In copertina la ricerca dello scienziato argentino Ariel Fernandez (nella foto a sinistra) e Anthony Fauci
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Covid-19 non è solo il più grande crimine di massa della storia dell’umanità, ma anche il più subdolo, perché perpetrato con l’inganno, e il più redditizio per il losco business creato dalle Big Pharma controllate da Bill Gates come la Pfizer (tramite GSK), tra i principali sponsor del presidente americano Joseph Biden.
«Finalmente, una lettera formale sulla rivista scientifica mostra come SARS-CoV-2 sia una chimera (virus manipolato). Il nostro secondo manoscritto che evidenziava lo stesso è stato rifiutato da molti editori. Alla fine, qualcuno con un grande nome è riuscito a pubblicarlo».
Questo è lo sfogo su Twitter di Ashutosh Kumar Pandey, uno dei 9 ricercatori del Kusuma School of Biological Sciences dell’Indian Institute of Technology Delhi (IIT Delhi), che per primi svelarono al mondo l’origine artificiale del virus responsabile della pandemia da Covid-19 in uno studio pubblicato il 30 gennaio 2020 e ritirato dopo sole 24 ore (ma ripubblicato in esclusiva in occidente da Gospa News il 14 aprile 2020 nel reportage WuhanGates – 2).
«In 3 settimane sono state pubblicate 7 pubblicazioni, 3 lettere e dozzine di articoli sui media, tutti a sostegno dell’origine naturale, mentre ci sono voluti 7 mesi per pubblicare SOLO un articolo per supportare la teoria della perdita di laboratorio. È così che funziona la censura nella scienza» aggiunge in un tweet del 6 giugno Pandey che insieme ai colleghi segnalò pure le tracce di sequenze del virus HIV-AIDS nel SARS-Cov-2, confermate anche da altre due ricerche, condotte dal virologo francese Luc Montagnier, vincitore del premio Nobel per la Medicina proprio per la scoperta del virus dell’immunodeficienza umana (HIV), e dal suo connazionale bio-ingegnere Pierre Bricage, esperto di genetica molecolare e di armi batteriologiche in qualità di ex consulente NATO.
WUHAN-GATES – 32. BILL III: IMPERATORE DI VACCINI nel Cartello Big Pharma
Oggi lo scienziato indiano della Kusuma School of Biological Sciences può finalmente esultare perché un suo collega argentino Ariel Fernandez che lavora anche negli USA ha appena pubblicato il suo studio sulla rivista specialistica ACS Medicinal Chemistry Letters in cui conferma l’origine artificiale del virus proprio come la ricerca condotta dall’inglese Angus Dalgleish e dal norvegese Birger Sørensen. L’arcano sul SARS-Cov-2 può quindi ritenersi risolto?
Purtroppo no. Perché entrambe le pubblicazioni puntano il dito contro la Cina e il laboratorio del Wuhan Institute of Virology facendo un riferimento assai marginale ad Anthony Fauci (direttore NIAID, l’Istituto Nazionale delle Malattie Infettive negli USA) che, secondo l’avvocato Robert F. Kennedy jr (attivista nella battaglia per farmaci e vaccini sicuri), avrebbe pianificato per decenni la pandemia da Covid-19 insieme a Gates.
Chi ha letto le 38 precedenti inchieste WuhanGates o il libro omonimo (per ora pubblicato solo in Italiano) sa benissimo che gli esperimenti sui supervirus chimerici “dual-use”, bio-arma e vaccino, con il Guadagno di Funzione, ovvero il potenziamento della carica virale con un concetto simile a quello dell’arricchimento dell’uranio nelle testate nucleari, sono stati condotti non solo a Wuhan ma anche nei laboratori di Biosicurezza 3 e 4 di Chapel Hill, nell’University of North Carolina (Usa), nel Canadian Science Centre for Human and Animal Health (CSCHAH) in Winnipeg, Manitoba, dove il principale scienziato esperto di SARS e HIV è morto prematuramente, e, con ogni probabilità, anche nel Lugar Center di Tbilisi, in Georgia (uno dei 25 laboratori biologici gestiti dal Pentagono, tramite l’agenzia DTRA sotto la copertura diplomatica del controspionaggio americano CIA – Central Intelligence Agency), sospettato di aver causato una moria di cavie umane durante esperimenti batteriologici.
