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NWO CONTRO L’ITALIA – 3: LEGA SI SVENDE A BIG PHARMA. Vaccini di Gates nel mirino del ministro Giorgetti: fu tra i “Saggi” di Napolitano

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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Il complotto del Nuovo Ordine Mondiale contro l’Italia prosegue grazie al Governo dell’ex presidente BCE Mario Draghi, ma continua anche l’inchiesta di Gospa News svolta a smascherare i segreti intrecci di potere che troppo spesso fanno rima con affari.

Dopo aver ampiamente dimostrato la sfolgorante carriera compiuta da Vittorio Colao, Ministro dell’Innovazione Tecnologica, nella multinazionale management McKinsey, contractor della CIA finanziata da Bill Gates, e il patto per i vaccini avviato con Gavi Alliance (l’ong del tycoon IT) da Vodafone quando Colao ne era l’amministratore, ci occupiamo a sorprese di una new entry che arriva dal centrodestra ma sembra uscire come un coniglio ben ammaestrato dal cilindro dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ex deputato del Partito Democratico da alcuni giornalisti ritenuto vicino alla stessa Central Intelligence Agency fin dal rapimento e delitto dello statista DC Aldo Moro.

NWO CONTRO L’ITALIA – 2. COLAO MINISTRO “IT” TRA BILDERBERG, GATES & CIA. Dal piano Vaccini GAVI all’Intelligenza Artificiale

Ebbene sì, come era facile prevedere, anche la Lega Nord si sta svendendo alle Big Pharma di Gates che controllano i brevetti sui vaccini anti-Covid-19. Il partito del capitano Matteo Salvini è ormai diventata una nave alla deriva come i barconi di immigrati che non riuscì a fermare a causa delle inchieste giudiziarie per sequestro di persona con cui la magistratura si è posta al di sopra di lui quando era Ministro dell’Interno.

Ciò ha provocato a Salvini il terrore della galera (già patito da Silvio Berlusconi nel 2012) e la genuflessione verso il nuovo governo conforme ai desiderata di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica ma anche del Consiglio Superiore della Magistratura. Un  ruolo che esercita quando bisogna difendere i giudici di ideologia mondialista, ispirata dallo speculatore finanziario George Soros, ma non quando scoppiano gli scandali tra toghe e parlamentari del Partito Democratico, di cui lo stesso Mattarella come Napolitano è espressione.

PALAMARA-GATE – 4. NEL MIRINO 10 TOGHE ROSSE. Intrighi col “Cerchio Magico” Napolitano-Renzi e l’OBAMA-GATE su 007 e vaccini Gates-Soros

Berlusconi per evitare il carcere e accomodarsi alla misura dei servizi sociali per una cavillosa condanna per fumose violazioni fiscali, firmò il Patto del Nazareno con Matteo Renzi, che spianò il rilancio del PD 4.0 pilotato dal Democratic Party di Barack Obama (finanziati da Gates) anche nel progetto pilota dei 12 vaccini obbligatori in età scolare per i lucrosi affari della GlaxoSmithKline, promossi dall’ex ambasciatore scientifico italiano a New York, Raniero Guerra, oggi assistente del direttore generale OMS Tedros Adhanom Gebreyesus, pupazzo conclamato dei Gates.

Sulle rovine di quell’accordo politico Paolo Gentiloni è divenuto leader del PD che sancì quel piano vaccinale durante il suo governo prima di approdare alla Commissione Europea grazie all’amicizia influente con George Soros che ha schedato gli europarlamentari a lui fedeli. Così il business dei vaccini prese il volo soprattutto nel Lazio del governatore Nicola Zingaretti, segretario PD, grazie a intrighi con GSK ed AstraZeneca già evidentiati in varie inchieste WuhanGates raccolte nel libro pubblicato a dicembre da Edizioni Gospa.

WUHAN-GATES – 28. CODACONS AI PM: “ARRESTATE RANIERI GUERRA”. SCHELETRI DEL BOSS OMS: Vaccini GSK per Renzi-Obama, summit con Gates e dossier Covid-19 sparito. La “talpa” dai magistrati

Oggi anche la Lega vuole entrare nel fortunato mondo degli antidoti contro il Covid-19 come se i sieri delle Big Pharma fossero l’unica soluzione possibile contro un’infezione assai contagiosa ma assai pericolosa solo se curata male come avvenuto su indicazioni di OMS e del Ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, riconfermato nel suo incarico di parafulmine per indicazione di Mattarella.

