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SCANDINAVI NON SI FIDANO. Stop Vaccino AstraZeneca. Zelia morta a 37 anni

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«Il fronte dei paesi scandinavi nonostante le rassicurazioni di Ema aspetta di avere altri dati. La sospensione proseguirà per almeno una settimana Nonostante le rassicurazioni di EMA (European Medicines Agency – ndr) su AstraZeneca, secondo le quali non esistono rischi. un gruppo di governi europei ha deciso di mantenere lo stop al farmaco anglo-svedese. Quattro Paesi scandinavi (Danimarca, Norvegia, Finlandia e Svezia) hanno preferito una linea di prudenza e proseguiranno la campagna vaccinale attingendo ad altre fonti. A loro si aggiunge parzialmente la Francia che, adeguandosi alle indicazioni di Ema ha deciso di utilizzare AstraZeneca solo per la fascia di popolazione degli over 55»

E’ quanto ha riportato un quotidiano di mainstream come il Corriere della Sera rassegnandosi al fatto che nel Nord Europa dubitano del “loro” stesso siero. AstraZeneca, infatti, è ormai una multinazionale con sede centrale a Cambridge, nel Regno Unito, ma è nata dalla fusione di due grandi aziende europee del settore farmaceutico: il britannico Zeneca Group e la Astra AB, fondata nel lontano 1913 con sede a Södertälje, in Svezia.

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Da allora molte medicine sono state sfornate dai loro stabilimenti che hanno fatto gola agli speculatori finnziari di tutto il mondo (BlackRock, Vanguard ecc) gli stessi che in percentuali differenti controllano le altre Big Pharma dei vaccini come GSK di Londra, Moderna con sede a Cambridge (ma nel Massachusetts, USA), e Johnson&Johnson (New Brunswick, New Jersey, USA), ma anche tutte le più importanti corporation della difesa come abbiamo svelato nella nostre inchieste WuhanGates 16 e Lobby Armi 1.

AstraZeneca è anche partner di ben due cartelli di Big Pharma che evidenziano palesi conflitti d’interessi: quello dell’ong One Nucleus di Cambridge, di cui è mainsponsor accanto a laboratori di analisi dei tamponi e J&J, tra gli altri, e quello appena costituito dalla Bill & Melinda Gates Foundation tra i colossi dei vaccini di tutto il mondo.

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«Il governo di Helsinki ha deciso di mantenere lo stop dopo due casi di trombosi cerebrale verificatesi tra la sua popolazione vaccinata. La sospensione proseguirà «fino a quando non ci saranno più informazioni e non sarà possibile valutare una possibile causalità» fanno sapere le autorità sanitarie finlandesi.

La Finlandia è l’ultima in ordine di tempo ad essersi aggiunta al fronte scandinavo «no AstraZeneca». In precedenza stessa mossa era stata effettuata dalla Norvegia: «A causa dei numerosi casi gravi , vogliamo esaminare a fondo la situazione prima di trarre una conclusione» ha detto Geir Bokholm direttore dell’Istituto di sanità pubblica di Oslo. «Questo richiederà del tempo e forniremo un aggiornamento alla fine della prossima settimana». Una settimana di pausa è il lasso di tempo che si sono date anche Svezia e Danimarca.

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A suscitare questa diffidenza verso il siero a base di vettore adenovirus dello scimpanzè elaborato dal Jenner Institute nel parco scientifico della Oxford University sono state anche le rivelazioni del medico norvegese responsabile degli accertamenti sulle gravi reazioni avverse che ha confermato un nesso di casualità tra il vaccino e i coagoli di sangue così gravi da scatenare anche trombosi cerebrali rivelatesi fatali.

In Italia, invece, la stessa AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) aveva negato l’esistenza di una correlazione ancor prima che l’EMA sciogliesse le riserve ritenendo i rischi maggiori dei benefici nonostante la morte di militari, poliziotti e carabinieri, persone in buona salute per ovvi motivi di servizio.

Il Governo Italiano, il premier Mario Draghi, il Ministro della Salute Roberto Speranza e anche governatori regionali come il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, si sono subito prodigati nell’annunciare con entusiasmo la ripartenza delle somministrazioni delle dosi AstraZeneca antiCovid-19.

