di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Dallo scoppio della pandemia Covid-19 il mondo sta vivendo due realtà parallele, antipodiche e inconciliabili. Quella dei paesi occidentali pesantemente condizionati dalle politiche delle Big Pharma che da decenni corrompono i medici e i politici: basti pensare al caso dell’ex ministro della Sanità Francesco De Lorenzo e del direttore generale Duilio Poggiolini condannati per una tangente dell’angloamericana SmithKline, poi inglobata da GSK che giusto un anno prima della deflagrazione del SARS-Cov-2 ha acquisito i diritti commerciali sui farmaci Pfizer, una delle multinazionali del vaccino antiCovid.
E quella dei paesi dell’Est come la Cina e la Russia che, mostrando i muscoli nella gestione dell’emergenza sanitaria, hanno superato la fase di acuzie epidemica affrontando il decorso del contagio con normalità: senza obblighi vaccinali ma con un’enorme ripresa dell’economia nazionale anche in virtù della tanto conclamata “immunità di gregge” naturale che ha consentito pure alla Svezia di registrare il minor numero di morti in Europa senza bisogno della pantomima dittatoriale dei lockdowns.
Già nel mese di gennaio la metà della popolazione di Mosca aveva raggiunto l’immunizzazione spontanea da Sars-Cov-2 senza bisogno del vaccino russo Sputnik V, il primo brevettato nel mondo contro il Covid-19, che pare essere stato costruito più per l’esportazione (è già diffuso in 60 paesi del mondo tra cui San Marino) che per una necessità interna, al fine di evitare un dilagante business per quelle Big Pharma che lavorano da anni a braccetto con il Pentagono, il Dipartimento della Difesa USA. I Russi, come i Bielorussi, vivono oggi in spensierata libertà ogni attività, dai ristoranti alle discoteche, come ben mostrato anche da un ultimo reportage della trasmissione Report di RAI3.
Queste premesse sono indispensabili per comprendere che le dichiarazioni istituzionali sono in realtà viziate da intrighi politici con gravissimi ed inauditi conflitti d’interessi che hanno come principale obiettivo quello di trasformare le popolazioni mondiali in cavie umane di sperimentazioni dei vaccini, risparmiando sui costi di indennizzo previsti per le cavie volontarie.
I PUNTI DI FORZA DELLA DIFFIDA
In Italia il magistrato Angelo Giorgianni, giudice di Corte d’Appello a Messina, da mesi sta conducendo la sua battaglia insieme all’associazione L’Eretico, da lui fondata col virologo di fama internazionale Giulio Tarro e col medico legale Pasquale Mario Bacco, per sbugiardare i fatali imbrogli politico-mediatici sull’emergenza, propalati prima dal Governo Conte Bis e poi dal Governo Draghi, dopo gravissime lacune nella gestione dell’emergenza Covid-19, tra cui terapie efficaci ignorate per mesi (come il cortisone) e cure rischiose ancora in vigore (come la vigile attesa e il paracetamolo), nonostante le proteste solenni di associazioni mediche che sono riuscite pure a vincere un ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) del Lazio contro lo stesso Ministero della Salute.
Un’illusione politica costruita nel solco della continuità di quel Partito Democratico che, in Italia come negli Usa, non solo è complice e servo dell’imperatore mondiale dei vaccini Bill Gates, ma è pure il primo sospettato di un complotto del Nuovo Ordine Mondiale per una “pandemia pianificata da decenni”, come sostiene l’avvocato Robert F. Kennedy jr, orfano dell’omonimo padre procuratore generale Usa e dello zio JFK a causa di due misteriosi assassinii orditi dal Deep State, capace di vincere una causa contro il Dipartimento della Salute Usa per dimostrare l’assenza di adeguati e periodici controlli di farmacovigilanza sui vaccini.