Possiamo quindi chiamare il Patto di Giuda l’accordo che il leghista Giancarlo Giorgetti, nuovo Ministro dello Ssviluppo Economico (MISE) sta cercando di realizzare con le Big Pharma di Gates per concordare il valore dei brevetti sui vaccini anti-Covid-19 al fine di creare una catena di produzione tutta italiana per rinforzare la distribuzione di sieri anti-pandemia.

 

LA QUESTIONE BIOETICA-SANITARIA SUI VACCINI

La questione pone un problema bioetico-sanitario ed uno tecnico-politico. Il noto cruciale nel campo della salute è la sicurezza dei vaccini, messa seriamente in dubbio da associazioni di specialisti come l’Eretico del giudice siciliano Angelo Giorgianni, fondatore dell’Organizzazione Mondiale per la Vita, e dell’avvocato Robert F. Kennedy jr., presidente del Childrens Health Defense, già capace di vincere una causa contro il Dipartimento della Salute americano provando che non esiste una farmacoviglanza sui vaccini, da quando negli USA le Big Pharma sono esentate dai rischi di azioni legali per le reazioni avverse.

KENNEDY: “501 MORTI TRA VACCINATI USA COVID”. Subito Bannato su Instagram dalla Social-Dittatura. RFK jr: “Censura ostacola sicurezza dei vaccini”

I molteplici casi di reazioni avverse gravi tra i vaccinati (morti, paralisi facciali temporanee, shock anafilattici) segnalati in Italia e nel mondo ma soprattutto l’inquietante ricerca cinese pubblicata da Nature e scoperta da Gospa News sui rischi di immunopatologia polmonare connessi ai sieri contro i virus SARS (sia 1 del 2003 che la 2 del 2019 causa dell’attuale pandemia) avrebbero dovuto indurre un partito “sovranista e populista”, come per definizione si è presentata la Lega, ad approfondire la problematica dei rischi-benefici sul vaccino anti-Covid sollevata da autorevoli medici persino del Comitato Tecnico Scientifico del governo.

“DAI VACCINI COVID RISCHI DI GRAVI DANNI POLMONARI”. Ricerca Shock su Nature: ignorata da Comunità Scientifica, Big Pharma e Media

Nei giorni scorsi persino il Dipartimento della Difesa americano, il famigerato Pentagono, ha dovuto ammettere con un allarmante comunicazione sul suoti sito (ripresa da Defense One e altri media specializzati) che un terzo dei soldati dell’Esercito Usa si è rifiutato di fare i vaccini. Ma il mainstream dilagante su media e social sta cercando di sopprimere ogni pensiero per quanto scientificamente ben espresso da esperti che non accettano di essere definiti NO-VAX ma semplicemente chiedono vaccini sicuri ed efficaci.

«Con l’aumento delle preoccupazioni sulla sicurezza dei vaccini, l’amministrazione Biden sta chiedendo l’aiuto di Big Tech per rimuovere i post sui social media che si discostano dalle informazioni COVID-19″ ufficialmente distribuite “» ha riportato il sito The Defender di Kennedy.

WUHAN-GATES – 26. BIO-ARMA SARS-2 & VACCINI D’ORO. Dai test CIA-OMS pagati da Gates al summit UE con PFIZER, sponsor di Biden, prima della pandemia. E le molecole Covid…

Ciò spalanca la porta al colossale conflitto d’interessi del nuovo presidente Joseph Biden, finanziato in campagna elettorale dalla Pfizer, come dimostrato da Gospa News, dopo aver condiviso con Obama, nella precedente amministrazione, i pericolosi test di virus potenziati nei laboratori di Wuhan (Cina) e Chapel Hill (Usa), nei quali potrebbe nascondersi l’inconfessabile segreto del virus SARS-Cov-2 costruito in laboratorio come sostenuto da autorevoli esperti di virologia ed intelligence, ma come negato dalla Commissione OMS in cui opera uno degli zoologi che finanziò quegli esperimenti nel solito intrigo con le Big Pharma.

