Nella foto, al centro, la ministra di Grazia e Giustizia del Governo Draghi, Marta Cartabia, ex giudice della Corte Costituzionale
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Stavamo per pubblicare il dossier n. 6 del ciclo “NWO contro l’Italia” ma qualcuno ci ha quasi rubato l’inchiesta. Non è un reporter della contro-informazione che indaga sulle trame del Nuovo Ordine Mondiale dietro la pandemia da SARS-Cov-2 bensì un politico arricchito dal mondialismo. È il premier italiano Mario Draghi che venerdì 26 marzo, da Palazzo Chigi, ha tenuto una lunga conferenza stampa al termine della quale ha svelato chi lo avrebbe aiutato a rendere i vaccini obbligatori, per ora soltanto per alcune categorie: gli operatori sanitari.
La notizia è stata riportata con enfasi da agenzie e quotidiani serventi che ormai invasati dal fanatismo idolatra dei sieri anti-Covid hanno spiegato le ragioni del governo: evitare che infermieri e medici non vaccinati entrino in contatto coi malati.
Ciò avverrà a costo di inoculare loro dei vaccini ancora sperimentali di cui molteplici esperti hanno denunciato i rischi per la salute sia per quelli a RNA messaggero (Pfizer e Moderna) che per quello con vettore Adenovirus di scimpanzè di AstraZeneca.
L’azienda farmaceutica anglo-olandese di Cambridge, dopo le sospensioni in Europa e in Canada per misteriose morti, è stata costretta a cambiargli nome per poter introdurre tra gli effetti indesiderati del foglio illustrativo i rari casi di trombosi. Alcuni dei quali si sono rivalati anche letali come appurato in Germania dove è stata indviduata una sospetta correlazione tra il farmaco e 31 nuovi decessi, tale da imporre uno stop alla somministrazione per gli under 60, mentre i medici italiani delle strutture sanitarie continuano a negare ogni nesso di causalità anche nei giovani vaccinati morti per improvvise emorragie cerebrali…
VACCINI OBBLIGATORI PER GLI OPERATORI SANITARI
Draghi ha annunciato a a chi sarebbe toccato il compito di studiare un diktat coattivo degno del Partito Comunista Cinese per non tornare troppo indietro con la memoria alle imposizioni farmacologiche naziste tali da evocare una Norimberga 2, in riferimento al famoso processo agli ufficiali delle SS.
Durante un siparietto che pareva costruito ad arte con una giornalista del quotidiano Il Riformista (di proprietà dell’imprenditore Alfredo Romeo arrestato e sotto processo a Napoli per presunte tangenti negli appalti della sanità Consip) venerdì scorso ha comunicato che il ministro Marta Cartabia, titolare del Dicastero di Grazia e Giustizia, stava lavorando al decreto sull’obbligo vaccinale per il personale sanitario.
Ma ha sostenuto di ignorare quanto ricordato dalla giornalista circa il ruolo della stessa Cartabia quale giudice della Corte Costituzionale che, in qualità di estensore, confermò la legittimità del Decreto Lorenzin dei 10 vaccini obbligatori per i bambini in età scolare. «Io non lo sapevo – ha dichiarato il premier persino troppo smarrito – Ma questo accelera ancora di più la misura, che immagino sarà un decreto. Non avrà bisogno di leggere tanto…».
Il Consiglio dei Ministri del 31 marzo, insieme alla proroga del lockdown fino al 30 aprile, ha poi effettivamente predisposto un Decreto ad hoc che prevede quanto segue: “chiunque lavori in una struttura sanitaria, medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti anche amministrativi di Rsa (Residenze per anziani) e studi privati dovrà vaccinarsi. Per chi rifiuta è prevista la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia. Quando si raggiungerà l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo importante della diffusione del virus, la sanzione verrebbe revocata. La sospensione durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021. Previsto anche lo ‘scudo penale’ per i somministratori che seguono le regole, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave”.
