondo cui non ci sono prove di trasmissione “a Wuhan o altrove” in Cina prima di dicembre 2019, nonostante diversi studi suggerissero che il virus circolasse a livello globale mesi prima di quello» aggiunge il Daily Mail.

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Nell’inchiesta WuhanGates 27 avevamo analizzato i conflitti d’interessi di Daszak ma se si analizzano con attenzione i curriculum degli altri componenti della task force inviata a Wuhan emergono ulteriori elementi curiosi che si mettono anche in connessione con il recente scandalo scoperto in Germania sugli studi sul Covid-19 pilotati dal governo tedesco per giustificare severi lockdowns.

Il rappresentante russo Vladimir Dedkov, infatti, che è stato tra i primi ad escludere la possibilità che il virus sia fuoriuscito dal Wuhan Institute of Virology in un’intervista a Sputnik News, è ricercatore dell’Istituto Pasteur di San Pietroburgo) fondata nel 1888 su emulazione di quello di Parigi con cui ha mantenuto rapporti culminati nel consorzio internazionale del programma PTR (Programmi Transversaux de Recherche).

Il programma PTR finanziato dall’Institut Pasteur (Parigi) fornisce finanziamenti per sostenere progetti di ricerca collaborativa e interdisciplinare relativi alle aree di ricerca strategiche dell’Institut Pasteur, per promuovere approcci tecnologici innovativi e mirare a catalizzare le scoperte riguardanti la salute umana. Questo programma di sovvenzioni PTR affronta le sfide associate alle 4 aree strategiche prioritarie: malattie infettive emergenti, antimicrobici e resistenza antimicrobica, malattie della connettività cerebrale e neurodegenerazione, sviluppo tecnologico e metodologico.

Ebbene non va dimenticato che il primo progetto di ricerche sui virus SARS, infettati anche con HIV, fu condotto a partire dal 2004 nei centri di ricerca di Pechino e Wuhan grazie al progetto EPISARS finanziato dalla Commissione Europea sotto la supervisione dell’Isituto Pasteur di Parigi.

WUHAN-GATES – 9. LE PROVE: HIV inserito in un virus SARS nel 2004. Grazie ai milioni UE della Commissione Prodi

Il membro britannico del team OMS John Watson è stato nominato vicedirettore medico del Dipartimento della salute. In precedenza era stato capo delle malattie respiratorie presso il Centro per la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive della sanità pubblica inglese.

E’ indubbiamente un medico esperto nel campo poiché è professore onorario presso il Dipartimento di malattie infettive e tropicali presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine e Visiting Professor presso il Dipartimento di cure primarie e scienze della popolazione presso l’University College di Londra

I suoi principali interessi includono la tubercolosi e le infezioni respiratorie acute (in particolare influenza, legionellosi e SARS). Il suo lavoro si è concentrato sulla sorveglianza, prevenzione e controllo di queste malattie a livello locale, nazionale e internazionale, nonché sulla ricerca correlata. È presidente della International Society for Influenza and other Respiratory Virus Diseases (ISIRV).

WUHAN-GATES – 30. LOBBY DI GATES SUI VACCINI COVID. Piano miliardario COVAX-OMS gestito da ex Manager Big Pharma coi Soldi Italiani

Ma lo stesso Watson è pure membro del gruppo di consulenza nel “Global action plan for influenza vaccines” dell’OMS che ha di recente affidato alle ONG di Bill Gates, finanziatore degli esperimenti a Wuhan, il piano COVAX per la vaccinazione contro il Covid-19 in un ennesimo conflitto d’interessi che affianca il guru dell’IT ed il suo “burattino” Tedros Adhanom Gebreyesus, direttore dell’agenzia sanitaria ONU.

Diventa imbarazzante anche la presenza del medico veterinario tedesco Fabian Lendertz alla luce dello scandalo che si è abbattuto sul Robert Koch-Institute, dove egli lavoro, e sul Ministero dell’Interno della Germania per la presunta manipolazione di ricerche scientifiche.

 

STUDI MANIPOLATI IN GERMANIA

«Un documento commissionato per conto del ministero dell’Interno tedesco, e firmato da un gruppo di autorevoli esperti, sarebbe servito a giustificare le misure restrittive decise dalla Germania per limitare la diffusione del Sars-CoV-2. Peccato che quel report, rimasto top secret, conteneva numeri gonfiati e profezie drammatiche mai avveratesi. Il rapporto parlava di un milione di morti e ben sette tedeschi su dieci contagiati dal virus. Niente a che vedere con la realtà dei fatti, visto che oggi, a un anno dallo scoppio della pandemia, la Germania conta quasi 63mila morti e 2,29 milioni di contagiati» scrive Federico Giuliani su InsideOve, il sito di geopolitica del quotidiano Il Giornale.

«In sostanza, le tetre previsioni degli scienziati, riunite nel citato documento richiesto dal ministro dell’Interno, Horst Seehofer, sarebbero state utilizzate da Berlino come giustificazione. Per cosa? Semplice: per spiegare ai cittadini le ferree chiusure imposte dall’alto. Ma non è finita qui, perché pare che il tutto sarebbe stato volutamente drammatizzato per volere di Seehofer».

