di Davide Donateo
Fonte originale: DataBase Italia
I dati disponibili dal Center for Disease Control negli Stati Uniti mostrano che da quando il programma di vaccinazione contro il Covid-19 è stato avviato negli Stati Uniti, i decessi dovuti a “risultati clinici anomali non classificati altrove” sono aumentati in modo esponenziale rispetto ai livelli di vaccinazione pre-Covid-19.
Le statistiche ufficiali mostrano che il programma di vaccinazione contro il Covid-19 è iniziato negli USA il 20 dicembre 2020. ed entro il 20 gennaio 2021 un totale di 14.270.441 persone aveva ricevuto una singola dose di siero contro il Covid-19 (4,3% della popolazione), mentre 2.161.419 di persone avevano ricevuto due dosi di siero contro il Covid-19 (0,7% della popolazione).
Il ritmo del roll-out di Covid-19 sembra aver davvero accelerato, anche se intorno al 5 marzo 2021, a quel punto il 16,9% della popolazione aveva ricevuto una singola dose e l’8,7% della popolazione aveva ricevuto due dosi, perché entro il 24 aprile era aumentato al 42,1% della popolazione che riceveva una singola dose e al 28,2% della popolazione che riceveva due dosi.
Ma allo stesso tempo anche qualcos’altro iniziò ad aumentare sospettosamente, e cioè i decessi dovuti a reperti clinici anormali non classificati altrove.
Il grafico sopra è stato preso dai dati ufficiali del CDC che possono essere cercati qui (vedi Rif. 1) e mostra il numero di decessi dovuti a “segni di sintomi e risultati clinici e di laboratorio anormali non classificati altrove” per la settimana in cui si sono verificati.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che le morti in questa categoria sono le seguenti :
- Casi per i quali non è possibile formulare una diagnosi più specifica anche dopo che sono stati esaminati tutti i fatti rilevanti per il caso;
- Segni o sintomi esistenti al momento del primo incontro che si sono rivelati transitori e le cui cause non sono state determinate;
- Diagnosi provvisorie in un paziente che non è tornato per ulteriori indagini o cure;
- Casi riferiti altrove per indagine o trattamento prima che fosse fatta la diagnosi;
- Casi in cui non era disponibile una diagnosi più precisa per nessun altro motivo;
- Alcuni sintomi, per i quali vengono fornite informazioni supplementari, che rappresentano di per sé importanti problemi nell’assistenza medica.
Come puoi vedere dal grafico sopra, il numero di decessi dovuti a reperti clinici anormali non classificati altrove ha mantenuto una media costante di poco più di 1.000 a settimana da febbraio 2020, ed era a questi livelli anche prima della presunta pandemia che colpiva gli Stati Uniti.
Tuttavia, verso la fine di marzo/inizio aprile 2021 si è verificato un improvviso aumento del numero di decessi anomali registrati a settimana, salendo improvvisamente a 2.000 a settimana a metà aprile, prima di aumentare a oltre 7.000 a settimana a metà settembre, che rappresenta un aumento del 600% rispetto alla media osservata ogni settimana prima dell’inizio del roll-out della vaccinazione contro il Covid-19.
La domanda ovviamente è, perché? (continua a leggere…)
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