 

COLOSSALI CONFLITTI D’INTERESSI TRA SCIENZA E BIG PHARMA

Biden, però, ha già dimostrato la sua immensa gratitudine alle Big Pharma annuncianto al G7 del 18 febbraio l’intenzione di donare 4 miliardi di dollari al piano COVAX dell’OMS per il piano di vaccinazione nei paesi poveri, ovviamente gestito da Gates tramite GAVI Alliance e un’ex amministratrice di GSK, in conflitti d’interessi ormai senza vergogna…

WUHAN-GATES – 30. LOBBY DI GATES SUI VACCINI COVID. Piano miliardario COVAX-OMS gestito da ex Manager Big Pharma coi Soldi Italiani

Di fronte a tali spettri che aleggiano sul business dei vaccini e stanno per diventare incubi nell’eventualità di un obbligo per la popolazione qual è la posizione della Lega un tempo populista? La sintetizza un articolo pubblicato su Salute & Benessere dall’agenzia italiana ANSA in relazione ai piani di Giorgetti, concordati con la Commissione Europea.

«Di produrre i vaccini contro il Covid anche in Italia si parla da mesi. Ora l’ipotesi approda sul tavolo del Mise dove giovedì (25 febbraio 2020 – ndr) ci sarà un incontro tra il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Spiegare la complessità dell’iter di produzione sarà uno dei passaggi chiave previsto dal presidente di Farmindustria» riferisce l’Ansa

“Faremo il punto della situazione sulle possibilità di dare una mano”, ha detto Scaccabarozzi, “diremo al ministro come si produce un vaccino e quali sono i tempi: un vaccino è un prodotto vivo, non di sintesi, va trattato in maniera particolare. Deve avere una bioreazione dentro una macchina che si chiama bioreattore. Insomma, non è che si schiaccia un bottone ed esce la fiala. Da quando si inizia una produzione passano 4-6 mesi”.

WUHAN-GATES – 29. ANCHE IL VACCINO “ITALIANO” IN MANO A GATES. ReiThera controllata da società “segreta” svizzera ma creata da GSK e finanziata da Zingaretti in un Dem Affair

E il nodo della produzione infatti sono proprio i bioreattori. Come riferisce sempre l’ANSA, lo ha sottolineato anche Rino Rappuoli, padre di tanti vaccini di nuova generazione, coordinatore della ricerca sugli anticorpi monoclonali di Toscana Life Sciences e direttore scientifico di Gsk.

Per produrre i vaccini anti-Covid in Italia, “bisogna intanto sapere che cosa si vuole produrre. Ci sono due fasi – ha spiegato – la prima riguarda la produzione della sostanza, il vaccino stesso: cioè produco l’RNA, o la proteina, il virus dello scimpanzé, a seconda dei vaccini. Per farlo ci vogliono i bioreattori ma in Italia non ci sono gli impianti. Solo Gsk li ha, ma non per il vaccino anti-Covid, bensì per quello contro la meningite che è batterico. Reithera ce l’ha ma non credo per fare milioni di dosi. La seconda fase riguarda l’infialamento e da noi molte aziende sono in grado di farlo”.

Dei macroscopici conflitti d’interessi su Reithera, creata da GlaxoSmithKline, controllata da una società anonima svizzera di cui i soci possono restare occulti per legge, ed ora impegnata a sviluppare un vaccino anti-Covid-19 con il centro IRBM di Pomezia e AstraZeneca, con cui GSK già collabora a Cambridge, abbiamo riferito in precedenza. Ascoltiamo dunque l’esperto della Big Pharma che sembra già disegnare i piani d’azione politica per il ministro Giorgetti.

WUHAN-GATES – 23. DA CAMBRIDGE CARTELLO DI BIG PHARMA CONTROLLA TAMPONI, VACCINI E TRIALS CLINICI. Inquietanti conflitti d’interessi in Italia, UK, Belgio e Francia

“Se si pensasse per esempio di adattare i bioreattori di Gsk per la produzione di vaccini anti-Covid, non si potrebbe immaginare un’operazione in quattro e quattr’otto. Tra l’altro questo significherebbe smettere di produrre il vaccino contro la meningite. Ma ci potrebbe essere un’altra via: il trasferimento in Italia della tecnologia già sviluppata da parte di Pfizer o Astrazeneca per esempio, e in questo caso ci vorrebbero dai 7-8 mesi a un anno. Mentre partendo da zero con gli impianti, per arrivare alla produzione si impiegherebbero 2 anni”.