Lo scandalo è scoppiato dopo una soffiata ricevuta dai giornalisti del quotidiano Die Welt di Amburgo che hanno costretto le autorità s rendere pubblica «una fitta corrispondenza interna, tra mondo politica e dellascienza, finalizzata a drammatizzare a dismisura le minacce portate dal coronavirus. L’unico obiettivo sarebbe stato quello di convincere l’opinione pubblica ad accettare le rigide misure di contenimento».

La vicenda risale alla scorsa primavera quando il governo tedesco dovette decidere quale linea attuare dinnanzi ai primi focolai di Covid-19 in Germania. Prevalse la linea dura con la «chiusura di scuole e negozi, oltre alla limitazione di gran parte delle libertà individuali dei cittadini e l’elevazione a dogma imprescindibile del cosiddetto distanziamento sociale».

PANDEMIA COVID-19: OMS OCCULTA LA VERITA’. Ecco l’Email con cui l’agenzia di Tedros e Guerra “vietò” ai medici di parlare ai magistrati di Bergamo

«In ogni caso, in quei giorni Seehofer avrebbe incontrato il virologo Christian Dorsen e Lothar Wieler, quest’ultimo a capo dell’Istituto Robert Koch, l’organizzazione responsabile del controllo e della prevenzione delle malattie infettive in terra tedesca. L’incontro convinse il ministro a tenere tutto chiuso fin oltre il periodo pasquale» aggiunge InsideOver.

Ma secondo quanto rivelato da Die Welt la politica non si limitò ad interloquire con gli scienziati ma ne dettò di fatto i criteri con cui elaborare i rapporti. Il 19 marzo Markus Kerber, sottosegretario all’Interno nonché ombra del ministro Seehofer, avrebbe scritto un messaggio ai suoi interlocutori, spiegando che il Ministero avrebbe voluto creare “una piattaforma di ricerca ad hoc” con vari istituti al fine di “pianificare la situazione” e programmare le prossime mosse. Ovvero: scegliere quali “misure preventive e repressive” adottare.

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«Il Ministero avrebbe dettato la linea da seguire agli scienziati e seguito minuziosamente il loro lavoro. Insomma, il senso di una simile mossa sarebbe stato evidente: infondere un po’ di sana paura così da giustificare il pugno duro» conclude Federico Giuliani. Ma a quale scopo attuare queste restrizioni pesanti sulla popolazione se non per giustificare un terrorismo pandemista utile a favorire il business sui vaccini inagurato proprio dalla tedesca BioNTech in compartecipazione con PFzier, entrambe finanziate con lucrosi investimenti speculativi da Bill Gates?

L’OMERTA’ DELL’OMS NELL’INCHIESTA ITALIANA

La questione riporta alla mente lo scandalo del Piano di emergenza pandemica mai aggiornato in Italia e quindi occultato, come svelato da un funzionario dell’OMS di Venezia che ha di recente testimoniato davanti alla Procura della Repubblica di Bergamo che indaga per epidemia colposa e falso. Il ricercatore Francesco Zambon aveva riferito ai media di un dossier scottante fatto sparire su indicazione del dottor Raniero Guerra, assistente del direttore generale OMS a Ginevra, dal quale emergeva che il Ministero della Salute (di cui era stato dirigente lo stesso Guerra) non aveva approntanto tutte quelle precauzioni previste dalla legge per affrontare una pandemia.

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In tale circostanza il dottor Zambon violò la disposizione dell’OMS che aveva imposto ai suoi collaboratori di avvalersi dell’immunità diplomatica davanti ai magistrati sollevando un vespaio di polemiche sulla trasparenza delle attività dell’agenzia sanitaria ONU.

Anche per questo, nonché per le relazioni imbarazzanti del dottor Guerra con la multinazionale dei vaccini GSK, finanziata e controllata da Gates, le conclusioni dell’indagine farsa della task force OMS a Wuhan appaiono faziose e troppo condizionate dal team degli scienziati selezionati dal Partito Comunista Cinese che a gennaio fece arrestare il medico che svelò la pandemia, a febbraio ipotizzò come causa un’arma batteriologica americana, e da marzo in poi cominciò la retorica negazionista culminata con l’arresto la tortura e la condanna dell’avvocatessa e reporter Zhang Zhan.

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Gli ultimi sviluppi, pertanto, sono l’inevitabile prosieguo di una sceneggiatura di falsità scritta per occultare una «pandemia pianificata da decenni da Bill Gates» come sostenuto dall’avvocato dei diritti umani Robert F. Kennedy, volta a creare una dittatura sanitaria nell’ambito di un Nuovo Ordine Mondiale anche attraverso la speculazione sui vaccini avviata dallo stesso Gates tramite BioNTech, Moderna e Pfizer-GSK.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

DAILY MAIL – WHO ATTACKS AMERICA

BBC – UNLIKELY VIRUS LEAKED BY LAB

INSIDE OVER – LO SCANDALO TEDESCO SVELATO DA DIE WELT

https://www.gospanews.net/2020/12/05/wuhan-gates-covid-19-il-complotto-del-nuovo-ordine-mondiale-il-libro-in-arrivo/

«A WUHAN PER SVELARE LA VERITA’ IN NOME DI DIO». Il segreto della giornalista cristiana Zhang Zhan, torturata e condannata dalla Cina comunista

 

 

 

 

 

 

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