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“NESSUNO SIA COSTRETTO A VACCINARSI”. L’Arcivescovo dei Militari Usa li Difende e va contro la Linea Dura del Vaticano

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

“Nessuno dovrebbe essere costretto a ricevere un vaccino COVID-19 se viola la santità della propria coscienza”, ha affermato l’Arcivescovo per i servizi militari dell’Esercito Usa Timothy P. Broglio, in una dichiarazione rilasciata martedì 12 ottobre. La questione è destinata a suscitare un vespaio non tanto in Nord America, dove l‘esenzione per motivi spirituali di alcune pratiche sono garantite alle truppe dal Religious Freedom Restoration Act (RFRA) del 1993 come spiegato in un precedente articolo, ma soprattutto nello Stato Vaticano e in Italia, dove anche i soldati si stanno opponendo al vaccino e al Green Pass obbligatorio ritenendolo una forma di coercizione al siero antiCovid

Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la notizia di tre Guardie Svizzere della Santa Sede che si sono dimesse pur di non sottostare alla vaccinazione. Urs Breitenmoser, portavoce della Guardia Svizzera Pontificia, ha detto a Tribune de Genève, secondo quanto riportato dal sito cattolico svizzero Catt.ch, che si tratta di partenze «volontarie». Altre tre reclute, che non erano state vaccinate prima, sono temporaneamente sospese dalle loro funzioni fino alla fine del ciclo di vaccinazione al quale hanno deciso di sottoporsi. Il portavoce ha sottolineato che la misura è in linea con altri corpi militari nel mondo. Peccato che non è così perché nella stessa Italia è sufficiente, per ora, il solo Green Pass.

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Il Vaticano ha infatti rafforzato le sue misure contro il coronavirus. Dal 1° ottobre 2021, l’ingresso nello Stato della Città del Vaticano è consentito solo ai titolari di un Green pass. La misura si applica a tutti tranne a coloro che entrano in Vaticano per assistere alle celebrazioni liturgiche. Mentre per le Guardie svizzere, che sono sempre a stretto contatto con il Papa e i suoi ospiti, si è scelta la strada del vaccino obbligatorio.

Adesso però arriva uno dei più “strategici” arcivescovi degli Stati Uniti d’America a sostenere il diritto individuale. «Le truppe cattoliche statunitensi dovrebbero essere autorizzate a rifiutare il vaccino COVID-19 sulla base esclusivamente dell’obiezione di coscienza e indipendentemente dal fatto che nella sua creazione o test siano stati utilizzati tessuti correlati all’aborto, ha dichiarato l’arcivescovo per i militari in una nuova dichiarazione a sostegno dei membri del servizio che stanno cercando esenzioni religiose» come riportato da Elizabeth Howe su Defense One, giornale online americano specialistico sulle questioni militari.

L’arcivescovo Timothy P. Broglio durante la benedizione di un militare

Broglio in precedenza aveva sostenuto l’ordine di vaccinazione obbligatorio del presidente Joe Biden per le truppe statunitensi, citando la guida della chiesa che consente ai cattolici di ricevere anche vaccini derivati ​​​​dal tessuto fetale, quando non sono disponibili altre opzioni di vaccino. Nella sua nuova dichiarazione, l’arcivescovo ha affermato che mentre incoraggia ancora i seguaci e le truppe a farsi vaccinare, alcune truppe si sono messe in dubbio che il permesso della chiesa di vaccinarsi superasse le loro obiezioni consapevoli.

L’arcidiocesi per i servizi militari, creata dalla chiesa nel 1985, rivendica la responsabilità di 1,8 milioni di membri del servizio militare e delle loro famiglie in 220 installazioni. Broglio è stato nominato da Papa Benedetto XVI nel 2007.

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«Ad agosto, Broglio è stato citato dalla Catholic News Agency, una pubblicazione dell’Eternal Word Television Network, che sostiene gli allora imminenti mandati sui vaccini del Pentagono, dicendo che la chiesa, incluso Papa Francesco, “ha riconosciuto la moralità del vaccino”. Ma, aggiungeva l’articolo, “L’arcivescovo ha detto che mentre una persona potrebbe obiettare al vaccino obbligatorio a causa della sua coscienza personale, ‘anche questo dovrebbe essere formato dall’insegnamento della Chiesa'”» ha scritto ancora Defense One.

«La lettera di martedì di Broglio sembra formalizzare tale esenzione. Inizia con una spiegazione di come i vaccini Pfizer e Moderna COVID-19 che sono stati testati utilizzando una “linea cellulare derivata dall’aborto” non sono ancora considerati peccaminosi dalla chiesa cattolica perché è “cooperazione materiale a distanza con il male”» aggiunge la giornalista Howe.

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“La Congregazione per la Dottrina della Fede ha esaminato queste preoccupazioni morali e ha giudicato che ricevere questi vaccini “non costituisce una cooperazione formale con l’aborto” e quindi non è peccaminoso”, si legge nella lettera di Broglio. Il vaccino Johnson & Johnson, tuttavia, “è stato sviluppato, testato ed è prodotto con linee cellulari derivate dall’aborto”, ha affermato l’arcivescovo. I cattolici possono ancora accettare quel vaccino, ma solo se non ne sono disponibili altri e se manifestano le proprie obiezioni morali.