Questa è storia, non complottismo. Ed è destinata a diventare una pietra miliare nella storia della pandemia anche l’ultima dirompente azione legale avviata dal magistrato Giorgianni, fondatore anche dell’Organizzazione Mondiale per la Vita in contrasto con l’Organizzaione Mondiale per la Salute controllata da Gates e Big Pharma (come svelato anche nell’ultima inchiesta sul direttore aggiunto Ranieri Guerra, indagato per false dichiarazioni ai pm di Bergamo). Lui, con 9 avvocati, 24 medici insieme a un sindacato di medici e infermieri, ha infatti depositato lunedì 12 aprile 2021 una diffida formale al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi e al Ministro della Salute Roberto Speranza contro il DDL S. 2318 “Disposizioni per l’obbligatorietà vaccinale degli operatori sanitari”.
WUHAN-GATES – 32. BILL III: IMPERATORE DI VACCINI nel Cartello Big Pharma
Tre sono i punti cardini della diffida: il primo si regge sulla bassa letalità del Covid-19 dopo che le strutture sanitarie hanno individuato le terapie idonee a curarlo, come sostenuto anche dal professor Giorgio Palù, accademico di virologia in Italia e negli Usa, poi scelto dal governo per la presidenza dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), il secondo sul rapporto rischi-benefici dei vaccini, autorizzati solo in via sperimentale e soggetti continui stop nelle ultime settimane per casi accertati di correlazione con trombosi letali, il terzo di natura squisitamente giuridica connesso alla libera scelta dell’individuo di una cura sanitaria.
LA BASSA LETALITA’ DEL COVID-19
La diffida al Governo Draghi è stata firmata Dr. Angelo Giorgianni, che sottoscrive la presente diffida in qualità di presidente della predetta associazione, nonché, in qualità di Segretario Generale dell’Organizzazione Mondiale per la Vita, unitamente a nove esperti di diritto, 24 consulenti medici scientifici e il Sindacato degli Utenti e degli Operatori per una Medicina Integrata (S.U.O.M.I.). Ecco i nomi di tutti i firmatari: avv. Carla De Cesare, avv. Cetty Di Bella, avv. Maria Gioffrè, avv. Paola Andreani, avv. Federico Maresca, avv. Angelo Turco, avv. Roberto Ionta, avv. Tina Stella, e dr.ssa Giada Bigetti, nonché i seguenti medici: Prof. Giulio Tarro, Dr. Domenico Mastrangelo, Dr. Pasquale Mario Bacco, Dott.ssa Rosalia Billeci, Dott.ssa Rosalia Chifari, Dr. Enrico Fiori, Dott.ssa Patrizia Fratini, Dott.ssa Anna Rita Iannetti, Dott.ssa Lucrezia Piccolomini Adami, Dott.ssa Stefania Pallini, Dott.ssa Mariagrazia Luppino, Dr. Luciano Domenico Rodari, Dott.ssa Rosanna Mancini, Dr. Umberto Valentinotti, Dott.ssa Veronica Vernocchi, Dott.ssa Simona Scaramucci, Dr. Fabrizio Strata, Dr. Walter Pavanello, Dott.ssa Mariarosa Vitali, Dott.ssa Vincenza Rosaspini, Dott.ssa Cinzia Corucci, Dott.ssa Matild Gozzo, Dr. Sante Ceci, Dott.ssa Maria Cristina Gomiero,
Essa si fonda su due premesse fondamentali. «In data 01/04/2021 è entrato in vigore il DECRETO-LEGGE 1° aprile 2021, n. 44 che, oltre ad essere discriminatorio, introduce surrettiziamente l’obbligo di vaccinazione per tutte le categorie professionali ivi indicate, pena, in difetto, pesanti sanzioni che incidono direttamente, in modo estremamente negativo, sulla possibilità di continuare a svolgere la loro attività lavorativa. Le disposizioni contenute in detto decreto sono in contrasto con la risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa. Numerosi organi di stampa hanno divulgato l’intenzione del Presidente del Consiglio di aderire alla proposta della presidentessa della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, di istituire un PASSAPORTO SANITARIO, che possa facilitare la mobilità in sicurezza tra i vari Stati e dare, in questo modo, un impulso al turismo».