LA DENUNCIA DI GIORGIANNI ALL’AJA SUI VACCINI
Si è quindi avverato quanto temuto dal magistrato Angelo Giorgianni che in qualità di Segretario Generale dell’Organizzazione Mondiale per la Vita (OMV) e presidente dell’associazione L’Eretico aveva messo in correlazione i lockdowns, basati su tamponi ritenuti inaffidabili come conferma l’altissimo numero di asintomatici positivi al Covid-19, e l’imposizione dei vaccini, all’interno della sua denuncia per crimini contro l’umanità alla Corte Penale Internazionale de L’Aja.
LOCKDOWN: CRIMINI CONTRO L’UMANITA’. Denuncia di Giorgianni all’Aja
«Dichiarare un crimine contro l’umanità i lockdowns e tutte le misure connesse servirà anche a impedire ai governi di introdurre la vaccinazione forzata, sia direttamente che indirettamente, attraverso l’implementazione di passaporti di vaccinazione o certificati simili volti a limitare le libertà fondamentali di coloro che decidono di non ottenere vaccinato contro il covid-19, data la bassa letalità della malattia, la natura sperimentale dei vaccini stessi o per qualsiasi altro motivo personale. Il Consiglio d’Europa ha già emesso una risoluzione contro ogni forma di obbligo di vaccinazione. Tuttavia, diversi governi europei, compreso quello italiano, stanno valutando l’idea di passaporti vaccinali per viaggiare liberamente nel continente» riporta l’esposto al procuratore generale del Tribunale olandese depositato mercoledì 24 marzo 2021.
«Inoltre, il discorso politico e pubblico sui vaccini è segnato da una violenta stigmatizzazione di chi rifiuta l’iniezione. Tutto ciò suggerisce uno scenario futuro di possibile persecuzione o esclusione dalla vita pubblica dei non vaccinati. La storia insegna che i passaporti o le carte d’identità che discriminano i “buoni” dai “cattivi” e l’ostracismo pubblico di quelli “cattivi” possono preludere a enormi atrocità» aveva evidenziato Giorgianni dimostrando lungimiranza sulla questione.
Secondo alcune indiscrezioni l’organizzazione del magistrato starebbe lavorando ad un ulteriore atto per contestare la legittimità dell’obbligo vaccinale imposto ai sanitari per dei sieri anti-Covid che sono stati autorizzati dalle agenzie del farmaco internazionali e nazionali solo in via del tutto sperimentale, è bene ricordarlo, a differenza dei 10 vaccini imposti ai bambini nel 2017 dal Decreto Lorenzin per il progetto pilota finanziato dagli USA dell’amministrazione dei Dem americani Obama-Biden in accordo con i vertici del Partito Democratico (Matteo Renzi prima e Paolo Gentiloni poi) nell’ambito della Global Health Security Agenda.
IL PRECEDENTE COSTITUZIONALE SUL DECRETO LORENZIN
Sarebbe dispersivo discettare in ambito giurisprudenziale sul fatto che il “demansionamento” degli operatori sanitari No-Vax, molti dei quali refrattari all’imunizzazione non per scelta ideologica ma per perplessità su questi nuovi vaccini contro il virus della pandemia e il rapporto rischi-benefici per una malattia che ormai si cura con il Cortisone, rappresenti o meno una imposizione, visto che la sanzione della sospensione dello stipendio scatta solo nel caso che non possa essere individuato un altro ruolo al dipendente. Ne parleremo pertanto in altre occasioni.
Oggi mi preme vedere perché l’obbligo vaccinale, che potrebbe estendersi in futuro a qualsiasi categoria pubblica e sociale come avvenuto già nello Stato Vaticano, non ha bisogno di una legittimazione costituzionale perché, come se ci trovassimo di fronte ad un complotto sanitario pianificato da anni come sostiene l’avvocato Robert F. Kennedy (figlio dell’omonimo procuratore generale USA e nipote del presidente JFK, entrambi assassinati all’ombra del Deep State), è di fatto già stata scritta in una sentenza della Corte Costituzionale del gennaio 2018 in cui, ai sensi dell’articolo 32 della Carta, già era stato sancito il diritto dello Stato Italiano ad imporre l’immunizzazione coattiva ai suoi sudditi a fronte di un semplice decreto legge.
