di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
William Henry Gates III, meglio conosciuto come Bill Gates, è stato incoronato imperatore mondiale dei vaccini ma i grandi media di Mainstream e i governanti fanno finta di non saperlo. E’ avvenuto lo scorso 30 settembre 2020 grazie al patto stipulato dalla Bill & Melinda Gates Foundation con 16 Big Pharma specializzate nella produzione di vaccini e medicinali antivirali.
L’accordo è stato sottoscritto sia da Bill che da Melinda Gates quali co-presidenti dell’oomonima fondazione insieme a 16 amministratori di varie “Life Science Companies” (aziende della scienza della vita) con la finalità di garantire un “Accesso globale ampliato per sistemi diagnostici, terapeutici e vaccini COVID-19”.
Un’ottima alleanza, sulla carta, se non fosse che sull’attuale pandemia aleggiano ancora terribili misteri e sospetti irrisolti sull’origine del virus SARS-Cov-2, che alcuni ritengono costruito in un laboratorio come arma batteriologica proprio come gli esperimenti sui supervirus con incremento di carica virale (Guadagno di Funzione) finanziati dalla stessa Bill & Melinda Gates Foundation in Cina (Wuhan Institute of Virology), Usa (Chapel Hill, North Carolina University) e Canada (Manitoba National Microbiology Laboratory) insieme all’amministrazione Obama-Biden fin dal 2009.
Ma ogni giorno che passa aumentano anche le incognite sui vaccini che la ricerca di 6 scienziati di due università cinesi hanno ritenuto ad alto rischio per conseguenze di immunopatologia polmonare nel tempo mentre i dati parmacovigilanza registrati da EudraVigilance in Europa per conto dell’Europian Medicnes Agency (Ema) e quelli del VAERS in Nord America per il CDC (Center of Disease Control) hanno suonato un campanello d’allarme a causa di decine di migliaia di reazioni avverse gravi dopo l’inoculazione dei sieri anti-Covid già approvati (Pfizer, Moderna e AstraZeneca), tra cui alcune migliaia con esiti fatali.
Ma anche questo potrebbe essere “accettabile’ se la letalità del virus non fosse stata definita dai virologi intorno allo 0,4 % almeno in Italia prima dell’allarme sulle varianti, tanto sostenuto dai media a fronte di una scarsa documentazione scientifica e del fondato dubbio già espresso da alcuni esperti medici circa la possibilità che esse possano essere la conseguenza delle resistenze ai vaccini.
Infine questo accordo sarebbe certamente più confortante se alcune delle aziende citate (GSK. Pfizer, AstraZeneca, Johnson&Johnson e nella moria di cavie umane avvenuta in Georgia per i test di Gilead ad esempio), come dimostrato in precedenti reportages non avessero subito condanne a vario titolo per casi di corruzione, frode sanitaria, sperimentazioni pericolose ecc.
Inoltre bisogna aggiungere che lo stesso Gates, passato da tycoon dell’IT noto per i sistemi Microsoft bisognosi di continui aggiornamenti contro i virus informatici (a cui il sistema Apple era praticamente immune) al nuovo ruolo di guru dell’immunizzazione globale, è stato uno dei primi a speculare con l’acquisto di azioni delle Big Pharma, controllate dagli stessi famigerati fondi d’investimento mondialisti che si arricchiscono grazie alla Lobby delle Armi.
Ecco quindi che l’accordo del 30 settembre 2020, più che rivelarsi come una missione umanitaria per salvare il pianeta da una pandemia dipinta in modo più drammatico del reale da media e politici foraggiati dalle multinazionali (come il nuovo presidente americano Joseph Biden è stato sponsorizzato in campagna elettorale da Pfizer e altre), appare come un’abile mossa per consolidare il cartello delle Big Pharma in un monopolio inattaccabile dalle associazioni dei diritti umani e dagli organi di contro-informazione come Gospa News.
Ciò segue la stessa china già inaugurata a Cambridge il 27 febbraio 2020 quando uno dei più grandi gruppi di laboratori del mondo (Cerba HealthCare International) aderì all’ong One Nucleus costituita da varie aziende farmaceutiche come AstraZeneca e Johnson&Johnson che in partnership con GSK hanno sviluppato i test diagnostici sul Covid-19 in un palese conflitto d’interessi visto che un’eventuale conclamata gravità del virus avrebbe agevolato il piano d’immunizzazione come è puntualmente avvenuto nonostante l’altissimo numero di contagiati asintomatici, costretti al lockdown e alle quarantene sebbene non ritenuti contagiosi dall’ex presidente della Società Europea di Virologia, Giorgio Palù, poi nominato dal governo presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
Infine, ulteriori macroscopici conflitti d’interesse sono emersi nella gestione del piano di vaccinazione mondiale COVAX avviato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, affidato alla gestione delle ong Gavi Alliance e Cepi (entrambe fondate e pilotate da Bill Gates, ed amministrato da Aurelia Nguyen, ex manager nel settore vaccini della londinese GSK (GlaxoSmithKline).
