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ALTRE PROF UCCISE DA TROMBI LETALI DOPO IL VACCINO MEZZO ITALIANO. Il ministro tedesco rifiuta il siero AstraZeneca!

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di Redazione Gospa News

Grazie alla complicità di governatori regionali di centrodestra come Alberto Cirio (Piemonte), Giovanni Toti (Liguria) e Luca Zaia (Veneto) ormai saliti sul carro del premier Mario Draghi per il governo di larghe intese sui vaccini obbligatori per gli operatori sanitari, la strategia del centrosinistra (PD-M5S) avviata dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul business dei sieri antiCovid-19 può proseguire.

L’ordine di scuderia è quello di non creare allarmismi ripetendo a iosa il mamtra “nessuna correlazione” sebbene nelle ultime  settimane ci sia stata in Italia un’interminabile scia di morti per emorragie cerebrali da trombosi in giovani militari e insegnanti. Le ultime due proprio durante la Settimana Santa.

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La principale preoccupazione dei politici e sanitari italiani pare soprattutto quella di non compromettere l’immagine dell’antidoto contro il Covid-19 sviluppato da AstraZeneca, sulla base di una ricerca di Jenner-Oxford e del vettore Adenovirus dello scimpanzè fornito dal Park Science di Pomezia (Roma), centro biotecnologico di eccellenza promosso dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti (ex segretario del Partito Democratico) divenuto fondamentale per gli affari italiani nel piano mondiale di immunizzazione contro la pandemia, gestito dall’ong GAVI di BIll Gates (finanziaziore del Democratic Party americano) attraverso il piano Covax dell’OMS.

Norvegia, Danimarca e Germania, dotati di autorità sanitarie efficienti e non politicizzate come nella penisola italica, storico covo della mafia in ogni settore pubblico, hanno già acclarato le correlazioni tra vaccino e misteriose occlusioni venose sovente letali. Canada e Olanda sono stati più cauti nelle dichiarazioni ma hanno sospeso ugualmente il siero AstraZeneca, costretta a cambiare nome in Vaxzevria (ex-ChAdOx1) per inserire tra gli effetti indesiderati del foglio illustrativo anche le rare trombosi.

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«A pagare dazio questa volta è il governo di Angela Merkel, con il rifiuto categorico del ministro dell’Interno Horst Seehofer ad essere vaccinato col preparato di AstraZeneca, riferisce il tabloid Bild. – scrive Sputnik Italia – Il suo collega, il ministro della Salute Jens Spahn, aveva chiesto a tutti i membri del governo di dare l’esempio e farsi vaccinare con questo farmaco. Una mossa che mirava a promuovere il vaccino, a corto di fiducia sin dal momento della sua temporanea sospensione a seguito di alcuni casi sospetti con reazioni avverse gravi».

Il 40enne Jens Spahn non poteva dare l’esempio in prima persona, dato che la sua età non gli permette di ricevere questo vaccino. Invece il ministro dell’Interno 71enne era il profilo adatto. “La risposta alla richiesta di Jens Spahn è no!”, ha detto Horst Seehofer a Bild, che gli aveva posto domande sul tema. Tuttavia, il ministro dell’Interno è stato attento a non dare un giudizio sul vaccino stesso, ha evidenziato il tabloid tedesco.

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Il 1° aprile, il presidente federale Frank-Walter Steinmeier ha ricevuto una prima dose di AstraZeneca. Ha incoraggiato i suoi connazionali a fare altrettanto, dicendo in un comunicato “di fidarsi di tutti i vaccini approvati in Germania”. Anche la 66enne Angela Merkel ha annunciato alla stampa di essere pronta a farsi somministrare il siero di AstraZeneca che la sua nazione ha però sconsigliato agli under 60 proprio per le trombosi letali correlate al vaccino, su suggerimento del Comitato permanente per l’immunizzazione (STIKO).

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ALTRE DUE INSEGNANTI MORTE PER EMORRAGIE CEREBRALI

Altre due insegnanti sono decedute durante la Settimana Santa a Palermo e Genova. L’ultima è accaduta nel capoluogo ligure per la 32enne Francesca Tuscano. Alle 9:44 della mattina di Pasqua i medici hanno constatato la morte cerebrale e hanno cominciato l’osservazione di 6 ore, passate le quali è stato ufficializzato il decesso. La famiglia ha deciso di donare gli organi. La donna era arrivata sabato al San Martino come «un caso di quadro trombotico ed emorragico» ed aveva fatto sapere che era stata «vaccinata presso la ASL di residenza in Liguria con vaccino AstraZeneca in data 22 marzo e con esordio sintomatologico dal 2 aprile, giunta al Pronto Soccorso dopo essere stata trovata in gravi condizioni presso il proprio domicilio».