A scriverla fu un giudice della Consulta nominato dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che dopo la redazione di quella sentenza fu elevato a presidente della stessa Corte Costituzionale durante la presidenza di Sergio Mattarella, in una perfetta continuità all’ombra di due capi di stato maturati politicamente nel Partito Democratico.
Si tratta proprio dell’illustre professoressa Marta Cartabia divenuta docente della famosa Università Bocconi di Milano nel settembre 2020, alla scadenza dei nove anni del suo mandato nella Consulta, già impegnata nell’ambito di iniziative accademiche e agenzie europee sostenute dal plutarca più amato dai Democratici del Vecchio e del Nuovo Continente: lo speculatore finanziario e sedicente filantropo dei diritti umani George Soros.
INTRIGHI TRA POLITICA, OMS, UE E BIG PHARMA
Ovviamente questa non è che l’ennesima curiosa coincidenza nei meandri paludosi degli intrighi tra politica, piani di immunizzazione internazionali e Big Pharma produttrici di vaccini.
In virtù dell’alta statura accademica e giuristica sarebbe esagerato sospettare che l’allora giudice Catarbia si sia fatto condizionare anche solo psicologicamente dal suo mentore Napolitano nel redigere la sentenza con cui rigettó il ricorso per illegittimità costituzionale del cosiddetto Decreto Lorenzin che aveva imposto i 10 vaccini obbligatori in età scolare durante il governo di Paolo Gentiloni (e dal parlamento grazie ai voti del partito di maggioranza PD) proprio dopo una visita di Soros a Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ostentata dallo stesso premier tra vibranti polemiche su media e social.
Prima di vedere nel dettaglio questa curiosa sequela di episodi, in parte già narrati nei precedenti reportages WuhanGates 10, 26 e 28, bisogna rilevare quanto potrà tornare prodigiosamente utile quella precedente sentenza della Consulta ai governanti del Partito Democratico che dal 2014 al 2018, come nel febbraio 2020, sarebbero invece stati incapaci persino di allestire un piano di emergenza pandemica. Il condizionale è d’obbligo solo perché spetterà alla magistratura pronunciarsi in merito.
Oggi infatti devono confidare nell’omertà imposta dall’OMS ai suoi funzionari tramite l’immunità diplomatica per sperare di farla franca davanti alla Procura della Repubblica di Bergamo che indaga per epidemia colposa e falso senza le tante prudenze reverenziali con cui prosegue l’inchiesta sull’attuale premier Giuseppe Conte (e alcuni ministri tra cui Roberto Speranza, riconfermato alla guida del Dicastero della Salute su suggerimento di Mattarella) della magistratura romana, già intenzionata ad archiviare il caso nonostante le perplessità esternate dall’acribico Giudice delle Indagini Preliminari.
Non a caso cito queste indagini giudiziarie perché durante le stesse è stato interrogato come persona informata sui fatti (e pertanto non come indagato) il dottor Raniero Guerra passato da funzionario del Ministero della Salute a Roma ad assistente del direttore generale OMS a Ginevra nel breve volgere di pochi anni successivamente all’incarico di ambasciatore sanitario a New York svolto durante il Governo PD di Matteo Renzi, quando nel 2014 definì insieme all’allora ministro Beatrice Lorenzin il progetto pilota per i 10 vaccini obblicatori in età scolare sostenuto dalla Global Health Security Agenda di Barack Obama in un accordo tra Dem italiani e americani.
Non solo il dottor Guerra, in qualità di dirigente OMS avebbe chiesto ad un ricercatore veneziano dell’agenzia sanitaria ONU di insabbiare un dossier in cui si svelava che il Ministero della Salute per cui aveva lavorato non aveva mai predisposto un piano pandemico nazionale aggiornato, ma il suo ruolo fu oggetto di un esposto del Codacons all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) perché, come svelato in WuhanGates 28, fu ritenuto imbarazzante anello di congiunzione con la Big Pharma GlaxoSmithKline (GSK) che poi effettivamente iniziò a lucrare sui vaccini in Italia dopo il Decreto Lorenzin, che li rese obbligatori, e il pronunciamento della Consulta, che ritenne la legge in linea con il dettato della Carta Costituzionale.