«Dal punto di vista medico/scientifico al 7 aprile u.s (ore 10.44 a.m.), il sito del Ministero della Salute fa sapere che il numero dei “casi confermati” di COVID-19, nel mondo, è pari a 131.837.512, mentre il numero dei decessi, tra i “casi confermati” è pari 2.862.664; da quanto esposto al punto precedente, risulta che la letalità della malattia, tra i “casi confermati” è pari al 2,1%, con conseguente 97,8% dei casi che non si ammala, si ammala e guarisce senza cure, si ammala e guarisce con le cure; quanto riportato al punto precedente è chiara indicazione della totale inutilità di un vaccino preventivo contro il COVID-19» si legge nella diffida sottoscritta dai medici Tarro e Bacco e da altri 22 loro colleghi.
Questo atto fa seguito alla denuncia depositata dallo stesso magistrato Giorgianni al Procuratore Generale della Corte Penale Internazionale dell’Aja in riferimento ai lockdowns imposti dal governo italiano e ritenuti equiparabili a crimini contro l’umanità per la tortura psicologica cui hanno sottoposto la popolazione.
LOCKDOWN: CRIMINI CONTRO L’UMANITA’. Denuncia di Giorgianni all’Aja
«L’approvazione per l’uso di un vaccino in situazioni di emergenza di cui ai punti precedenti, viene concessa, a patto che non esistano altre terapie efficaci contro la malattia che si intende prevenire mediante il vaccino, ma questo non è il caso del vaccino contro il SARS-CoV-2 in quanto: le terapie esistono e sono ben note e standardizzate; tra queste ricordiamo: Ivermectina, Idrossiclorochina, Clorochina, Corticosteroidi, Azitromicina, antivirali, plasma convalescente, immunoglobuline endovena, cellule staminali mesenchimali, Interferon, Inibitori della Tirosin Chinasi, derivati dell’eparina; Vitamina C (acido ascorbico), Vitamina D, Zinco; Per quanto già abbondantemente illustrato ai punti precedenti, non sussistono le condizioni per definire quella attuale come una “situazione di emergenza”» scrive ancora l’associazione l’Eretico.
VACCINI INCERTI PER EFFICACIA E PERICOLOSITA’
«Lo sviluppo di un vaccino, secondo scienza e conoscenza, richiede, mediamente un tempo stimabile tra i 10 e i 15 anni. Lo dichiara, in modo inequivocabile la International Federation of Pharmaceutical Manufacturers & Associations (IFPMA), che rappresenta le ditte e le associazioni farmaceutiche basate sulla ricerca, in tutto il mondo. Il dato è confermato dalla prestigiosa rivista “The Lancet” che, in uno dei suoi ultimi numeri, ci ricorda autorevolmente: “Lo sviluppo dei vaccini è, tipicamente, un lungo gioco … In media, occorrono 10 anni per sviluppare un vaccino”. Ulteriori conferme giungono, inoltre, dalla World Trade Organization (WTO) e da un recente documento ad hoc della Commissione Europea» specifica il magistrato Giorgianni nella diffida.
«A fronte di tali evidenze, sappiamo che sia il vaccino Pfizer BionTech che quello Astra-Zeneca, sono stati immessi nel mercato, per le vaccinazioni di massa contro il virus SARS-CoV-2, soltanto pochi mesi dopo l’inizio della cosiddetta “pandemia”; dal che si può ragionevolmente desumere che NESSUNA DELLE NECESSARIE FASI DI SVILUPPO DEI VACCINI E’ STATA SEGUITA REGOLARMENTE, e questo rappresenta un serio pericolo per l’incolumità e l’integrità fisica dei soggetti ai quali i vaccini vengono somministrati; il rischio di cui al punto precedente è di doppia natura: da una parte, non conoscendo la reale efficacia dei vaccini in questione, che scienziati di grande fama e competenza hanno posto in serio dubbio (8), le vaccinazioni di massa con i vaccini Pfizer, Astra Zeneca e altri, non garantiscono affatto l’immunità desiderata; dall’altra, la mancanza di studi relativi alle reazioni avverse, che si possono manifestare anche a distanza di anni, impedisce di conoscere preventivamente quante e di quale entità, potranno essere tali reazioni avverse, nella popolazione dei vaccinati».