Tra le aziende firmatarie dell’accordo mancano soltanto la tedesca BioNTech e l’americana Moderna, entrambe controllate dallo stesso Gates attraverso cospicui investimenti effettuati nel corso del 2020 per promuovere la ricerca dei vaccini ora destinati a diventare d’oro.
Adesso diventa più semplice capire perché colossi come Sanofi e Merck hanno rinunciato al lucroso affare di sviluppare un loro vaccino mentre hanno raggiunto un accordo per utilizzare i loro laboratori al fine di produrre quelli di Pfizer (Sanofi) e Johnson & Johnson (Merck) per rendere disponibile sul mercato un maggior numero di dosi.
UN PATTO PER PILOTARE I GOVERNI E FAR TACERE I DISSENZIENTI
Il patto che sancisce la nascita di un cartello delle Big Pharma e incorona leader mondiale dei sieri anti-Covid-19 il fondatore di Microsoft Corporation (di cui è direttrice non esecutiva la CEO di GSK Emma Walmsley) è stato sottoscritto dalle persone che menzioniamo sotto.
Pascal Soriot Executive Director and CEO AstraZeneca, Stefan Oelrich Member of the Board of Management and President of Pharmaceuticals Bayer AG, Bill Gates, Co-Chair and Trustee Bill & Melinda Gates Foundation, Melinda Gates Co-Chair and Trustee Bill & Melinda Gates Foundation, Alexandre Mérieux Chairman and CEO bioMérieux, Hubertus von Baumbach Chairman of the Board of Managing Directors Boehringer Ingelheim GmbH, Giovanni Caforio, Chairman and CEO Bristol Myers Squibb, Haruo Naito Representative Corporate Officer and CEO Eisai Co. Ltd., David A. Ricks Chairman and CEO Eli Lilly and Company, Daniel O’Day Chairman and CEO Gilead Sciences Inc., Emma Walmsley Chief Executive Officer GSK, Alex Gorsky Chairman of the Board and CEO Johnson & Johnson, Kenneth C. Frazier Chairman of the Board and CEO Merck & Co. Inc., Belén Garijo Vice Chair of the Executive Board and Deputy CEO Merck KGaA, Darmstadt, Germany, Vas Narasimhan, M.D. Chief Executive Officer Novartis, Albert Bourla DVM Ph.D. Chairman and CEO Pfizer Inc., Dr Severin Schwan Chief Executive Officer Roche Group, Paul Hudson Chief Executive Officer Sanofi.
Il testo integrale dell’accordo è leggibile in calce a questo articolo ma è doveroso evidenziarne alcuni passaggi cruciali.
«Ci impegneremo per un’allocazione equa dei nostri prodotti e sosterremo meccanismi globali come COVAX, riconoscendo che l’approccio più efficace all’accesso equo varierà a seconda dei vaccini, delle terapie e della diagnostica. Useremo anche la nostra voce collettiva insieme ad altri stakeholder della salute globale per sostenere il rafforzamento dei sistemi sanitari e delle reti di distribuzione in modo che le innovazioni cruciali raggiungano tutti coloro che ne hanno bisogno» si legge nelle linee guida.
Cui segue la richiesta di “finanziamenti” da parte dei miliardari delle multinazionali e dello stesso Gates, che ha un patrimonio personale di $124.5 miliardi tale da renderlo la quarta persona più ricca del mondo. Siccome il piano COVAX ha una previsione di spesa per il 2021 che si aggira intorno a $20 miliardi di dollari perché il filantropo speculatore non mette direttamente lui il fabbisogno necessario per l’immunizzazione della popolazione dei paesi poveri spesso usate come “cavie umane” nella sperimentazione di vaccini?
Invece $4 miliardi di dollari è la donazione che faranno gli USA nei prossimi mesi per decisione del presidente Joseph Biden che, così, restituisce indirettamente (con gli interessi) il contributo elettorale ricevuto dalle varie Big Pharma tra cui Pfizer, perché quei soldi serviranno ad acquistare vaccini dalle aziende produttrici.
«L’accesso agli interventi per combattere il COVID-19 su scala globale richiede risorse finanziarie, asset, infrastrutture e supporto e collaborazione giurisdizionale oltre la capacità o il ruolo dei firmatari di questo impegno. Chiediamo pertanto ai governi, alle istituzioni multilaterali, alle aziende, alle ONG e ad altri di basarsi sui nostri impegni e sforzi già in corso» scrivono Gates e gli altri affermando poi una frase alquanto sibillina ed inquietante: tale da evocare la proclamazione di una dittatura sanitaria globale.