LO SCOOP RITARDATO DEL DAILY MAIL
«I leader del G7, che si riuniscono domani (venerdì 11 giugno 2021) in Cornovaglia, chiederanno una nuova e trasparente indagine da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle origini del coronavirus, secondo una bozza di comunicato trapelata prima dell’incontro. Una richiesta avviata dall’amministrazione di Joe Biden e che segue la decisione del presidente degli Stati Uniti di espandere l’indagine americana sulle origini della pandemia, dopo che non sono stati fugati tutti i dubbi sulla possibile fuga del virus da un laboratorio di Wuhan». E’ quanto scrive il website RAI News.
La nuova inchiesta voluta dai paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti) rischia però di essere un altro “depistaggio” dell’intelligence occidentale, ritenuta da un ufficiale dei servizi segreti militari israeliani perfettamente al corrente dell’origine artificiale del virus, in quanto, come svelato da Gospa News, i primi pericolosi esperimenti a Wuhan furono finanziati proprio dalla Commissione Europea nel 2004 (i dettagli nell’ultima parte dell’articolo).
Ciò avviene a pochi giorni di distanza dallo scoop con cui il Daily Mail (lo scorso 28 maggio) ha anticipato l’imminente pubblicazione della ricerca di Dalgleish-Sorensen che giunge esattamente con un anno di ritardo. Gospa News fu infatti tra i pochi media italiani a riportare, il 4 giugno 2020, le dichiarazioni dell’ex direttore del controspionaggio britannico MI6 Richard Dearlove, in riferimento proprio allo studio realizzato dal professor Angus Dalgleish dell’Ospedale di St. George presso l’Università di Londra e dal virologo norvegese Birger Sorensen, ma rimasto fino ad ora nel cassetto.
«DailyMail.com ha ottenuto esclusivamente il documento di 22 pagine. In esso, i ricercatori descrivono la loro “analisi forense” di mesi in esperimenti condotti nel laboratorio di Wuhan tra il 2002 e il 2019 Una tabella “GenBank” inclusa nel documento elenca vari ceppi di coronavirus, con le date in cui sono stati raccolti e poi quando sono stati presentati alla banca genetica, mostrando un ritardo di diversi anni per alcuni. Un secondo diagramma ha mostrato come una fila di quattro amminoacidi trovati sul picco SARS-Cov-2 hanno una carica positiva che si attacca alle cellule umane come un magnete, rendendo il virus estremamente contagioso».
Il quotidiano britannico si sofferma poi ad analizzare il meccanismo utilizzato: «Gain of Function Research (GOF) è una pratica controversa che implica l’alterazione di un virus o di un agente patogeno per studiare lo sviluppo di nuove malattie e la loro trasmissione. Gli scienziati che conducono la ricerca GOF modificano i virus presenti in natura per renderli più infettivi in modo che possano replicarsi nelle cellule umane in un laboratorio. Ciò consente di studiare e comprendere meglio i potenziali effetti del virus sull’uomo. Il GOF è stato considerato controverso a causa dei suoi rischi intrinseci per la biosicurezza. Nel 2014, l’amministrazione Obama ha imposto una moratoria al governo federale che includeva l’interruzione dei finanziamenti per i progetti, tuttavia, questa decisione è stata annullata tre anni dopo dal National Institute of Health (NIH)».
LE TRACCE DELLA MANIPOLAZIONE IN LABORATORIO
«Ora, Dalgleish e Sørensen hanno creato un nuovo studio, che conclude che “la SARS-Coronavirus-2 non ha un antenato naturale credibile” e che è “oltre ogni ragionevole dubbio” che il virus sia stato creato attraverso la “manipolazione di laboratorio”. Nel documento di 22 pagine che è stato inviato per la pubblicazione sulla rivista scientifica Quarterly Review of Biophysics Discovery, gli scienziati descrivono la loro “analisi forense” durata mesi, ripercorrendo gli esperimenti condotti nel laboratorio di Wuhan tra il 2002 e il 2019. Scavando negli archivi di riviste e database, Dalgleish e Sørensen hanno messo insieme come gli scienziati cinesi, alcuni dei quali lavorano di concerto con le università americane, avrebbero costruito gli strumenti per creare il coronavirus. Gran parte del lavoro è stato incentrato sulla controversa ricerca sul “guadagno di funzione”, temporaneamente vietata negli Stati Uniti sotto l’amministrazione Obama».