LA DUPLICE PRONUNCIA DELLA CONSULTA
La Massima n. 39686 della Corte Cosituzionale reca il seguente Titolo: «Vaccinazioni contro il rischio di malattie infettive per i minori fino ad anni 16 – Obbligatorietà – Previsione di sanzioni amministrative pecuniarie e del divieto di accesso ai servizi educativi per l’infanzia in caso di inadempimento – Ricorso della Regione Veneto – Lamentata mancanza dei presupposti della decretazione d’urgenza – Insussistenza – Non fondatezza delle questioni».
Lasciamo agli esperti di diritto costituzionale il compito di leggere il contenuto nel pdf che alleghiamo qui. Ci limitiamo alla sintesi della sentenza: “Sono dichiarate non fondate le questioni di legittimità costituzionale – promosse dalla Regione Veneto in riferimento all’art. 77, secondo comma, Cost., per mancanza dei requisiti di necessità e urgenza – dell’intero testo del d.l. n. 73 del 2017 e degli artt. 1, commi 1, 1-te , 2, 3, 4 e 6-r ter; 3; 3-bis; 4; 5; 5-quater e 7 del d.l. n. 73 del 2017, come conv. dalla legge n. 119 del 2017, che prevedono l’obbligo di vaccinazione per i minori fino ad anni 16 e sanzioni amministrative pecuniarie e del divieto di accesso ai servizi educativi per l’infanzia in caso di mancato adempimento. Gli elementi contenuti sia nel preambolo del d.l. impugnato, sia nell’art. 1, comma 1, sia nella relazione illustrativa al disegno di legge di conversione – anche in considerazione del contesto in cui si inserisce il d.l. n. 73 del 2017, caratterizzato, tra l’altro, da una tendenza al calo delle coperture vaccinali – non fanno ritenere che il Governo, prima, e il Parlamento, poi, abbiano ecceduto i limiti dell’ampio margine di discrezionalità che spetta loro, ai sensi dell’art. 77, secondo comma, Cost., nel valutare i presupposti di straordinaria necessità e urgenza che giustificano l’adozione di un d.l. in materia”.
Ma l’ex giudice Cartabia, in qualità di estensore, sancì un altro precedente di grande rilevanza poi avallato dalla Consulta. “Nei giudizi riuniti di legittimità costituzionale promossi dalla Regione Veneto nei confronti del d.l. n. 73 del 2017, per intero e con riguardo agli artt. 1, commi da 1 a 5, e agli artt. 3, 4, 5 e 7, sono dichiarati inammissibili – con ordinanza letta in udienza -, gli interventi ad adiuvandum di «Aggregazione Veneta – Aggregazione delle associazioni maggiormente rappresentative degli enti ed associazioni di tutela della identità, cultura e lingua venete» e L. P., di «Associazione per Malati Emotrasfusi e Vaccinati» (AMEV), nonché di CODACONS e «Articolo 32 – Associazione italiana per i diritti del malato» (AIDMA); e del «Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino» (CONDAV), di AMEV, e di L. B e C. C, in qualità di genitori di L. C. Il giudizio di legittimità costituzionale in via principale si svolge esclusivamente tra soggetti titolari di potestà legislativa e non ammette l’intervento di soggetti che ne siano privi, fermi restando per costoro, ove ne ricorrano i presupposti, gli altri mezzi di tutela giurisdizionale eventualmente esperibili, non valendo in contrario, – in quanto non pertinenti – le opposte decisioni assunte in giudizi sull’ammissibilità di referendum abrogativi, in giudizi di legittimità costituzionale in via incidentale e in giudizi relativi a conflitti di attribuzione tra poteri”.
In dieci righe l’esimia dottoressa oggi diventata ministro di Grazia e Giustizia nel Governo Draghi ritenne inammissibili i ricorsi delle associazioni di fatto pregiudicando eventuali future azioni nell’ambio della legittimità costituzionale da parte di enti che non abbiamo potestà legislativa quali appunto le Regioni.