D’altronde, come abbiamo spiegato nel precedente articolo, l’eventuale flop del vaccino di Oxford sarebbe di fatto un clamoroso insuccesso anche del IRBM Park Science di Pomezia (Roma) che attraverso la Advent srl ha sviluppato la parte forse più importante del siero stesso: ovvero il vettore adenovirus di provenenienza animale, usato per la prima volta nella storia farmaceutica dei medicinali vaccinali.

Zelia Guzzo, l’insegnante siciliana di 37 anni morta di emorragia cerebrale dopo il vaccino AstraZeneca

Il 24 marzo, si era registrata la più giovane vittima tra i vaccinati con AstraZeneca: Come riportato da Ragusa News, era infatti stata dichiarata la morte cerebrale di Zelia Guzzo, l’insegnante di 37 anni di Gela in condizioni gravissime perché colpita da una emorragia cerebrale a tre settimane dopo l’inoculazione del siero, come capitato purtroppo a molti altri italiani sottoposti ad immunizzazione.

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«Le sue condizioni erano già gravissime da venerdì scorso e non reagiva ai farmaci. I medici avevano provato tamponare l’edema ma solo un miracolo avrebbe potuto salvarla. Da diversi giorni l’insegnante respirava artificialmente. Bisognerà attendere le prossime ore per staccare la macchina che la tiene in vita solo meccanicamente – aggiunge Ragusa News – La procura di Gela ha aperto una inchiesta per accertare l’eventuale causalità con il vaccino che aveva ricevuto il primo marzo. Dolore e rabbia tra i famigliari ed in tanti colleghi che la conoscevano».

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L’allarme sulle reazioni avverse gravi, anche fatali, segnalate da personale sanitario ai vari organismi di farmacovigilanza era stato lanciato in tempi non sospetti da un dossier di Gospa News basato sui dati raccolti da EudraVigilance, la piattaforma ufficiale dell’EMA sugli effetti indesiderati da vaccini e farmaci in generale.

AstraZeneca, infatti, aveva fatto registrare il 78 % di reazioni avverse gravi su 13,983 postumi vaccinali segnalati in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea. Ma ora giunge anche da uno studio tedesco pubblicato in anteprima da Database Italia, portale d’informazione ed analisi geopolitica diretto da Davide Donateo e molto attento agli studi scientifici sul Covid-19, il virus SARS-Cov-2 e le terapie.

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Scienziati tedeschi hanno scoperto che la somministrazione del vaccino AstraZeneca potrebbe potenzialmente produrre anticorpi che a loro volta stimolerebbero la formazione di coaguli di sangue in casi “rari” anche se l’OMS non vede tale collegamento come “causale”.

«Un gruppo di ricerca dell’Ospedale universitario tedesco di Greifswald ha scoperto un meccanismo che potrebbe portare allo sviluppo di trombosi sinusale o venosa cerebrale in pazienti che hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca» scrive Database Italia

Il team ha ricevuto sei campioni di sangue di persone che hanno sofferto di trombosi dopo aver preso il vaccino. I campioni sono stati forniti dall’Istituto Paul Ehrlich, l’organismo responsabile per l’approvazione e il monitoraggio di tutti i vaccini in Germania.

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A seguito dell’analisi, i ricercatori di Greifswald hanno scoperto che una risposta immunitaria al vaccino potrebbe comportare la formazione di anticorpi che normalmente si formano solo quando un organismo ha bisogno di guarire una ferita attraverso la coagulazione del sangue, ha riferito l’emittente tedesca NDR.

Questi anticorpi poi “attivano” le piastrine e potrebbero stimolare la formazione di coaguli di sangue, in particolare nei seni venosi del cervello.

Le conclusioni del team, che non sono ancora state pubblicate su nessuna rivista scientifica, sono state poi condivise dall’Associazione di ricerca tedesca per la trombosi e l’emostasi (GTH), che ha pubblicato una nuova linea guida per i pazienti che riceveranno il vaccino.

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Redazione Gospa News

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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

https://www.gospanews.net/2020/12/05/wuhan-gates-covid-19-il-complotto-del-nuovo-ordine-mondiale-il-libro-in-arrivo/

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