La pericolosità dei vaccini è stata di recente dimostrata da uno studio condotto dall’ospedale universitario di Oslo che ha confermato il nesso di causalità tra il siero Astrazeneca e le trombosi anche letali.
VACCINO ASTRAZENECA, RICERCA SHOCK DI OSLO: “Trombosi Letali meno Rare del previsto”
«Un avvertimento autorevole, su tutta la questione, ci viene dalla prestigiosa testata JAMA (The Journal of the American Medical Association), che, in un recentissimo ed esplicito articolo, titola: “Le conseguenze avverse dell’affrettarsi per il vaccino contro il SARS-CoV-2: implicazioni per la fiducia pubblica”. Suggeriscono gli Autori, dalle pagine della rivista: “La buona Scienza richiede rigore, disciplina e cautela. Qualsiasi terapia approvata per l’impiego pubblico, in assenza di estese salvaguardie, ha il potenziale per creare danno, non solo per quanto riguarda gli sforzi di prevenire il COVID-19, ma anche per quanto attiene alla fiducia del pubblico nelle vaccinazioni”. Ma sembra che questo accorato appello sia letteralmente caduto nel vuoto, specialmente se consideriamo che alla data odierna, secondo quanto riferito da autorevoli studiosi, siano ben 44 i vaccini in via di sviluppo clinico e oltre 151, quelli in via di sviluppo preclinico, contro il SARS-CoV-2 (10). Troppi i vaccini e troppi gli “attori” che pretenderebbero di trarne profitto» nota la diffida, rievocando un concetto espresso persino da Papa Francesco.
«La mancata conoscenza del numero e dell’entità delle reazioni avverse al vaccino, nel caso dei più recenti vaccini approvati per l’uso umano, contro il SARS-CoV-2, pone, di fatto, le persone alle quali il vaccino viene somministrato, nella condizione di animali da esperimento, sui quali viene saggiato un prodotto del quale non si conoscono né gli effetti preventivi/terapeutici, né, tanto meno, le potenziali reazioni avverse e questo è contrario ai più elementari principi sanciti dal Codice Deontologico Medico, dalla Costituzione della Repubblica Italiana, nonché da tutte le carte internazionali dei Diritti Umani, inclusi il Codice di Norimberga e la Convenzione di Oviedo, solo per citarne alcuni» è l’amara considerazione del presidente dell’Eretico e degli altri 33 sottoscrittori dell’azione contro il governo.
LA DIFFIDA AL GOVERNO DRAGHI
Dopo aver elencato molteplici riferimenti giuridici sul diritto dell’individuo a scegliere le cure sanitarie più idonee, la diffida giunge nella sua parte conclusiva e vincolante. «Un’eventuale introduzione dell’obbligo vaccinale, sia per la generalità dei cittadini che per determinate categorie si pone in contrasto, sul piano internazionale con quanto stabilito nella risoluzione del Consiglio d’Europa n. 2361/2021, rispettivamente ai punti 7.3.1 e 7.3.2. Infatti, pur assicurando un’elevata diffusione del vaccino (punto 7.3), l’Assemblea sollecita gli Stati membri a “garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti indotto a sottoporsi a vaccinazione, se egli stesso non desideri di farlo”, nonché, a “garantire che nessuno sia discriminato per non essersi sottoposto a vaccinazione, a causa di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato”».