Pertanto, se domani tutti i governatori regionali saranno favorevoli all’obbligatorietà, le organizzazioni sociali di volontariato o persino quelle sindacali non potranno fare ricorso alla Consulta ma saranno costretti a indirizzarsi alla Procura della Repubblica (laddove siano ravvisabili estremi di reati penali), ai Tribunali Amministrativi Regionali (come avvenuto per il ricorso sulle cure domiciliari contro il protocollo del Ministero della Salute), o ad entità sovranazionali come la Corte Penale Internazionale de L’Aja o la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo.
CARTABIA E GLI ENTI FINANZIATI DA SOROS
Questa matassa di intrecci tra ruoli politici, tracimanti dall’alvo miasmatico della sinistra, e incarichi pubblici diviene però inquietante per un’altra questione anch’essa strettamente connessa all’attuale pandemia in riferimento agli incarichi europei dell’attuale Ministro di Grazia e Giustizia
La professoressa Cartabia, infatti, fu componente aggiunto del Network of Independent Experts on Fundamental Rights della Commissione Europea dal 2003 al 2006: proprio nell’anno in cui il presidente di tale organismo Romano Prodi, spalleggiato dal commissario italiano Mario Monti (entrambi futuri premier in governi italiani del PD), finanziò il progetto EPISARS con cui si diede avvio alle sperimentazioni sui supervirus chimerici, creati con l’agente della SARS del 2003 infettato con HIV, nel Wuhan Institute of Virology, che molteplici esperti di armi batteriologiche ritengono il luogo da cui sarebbe sfuggito l’attuale virus SARS-Cov-2.
Come evidenziato in precedenti inchieste giotnalistiche quelle pericolosissime ricerche avvennero “in un’affare tra Cina e USA”, come sostenuto dal virologo francese Luc Montagnier e dal suo connazionale Pierre Bricage, bio-ingegnere consulente NATO, creando le condizioni idonee per una “pandemia pianificata da decenni” secondo l’avvocato Robert F- Kennedy jr, grazie ai finanziamenti del sedicente filantropo sanitario Bill Gates, principale sponsor dell’amministrazione Obama che sostenne quei progetti con l’agenzia governativa USAID sotto la supervisione del controspionaggio americano Central Intelligence Agency e della stessa OMS.
E’ pertanto paradossale ma soprattutto sconcertante che oggi i vaccini controllati da Gates (grazie ai finanziamenti azionari nella tedesca BioNTech, nell’americana Moderna ed ai passati investimenti in GSK che ha avviato nel 2019 una fortunata joint-venture commerciale con Pfizer non potendo inglobarla per le leggi anti-Trust) potrebbero diventare obbligatori in Italia anche grazie alla precedente sentenza redatta dalla giurista Cartabia, vicepresidente della Consulta, e firmata dal presidente Paolo Grossi, anch’egli nominato in precedenza quale giudice della Corte Costituzionale dall’allora presidente Napolitano, già decano dei Dem della penisola mediterranea. Vediamo ora nel dettaglio tutti questi passaggi quanto meno torbidi sotto il profilo politico.
Marta Cartabia fu definita dal quotidiano Repubblica “campioncina della cielle classica”, in riferimento al suo trascorso nel movimento cattolico universitario Comunione & Liberazione, quando nel maggio 2018 si trovò ad un passo dalla nomina a Presidente del Consiglio.
Il suo nome emerse infatti tra i papabili ipotizzati dal presidente Mattarella per reggere un governo tecnico per risolvere l’empasse politico creatosi dopo le elezioni che sancirono il successo di tre partiti disomogenei come Lega, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Lega e M5S trovarono poi un accordo politico intorno al nome del premier Giuseppe Conte e pertanto la nomina sfumò. Forse anche per un’avveduta meditazione del Capo dello Stato che, avendo esercitato come giudice della Consulta proprio accanto alla giurista, ben sapeva che quest’ultima doveva ancora redigere l’ordinanza sul ricorso vaccini della Regione Veneto…
WUHAN-GATES – 32. BILL III: IMPERATORE DI VACCINI nel Cartello Big Pharma
Nata il 14 maggio 1963 a San Giorgio su Legnano (Mi) si era laureata con lode in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano nel 1987, discutendo la tesi «Esiste un diritto costituzionale europeo?» con il relatore Valerio Onida, destinato a diventare presidente della Corte costituzionale.