WUHAN-GATES – 4. “CoVid-19 Manipolato, Affare Nascosto CINA-USA”. Class-Action per Bio-Arma in Texas
Ecco la prima gravissima imprecisione scritta dal Daily Mail che pare intenzionato a spostare il mirino sulla Cina sebbene, come ribadito più volte dal virologo Montagnier ed evidenziato dalle inchieste di Gospa News, il SARS-2 sia “un affare Tra Cina e USA”. Come riassunto nelle inchieste WuhanGates 36 e 26, infatti, gli sperimenti sui supervirus chimerici SARS (infettati con plasmidi HIV) furono condotti dall’University of North Carolina a Chapel Hill tra il 2014 ed il 2015 in virtù di una deroga concessa dall’amministrazione Obama a 6 ricerche sui coronavirus nell’ambito del progetto Predict-2 sviluppato tra USA, Cina e Canada grazie ai finanziamenti di USAID, l’agenzia governativa americana ritenuta strumento finanziario della CIA nel mondo, della Bill & Melinda Gates Foundation e dell’EcoHealhAlliance (EHA) di New York (tra i cui partner figura il colosso farmaceutico Johnson&Johnson).
«Dalgleish e Sørensen affermano che gli scienziati che lavorano ai progetti Gain of Function hanno preso una “spina dorsale” naturale di coronavirus trovata nei pipistrelli delle caverne cinesi e vi hanno unito una nuova “punta”, trasformandola nel letale e altamente trasmissibile SARS-Cov-2. Un segno rivelatore della presunta manipolazione che i due uomini hanno evidenziato era una fila di quattro amminoacidi che hanno trovato sul picco di SARS-Cov-2. In un’intervista esclusiva con DailyMail.com, Sørensen ha affermato che gli amminoacidi hanno tutti una carica positiva, che fa sì che il virus si aggrappi strettamente alle parti caricate negativamente delle cellule umane come un magnete, e quindi diventi più infettivo» aggiunge il Daily Mail.
Il loro nuovo documento afferma che queste caratteristiche di SARS-Cov-2 sono “impronte digitali uniche” che sono “indicative di manipolazione intenzionale” e che “la probabilità che sia il risultato di processi naturali è molto piccola”. “Ci si aspetterebbe che una pandemia di virus naturale muti gradualmente e diventi più infettiva ma meno patogena, come molti si aspettavano con la pandemia di COVID-19, ma che non sembra essersi verificata”, hanno scritto gli scienziati, confermando integralmente la teoria di Montagnier.
LA CENSURA SULLE ORIGINI ARTIFICIALI DEL SARS-2
«Il 25 maggio 2021, il capo consigliere medico della Casa Bianca, il dottor Anthony Fauci, ha difeso il finanziamento dell’Istituto di virologia di Wuhan attraverso una sovvenzione di 600.000 dollari concessa all’organizzazione no-profit EcoHealth Alliance, per studiare se i coronavirus dei pipistrelli potessero essere trasmessi agli umani. Ha detto che la ricerca era essenziale, sottolineando che l’epidemia di SARS nei primi anni 2000 è stata alla fine fatta risalire ai pipistrelli. Tuttavia, Fauci ha affermato che in base ai termini del finanziamento, gli scienziati non dovevano utilizzare i soldi per la ricerca sul guadagno di funzione» precisa il quotidiano britannico.
Ciò avvenne nel settembre 2019 quando l’allora presidente americano Donald Trump decise di non rinnovare il finanziamento a EHA guadagnandosi le contestazioni non solo di Fauci ma anche del suo rivale in corsa per la Casa Bianca, il democratico Joseph Biden, che profetizzò il rischio di una pandemia come fatto in precedenza da Gates (2015) e dall’ex vice direttrice della CIA, Avril Haines (2018), esperta di armi batteriologiche promossa direttore nazionale dell’Intelligence Usa dallo stesso Biden appena divenuto presidente.