«Diversificare la rappresentanza negli organi decisionali e di coordinamento critici con particolare attenzione alle voci che rappresentano i paesi a basso e medio-basso reddito» è infatti un obiettivo che allude all’intervento “politico” all’interno delle nazioni più povere. Ad essa si aggiunge la strategia mediatica già conclamata fin dal 12 settembre 2019, nel summit per l’immunizzazione global tenutosi presso la Commissione Europa in tempi assai sospetti, grazie alla partecipazione di alcuni manager dei social.
«Promuovere processi normativi e di responsabilità adeguati allo scopo per tutte le parti interessate coinvolte, che danno la priorità alla sicurezza senza rallentare l’accesso a nuovi strumenti critici. Costruire e mantenere la fiducia del pubblico nei meccanismi di approvazione per diagnostica, terapie e vaccini garantendo solide revisioni di sicurezza ed efficacia e rimuovendo considerazioni politiche ingiustificate da queste discussioni e dal processo di approvazione» è un altro degli obiettivi che mira perciò ad eliminare ogni voce divergente anche se scientifica e fondata.
Il cartello delle Big Pharma dei vaccini ha formato la sua alleanza per comandare il mondo intero incoronando Gates imperatore di tutti i continenti: ad eccezione dei paesi sotto l’influenza della Russia che porta avanti la diffusione del vaccino Sputnik V e di quelli che hanno scelto il Sinopharm della Cina (Come Ungheria, Arabia Saudita e altri per affiancarlo agli altri al fine di incrementare le dosi) dove peraltro GSK nell’agosto 2020 ha aperto una filiale ricercando personale da impiegare come informatori farmaceutici.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
https://www.gospanews.net/2020/12/05/wuhan-gates-covid-19-il-complotto-del-nuovo-ordine-mondiale-il-libro-in-arrivo/
IL PIANO DEL CARTELLO DELLE BIG PHARMA
pubblicato il 30 settembre 2020
comunicato n. 206-709-3400 della Bill & Melinda Gates Foundation
L’esistenza di COVID-19 ovunque rappresenta una minaccia per le comunità di tutto il mondo. Gli impatti sulla salute, sociali ed economici possono essere affrontati solo attraverso le azioni collettive delle parti interessate nei settori privato, pubblico e filantropico in collaborazione con la società civile. In qualità di organizzazioni dedite al miglioramento e alla protezione della salute globale, con le nostre diverse competenze, ruoli e risorse, rimaniamo impegnati a fare la nostra parte per porre fine a questa pandemia in tutto il mondo. All’inizio di quest’anno AstraZeneca; Bayer; bioMérieux; Boehringer Ingelheim; Bristol Myers Squibb; Eisai; Eli Lilly; Gilead; GSK; Johnson & Johnson; Merck & Co. (noto come MSD al di fuori degli Stati Uniti e del Canada); Merck KGaA, Darmstadt, Germania; Novartis; Pfizer; Roche; e Sanofi, insieme alla Bill & Melinda Gates Foundation, si sono impegnati nella lotta contro COVID-19.
Collettivamente, abbiamo lanciato il più ampio e ambizioso sforzo di risposta alla ricerca e sviluppo in caso di pandemia nella storia, con la promessa di una serie di interventi che possono aiutare a porre fine alla pandemia. Tuttavia, creare queste innovazioni non è sufficiente. Attraverso le partnership con altre parti interessate, ci impegniamo a garantire l’accesso globale a strumenti diagnostici, terapeutici e vaccini che contribuiranno ad accelerare la fine della pandemia. Per raggiungere questo obiettivo fondamentale, dovremo:
Sviluppare innovazioni per i pazienti in tutto il mondo. Continueremo a portare avanti la ricerca e lo sviluppo di sistemi diagnostici, terapeutici e vaccini COVID-19 adatti a soddisfare le esigenze delle popolazioni di tutto il mondo. Per fare ciò, lavoreremo per espandere le sperimentazioni cliniche per tenere conto di una rappresentanza diversificata, comprese le impostazioni a basso reddito, e ci sforzeremo di affrontare le caratteristiche specifiche del prodotto necessarie per l’uso in ambienti a basso reddito anche dopo che le nuove innovazioni saranno state portate avanti.
Impegnarci per una disponibilità tempestiva. Aumentando la produzione a una velocità senza precedenti e molto prima del solito, porteremo grandi quantità di innovazioni sicure ed efficaci nei paesi di tutto il mondo per un’ampia distribuzione il prima possibile, indipendentemente dal loro livello di reddito. I meccanismi per una rapida escalation dell’offerta devono essere allineati al contesto specifico di una rapida risposta a una pandemia e adattati a ciascun prodotto, con opzioni che includono licenze volontarie anticipate e approcci appropriati agli accordi di produzione di società innovatrici peer-to-peer.