Nel 1993 ha poi conseguito il dottorato di ricerca in legge presso l’European Universitary Institute di Fiesole, sulle colline intorno a Firenze dove negli anni proprio George Soros cominciò ad esercitare il suo ascendente finanziario grazie ai lauti guadagni maturati con la speculazione sulla lira nel 1992, che lo resero grande amico degli economisti mondialisti Mario Monti e Romano Prodi, ma inviso agli italiani attenti alla geopolitica. Dell’EUI si occupò diffusamente il quotidiano Il Giornale quando sollevò perplessità su uno studio che arrivò a negare una correlazione tra l’aumento delle navi ONG nel Mar Mediterraneo e il flusso di migranti dalla Libia.
«Ente di studio e di ricerca finanziata dall’Unione europea, l’istituto ha sede nei pressi di Firenze, nella frazione di frazione San Domenico di Fiesole e ha legami con l’Open Society di George Soros. Come riporta il sito della Farnesina, si tratta di “un’istituzione accademica di eccellenza unica nel suo genere fondata nel 1972 dagli Stati Membri della Comunità Europea”. La missione principale dell’Istituto, si legge, è quella “di promuovere la ricerca e gli studi dottorali e post-dottorali nell’ambito delle scienze sociali. I quattro dipartimenti – Economia, Storia e Civilizzazione, Legge, Scienze Politiche e Sociali – ospitano e formano oltre 500 ricercatori dottorali provenienti da più di 60 paesi i quali partecipano ad uno dei più prestigiosi programmi di ricerca riconosciuti in Europa e nel mondo”» riferiva il quotidiano milanese citando quei progetti nei quali lavorò anche la dottoressa Cartabia.
In quel momento, spiegava il sito della Farnesina, “fanno parte dell’Istituto 23 Stati Membri dell’Unione Europea; l’IUE ha inoltre siglato accordi di associazione con alcuni Stati che non fanno parte dell’U.E. (Svizzera e Norvegia). I Paesi dell’Unione Europea forniscono borse di studio per i propri laureati presso l’IUE e in tale ottica il Maeci concede annualmente un contingente di borse di studio a favore di ricercatori italiani. Nel 2018 sono state attribuite 30 borse di studio per un importo complessivo di 504.000 €”.
«Capi di Stato, leader politici e accademici di fama mondiale sono regolarmente ospiti dell’Eeui e partecipano al suo prestigioso programma di conferenze, workshops, corsi e summer schools. Oltre ad essere un ente autorevole, finanziato dall’Ue, nonché sede del Robert Schuman Centre, l’istituto universitario europeo collabora non di rado con la già menzionata Open Society Foundations, la rete filantropica fondata dal finanziere George Soros – aggiungeva Il Giornale – I suoi docenti, infatti,sono spesso ospiti dei convegni e dei seminari organizzati dall’Open Society, e viceversa. Costanza Hermanin, già segretaria di Gennaro Migliore, dopo aver conseguito un dottorato presso l’istituto di Fiesole, ha poi lavorato per l’Open Society Foundations di Soros. Lo stesso vale perHeater Grabbe, direttrice dell’Open Society European Policy Institute, il braccio “politico” della rete istituita dal magnate: anche lei è passata per l’istituto di Fiesole».
DAI DIRITTI PER I MIGRANTI ALLA CONSULTA
Sarebbe interminabile narrara tutti gli atenei in cui ha insegnato la giurista Cartabia che appena finito il Master cominciò a svolgere funzioni di assistente di studio presso la Corte costituzionale, pertanto, per brevità menzioniamo solo gli incarichi di nomina “politica”. Proprio durante la presidenza di Prodi diventa consulente della Commissione Europea fino al 2006 per poi approdare quale esperta italiana, dal 2008 al 2010, al FRALEX – “Fundamental Rights Agency Legal Experts”, Agenzia europea dei diritti fondamentali dell’Unione europea a Vienna.
