Per circa 24 ore abbiamo meditato se riferire questa disgustosa e terribile notizia. Lo facciamo ora solo perché il sito arabo Hadasnow.com l’ha riportata con grande risalto. E pertanto ci sembra doveroso riferirla per quanto la fonte primaria sia da una parte molto attendibile e dall’altra abituata a speculare mediaticamente sulle minacce terroristiche lanciate dall’ISIS.
“Allah è grande!” E’ uno dei più crudi commenti intercettati nelle chat degli estremisti jihadisti da Rita Katz, la celebre analista del sito americano SITE (Search International Terrorist Entities Intelligence Group), una società di intelligence privata con sede a Washington. La frase è stata riferita al barbaro assassinio dell’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, del carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e del loro autista congolose Mustapha Milambo .
Al momento ancora non ci sono state rivendicazioni dell’attacco assassino da parte dello Stato Islamico dell’Africa Centrale, uno dei principali sospettati per l’agguato come evidenziato da Gospa News, ma i fans dei tagliagole della Bandiera Nera non hanno lesinato intimidazioni internazionali preannunciando che ora la stessa sorte toccheà ad altri diplomatici occidentali. Quale sia l’attendibilità di tali commenti è tutta da provare ma sarebbe finita all’attenzione di funzionari dell’intelligence NATO in Africa e Medio Oriente che giustamente non vogliono sottovalutare l’eventualità di pericoli reali.
«SITE ha intercettato le chiacchiere tra i sostenitori legati all’ISIS che rispondevano alla morte di Luca Attanasio, con alcuni che lo interrogavano così lontano dalla capitale nell’irrequieta provincia del Nord Kivu e altri che chiedevano attacchi simili contro ambasciatori di Francia e Stati Uniti» ha scritto Rita Katz in un Tweet.
«Il sito dell’intelligence statunitense (SITE) ha riferito che dopo la notizia che l’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, “Luca Atanasio”, è stato ucciso in un tentativo di rapimento, i jihadisti hanno espresso la loro gioia e hanno auspicato che i due ambasciatori (americano / francese ) fossero uccisi» ha scritto Hadasnow.
Il media in arabo ha poi aggiunto «che gli utenti della piattaforma mediatica jihadista – uno dei forum filo-Stato islamico – hanno commentato quell’incidente, mentre hanno pubblicato rapporti di stampa sull’incidente insieme ai loro commenti, che includevano le solite esagerazioni di “Allah è grande “, mentre alcuni hanno messo in dubbio il motivo della presenza di” Atanasio “nella provincia del Nord Kivu, lontano dalla capitale, Kinshasa».
Il sito islamico non ha però riferito che il diplomatico italiano si trovava in viaggio per una missione ONU del Programma Alimentare Mondiale mentre è stato vittima del sanguinario agguato sul quale la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona e omicidio di matrice terrorista.
Sono in totale quattro i colpi che hanno causato la morte in Congo del diplomatico e del militare. Le vittime sono state raggiunte da due colpi ciascuno. La Tac ha fatto emergere che i proiettili hanno trapassato i corpi da sinistra a destra.
Le salme dell’ambasciatore e del carabiniere sono rientrate in Italia la scorsa notte. In base a quanto emerge dall’autopsia, l’ambasciatore è stato raggiunto da colpi all’addome e l’esame ha individuato sia il foro di entrata che quello di uscita. Non sono stati individuati residui metallici. Per quanto riguarda Iacovacci è stato colpito nella zona del fianco e, poi, alla base del collo dove è stato individuato un proiettile di un AK47, un Kalasnikov. Il corpo del carabiniere presenta multifratture all’avambraccio sinistro. Questo fa ipotizzare che il proiettile fermatosi al collo abbia colpito prima l’arto fratturato. La Procura ha disposto esami balistici.
FOTO SHOCK DAL CONGO SULL’ATTENTATO ALL’AMBASCIATORE. La Procura di Roma indaga per terrorismo
L’utilizzo del fucile d’assalto Kalashnikov, arma prediletta dai terroristi e in particolare dell’ISIS, conferma le anticipazioni di Gospa News sui presunti responsabili dell’agguato sul quale dovranno cercare di fare luce i Carabinieri del Ros (Raggruppamento Operativo Speciale) di Roma già inviati in Congo dalla magistratura italiana.
Gli investigatori militari giunti in Congo su delega della Procura di Roma, acquisiranno i verbali delle testimonianze raccolte dagli inquirenti locali delle persone presenti sul luogo dell’agguato. Tra questi anche il racconto del funzionario italiano del Wfp, Rocco Leone, l’italiano superstite.
«Tra l’attività che i carabinieri del Ros svolgeranno in Congo c’è anche quella relativa alle armi utilizzate dai ranger intervenuti nel luogo dell’agguato all’ambasciatore Luca Attanasio e al carabiniere Vittorio Iacovacci. I Ros acquisiranno informazioni sulle armi in dotazione al corpo che si occupa di vigilare il Parco del Virunga. Secondo una ricostruzione, vi sarebbe stato uno scontro a fuoco tra i ranger e i rapitori ed è in questa fase che avrebbero perso la vita i due italiani» ha scritto l’agenzia italiana ANSA.
Sebbene le prime testimonianze abbiano riferito di una brutale esecuzione da parte dei terroristi, che dopo aver ucciso l’autista hanno ammazzato il carabiniere come conferma il proiettile di Kalashnikov, resta da sciogliere il minimo dubbio che l’ambasciatore ferito mortalmente e poi deceduto nell’ospedale di Goma non sia stato colpito dagli spari dei militari congolesi accorsi tempestivamente per liberarlo.
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – DOSSIER JIHADISTI
GOSPA NEWS – REPORTAGES SULLA SIRIA
GOSPA NEWS – DOSSIER LOBBY ARMI
GOSPA NEWS – REPORTAGES ZONE DI GUERRA
SITE – JIHADIST CHATTER ON AMBASSADOR KILLING
HADASNOW – ISIS THREAT TO OTHER WESTERN AMBASSADORS
ANSA – L’AUTOPSIA SULLE SALME DELLE VITTIME