Ecco la quadratura del cerchio che sembra la proiezione della mission dell’ONG di Londra One Nucleus, una sorta di cartello delle Big Pharma nella quale fu cooptata anche la più importante multinazionale dei laboratori per la produzione di test e l’elaborazione dei tamponi utilizzati per verificare la positività dei pazienti cal Covid-19 on margini di errori clamorosi ma preziosi per la strategia del terrorismo pandemista…

Il vento populista della Lega e del centrodestra in generale (ad eccezione di Giorgia Meloni, rimasta fuori dal Governo Draghi ma molto defilata sulla questione vaccini) è dunque stato spazzato via dalla pandemia, pianificata da decenni secondo l’avvocato Kennedy. Come conferma anche la presa di posizione dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, entusiasta per l’estensione fino ai 65 anni del siero anti-Covid di AstraZeneca, multinazionale leader di One Nucleus e nota per alcune tragiche reazioni avverse letali durante i trials clinici.

MISTERO JOAO, VOLONTARIO VACCINO ASTRAZENECA MORTO DI COVID-19 A 28 ANNI. Il farmaco in Italia a dicembre agli anziani delle RSA

«Con il via libera del Ministero all’utilizzo del vaccino Astra Zeneca sui soggetti fino a 65 anni, la campagna vaccinale contro il Covid19 riceve un’accelerazione importante. E’ il provvedimento che le Regioni avevano invocato all’unanimità al ministro Speranza attraverso la Commissione Salute per allineare l’Italia alle modalità della vaccinazione adottate negli altri Paesi europei. Ora si può finalmente guardare con più fiducia al futuro». Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore nazionale della Commissione Salute, Luigi Genesio Icardi, esponente della Lega tra i più votati alle regionali del 2019.

 

GIORGETTI PREMIATO DA NAPOLITANO

“Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei” recita un’antico adagio popolare che potrebbe risultare utile ad inquadrare la complessa figura del neo ministro Giorgetti, numero 2 della Lega, pronto ad abbracciare le Big Pharma di Gates.

«Già uomo macchina della Lega Nord di Umberto Bossi, Giorgetti è stato segretario nazionale della Lega Lombarda dal 2002 al 2012, nonché capogruppo per la Lega Nord alla Camera nella XVII legislatura dal 2013 al 2014 e nella XVIII. Nato a Cazzago Brabbia (Varese) il 16 dicembre 1966, si è diplomato perito aziendale e laureato alla Bocconi, diventando commercialista e revisore contabile. Ma è l’attività politica, targata Lega Nord, a coinvolgerlo già prima dei 30 anni. Entra in Parlamento nel 1996 e non vi esce più, ricoprendo il ruolo di presidente della commissione Bilancio della Camera dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2013. Di fatto è nella Lega tra gli uomini che conoscono meglio i conti pubblici e l’economia» scrive Il Messaggero.

Il leghista Giancarlo Giorgetti, nuovo ministro allo Sviluppo Economico nel Governo Draghi

Da esperto economista certamente avrà ben capito le gravi violazioni accadute nel suo partito fin dalla sua genesi. Il 5 gennaio 1994, al processo Enimont, Bossi ammise il finanziamento illecito tramite una tangente ricevuta dalla Montedison patteggiando 8 mesi di reclusione con la sospensione e non menzione della pena. Fu di fatto il primo condannato della cosiddetta “seconda” Repubblica Italiana, dopo lo scandalo di Mani Pulite del 1992 che rase al suolo i partiti DC e PSI, anche se un patteggiamento, per i tecnici della giurisprudenza, equivale ad un applicazione pena e non ad una condanna.

Umberto Bossi, mentore di Giorgetti, prima di concludere la sua carriera da leader della Lega e ritirarsi dalla politica anche per una grave problematica di salute, si salvò sul filo di lana da una brutta condanna per lo scandalo dei fondi occulti della Lega.

«Prescritto il reato di truffa per Umberto Bossi e Francesco Belsito. Quest’ultimo resta responsabile del reato di appropriazione indebita: per lui ci sarà in questo caso la rideterminazione della pena in Appello. Lo ha deciso la Cassazione che si è pronunciata in merito al processo sulla truffa ai danni dello Stato per i rimborsi elettorali. I giudici hanno anche confermato la confisca dei 49 milioni alla Lega, mentre cadono le confische personali» scrisse il 6 agosto 2019 il giornalista Alberto Custodero su Repubblica.