Da essa è nato il progetto Society Civil con la Fundamental Rights Platform (FRP), un canale specifico per la cooperazione e lo scambio di informazioni con le organizzazioni della società civile che lavorano sui diritti fondamentali nell’UE. Tra gli storici partner di FRP c’è l’ASGI, Associazione Studi Giuridici per l’Immigrazione fondata da esponenti di Magistratura Democratica e finanziata dall’Open Society Foundation di Soros, a conferma di una comune identità di pensiero tra il plutarca ungaro-americano, megadonor dei Dem Usa, e la giurista.
Ma la svolta per la professoressa Cartabia arriva il 2 settembre 2011 quando viene nominata giudice della Corte costituzionale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (ha giurato in Quirinale il 13), un mese prima di Mattarella, eletto dal Parlamento in seduta comune alla quarta votazione con 572 voti il 5 ottobre. Nonostante fosse uno dei più giovani componenti della Consulta il 12 novembre 2014 viene indicata come vicepresidente dal presidente Alessandro Criscuolo e riconfermata in tale ruolo dal suo successore Paolo Grossi il 24 febbraio 2016 e l’8 marzo da Giorgio Lattanzi.
Nel frattempo la sua figura è diventata un punto di riferimento nell’ambito della cultura democratica internazionale intesa non solo in senso giuridico ma anche politico… E’ stata Inaugural Fellow allo Straus Institute for Advanced Study in Law and Justice della New York University, diretto da Joseph H.H. Weiler, rettore della già citata European University Institute di Fiesole fino al 2016. Proprio dalla collaborazione tra EUI e Department of Law della NYU prenderà vita l’Inaugural Society’s Council di ICON•S – The International Society of Public Law in cui la giurista Cartabia si distingue tra i fondatori dell’Italian Chapter di ICON•S di cui è co-presidente.
Dal dicembre 2017 diventa membro sostituto della Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto, nota anche come Commissione di Venezia. Infine l’11 dicembre 2019 viene eletta presidente della Corte costituzionale all’unanimità (14 voti a favore e la sua scheda bianca), risultando così la prima donna eletta presidente. Cessa dall’incarico di presidente e di giudice costituzionale il 13 settembre 2020 allo scadere dei nove anni di mandato. Ma pochi mesi dopo il 13 febbraio 2021 inizia la sua nuova avventura politica come Ministro di Grazia e Giustizia nel governo dell’ex presidente della BCE Mario Draghi, nato per esplicita sollecitazione del presidente Mattarella.
https://www.gospanews.net/2020/12/05/wuhan-gates-covid-19-il-complotto-del-nuovo-ordine-mondiale-il-libro-in-arrivo/
Ciò avviene in una perfetta logica mondialista-europeista che ha tanto a cuore il piano di immunizzazione mondiale di Bill Gates fin dal sospetto summit tenutosi alla Commissione Europea il 12 settembre 2019, mentre già il virus SARS-Cov-2, creato in laboratorio anche secondo autorevoli esperti di intelligence militare, stava scatenando strane polmoniti in Italia e nel resto del mondo…
Draghi ha sostenuto di ignorare il trascorso del suo ministro. Ci pare alquanto improbabile ma se fosse vero significa che è un nome impostogli dal Quirinale in una perfetta simbiosi tra Napolitano e Mattarella. Ecco l’origine di una “democratica” dittatura sanitaria ed economica prevista da tempo in un complotto del Nuovo Ordine Mondiale di cui la pandemia, come spiegato nel libro WuhanGates – 1, è soltanto uno strumento di accelerazione del Grande Reset.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
LETTERA DONNA – CHI E’ CARTABIA
WIKIPEDIA – IL CURRICULUM DI CARTABIA
IL GIORNALE – L’UNIVERSITA’ DI SOROS A FIESOLE
CORTE COSTITUZIONALE – IL PRONUNCIAMENTO SUI VACCINI
NWO CONTRO L’ITALIA – 5. In mano a McKinsey-Gates anche i 209 miliardi del piano UE Next Generation