«Questa settimana, il presidente Joe Biden ha ordinato alla comunità dell’intelligence di riesaminare l’origine del virus, inclusa la teoria dell’incidente di laboratorio. L’annuncio ha seguito la rivelazione che un rapporto di intelligence precedentemente non divulgato era stato presentato alla Casa Bianca, sostenendo che diversi ricercatori dell’istituto di Wuhan erano stati ricoverati in ospedale per malattia nel novembre 2019. Il documento è stato scoperto questa settimana dal Wall Street Journal» scrive ancora il Daily Mail che sembra ignorare l’intrigo tra l’amministrazione Obama-Biden, Gates, principale finanziatore del Democratic Party, Fauci e Paul Daszak, presidente di EcoHealthAlliance oggetto degli ultimi tweet polemici del ricercatore indiano che per primo scoprì l’origine artificiale.
«Ad essere onesti, le intenzioni sembrano buone, ma il problema è negare e assumersi la responsabilità degli errori. Ricordo a loro “Nascondere la connessione al finanziamento del dottor Peter Daszak è stata una grave violazione del codice sul conflitto di interessi quando Lancet ha pubblicato la prima Lettera di solidarietà e ha affermato che qualsiasi teoria diversa dall’origine naturale è cospirazione» ha twittato il biologo Ashutosh Kumar Pandey dell’IIT di Delhi.
«È giunto il momento che la comunità scientifica si unisca e garantisca che riviste come Lancet rimangano sempre libere da influenza politica e non vengano utilizzate in modo improprio da persone con interessi costituiti» ha aggiunto lo scienziato indiano unendosi alla polemica sollevata nelle scorse settimane da Gospa News e proprio dal Daily Mail in merito ai molteplici ruoli di Daszak quale collaboratore della ricercatrice Zheng-li Shi dell’Istituto di virologia di Wuhan (WIV), finanziatore delle ricerche tramite EHA, istigatore della lettera di 27 scienziati di The Lancet, e infine componente della Task-force chiamata ad indagare sull’origine del virus dal direttore dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ritenuto un uomo di fiducia di Gates.
LE PROVE GENOMICHE DEL RICERCATORE ARGENTINO
«Le analisi genomiche mostrano che SARS-CoV-2 è una chimera, con la maggior parte della sua sequenza identica a quella del pipistrello CoV RaTG13, ad eccezione del dominio di legame al recettore (RBD), che è quasi identico a quello di un pangolino (Manis javanica) CoV ed è stato ottimizzato per legare il recettore ACE2 nelle cellule umane. Tali chimere con guadagno di funzione possono in linea di principio derivare dalla ricombinazione naturale, ma in questo caso sarebbe improbabile. La ricombinazione naturale richiederebbe che i virus di pipistrello e pangolino infettino contemporaneamente la stessa cellula dello stesso organismo, un evento piuttosto improbabile considerando la bassa densità di popolazione dei pangolini, la scarsità di esemplari infetti da CoV nelle loro popolazioni naturali e il fatto che CoV RATG13 non ha un’affinità significativa per il pangolino ACE2, e quindi è improbabile che penetri nella cellula di pangolina infetta».
Sono queste le conclusioni pubblicate su ACS Medicinal Chemistry Letters da Ariel Fernández, scienziato del Daruma Institute for AI in Pharmaceutical Research, AF Innovation Pharma Consultancy di Winston-Salem, North Carolina (US) e del CONICET, National Research Council for Science and Technology di Buenos Aires (Argentina). La sua ricerca si basa proprio su quel genotipo CoV RaTG13 ritenuto chimerico anche dal professor Pierre Bricage nel suo studio della primavera 2020 ignorato dall’intera comunità scientifica e pubblicato in esclusiva solo da Gospa News.
«Le ricombinazioni con guadagno di funzione dei coronavirus sono in corso in laboratorio da oltre un decennio. Già nel 2007, il gruppo guidato da Zheng-li Shi dell’Istituto di virologia di Wuhan (WIV) ha creato una serie di ” proteine spike chimeriche CoV di bat-man (1,4) per consentire ai CoV di saltare da una specie all’altra e modellare gli “effetti di ricaduta” che potrebbero innescare una pandemia. L’obiettivo di Shi era trasformare i CoV dei pipistrelli in molecole che legano huACE2, ovvero progettare promotori dell’infezione umana. Per quanto riguarda la storia recente di queste manipolazioni del guadagno di funzione dei coronavirus, una sovvenzione di 3,7 milioni di dollari del NIH degli Stati Uniti è stata approvata dal consulente COVID-19 di Trump Anthony Fauci nel 2015. La ricerca sul guadagno di funzione è stata esternalizzata al WIV, che rimane al centro dell’attenzione per quanto riguarda la pandemia di COVID-19».
Lo studioso di origini argentine fa riferimento alle ricerche condotte dalla cosiddetta “batwoman” di Wuhan non solo sui virus SARS e MERS ma anche sui ricombinanti da lei creati con l’innesto di sequenze di HIV fin dal 2004 nel progetto EPISARS, supervisionato dall’Istituto Pasteur di Parigi per conto della Commissione Europea presideduta da Romano Prodi che finanziò i pericolosi esperimenti. Anche Fernandez, come l’inglese Dalgleish e il norvegese Sørensen, evidenzia la manipolazione ma senza fare riferimento alle tracce del virus HIV scoperte dagli indiani, da Montagnier e da Bricage, palesando una prudenza scientifica persino esagerata a distanza di un anno.
«Un indicatore del fatto che la ricerca finanziata dal NIH fosse andata troppo oltre è emerso quando il CoV-RaTG13 armeggiato è stato dotato nella proteina spike di un “detonatore”, cioè un sito di scissione riconosciuto e attivato dall’enzima furina della cellula ospite (Figura 1 ). Questo sito non è stato identificato in altri CoV della stessa linea. Il modo in cui questo sito di scissione è incorporato attesta l’origine artificiale di SARS-CoV-2» scrive lo scienziato dell’americano Daruma Institute che poi entra nel dettaglio.
«Il sito di scissione associato alla furina è stato creato incorporando l’inserto a 12 nucleotidi TCCTCGGCGGGC che codifica per la sequenza di amminoacidi PRRA alla giunzione S1/S2 nel monomero dello spike. Sorprendentemente, le due arginine adiacenti sono codificate da due codoni CGG consecutivi. Solo il 5% circa delle arginine in SARS-CoV-2 o RaTG13 è codificato da CGG. Ciò implica che il CGGCGG nell’inserto avrebbe una probabilità stimata dello 0,25% di verificarsi “naturalmente” come codificatore del motivo RR. Altri aspetti sospetti riguardano il modo in cui è stata inserita la cassetta di codifica per creare il sito di scissione. L’inserimento provoca una scissione nel codone originale per la serina (TCA) in RaTG13, quindi la porzione TC diventa ora parte di un nuovo codone per la serina (TCT), mentre l’adenosina terminale (A) diventa parte di un codone per alanina (GCA), ottenendo la seguente sequenza: TC[TCCTCGGCGGGC]A. Questo è molto strano, indica chiaramente un’origine artificiale».
«Indizi dalla biologia molecolare confermano l’origine artificiale di SARS-CoV-2, rafforzando la recente indagine del giornalista Nicholas Wade (pubblicata su The Bulletin – ndr). Gli inserimenti funzionali del pangolino CoV RBD adattato all’uomo e il sito di scissione associato alla furina sono probabilmente il risultato di manipolazioni genetiche condotte in laboratorio. Tali manipolazioni potrebbero essere state eseguite senza lasciare traccia. È necessaria un’indagine approfondita delle registrazioni di ricerca presso WIV, nonostante la recente cancellazione del loro database Internet» è la conclusione di Fernandez.
Il suo studio spazza via gli ultimi resti della teoria sull’origine naturale del Covid-19, legittimando ogni sospetto sul complotto del Nuovo Ordine Mondiale che non soltanto l’ha creato ma ha cercato di occultarlo in una trama del Deep State Cina-Usa già descritta in WuhanGates 38. A breve pubblicheremo invece il dossier sulle molteplici ricerche sui coronavirus chimerici condotte in Nord America all’ombra del Pentagono tra le quali si annida il sospetto che anche il SARS del 2003 fosse stato creato in laboratorio.
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Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHANGATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
DAILY MAIL – CHINESE SCIENTISTS CREATED COVID-19 LAB
ACS MEDICINAL CHEMISTRY – ARIEL FERNANDEZ RESEARCH
THE BULLETIN – THE ORIGIN OF COVID