DALLA CARITAS €20MILA L’ANNO AL “BUON LADRONE” CHE DERUBO’ LA MARGHERITA DI RUTELLI. Lusi scarcerato dopo soli 2 anni dei 7 da scontare

«Una parte di quei rimborsi elettorali truffaldini sono stati incassati dalla Lega anche dopo il “movimento delle scope” del 5 aprile 2012 che aveva defenestrato Bossi (che lasciò ai suoi successori in bilancio un attivo da 41 milioni). Nel periodo in cui la segreteria leghista è stata retta da Roberto Maroni, nelle casse dei lumbard sono stati versati dal Parlamento quasi 13 milioni oggetto della truffa, e 820mila euro durante la segreteria Salvini. Ma al di là di quanto sia l’importo, che fine hanno fatto quei milioni di euro che, secondo l’accusa, Bossi e Belsito hanno ottenuto da Camera e Senato falsificando i rendiconti delle spese elettorali?» si domanda giustamente il quotidiano Repubblica.

La vicenda ricorda molto quella che ha affossato il partito della Margherita di Francesco Rutelli (ex vice premier e Sindaco di Roma che introdusse Matteo Renzi con Hillary Clinton ed il Democratic Party Usa) rimasta senza petali e credibilità per una voragine di 25 milioni di euro che costò la condanna al tesoriere Luigi Lusi ma segnò la rinascita del centrosinistra con il Partito Democratico Europeo fondato da Rutelli nel 2004 che poi ispirò la gestazione del PD italiano.

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«Schivo, riflessivo, pontiere nato, Giorgetti si occupa da decenni dei rapporti della Lega con gli altri partiti ma ne è anche un pò l’ambasciatore presso le più alte istituzioni e le sedi diplomatiche stranieri, facendo da contraltare, in questi ultimi anni, al ben più impulsivo Salvini» scrive ancora Il Messaggero parlando del nuovo ministro allo Sviluppo Economico e citando un premio emblematico che di fatto lo mise in buona luce davanti al Partito Democratico creando i presupposti dell’attuale alleanza anomale PD-Lega all’interno del Governo Draghi.

SALVINI E GRILLO IN GINOCCHIO DA DRAGHI. Suicidio Lega e 5Stelle con l’Appoggio al Mondialista

«Nel 2013 viene nominato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano membro del Gruppo dei Saggi» ricorda il quotidiano romano. Ecco quindi il cerchio che si chiude tra il grande vecchio del Quirinale ritenuto vicino all’Intelligence americana, riformata in chiave Dem dalla McKinsey dove lavorò Colao, il suo erede Mattarella che ha incaricato l’ex presidente della BCE Mario Draghi subito pronto a scegliere Giorgetti in un ministero altamente strategico.

Il numero 2 della Lega non ha rivelato doti da grande economista nell’accorgersi della truffa da 49milioni di euro interna al suo partito (a cui è comunque totalmente estraneo) ma sembra aver fiutato l’aria di business che si respira intorno alle Big Pharma.

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Grazie anche alla complicità dei social pronti ad oscurare ogni “reazione avversa” degli utenti non ai vaccini ma al dispotico piano vaccinale. Il motivo? Bastano una foto e alcuni numeri per spiegarlo.

Basta l’immagine dell’amministratrice Pfizer in una conferenza a Bruxelles con dietro il logo di Facebook che rese alquanto sospetta la presenza dei referenti del Social di Mark Zuckerberg nel summit sul piano di vaccinazione mondiale tenutosi il 12 settembre 2019, una dozzina di settimane prima del dilagare ufficiale dell’infezione Covid-19 in Cina, cui presero parte ben 4 ONG create da Bill Gates. Per oggi basta così. Delle speculazioni di Google nelle Big Pharma parleremo in qualche prossimo reportages WuhanGates…

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

ANSA – BIOREATTORI PER PRODURRE VACCINI IN ITALIA

REPUBBLICA – SCANDALO 49 MILIONI NELLA LEGA

IL MESSAGGERO – IL PROFILO DI GIORGETTI

 

 

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