Consentire l’accessibilità economica per i paesi a basso reddito. Perseguiremo una serie di approcci per rendere accessibili nei paesi a basso reddito i prodotti che stiamo sviluppando o supportando. Questi approcci saranno determinati in modo indipendente da ciascun fornitore in risposta alla pandemia per affrontare le sfide significative in termini di accessibilità economica, inclusi approcci come donazioni, fornitura senza scopo di lucro o prezzi differenziati basati su azioni in base alle esigenze e alle capacità dei paesi.
Supportare una distribuzione efficace ed equa di queste innovazioni a livello globale. Ci impegneremo per un’allocazione equa dei nostri prodotti e sosterremo meccanismi globali come COVAX, riconoscendo che l’approccio più efficace all’accesso equo varierà a seconda dei vaccini, delle terapie e della diagnostica.
Useremo anche la nostra voce collettiva insieme ad altri stakeholder della salute globale per sostenere il rafforzamento dei sistemi sanitari e delle reti di distribuzione in modo che le innovazioni cruciali raggiungano tutti coloro che ne hanno bisogno. In tal modo, sosteniamo l’assegnazione di priorità basata sull’evidenza in modo che gli operatori sanitari, le persone ad alto rischio e altri gruppi prioritari identificati dall’OMS e da altre autorità sanitarie siano protetti per la durata della pandemia, indipendentemente dal paese in cui vivono. sosterrà un’equa distribuzione, riconoscendo che le nazioni sovrane hanno l’autorità decisionale finale.
Mantenere la fiducia del pubblico nelle nostre innovazioni. Continueremo a dare la massima priorità alla sicurezza delle persone che ricevono prodotti che stiamo sviluppando o sostenendo. Il rispetto dei più severi standard scientifici ed etici nello sviluppo del prodotto e nei processi di produzione rimarrà la massima priorità rispetto alla velocità o alla politica.
L’accesso agli interventi per combattere il COVID-19 su scala globale richiede risorse finanziarie, asset, infrastrutture e supporto e collaborazione giurisdizionale oltre la capacità o il ruolo dei firmatari di questo impegno. Chiediamo pertanto ai governi, alle istituzioni multilaterali, alle aziende, alle ONG e ad altri di basarsi sui nostri impegni e sforzi già in corso per:
Fornire finanziamenti sufficienti, dedicati, sostenibili e tempestivi per l’approvvigionamento e la consegna degli strumenti necessari per porre fine alla pandemia COVID-19.
Diversificare la rappresentanza negli organi decisionali e di coordinamento critici con particolare attenzione alle voci che rappresentano i paesi a basso e medio-basso reddito.
Continuare a sviluppare e comunicare rapidamente linee guida chiare sulle esigenze dei prodotti in contesti con risorse limitate il prima possibile man mano che la nostra comprensione di COVID-19 e gli strumenti per combatterla si evolvono.
Promuovere processi normativi e di responsabilità adeguati allo scopo per tutte le parti interessate coinvolte, che danno la priorità alla sicurezza senza rallentare l’accesso a nuovi strumenti critici.
Costruire e mantenere la fiducia del pubblico nei meccanismi di approvazione per diagnostica, terapie e vaccini garantendo solide revisioni di sicurezza ed efficacia e rimuovendo considerazioni politiche ingiustificate da queste discussioni e dal processo di approvazione.
Migliorare la prontezza del paese e i sistemi di consegna all’interno del paese assicurando che siano disponibili competenze e risorse adeguate per un’efficace pianificazione, distribuzione e follow-up del paese per nuove diagnosi, terapie e vaccini.
La straordinaria situazione del mondo richiede una collaborazione senza precedenti in ogni parte della società. Ad oggi, come scienze della vita e organizzazioni filantropiche abbiamo raccolto questa sfida e riconosciamo la necessità di andare oltre. Gli impegni di cui sopra salveranno vite umane solo se i partner dell’intero percorso dallo sviluppo all’implementazione collaboreranno per garantire che i prodotti raggiungano le persone che ne hanno bisogno.
ACT-Accelerator offre un forum per la collaborazione e l’azione e la comunità globale deve mobilitare collettivamente le risorse che i partner hanno identificato come fondamentali per porre fine a questa pandemia per le comunità di tutto il mondo. Allineando tali risorse con gli impegni di cui sopra, riteniamo che non solo consentiremo un percorso più rapido per uscire dall’attuale crisi COVID-19, ma getteremo anche le basi per un forte ecosistema di preparazione alla pandemia la prossima volta che si verificherà una pandemia.