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Ma il magistrato Giorgianni e lo staff dei suoi esperti di diritto fanno riferimento anche «all’articolo 32 della Costituzione» che «stabilisce che nessuno può essere sottoposto a un determinato trattamento sanitario se la legge non lo stabilisce e aggiunge che la legge, qualora prevedesse un obbligo, dovrebbe comunque rispettare i diritti fondamentali della persona umana». Su queste basi «pertanto, gli scriventi avvocati e medici, invitano i responsabili delle Autorità competenti e, quindi, il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro della Salute, a voler garantire il rispetto dei Diritti Fondamentali e umani dei cittadini italiani, come sanciti nella Costituzione della Repubblica Italiana, nonché, nelle Convenzioni internazionali e nei Trattati dell’UE, tra cui il Regolamento (UE) N. 536/2014 e a voler prevenire la sperimentazione di massa del vaccino COVID 19 e/o di qualsiasi terapia genetica» quali risultano essere i vaccini a RNA messaggero (Pfizer e Moderna), ma anche quello “genomico” AstraZeneca.
Da qui scatta la diffida finale con l’invito alle autorità ad «astenersi dall’introdurre l’obbligo vaccinale per la generalità della popolazione o per alcune categorie, nonché, dall’adottare un “passaporto vaccinale”, volto a favorire la mobilità all’interno dei confini nazionali ed europei, e/o l’accesso a determinati servizi e/o l’esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti. Va sottolineato, a tal fine, che non rientra nelle potestà della Commissione o degli Stati membri derogare ai Trattati in materia di consenso informato, obbligatorio e revocabile ai trattamenti sperimentali, quali disposizioni cogenti e inviolabili». Il documento di Giorgianni si conclude con l’avviso che in difetto da una «mancata prevenzione delle Signorie Vostre della sperimentazione del vaccino COVID-19 sui cittadini dello stato italiano o l’introduzione di un passaporto sanitario» saranno oggetto di ricorso nelle sedi competenti per la vigilanza giurisdizionale sull’applicazione delle Convenzioni Internazionali e dei Trattati dell’UE (Direttiva 2001/20/CE — buona pratica clinica nell’esecuzione della sperimentazione clinica di medicinali ad uso umano)».
DAL PROTOCOLLO NORIMBERGA AI GIUDICI DI SOROS
Il documento fa riferimento anche all’obbligo di consenso alle cure previsto da dalla Dichiarazione di Helsinki della World Medical Association e dai protocolli di Norimberga e si conclude anche che con l’invito a «revocare lo stato d’emergenza di rilievo nazionale» motivato dall’abbondante bibliografia scientifica allegata.
Purtroppo, quest’ultima libertà sancita da tutte le costituzioni dei paesi democratici, è stata minata da due pronunciamenti giuridici che, pur essendo riferiti a vaccini tradizionali e quindi adeguatamente sperimentati, rischiano di essere un appiglio politico per quei governi che vorrebbero legittimare la dittatura sanitaria, come sta facendo l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi grazie al contributo del Ministro della Giustizia Marta Cartabia, già giudice della Corte Costituzionale che nel 2018 sancì la legittimità dei vaccini obbligatori per i minori in età scolare, come di recente ha fatto la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo su un contenzioso insorto nella Repubblica Ceca.
Va ricordato che i giudici CEDU sono stati al centro di polemiche internazionali per la contiguità di alcuni di loro con associazioni sovvenzionate dal plutarca George Soros, megadonor del Democratic Party Usa come Gates e importante partner del PD in Italia: da Romano Prodi, che finanziò i pericolosi esperimenti sui virus SARS infettati con HIV del Wuhan Institute of Virology quando era presidente della Commissione Europea (Progetto EPISARS 2004) a Paolo Gentiloni, che impose il Decreto Lorenzin per i 12 vaccini obbligatori in età scolare determinando lauti guadagni della multinazionale GSK, controllata da Gates, in virtù di un progetto pilota tra Dem americani e italiani (voluto dall’amministrazione Obama-Biden) di cui fu ambasciatore scientifico a Washington proprio l’attuale direttore aggiunto OMS Ranieri Guerra, indagato per false dichiarazioni ai pm in relazione al piano nazionale di emergenza pandemica risalente al 2006 e mai aggiornato dal Ministero della Salute.
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Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS