MISSIONI “CANAGLIA” DEI SIONISTI IN SIRIA. Benny “l’americano” prosegue la Guerra di Bibi: Terzo Attacco Aereo in una settimana
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Non c’è pace per la Siria circondata da tra tre fuochi: a nord-est dalle milizie jihadiste mercenarie della Turchia, a Nord dai terroristi qaedisti di Hay’at Tahrir al-Sham arroccati nella provincia di Idlib grazie alla protezione di Ankara e dei Fratelli Musulmani che già avrebbero finanziato tramite il Qatar il Fronte Al Nusra (costola di Al Qaeda) e a sud-est da Israele che, nonostante il cambio di governo a Gerusalemme, prosegue la persecuzione iniziata da Benjamin Netanyahu sotto gli occhi distratti dell’ONU.
Il proseguimento dell’azione militare per una guerra preventiva ed etnico-religiosa contro le formazioni paramilitari filo-Iraniane in Siria (Hezbollah libanesi e Forze Quds dei Pasdaran di Teheran) è ora nelle mani dell’ex Capo di stato maggiore generale dell’IDF, le Forze di Difesa Israeliane, Binyamin Gantz, per gli amici Benny, il leader del partito Blu e Bianco (Kakhol Lavan), che in qualità di Ministro della Difesa rappresenta la continuità tra il Governo di Netanyahu e quello di Naftali Bennet, alla guida di una coalizione tra i partiti maggiori come Yesh Atid e Blu e Bianco e vari partiti minori, come il Partito Laburista Israeliano, Yamina e la Lista Araba Unita, che hanno messo in minoranza il Likud dell’ex premier Bibi.
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Chi, come noi, si aspettava un cambiamento di rotta delle politiche israeliane in Siria è subito rimasto deluso perché gli attacchi aerei minatori, soprattutto questa settimana, si sono intensificati, secondo quanto dichiarato oggi dal contrammiraglio Vadim Kulit, vicedirettore del Centro russo per la riconciliazione delle parti siriane in conflitto (articolo completo sotto). Ciò avviene nel silenzio delle Nazioni Unite, che aveva levato la sua voce lo scorso anno solo per richiedere il rispetto della risoluzione per il rilascio dei territori occupati delle Alture del Golan dopo i progetti di nuovi insediamenti concordati da Netanyahu con l’ex presidente americano Donald Trump.
Ma avviene anche nel silenzio dell’amministrazione Biden che, proprio in Siria ed in Iraq, ha a sua volta colpito le formazioni paramilitari israeliane di fatto troncando ogni speranza di dialogo con Teheran per il patto sulla riduzione delle produzioni nucleari per scopi bellici, accelerato dall’Iran dopo l’assassinio, ordinato da Trump il 3 gennaio 2020, del generale Qasem Soleimani, comandante delle Forze Quds che diedero un vitale contributo al presidente siriano Bashar Al Assad nella sconfitta dell’ISIS.
Ganz può essere ben considerato l’anello di congiunzione tra i Sionisti israeliani e quelli americani: infatti fece un master post-laurea alla National Defense University statunitense. Dopo avere ottenuto il grado di maggiore generale (il secondo più alto nelle forze armate israeliane), fra il 2000 e il 2002 comanda nuovamente la divisione di Giudea e Samaria durante la seconda intifada. Dopo avere ottenuto altri importanti incarichi interni fra il 2007 e il 2009 viene inviato come attaché militare negli Stati Uniti. Mentre nel 2013 ricevette l’onorificenza di Comandante della Legion of Merit (USA).
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Il Ministro della Difesa Israeliano fu nominato il 17 maggio 2020 dal premier Netanyahu dopo l’accordo tra Likud e partito Blu e Bianco, che fece gridare al tradimento il co-fondatore di tale fazione politica Yair Lapid (oggi vice premier), ma è stato riconfermato il 13 giugno 2021 dal primo ministro Bennet.
La storia politica di Ganz, longa manu di Bibi nel governo, è molto simile a quella imprenditoriale di Michael Federmann, padrone della holding internazionale Elbit System, la più importante corporation della difesa di Israele, che ha lucrato sulle strategie militari nazionali grazie ai droni-killer ma è stato capace di ottenere un riconoscimento dalla Regina d’Inghilterra e un premio per la filantropia dalla loggia massonica sionista B’nai B’rith di Washington.
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Il legame a doppio filo dei Sionisti con i Musulmani Sunniti, rinnovato sotto l’egida di Trump grazie ai Patti di Abramo che hanno messo fine anche alle schermaglie più diplomatiche che reali tra Tel Aviv e i paesi del Golfo, rende Israele una nemica dei Musulmani Sciiti come quelli dell’Iran ma anche dei moderati Alawiti del partito Ba’th di Assad in Siria.
Ecco perché ci sono poche speranze che l’IDF interrompa i suoi continui attacchi anche per un’altra ragione. Pur essendosi comportato come Stato canaglia, ancora di recente nella gestione della crisi di Gaza sfociata in una guerra con Hamas dopo tremende provocazioni contro i Palestinesi di Gerusalemme, Israele è infatti un partner indispensabile alla Russia nel Mar Mediterraneo, in contrapposizione all’ostilità russofoba della Nato, dell’Unione Europea e degli Usa. Nel seguente articolo di Sputnik tutti i dettagli sull’ultimo attacco aereo.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Abbattuti diversi razzi diretti a Damasco da contraerea siriana, segnalano militari russi
Il governo siriano ha più volte accusato Israele di effettuare raid aerei sul suo territorio, invitando le organizzazioni internazionali a denunciare gli attacchi come violazioni della sovranità siriana e ad introdurre sanzioni contro lo Stato ebraico.
I sistemi di difesa aerea siriani hanno distrutto due missili lanciati dai caccia F-16 israeliani verso strutture nella regione di Damasco, ha riferito oggi il contrammiraglio Vadim Kulit, vicedirettore del Centro russo per la riconciliazione delle parti siriane in conflitto.
Questo avviene subito dopo che i sistemi di difesa aerea Buk-M2E di fabbricazione russa hanno abbattuto tutti i razzi lanciati nella provincia siriana centrale di Homs nelle prime ore di giovedì. I media statali siriani hanno attribuito gli attacchi alle forze israeliane, che non hanno nè smentito nè rivendicato la responsabilità dell’attacco.
Secondo Kulit, nelle prime ore di domenica, due caccia israeliani F-16 hanno effettuato un raid contro strutture nell’insediamento di Set Zaynab, a sud di Damasco, senza entrare nello spazio aereo siriano. “Entrambi i missili sono stati distrutti dai sistemi missilistici russi Buk-M2E utilizzati dalle forze di difesa aerea dell’esercito siriano”, ha affermato il contrammiraglio Vadim Kulit.
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