L’insegnante genovese Francesca Tuscano, morta a 32 anni per un evento trombotico alcuni giorni dopo il vaccino AstraZeneca

Amici e colleghi sono increduli e scioccati. La ricordano sulla sua bacheca Facebook (da cui viene la foto pubblicata da Genova Quotidiana) come «una ragazza buona e gentile», «semplice e buona». Un’amica scrive «Ci mancherai tanto, non ci posso ancora credere», un’altra piange la perdita di «un meraviglioso angelo volato in cielo». Francesca si occupava degli altri. Era stata anche volontaria presso il Banco Alimentare. Tra le sue attività anche il volontariato come divulgatore scientifico ai Rolli Days e in diverse iniziative nei musei comunali e a Palazzo Ducale.

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Quest’anno la giovane donna lavorava come docente di sostegno all’IISS Majorana Giorgi, in passato aveva ricoperto lo stesso ruolo all’IISS Einaudi Casaregis Galilei. Si era diplomata al liceo classico Colombo, quindi aveva ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’Arte e valorizzazione del patrimonio artistico dopo la triennale in Conservazione dei beni culturali all’Università di Genova.

 

TOTI: “PER ORA NESSUNA CORRELAZIONE”

«La Direzione del Policlinico, già sabato aveva subito attivato le previste segnalazioni nell’ambito delle procedure di farmacovigilanza verso Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. Al momento non è detto che vaccino ed emorragia cerebrale siano collegati. Soltanto gli approfondimenti potranno dire cosa è successo» scrive il sito Genova Quotidiana.

«Vedremo alla luce delle analisi cliniche sulle quali sono già al lavoro gli specialisti del San Martino – ha detto sabato sera il presidente della Regione Giovanni Toti -. Sono scattate le procedure di controllo e verifica: difficile stabilire ora un collegamento, può essere casualità, predisposizione o altro. Ad Aifa si segnalano tutti gli accadimenti sospetti, vedremo poi alla luce delle analisi cliniche sulle quali sono già al lavoro gli specialisti al San Martino».

Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri (S), e il presidente della Regione Liguria, Giovani Toti, durante la visita al Policlinico S. Martino di Genova, 25 Maggio 2020.

«Come ha detto anche il Viceministro (Pierpaolo Sileri con delega alla Salute – ndr) non vi è una correlazione accertata tra quello che è accaduto a quella povera ragazza e l’utilizzo del vaccino AstraZeneca. Noi siamo molto prudenti, abbiamo segnalato alla farmacovigilanza dell’agenzia italiana per il farmaco tutto quanto è accaduto e saranno loro a doverci dare una risposta. AstraZeneca sapete che è un vaccino molto controllato su cui c’è stato anche un ampio dibattito sulle fasce di utilizzo. La vaccinazione sta aiutando a salvare molte migliaia di persone dalla morte per Covid quindi dobbiamo sempre tenere presente qual è il risultato che si vuole ottenere.” Così il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, come riportato da Libero Quotidiano.

TROMBOSI ACCERTATA PER L’INSEGNANTE DI PALERMO

«L’autopsia sul corpo della professoressa Cinzia Pennino, morta a Palermo circa 10 giorni dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, conferma la trombosi. L’esame autoptico è stato eseguito all’ospedale Policlinico di Palermo sul corpo di Cinzia Pennino, la docente dell’istituto Don Bosco morta a Palermo per una trombosi dopo la somministrazione del vaccino. L’accertamento è stato eseguito dai medici legali Antonella Argo ed Elisabetta Orlando. L’esame è stato richiesto dalla task force regionale che sta indagando su tutti i decessi sospetti seguiti alle vaccinazioni contro il Covid» riporta invece IL Messaggero in riferimento alla tragica scomparsa dell’insegnante siciliana di 46 anni.

L’insegnante palermitana Cinzia Pennino morta a 46 anni per una trombosi dopo il vaccino AstraZeneca

«Dalle prime analisi sarebbe stata confermata l’insorgenza di una trombosi, ma ancora è troppo presto per stabilire se ci sia o meno una correlazione con il vaccino. La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo conoscitivo dopo la segnalazione del caso da parte dell’ospedale» aggiunge il quotidiano romano. Si spera che qualche dubbio sia sciolto prima che l’intera popolazione italiana sia stata costretta a vaccinarsi, come già imposto dal Decreto Legge del Governo Draghi agli operatori sanitari.

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GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

 

 

 

 

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