VACCINI, OMICIDI DI STATO PROTETTI DALLO SCUDO PENALE. Chieste Archiviazioni per Decessi da AstraZeneca a Mantova e Messina
Nell’immagine di copertina Augusta Turiaco e Piero Taurino
I casi del carabiniere Piero Taurino a Mantova e dell’insegnante Augusta Turiaco a Messina sono i primi balzati all’attenzione della cronaca per il riferimento allo scudo penale adottato dal governo per proteggere i medici dalle purtroppo numerosissime reazioni avverse ai sieri genici sperimentali.
Taurino, scomparso a 50 anni, e Turiaco a 55 hanno infatti in comune non soltanto il decesso avvenuto in correlazione alla somministrazione del vaccino AstraZeneca (individuato come responsabile anche della morte della giovanissima Camilla Canepa) ma la richiesta di archiviazione da parte della magistratura per l’applicazione della legge che garantisce ai sanitari l’impunità dinnanzi a quelli che non esitiamo a definire “omicidi di Stato”: per i ripetuti allarmi sui vaccini emersi fin dai trials clinici e confermati dai molteplici decessi nelle prime settimane di somministrazione. Come emerso anche da un dossier riservato Pfizer su 1.223 morti occultate.
Il DL 44/2021, “Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici”, è entrato in vigore lo scorso 1 aprile 2021. Dopo il passaggio alle Camere, il documento ha subito alcune modifiche ed è stato convertito nella L 76/2021, in vigore dal 1 giugno scorso. Cerchiamo di approfondire il Capo I della legge. Questo contiene due importanti misure connesse al contenimento dell’epidemia: l’obbligo vaccinale del personale sanitario e il cosiddetto “Scudo penale” per medici e professionisti sanitari, durante l’emergenza Covid (Artt.3-3bis).
In forza di questa disposizione di legge due differenti procure della Repubblica hanno chiesto l’archiviazione nonostante l’accertato nesso di causalità tra l’inoculazione del vaccino e la morte.
IL CASO DEL CARABINIERE MANTOVANO
«Sarebbe stata la somministrazione del vaccino Astrazeneca a causare la morte lo scorso marzo del maresciallo maggiore cinquantenne dei carabinieri di Mantova Pietro Taurino. A sostenerlo nella loro lunga relazione sono i consulenti nominati dalla Procura di Mantova che hanno dichiarato come vi sia stata una correlazione tra la formazione dei trombi a livello cerebrale e l’assunzione del vaccino» ha scritto i 3 novembre scorso MantovaUno.
I magistrati titolari dell’inchiesta, condotta dal procuratore capo Manuela Fasolato e dal sostituto Giulio Tamburini, avevano affidato un incarico peritale a tre esperti specializzati proprio nel campo delle trombosi cerebrali oltre che in ambito medico legale. Insieme ai risultati dell’autopsia che avevano evidenziato come il carabiniere fosse deceduto per trombosi venosa cerebrale, molto importanti ai fini dell’inchiesta sono stati i prelievi ematici che la Procura ha fatto eseguire prima e dopo la morte del sottoufficiale. Questi avrebbero evidenziato la presenza di “porpora trombocitopenica”, praticamente la formazione di piccolissimi coaguli di sangue che bloccherebbero l’apporto stesso di sangue agli organi vitali come cervello, cuore e reni.
«Il maresciallo era sempre stato in ottima forma, e anche i primi giorni dopo il vaccino pareva che stesse bene, poi il sesto giorno dopo l’immunizzazione ha iniziato ad accusare dei forti mal di testa che non gli hanno impedito però di lavorare. Fino a quando le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate. La Tac a cui era stato subito sottoposto dopo il suo ingresso al Pronto Soccorso aveva accertato che si trattava di una trombosi cerebrale» scrive ancora il giornale online mantovano.