Mentre il Papa ha ritenuto che i vaccini COVID-19 non siano peccaminosi, Broglio ha sottolineato la “santità della coscienza”. Se il vaccino viola la santità della coscienza di un individuo, non dovrebbe essere costretto a ricevere il vaccino.

L’ESENZIONE DAL VACCINO PER MOTIVI RELIGIOSI

Ad agosto l’arcivescovo dei servizi militari Usa aveva spezzato una lancia a favore dei sieri genici antiCovid: “Sembra prudente assicurarsi che non si infettino a vicenda”. Ma nell’ultima sua comunicazione è stato tranciante, forse anche per la consapevolezza che il 37 per cento delle truppe americane sta rifiutando l’imposizione del vaccino e la maggior parte di essi si appella proprio al Religious Freedom Restoration Act (RFRA) del 1993.

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“La negazione di adattamenti religiosi, o azioni punitive o avverse del personale intraprese contro coloro che sollevano obiezioni serie e basate sulla coscienza, sarebbe contraria alla legge federale e moralmente riprovevole”, ha affermato Broglio nella sua lettera.

Quando il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha annunciato ad agosto che il vaccino sarebbe presto diventato obbligatorio, il Dipartimento della Difesa ha dichiarato che ogni ramo del servizio militare sarebbe stato responsabile della determinazione delle esenzioni religiose.

“Esiste una possibilità di esenzione religiosa per qualsiasi vaccino obbligatorio, e c’è un processo che attraversiamo per consigliare l’individuo sia dal punto di vista medico che dal punto di vista del comando sull’uso di un’esenzione religiosa”, ha detto all’epoca il portavoce del Pentagono John Kirby.

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«Martedì, alla grande conferenza annuale dell’Associazione dell’esercito degli Stati Uniti a Washington, DC, la seconda domanda posta con il segretario dell’esercito Christine Wormuth era se le truppe potessero ricevere l’esenzione dai vaccini. Wormuth ha risposto di sì, ma poi ha sottolineato in primo luogo le ragioni del dipartimento per richiedere il vaccino» riporta ancora Defense One.

“Il motivo per cui il dipartimento ha ordinato il vaccino per l’intero esercito è perché è un problema di sicurezza sanitaria e prontezza”, ha detto Wormuth, nonostante nei giorni scorsi un tenente colonnello e medico militare dell’aviazione abbia scritto un affidavit (perizia giurata) in cui evidenzia i rischi di miocarditi per i giovani piloti e la pericolosità dei vaccini proprio in ordine alla prontezza delle truppe all’azione.

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Il capo di stato maggiore dell’esercito, il generale James McConville, ha affermato che il 91 percento della forza in servizio attivo dell’esercito è vaccinato. Dati in contrasto con quelli diffusi nell’articolo scritto sul sito The Defender dell’avvocato Robert F. Kennedy jr da Pam Long, veterano del Medical Service Corps laureatasi nella prestigiosa accademia di West Point e da noi riportato integralmente. Secondo il suo resoconto, infatti, il 37 % dei militari fino a metà settembre aveva rifiutato di la somministrazione dei sieri genici antiCovid.

Coloro che rifiutano il vaccino COVID-19 devono “continuare ad agire in beneficenza per i loro vicini e il bene comune” indossando maschere, distanza sociale e test di routine, si chiude la lettera di Broglio. E una volta che diventa disponibile un trattamento che “non è derivato o testato con linee cellulari derivate dall’aborto”, ha detto, le truppe dovrebbero rimanere aperte a riceverlo.

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Il condizionale implica quindi la facoltà di libera scelta che di fatto è concessa anche militari italiani costretti però ad esibire un Green Pass che implica l’obbligo di un tampone ogni 48 ore con evidenti disagi e costi, a differenza di altri paesi dell’Unione Europea dove i test antiCovid sono gratuiti.

Ciò ha già suscitato la vibrante protesta dei sindacati COSAP Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia, Federazione Sindacale Co.S.P. Coordinamento Sindacale Penitenziaria, Sindacato dei Militari, Federazione Lavoratori Militari, Sindacato Finanzieri Democratici che in un comunicato congiunto hanno definito il certificato verde «una misura abietta, mortificante e discriminante» e «surrettizia che si prepone come obiettivo dichiarato quello di forzare l’adesione vaccinale facendo leva sul diritto al lavoro e sulle libertà inviolabili dell’uomo».

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

DEFENSE ONE – Catholic Troops Can Refuse COVID Vaccine, Archbishop Declares

CATT.CH – TRE GUARDIE SVIZZERE HANNO RIFIUTATO IL VACCINO

NO PAURA DAY A CREMONA. Con 41 Inchieste WuhanGates di Gospa News. Il direttore Fabio Carisio tra i Relatori

 

 

 

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