L’inchiesta si è chiusa con la richiesta di archiviazione per omicidio colposo. Su questa dovrà ora esprimersi il Giudice dell’Indagine Preliminare in riferimento all’articolo 3 del decreto 44/2021, il cosiddetto “scudo penale” che esclude la punibilità per medici e infermieri per omicidio colposo (o lesioni).
LA VICENDA DELLA DOCENTE SICILIANA
Una medesima richiesta di archiviazione è stata avanzata dalla magistratura siciliana per la morte della docente Augusta Turiaco. Lo spiegano i familiari Paolo ed Helga Turiaco insieme all’avvocato Daniela Agnello.
“A seguito del deposito della relazione medico – legale che ha attestato la sussistenza di un nesso causale tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e il decesso della prof. Augusta Turiaco, la Procura della Repubblica di Messina ha presentato richiesta di archiviazione del procedimento penale. Non ha fatto indagini sulla società che ha prodotto il vaccino AstraZeneca e non ha indagato sulle autorità che hanno autorizzato la somministrazione di un vaccino che ha causato la morte della nostra cara e amata Augusta – si legge nella nota dell’avvocato – la famiglia Turiaco continua a chiedere verità e chiarezza, lamenta la mancata risposta agli inquietanti e allarmanti interrogati rimasti senza indagine rispetto ad un vaccino non sicuro dal momento che ha causato la morte di Augusta“.
VACCINO ASTRAZENECA, RICERCA SHOCK DI OSLO: “Trombosi Letali meno Rare del previsto”
La procura ha escluso la responsabilità del produttore del vaccino ritenendo che “il vaccino è stato somministrato a seguito delle autorizzazioni delle competenti autorità (EMA e AIFA) e, dunque, dopo la rigorosa osservanza di tutte le sperimentazioni e protocolli previsti dalla legge prima della produzione e della commercializzazione del farmaco, secondo lo stato di avanzamento della ricerca all’epoca dei fatti”.
“Agli atti – prosegue la nota del legale Agnello – non sussistono accertamenti che sostengono le motivazioni degli organi inquirenti. I trials sulla sperimentazione sono stati condotti in maniera corretta? Come mai non hanno tenuto conto di pubblicazione studi scientifici del 2007 che mettevano in risalto che i vaccini a vettore adenovirale potevano dare problemi di trombocitopenia? Perché le comunicazioni e le informazioni sugli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca sono state divulgate solo il 24 marzo laddove vi era già la conoscenza di eventi avversi? Perché in Inghilterra nel mese di marzo avevano già i protocolli clinici di cura delle trombosi provocate dal vaccino? E ancora, perché la modifica del consenso informato e del foglietto illustrativo e la pubblicazione della nuova scheda da parte di EMA, le contraddizioni, la sospensione e in ultimo il ritiro del vaccino così come i tanti, e tanti altri interrogativi sono rimasti senza inchiesta e senza risposta?”.
La famiglia non si ferma e si rivolgerà al Giudice delle indagini preliminari per avere chiarezza e verità, risposte e chiarimenti su un vaccino che ha determinato la morte della insegnante.
“Riteniamo – continuano i parenti e il legale – che sia stata violato anche il diritto a un’adeguata e corretta informazione del paziente che si sottopone al trattamento di vaccinazione. L’esposto ha sempre costituito non un attacco alla campagna vaccinale, ritenuta necessaria e indispensabile, ma un segnale di allarme, una richiesta di indagini, di chiarimenti e di approfondimenti, di verità nel rispetto del diritto alla salute quale bene inviolabile della collettività. Allo stato attuale, permangono le diverse ombre e gli inquietanti dubbi nell’autorizzazione e nella somministrazione collettiva del vaccino AstraZeneca e la Famiglia Turiaco proseguirà la sua ricerca di chiarezza in nome di Augusta e delle tante vittime del vaccino AstraZeneca”.
La morte di Augusta Turiaco, la relazione medico legale
Redazione Gospa News
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
MANTOVA UNO – IL CASO DI PIERO TAURINO
MESSINA TODAY – LA VICENDA DELLA DOCENTE SICILIANA
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